Re: Bretagna e Normandia ad agosto
A Le Mont S.Michel siamo già in Normandia. Non a caso abbiamo scelto di percorrere l’itinerario in senso orario: in questo modo non avremo quasi mai il sole negli occhi durante la guida e non perderemo il fascino dei panorami.
Già ad
Avranches entriamo nei luoghi della memoria dello sbarco alleato durante la seconda guerra mondiale e il territorio è costellato dei vastissimi cimiteri dei combattenti di entrambe le parti. Attraversiamo il Cotentin da sud a nord portandoci a
Sainte Mere Eglise, il luogo dove avvenne il primo lancio di paracadutisti. I tedeschi non furono colti proprio di sorpresa e come tutti sanno l’impresa si tramutò in un massacro. Sulla torre del campanile è appeso il manichino del soldato che vi rimase impigliato durante l’atterraggio.
Ma era solo l’inizio: ci portiamo ad
Arromanches, dove sulla falesia è allestito uno dei tanti memoriali dello sbarco. Dall’alto il panorama spazia sulle spiagge di Omaha Beach, Utah Beach, Juno Beach, mentre ovunque affiorano ancora i resti di quello che fu l’evento più impressionante della storia. Il silenzio rotto solo dal vento e dallo sciabordio delle onde invita ad un doveroso raccoglimento. Per chi volesse saperne di più, a Caen trova il più grande museo storico sullo sbarco.
Proseguendo lungo la costa giungiamo a
Deauville, la più rinomata stazione balneare della Normandia. Alberghi eleganti in stile
fin de siecle bordano la spiaggia finissima e raccontano di tempi in cui vi soggiornava Marcel Proust e il fiorfiore della borghesia francese. In agosto l’acqua non è poi così fredda per non azzardare un rapido bagno. Solo un ponte separa Deuville da
Trouville, famosa per il suo casinò, ma la vera perla del
Calvados è proprio la cittadina di
Honfleur, di cui parlavano gli interventi precedenti: impossibile rinunciare ad una passeggiata lungo il vieux bassin, il vecchio porto e le tipiche abitazioni a ridosso di questo.
Puntiamo ora a nord attraversando lo spettacolare
Ponte di Normandia che scavalca l’ampio estuario della Senna. Vale la pena fermarsi ad ammirare questo gioiello di ingegneria progettato e realizzato in tempi da record, e passeggiare fino alla sommità della campata sospesa servendosi della pista riservata a pedoni e ciclisti, Qui il continuo dondolio delle strutture al passaggio dei veicoli, unitamente al vuoto sottostante crea un effetto davvero unico.
Aggirata Le Havre giungiamo in breve a
Etretat. Le sue celebri falesie, i faraglioni e gli archi di roccia sono luoghi tra più fotografati del pianeta. Questo è detto dell’elefante: chissà perché…….
Di sera il tramonto fa il resto
Lasciata a malincuore Etretat proseguiamo lungo la costa con continui saliscendi e panorami mozzafiato. A
Saint Valery en Caux le falesie non sono altrettanto spettacolari, ma meritano comunque un’occhiata
A
Le Crotoy siamo in Picardia. L’estuario della Somme (per chi non lo sapesse in Francia i fiumi sono sostantivi di genere femminile), crea una spiaggia talmente ampia e profonda da consentire agli appassionati di windsurf sulle ruote di esibirsi in spericolate evoluzioni, anche a bordo di carrettini biposto su cui nessuno ci negherà un passaggio.
Siamo ormai alle porte di
Calais e l’itinerario giunge al termine. Il continuo viavai dei traghetti verso Dover, le cui bianche scogliere si intravedono in lontananza, non fa pensare che la maggior parte del traffico è ormai dirottato nel tunnel. Subito all’ingresso di questo è esposta l’enorme talpa che lo ha scavato (la talpa è quella seduta)
L’ultimo saluto alla Normandia lo diamo dalla sommità del faro di Calais. Ma non deve essere un addio. Allons enfants!!