Rodolfo
Super Moderatore
Re: Cantieri Aker Yards
Ecco risolto, in parte, il problema dei cantieri in mano "straniera". Saremmo stati anche noi in grado di farlo, in Italia?
08 novembre 2008
Investiti 110 milioni: il 33,3% di Stx France in mano al governo
Il presidente Nicolas Sarkozy mette le mani sulla divisione francese di Stx: è pari a 110 milioni di euro l’investimento che il governo d’Oltralpe ha messo in piedi per salire al 33,3% nell’azionariato di quelli che una volta erano i “Chantiers de l’Atlantique” e che, passaggio dopo passaggio, erano finiti in mano al gruppo coreano Stx. Insieme al 33% delle azioni, il governo francese si assicura almeno due rappresentanti nel board of directors e, soprattutto, blinda il destino degli stabilimenti scongiurando il rischio, paventato da più parti, di uno svuotamento delle attività sul suolo europeo con la delocalizzazione in Asia.
Con l’operazione conclusa ieri si chiude un cerchio per la cantieristica francese: una volta controllati da Alstom, i cantieri francesi sono prima sbarcati in Borsa, hanno poi subito un crollo delle quotazioni, quindi sono stati scalati dal gruppo finlandese Aker e infine, con l’inglobamento della stessa Aker in Stx, sono finiti in mani coreane. Ora la cantieristica - in perfetta sintonia con lo spirito del tempo post-crisi finanziaria che impone la riscoperta dello Stato pesante - torna in parte sotto l’ombrello del governo.
L’obiettivo di Sarkozy è chiaro: come dichiarato lo scorso giugno il governo non vuole che la Francia perda posti di lavoro in questo comparto a favore dell’Asia e, per evitare questo destino, la strada migliore individuata è quella dell’intervento del governo. D’altronde era stato proprio Sarkozy a rassicurare gli operai lo scorso settembre, riuniti in cantiere a bordo della Msc Fantasia in costruzione a Saint-Nazaire: le attività di cantieristica sono strategiche per lo Stato. Che tradotto signifia, non permetteremo che i coreani di Stx svuotino questi stabilimenti, portandosi via in Asia il know how necessario a costruire là, in Corea, le navi da crociera che per ora, ma sembra solo una questione di tempo, solo gli europei sono capaci di costruire.
Quello del governo è un intervento significativo: sinora l’investimento è stato di 110 milioni di euro ma, entro il 2012, lo Stato si dice pronto a tirare fuori altri 83,3 milioni. Le azioni di Stx confluiranno, non appena sarà creato, nel fondo sovrano la cui creazione è stata annunciata - come una delle misure più efficaci contro la crisi finanziaria a sostegno dell’industria - dallo stesso presidente Nicolas Sarkozy alcune settimane fa.
Dopo questa operazione l’azionariato di Stx France è così definito: il 50,1% resta in mano a Stx Europe (ne possedeva il 75%), lo Stato sale al 33,3% e Alstom, che in ultima battuta aveva il 25%, scende sino al 16,6%.
Secondo gruppo cantieristico europeo dietro l’italiana Fincantieri nel mercato delle crociere, Stx Europe (da poco tempo è stata abbandonata la vecchia denominazione Aker) fornisce attraverso la sua divisione francese le navi alla flotta di Gianluigi Aponte: dal 2003 ad oggi i Chantiers de l’Atlantique hanno avuto in ordine da Msc Crociere 10 navi, con un investimento di 5,5 miliardi: l’ultimo doppio ordine annunciato a settembre assicura lavoro sino al 2012. Un risultato importante in un momento di stretta creditizia che potrebbe portare alcune compagnie alla decisione di congelare l’espansione della flotta, strada già annunciata per alcuni brand americani di Carnival. Sarà forse per questo che, accanto alle navi da crociera, si parla ora della necessità, per gli stabilimenti francesi, di rivitalizzare altre storiche attività, come quella militare e i traghetti.
Samuele Cafasso
(da Informare)
Ecco risolto, in parte, il problema dei cantieri in mano "straniera". Saremmo stati anche noi in grado di farlo, in Italia?
08 novembre 2008
Investiti 110 milioni: il 33,3% di Stx France in mano al governo
Il presidente Nicolas Sarkozy mette le mani sulla divisione francese di Stx: è pari a 110 milioni di euro l’investimento che il governo d’Oltralpe ha messo in piedi per salire al 33,3% nell’azionariato di quelli che una volta erano i “Chantiers de l’Atlantique” e che, passaggio dopo passaggio, erano finiti in mano al gruppo coreano Stx. Insieme al 33% delle azioni, il governo francese si assicura almeno due rappresentanti nel board of directors e, soprattutto, blinda il destino degli stabilimenti scongiurando il rischio, paventato da più parti, di uno svuotamento delle attività sul suolo europeo con la delocalizzazione in Asia.
Con l’operazione conclusa ieri si chiude un cerchio per la cantieristica francese: una volta controllati da Alstom, i cantieri francesi sono prima sbarcati in Borsa, hanno poi subito un crollo delle quotazioni, quindi sono stati scalati dal gruppo finlandese Aker e infine, con l’inglobamento della stessa Aker in Stx, sono finiti in mani coreane. Ora la cantieristica - in perfetta sintonia con lo spirito del tempo post-crisi finanziaria che impone la riscoperta dello Stato pesante - torna in parte sotto l’ombrello del governo.
L’obiettivo di Sarkozy è chiaro: come dichiarato lo scorso giugno il governo non vuole che la Francia perda posti di lavoro in questo comparto a favore dell’Asia e, per evitare questo destino, la strada migliore individuata è quella dell’intervento del governo. D’altronde era stato proprio Sarkozy a rassicurare gli operai lo scorso settembre, riuniti in cantiere a bordo della Msc Fantasia in costruzione a Saint-Nazaire: le attività di cantieristica sono strategiche per lo Stato. Che tradotto signifia, non permetteremo che i coreani di Stx svuotino questi stabilimenti, portandosi via in Asia il know how necessario a costruire là, in Corea, le navi da crociera che per ora, ma sembra solo una questione di tempo, solo gli europei sono capaci di costruire.
Quello del governo è un intervento significativo: sinora l’investimento è stato di 110 milioni di euro ma, entro il 2012, lo Stato si dice pronto a tirare fuori altri 83,3 milioni. Le azioni di Stx confluiranno, non appena sarà creato, nel fondo sovrano la cui creazione è stata annunciata - come una delle misure più efficaci contro la crisi finanziaria a sostegno dell’industria - dallo stesso presidente Nicolas Sarkozy alcune settimane fa.
Dopo questa operazione l’azionariato di Stx France è così definito: il 50,1% resta in mano a Stx Europe (ne possedeva il 75%), lo Stato sale al 33,3% e Alstom, che in ultima battuta aveva il 25%, scende sino al 16,6%.
Secondo gruppo cantieristico europeo dietro l’italiana Fincantieri nel mercato delle crociere, Stx Europe (da poco tempo è stata abbandonata la vecchia denominazione Aker) fornisce attraverso la sua divisione francese le navi alla flotta di Gianluigi Aponte: dal 2003 ad oggi i Chantiers de l’Atlantique hanno avuto in ordine da Msc Crociere 10 navi, con un investimento di 5,5 miliardi: l’ultimo doppio ordine annunciato a settembre assicura lavoro sino al 2012. Un risultato importante in un momento di stretta creditizia che potrebbe portare alcune compagnie alla decisione di congelare l’espansione della flotta, strada già annunciata per alcuni brand americani di Carnival. Sarà forse per questo che, accanto alle navi da crociera, si parla ora della necessità, per gli stabilimenti francesi, di rivitalizzare altre storiche attività, come quella militare e i traghetti.
Samuele Cafasso
(da Informare)