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Carnival Cruise: ipotesi di nuovi scenari

  • Autore discussione Autore discussione Felix73
  • Data d'inizio Data d'inizio
Rodolfo, è una notiziona! Arison con il solo 25% delle azioni in suo possesso è un cambiamento epocale.
Cambiamento che avevo anticipato (solo come ipotesi) pari pari in questa discussione e nell’articolo in home page del sito.
C’è solo un elemento che mi sorprende: il breve lasso di tempo in cui tutto questo terremoto è avvenuto.
Ma per il resto, è avvenuto tutto sostanzialmente come previsto qui nel forum :D (e da nessun’altra parte…. :D)

E’ notizia recentissima che Mr.Arison, patron del gruppo, si sia liberato di un pacchetto azionario non indifferente.

Che tipo d’interpretazioni possiamo dare ad un’operazione simile?
Premessa: non ne sono minimamente stupito. E’ da un annetto che nel forum parlo di mie “fantasie” su una potenziale vendita.


Sembrerebbe un piccolo “disimpegno”. In realtà lo è, ma è pur sempre un piccolo passo indietro. E non è il solo.


La ragione ufficiale è la “diversificazione degli investimenti”. Perfetto.
Credibile?
Poco credibile.


Dopo 35 anni alla guida del gruppo come amministratore delegato Arison, si dice a seguito di enormi pressioni degli azionisti di minoranza, ha ceduto questa carica a Mr. Donald, top manager proveniente “udite udite” dal mondo dei pesticidi.

Arison è stata la figura storica di Carnival, si è fatto da parte, ed i management delle compagnie controllate, su tutte Costa, sono stati spazzati via o hanno subito un “mescolamento” delle carte.
La linea Donaldiana è una linea di matrice “industriale” che si basa su un concetto molto semplice: economie di scala.


La realtà ci dice che Carnival si sta facendo bella per rendersi appetibile nei mercati finanziari. Le strategie sono tipiche di un contesto orientato a questo. Arison ha venduto la quota del 6% sulla scia dell’elevata quotazione attuale.

Bisogna cavalcare l’onda per sostenere il valore delle azioni, a costo di scontentare qualche cliente. A costo di sacrificare qualche posizione di “privilegio” in qualche mercato locale.
Ovviamente non ci sono certezze….ma sono solo mie ipotesi e riflessioni.
.





Anche l’analisi dei fatti che hanno portato a questo da parte del “Secolo”, soprattutto in relazione ai cambiamenti di management nelle singole “division”, ricalca il mio ragionamento ormai vecchio di un anno, se non di più.

In questo momento è comunque prematuro fare ulteriori considerazioni, soprattutto senza sapere chi ha “rastrellato” le azioni della famiglia Arison.
Di certo, “operativamente parlando”, nel breve non cambierà niente.

Maria, vedi che non sei stata male per niente? :D

Un salutone!
 
Ultima modifica:
Di economia e di alta finanza ne capisco ben poco, ma le analisi e le intuizioni di Felix sulla vicenda mi hanno colpito particolarmente. Lo scenario che si apre a tali ipotesi è vasto e lascia spazio anche alla fantasia.... di fatto è già un insieme di marchi che potrebbero essere anche ceduti ad altri.... Chissà cosa si potrebbe comprare MSC se ciò accadesse...;)
 
Il ragionamento iniziale di Max non fa una piega, e gli eventi successivi sembrano confermarlo..

Certamente oggi Carnival sembra più un gioiello che voglia far cassa che una compagnia in cerca di rilancio, ha una flotta di vecchia concezione, che finora è andata benissimo ma che un domani potrebbe non poter competere con le concorrenti, ed un ritocco su servizi ecc. gli permette di acquisire una appetibilità immediata a scapito di una cessione strategica alla concorrenza..

Cero che se al timone della flotta arriva un gruppo che punta sempre a reiterare il meccanismo del 'guadagnare subito' allora in prospettiva Alang avrà tanto lavoro..

Speriamo che il passaggio sia gestito in modo intelligente..

Un saluto
Manlio
 
Concordo anche io sui ragionamenti di massima. Mi sto tuttavia accorgendo sempre di più come una corporation con flotte cosi variegate fra loro riuscirà sempre a cavalcare il momento giusto e prendere bene le misure. Ho conosciuto Cunard e P&O, che appartengono a Carnival Group come Costa e Carnival Cruises ma che sono mondi completamente opposti. Mi si obietterà che Cunard, salvo ottime offerte, proponga prezzi più alti, ma certamente non P&O che ha navi all'avanguardia e servizi eccellenti. Penso che la differenza la faccia la clientela. Gli studi di mercato offrono uno spaccato di ciò che si deve offrire e ciò che invece si può fare a meno. Provate a togliere il tè delle 17 agli inglesi e vedrete in quanti sceglierebbero ancora P&O...
 
Il ragionamento iniziale di Max non fa una piega, e gli eventi successivi sembrano confermarlo..

Certamente oggi Carnival sembra più un gioiello che voglia far cassa che una compagnia in cerca di rilancio, ha una flotta di vecchia concezione, che finora è andata benissimo ma che un domani potrebbe non poter competere con le concorrenti, ed un ritocco su servizi ecc. gli permette di acquisire una appetibilità immediata a scapito di una cessione strategica alla concorrenza..

Cero che se al timone della flotta arriva un gruppo che punta sempre a reiterare il meccanismo del 'guadagnare subito' allora in prospettiva Alang avrà tanto lavoro..

Speriamo che il passaggio sia gestito in modo intelligente..

Un saluto
Manlio

Direi che, percentualmente, secondo l'articolo, Royal ne ha di più con oltre 15 anni di servizio. 40 su 101 Carnival contro 21 su 44 Royal.
 
Direi che, percentualmente, secondo l'articolo, Royal ne ha di più con oltre 15 anni di servizio. 40 su 101 Carnival contro 21 su 44 Royal.

Non mi riferisco agli anni, ma alla struttura, per la sua maggior parte delle navi Carnival alla fin fine propone due modelli, uno è quello di Atlantica, l'altro di Fortuna/Serena..

Gli altri, specie Royal, hanno cercato soluzioni diverse..

Forse oggi, più di ieri, questa differenza si sentirà..

Concordo anche io sui ragionamenti di massima. Mi sto tuttavia accorgendo sempre di più come una corporation con flotte cosi variegate fra loro riuscirà sempre a cavalcare il momento giusto e prendere bene le misure. Ho conosciuto Cunard e P&O, che appartengono a Carnival Group come Costa e Carnival Cruises ma che sono mondi completamente opposti.

La varietà della flotta, intesa come offerta di viaggio, è di sicuro un bene..

Un saluto!
Manlio
 
Ok, ma cosa cambia? Non tanto le navi, ma gli allestimenti e i "divertimenti". Autoscontri, piste del ghiaccio, onde per il surf, pareti arrampicata, la capsula di vetro ....... Su questi aspetti non ci son dubbi.
 
Ok, ma cosa cambia? Non tanto le navi, ma gli allestimenti e i "divertimenti". Autoscontri, piste del ghiaccio, onde per il surf, pareti arrampicata, la capsula di vetro ....... Su questi aspetti non ci son dubbi.

Onestamente? Tra una Navigator ed una Serena, senza offesa per la Serena, credo che non ci sia paragone, in termini di fruibilità stessa della nave..

E non è una cosa legata tanto agli effetti 'speciali' (divertimenti ecc.) ma a come la nave distribuisce le persone al suo interno, alla struttura della nave..

Pensiero personale sia chiaro..

Un saluto!
Manlio
 
Sbaglierò io, ma fa sempre parte degli allestimenti. Navigator con 24.000 ton di stazza in più di Serena, ha la stessa capacità di passeggeri.
 
Sbaglierò io, ma fa sempre parte degli allestimenti. Navigator con 24.000 ton di stazza in più di Serena, ha la stessa capacità di passeggeri.

Io la chiamerei urbanistica, ma poco cambia, il punto è se la clientela vede più ospitali o no le navi di una flotta rispetto ad un'altra..

Carnival propone di base due soluzioni, una mi sembra eccellente (vedi Mediterranea) l'altra no.. Royal credo (ci metto un credo) abbia più varietà, ed a parer mio (ma questa è una mia idea) forse una struttura migliore..

Un saluto
Manlio
 
Ho poco tempo per rispondere a tutti gli spunti interessanti che leggo (anche i tuoi Rodolfo, e ti ringrazio).
In Costa, l'unico mio punto di riferimento in termini di "meganavi", se così possiamo definirla, è Fortuna.
Ponti percorribili (il famigerato ponte 5 di quella tipologia di nave), aree comuni e layout del buffet (giusto per fare qualche esempio) non sono minimamente paragonabili ad un progetto come Navigator/Mariner.
Le attrazioni sparse per la nave in termini di bar e luoghi d'incontro (al di la poi del layout del buffet ad esempio), la configurazione con la promenade ed i ponti percorribili (anche quello sotto la promenade con il casinò) incidono sulla vivibilità della nave stessa, evitano assembramenti, rendono la nave estremamente vivibile.
In questo giocano anche gli spazi esterni, distribuiti da prua a poppa, decisamente ampi. Unico limite, l'assenza di piscine coperte.

Altro discorso meritano navi Costa come Mediterranea ed Atlantica. Vivibilissime e per dimensioni godibilissime, con i lidi di poppa e le relative piscine vero punto di forza di questo progetto. A mio parere ovviamente.
 
Il discorso è complesso Rodolfo. In Italia è entrata in vigore la nuova normativa sulle banche guidate dalle fondazioni, riforma molto contestata. Il capitale bancario delle casse di risparmio e delle banche popolari di conseguenza sarà più accessibile ai "player tradizionali".
Banca dell'Etruria insieme al tonfo di Montepaschi e agli scricchiolii di altre banche tra cui Carige rappresentano il peggio della comnistione recente tra finanza e politica in un sistema bancario tradizionalmente sano come quello italiano.
Cosa ci faccia Arison in questo ginepraio non saprei, se non per sfruttare canali privilegiati che a me sfuggono.
È probabile che, visto lo smobilizzo degli impegni nel mondo delle crociere, voglia tentare di scommettere soldi seguendo la moda del momento: comprare per 4 soldi dei "buchi neri" e sperare in Dio che diventino grigi.
Fra un pò vedremo Arison comprare il Parma. ...tanto a turno lo stanno comprando un pò tutti.... ed il bello è che lo stanno facendo senza sganciare un soldo... :)
Vedo questo come una conseguenza della vendita di Carnival, non come il motivo della vendita.
La vicenda mi incuriosisce. Grazie per averla segnalata Rodolfo.
Vediamo.
 
Ultima modifica:
Grazie Max, nemmeno io lo vedevo come un motivo della vendita, ma da quelle "teste", nel senso che loro giocano con i capitali come noi potremmo giocare con le figurine Panini, ci si può aspettar di tutto.
 
Non tutte. Ma, pare, tante da non avere più il controllo della società.
 
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