Saretta77
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E sono molto rammaricata di dover fare questa affermazione. Ma è stato davvero così, talmente triste e scadente a 360 gradi che alla fine con fidanzato ci siamo fatti delle risate sulla assurdità delle circostanze, letteralmente grottesche.
Non so se faccio bene ad aprire questo argomento qui, ma nel caso avessi sbagliato spero che qualcuno sposti il topic nel posto giusto. Faccio un resoconto sulle brutture della appena trascorsa crociera sui fiordi con Costa Marina dal 19 a 30 agosto, partenza da Amsterdam.
Premesso che è la 5^ crociera con Costa (Enrico, Eugenio, Allegra e Magica tutte sul Mediterraneo) e che la spesa è stata attorno ai 2000 euro e che è l'unica vacanza dell'anno, la crociera sui fiordi da tutti mi è stata dipinta come la più incantevole e suggestiva ...e davvero, è stato così, abbiamo visitato posti di una bellezza incommensurabile al punto che speriamo entrambi il mio fidanzato ed io, di tornare sia a Bergen, sia a Tromso, di fare il bagno nelle magnifiche spiagge delle Lofoten e trascorrere qualche giorno in quella punta di mistero e magia intrinseca che è Nord Kapp. Il peccato è averla vissuta con Costa.
Postilla: il giorno prima di partire ci ha chiamato l’agenzia dicendo che causa rincari carburante la Crociera Costa aveva subito un aumento di 40 euro a persona. Già questo è indice non positivo. E quindi il giorno che siamo andati a pagare, tirati fuori subito 40 euro in più non previsti.
Scadente dove? Tutto.
Cominciamo dal cibo.
Freddo e sempre MENO! A cena porzioni ridicole ed al buffet colazione/mezzogiorno non più la scelta di un tempo ma 4 cose surrogate e spesse volte ghiacciate da rimanere come mattoni nello stomaco. Un paio ad esempio, appena, i tipi di insalata e basta – i fagioli ad esempio sono stati il lusso di un giorno, idem il riso freddo. Un tempo frittelle, varietà di legumi e sfizi succulenti erano all’ordine del giorno. Oggi si trovano 4 cose fredde e scadenti. Poi non si sa come mai, la costa Marina a quanto pare è l’unica nave a rompere la tradizione della pizza servita quasi sempre. Due giorni fa al penultimo pranzo le patate servite a buffet erano letteralmente crude. Cibi grezzi tagliati in maniera grossolana e presentati anche in maniera grossolana. Etichette descrizione cibi: se ne trovava una si ed una no il che equivale al non conoscere che contorno o portata ti trovavi di fronte. Battuta del mio fidanzato a cena davanti ad una caprese che non avrebbe nemmeno saziato un puffo: – Cosa dici, ce la farò a finirla? – .
I pasticcini serviti al the è stato come mangiare le torte del supermercato Lidl (non me ne vogliano quelli del supermercato io ci compro sempre, ma i dolci non sono certo il pezzo forte) tagliate in pezzetti. I cibi più buoni ora vengono centellinati. Scordatevi le mozzarelle in carrozza di un tempo, ora trovate patate a iosa (e crude) come nelle mense dell’esercito e nemmeno i cipollotti da insalata…bensì le cipolle quelle grosse bianche che si usano per fare il sugo, che se mangiate crude ti rinvengono per giorni e come se non bastasse tagliate ad anelli spessi un centimetro.
Anche lì.
Se già non puoi permetterti le cipolle da insalata, almeno taglia quelle grosse ad anelli fini, sottili, non ci vuole una lezione di Ducasse. Un plauso alla tradizione: il buffet dell’ultimo gala, quello dei dolci, davvero uno spettacolo come sempre, ma da solo non è bastato a compensare 10 giorni di “mensa dei poveri”.
Lato Nave: beh, mi aspettavo peggio, devo dire che sapevo che la Marina è vecchia, ma in sè non l’ho trovata male, ripeto che pensavo peggio è come l’Allegra ma certo non rinnovata. Un po’ anni 60 ma personalmente mi piacciono molto le navi piccole. Mi è stato detto che stanno cercando di venderla.
Non è stata una bella cosa il terz’ultimo giorno e notte, non tanto prendere un mare con onda lunga per 8 ore, ma scoprire che durante la notte un TUBO LUNGO 100 METRI SI FOSSE IMPIGLIATO, chissà come, in un MOTORE (o forse elica) e che questo sia costato la riduzione delle ore di escursione (quella per Trollstigen) senza alcun rimborso e l’arrivo ad Amsterdam. La cosa si è saputa al mattino a cose già “tamponate”. Anche ad Amsterdam siamo arrivati un’ora dopo e abbiamo accorciato di 2 ora la superba visita ai mulini a vento. Molti avrebbero perso l’aereo, ed ovviamente in questo caso nessun rimborso – ma ho intenzione di chiederlo ECCOME!
Lato Escursioni: stupende, peccato che fra le guide solo una sia stata una reale figura professionale; gli altri:da mettersi le mani nei capelli. Uno, quello di Trollstigen, parlava più tedesco che italiano. Bravo quanto vuoi ma, non si capiva sempre. Quel giorno avevamo il privilegio dell’utile presenza di un’escort Costa che proprio sul bus se la chiacchierava amabilmente con una coppia di turisti, tant’è che si è dimenticata ai piedi della strada dei Troll, dalla prima cascata, una coppia di sposini in viaggio nozze. Recuperati – meno male – dal bus successivo perché la retromarcia (chi l’ha fatta lo sa) sulla Trollstigen è cosa impossibile. Riflessione: le escort servono a contare. Se non fanno nemmeno quello, se ne vadano a casa. E si investa uno stipendio in qualche cibo più decente o in tubi che non si impigliano ai motori. Non so se rendo l’idea.
Escursione mulini a vento: la guida era ignara che molti avevano l’aereo alle 17.00 e aveva pianificato l’escursione come da programma. Rientro aeroporto h 17.00. Anche in questo caso l’escursione partita tardi, causa arrivo in porto un’ora dopo, è stata ridotta a due ore in meno. Mi sono avvicinata alla guida - una persona squisita - questa la sua affermazione: “Con Costa non sai mai come sono i programmi, cambiano sempre e fino all’ultimo non sappiamo nulla”.
A NortKapp non abbiamo avuto la guida. No. Solo un’altra escort costa. Simpaticissima, siciliana, la quale conosce bene francese e spagnolo, ma non i congiuntivi italiani; lei ha subito premesso di non essere una guida e se l’è comunque cavata…ma certo sentire alcuni del pullman che le urlavano “africana!” ad ogni errore di grammatica è stato triste. E certo la colpa non era la sua.
Ma dunque perché mettere qualcuno a fare un mestiere che non è il suo ed esporlo a queste figuracce? Anche questo può essere spunto di riflessione.
Costa sempre più internazionale: un tempo eri italiano, sceglievi una vacanza targata Italia, mangiavi italiano e ti parlavano in italiano. Sono fortunata a conoscere l’inglese perché in altro modo non avrei comunicato mai con camerieri, baristi, donne delle pulizie, massaggiatrice (ce n’era solo una) e personal trainer. Ebbene si. Nessuno di loro è e parla italiano; non solo questo, anche la clientela di questa crociera era fortemente internazionale. Un commento però che mi hanno fatto alcuni spagnoli è stato che in crociera hanno constatato una cattiva conoscenza dell’idioma spagnolo, e nessun divertimento a loro dedicato. Mi hanno fatto notare ad esempio che mai una volta è stata suonata una rumba ma solo musica italiana….io non ci ho nemmeno fatto caso : ). Una coppia di tedeschi invece mi ha detto: - A noi piace molto la cucina italiana, peccato che qui il cibo non sia un gran che - .
La nota più stonata, rendersi conto che non solo buona parte del personale di servizio non parla l’italiano, ma nemmeno l’inglese. Quando ci siamo accorti di questo ci sono cadute le braccia. Mia nonna diceva: non si fanno le nozze a fichi secchi.
Personale Costa: molto male. Non tutti certo. Innanzitutto decimati all’osso e i soliti 4 o 5 camerieri e donne pulizie fanno di tutto e di più e li vedi stanchi morti che vorresti pure aiutarli; a parte la escort che si è dimenticata due per strada, abbiamo visto animatori ed animatrici venire in escursione con noi, fare fotografie e comportarsi come se la vacanza fosse la loro; idem i responsabili del personale ed il menefreghismo ha regnato per tutta la crociera.
Per me Costa Crociere è sempre stato sinonimo di esclusività, di sorrisi, di festa e di cose succulente, un desiderio da soddisfare. Da questa crociera invece, non ho che visto con amarezza il ritratto di una compagnia in decadenza e che forse non è che lo specchio di un paese, il nostro che arranca e sopravvive.
Intanto la prossima sarà su altra compagnia, forse straniera, e comunque, senz’altro, non Costa.
Non so se faccio bene ad aprire questo argomento qui, ma nel caso avessi sbagliato spero che qualcuno sposti il topic nel posto giusto. Faccio un resoconto sulle brutture della appena trascorsa crociera sui fiordi con Costa Marina dal 19 a 30 agosto, partenza da Amsterdam.
Premesso che è la 5^ crociera con Costa (Enrico, Eugenio, Allegra e Magica tutte sul Mediterraneo) e che la spesa è stata attorno ai 2000 euro e che è l'unica vacanza dell'anno, la crociera sui fiordi da tutti mi è stata dipinta come la più incantevole e suggestiva ...e davvero, è stato così, abbiamo visitato posti di una bellezza incommensurabile al punto che speriamo entrambi il mio fidanzato ed io, di tornare sia a Bergen, sia a Tromso, di fare il bagno nelle magnifiche spiagge delle Lofoten e trascorrere qualche giorno in quella punta di mistero e magia intrinseca che è Nord Kapp. Il peccato è averla vissuta con Costa.
Postilla: il giorno prima di partire ci ha chiamato l’agenzia dicendo che causa rincari carburante la Crociera Costa aveva subito un aumento di 40 euro a persona. Già questo è indice non positivo. E quindi il giorno che siamo andati a pagare, tirati fuori subito 40 euro in più non previsti.
Scadente dove? Tutto.
Cominciamo dal cibo.
Freddo e sempre MENO! A cena porzioni ridicole ed al buffet colazione/mezzogiorno non più la scelta di un tempo ma 4 cose surrogate e spesse volte ghiacciate da rimanere come mattoni nello stomaco. Un paio ad esempio, appena, i tipi di insalata e basta – i fagioli ad esempio sono stati il lusso di un giorno, idem il riso freddo. Un tempo frittelle, varietà di legumi e sfizi succulenti erano all’ordine del giorno. Oggi si trovano 4 cose fredde e scadenti. Poi non si sa come mai, la costa Marina a quanto pare è l’unica nave a rompere la tradizione della pizza servita quasi sempre. Due giorni fa al penultimo pranzo le patate servite a buffet erano letteralmente crude. Cibi grezzi tagliati in maniera grossolana e presentati anche in maniera grossolana. Etichette descrizione cibi: se ne trovava una si ed una no il che equivale al non conoscere che contorno o portata ti trovavi di fronte. Battuta del mio fidanzato a cena davanti ad una caprese che non avrebbe nemmeno saziato un puffo: – Cosa dici, ce la farò a finirla? – .
I pasticcini serviti al the è stato come mangiare le torte del supermercato Lidl (non me ne vogliano quelli del supermercato io ci compro sempre, ma i dolci non sono certo il pezzo forte) tagliate in pezzetti. I cibi più buoni ora vengono centellinati. Scordatevi le mozzarelle in carrozza di un tempo, ora trovate patate a iosa (e crude) come nelle mense dell’esercito e nemmeno i cipollotti da insalata…bensì le cipolle quelle grosse bianche che si usano per fare il sugo, che se mangiate crude ti rinvengono per giorni e come se non bastasse tagliate ad anelli spessi un centimetro.
Anche lì.
Se già non puoi permetterti le cipolle da insalata, almeno taglia quelle grosse ad anelli fini, sottili, non ci vuole una lezione di Ducasse. Un plauso alla tradizione: il buffet dell’ultimo gala, quello dei dolci, davvero uno spettacolo come sempre, ma da solo non è bastato a compensare 10 giorni di “mensa dei poveri”.
Lato Nave: beh, mi aspettavo peggio, devo dire che sapevo che la Marina è vecchia, ma in sè non l’ho trovata male, ripeto che pensavo peggio è come l’Allegra ma certo non rinnovata. Un po’ anni 60 ma personalmente mi piacciono molto le navi piccole. Mi è stato detto che stanno cercando di venderla.
Non è stata una bella cosa il terz’ultimo giorno e notte, non tanto prendere un mare con onda lunga per 8 ore, ma scoprire che durante la notte un TUBO LUNGO 100 METRI SI FOSSE IMPIGLIATO, chissà come, in un MOTORE (o forse elica) e che questo sia costato la riduzione delle ore di escursione (quella per Trollstigen) senza alcun rimborso e l’arrivo ad Amsterdam. La cosa si è saputa al mattino a cose già “tamponate”. Anche ad Amsterdam siamo arrivati un’ora dopo e abbiamo accorciato di 2 ora la superba visita ai mulini a vento. Molti avrebbero perso l’aereo, ed ovviamente in questo caso nessun rimborso – ma ho intenzione di chiederlo ECCOME!
Lato Escursioni: stupende, peccato che fra le guide solo una sia stata una reale figura professionale; gli altri:da mettersi le mani nei capelli. Uno, quello di Trollstigen, parlava più tedesco che italiano. Bravo quanto vuoi ma, non si capiva sempre. Quel giorno avevamo il privilegio dell’utile presenza di un’escort Costa che proprio sul bus se la chiacchierava amabilmente con una coppia di turisti, tant’è che si è dimenticata ai piedi della strada dei Troll, dalla prima cascata, una coppia di sposini in viaggio nozze. Recuperati – meno male – dal bus successivo perché la retromarcia (chi l’ha fatta lo sa) sulla Trollstigen è cosa impossibile. Riflessione: le escort servono a contare. Se non fanno nemmeno quello, se ne vadano a casa. E si investa uno stipendio in qualche cibo più decente o in tubi che non si impigliano ai motori. Non so se rendo l’idea.
Escursione mulini a vento: la guida era ignara che molti avevano l’aereo alle 17.00 e aveva pianificato l’escursione come da programma. Rientro aeroporto h 17.00. Anche in questo caso l’escursione partita tardi, causa arrivo in porto un’ora dopo, è stata ridotta a due ore in meno. Mi sono avvicinata alla guida - una persona squisita - questa la sua affermazione: “Con Costa non sai mai come sono i programmi, cambiano sempre e fino all’ultimo non sappiamo nulla”.
A NortKapp non abbiamo avuto la guida. No. Solo un’altra escort costa. Simpaticissima, siciliana, la quale conosce bene francese e spagnolo, ma non i congiuntivi italiani; lei ha subito premesso di non essere una guida e se l’è comunque cavata…ma certo sentire alcuni del pullman che le urlavano “africana!” ad ogni errore di grammatica è stato triste. E certo la colpa non era la sua.
Ma dunque perché mettere qualcuno a fare un mestiere che non è il suo ed esporlo a queste figuracce? Anche questo può essere spunto di riflessione.
Costa sempre più internazionale: un tempo eri italiano, sceglievi una vacanza targata Italia, mangiavi italiano e ti parlavano in italiano. Sono fortunata a conoscere l’inglese perché in altro modo non avrei comunicato mai con camerieri, baristi, donne delle pulizie, massaggiatrice (ce n’era solo una) e personal trainer. Ebbene si. Nessuno di loro è e parla italiano; non solo questo, anche la clientela di questa crociera era fortemente internazionale. Un commento però che mi hanno fatto alcuni spagnoli è stato che in crociera hanno constatato una cattiva conoscenza dell’idioma spagnolo, e nessun divertimento a loro dedicato. Mi hanno fatto notare ad esempio che mai una volta è stata suonata una rumba ma solo musica italiana….io non ci ho nemmeno fatto caso : ). Una coppia di tedeschi invece mi ha detto: - A noi piace molto la cucina italiana, peccato che qui il cibo non sia un gran che - .
La nota più stonata, rendersi conto che non solo buona parte del personale di servizio non parla l’italiano, ma nemmeno l’inglese. Quando ci siamo accorti di questo ci sono cadute le braccia. Mia nonna diceva: non si fanno le nozze a fichi secchi.
Personale Costa: molto male. Non tutti certo. Innanzitutto decimati all’osso e i soliti 4 o 5 camerieri e donne pulizie fanno di tutto e di più e li vedi stanchi morti che vorresti pure aiutarli; a parte la escort che si è dimenticata due per strada, abbiamo visto animatori ed animatrici venire in escursione con noi, fare fotografie e comportarsi come se la vacanza fosse la loro; idem i responsabili del personale ed il menefreghismo ha regnato per tutta la crociera.
Per me Costa Crociere è sempre stato sinonimo di esclusività, di sorrisi, di festa e di cose succulente, un desiderio da soddisfare. Da questa crociera invece, non ho che visto con amarezza il ritratto di una compagnia in decadenza e che forse non è che lo specchio di un paese, il nostro che arranca e sopravvive.
Intanto la prossima sarà su altra compagnia, forse straniera, e comunque, senz’altro, non Costa.