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Collisione sullo Stretto di Messina

Re: Collisione sullo Stretto di Messina

Ah, bene.

Questo sistema però ha comunque bisogno del pilotino sulle navi, vero?
 
Re: Collisione sullo Stretto di Messina

VaLyUS ha detto:
Ah, bene.

Questo sistema però ha comunque bisogno del pilotino sulle navi, vero?

Si, questo sistema necessita sempre del pilota a bordo delle navi.....in pratica con questo sistema vieni "agganciato" dal porto gia molto tempo prima dell'arrivo in porto; il vts si mettera in contatto con la nave chiedendogli rotta, velocita, merce trasportata, destinazione (anche i vts di altre stazioni martittime si possono metter in contatto con voi per chiedervi queste cose non solo il vts di arrivo...esempio se fai da genova a bari sarai sotto i vts di genova, livorno, civitavecchia,napoli, messina e tutti i posti dove ci transiti davanti), ora di arrivo a destino ecc...
in questo modo gia sulla carta sanno che navi transitano a quel determinato istante in n certo luogo e possono mettere in atto i sistemi per evitare incidenti (magari aumentano il numero di piloti quel giorno oppure dicono a una nave di fermarsi e far passare prima un altra
 
Re: Collisione sullo Stretto di Messina

VaLyUS ha detto:
Ah, bene.

Questo sistema però ha comunque bisogno del pilotino sulle navi, vero?

Ma come mai lo chiamate "pilotino" e non "pilota". Sembra quasi un "diminutivo". Il pilota è un capitano a tutti gli effetti. Molti incorrono nell'errore di scambiare il pilota con la persona che conduce l'imbarcazione, la pilotina: sono due figure professionali diverse.
 
Re: Collisione sullo Stretto di Messina

Sì, è un mio vizio quello di chiamarlo Pilotino :P

Comunque quando sale un pilota a bordo la scelta ultima rimane sempre del comandante della nave.
 
Re: Collisione sullo Stretto di Messina

VaLyUS ha detto:
Sì, è un mio vizio quello di chiamarlo Pilotino :P

Comunque quando sale un pilota a bordo la scelta ultima rimane sempre del comandante della nave.

Sì, il pilota viene equiparato, gerarchicamente, al 1° Ufficiale di Coperta.
 
Re: Collisione sullo Stretto di Messina

20 ottobre 2008

L'indagine sulla collisione nello stretto; chiesti due rinvii a giudizio

La Procura di Messina ha chiesto il rinvio a giudizio dei due indagati per la collisione avvenuta il 15 gennaio 2007 nelle acque dello Stretto tra la nave veloce «Segesta Jet» di Bluvia e la portacontainer «Susan Borchard», battente bandiera di Antigua e Barbuda, ma che ha coinvolto anche il traghetto «Zancle» della Caronte&Tourist. Si tratta del comandante ucraino della «Borchard», Maksym Poludnyev (accusato di omicidio e disastro colposo) e di Francesco Donato, comandante del «Zancle» (accusato di omissione di soccorso). Nell’impatto morirono quattro componenti dell’equipaggio e rimasero feriti circa cento passeggeri del mezzo veloce Bluvia. L’udienza preliminare è fissata per il 15 dicembre davanti al Gup Daria Orlando.

L’indagine che ha portato alla richiesta dei due rinvii a giudizio è stata coordinata dai pm Angelo Cavallo, Francesca Ciranna e Vito Di Giorgio e si è avvalsa di una perizia congiunta dei docenti universitari Enzo Dalle Messe e Giuseppe Ruggiero, dell’ammiraglio Manlio Rettore e del capitano Andrea Bocchieri. Secondo l’accusa, il comandante ucraino, la cui nave aveva diritto di precedenza, non avrebbe, comunque, ridotto la velocità alla vista dell’aliscafo della Segesta Jet. A Donato, invece, comandante della nave traghetto Zancle della Caronte, che si trovava sul luogo del disastro, i pm contestano l’omissione di soccorso: si sarebbe allontanato senza prestare aiuto e senza dare l’allarme alla Capitaneria di Messina. Nella collisione morirono il comandante dell’aliscafo della Segesta, Sebastiano Mafodda, e tre componenti dell’equipaggio: Marcello Sposito, Palmiro Lauro e Domenico Zona. Dalla perizia è emersa, infine, anche la responsabilità di Mafodda nell’incidente: la vittima non si sarebbe accorta dell’imminente collisione.

(da Shippingonline)
 
Re: Collisione sullo Stretto di Messina

15 dicembre 2008

L’incidente di Messina
Caso segesta: comandanti chiedono di patteggiare

Hanno chiesto di patteggiare davanti al Gup del Tribunale di Messina, Daria Orlando, i comandanti della portacontainer «Susan Borchard» (battente bandiera di Antigua e Barbuda), l’ucraino Maksym Poludnyev, e del traghetto «Zancle» della Caronte&Tourist, Francesco Donato, ritenuti responsabili della morte di quattro membri d’equipaggio e del ferimento di 100 dei 151 passegeri della nave veloce Rfi-Bluvia «Segesta Jet», partita da Reggio e diretta a Messina.

La collisione avvenne nello Stretto di Messina alle 17.53 del 15 gennaio 2007 tra la portaontainer e il mezzo veloce Fs. Il sindacato Sasmant e il Comitato dei pendolari hanno chiesto di costituirsi parte civile. Analoga richiesta avanzata anche dai familiari di una dele vittime, il marinaio di Reggio Calabria Palmiro Lauro, e da diverse parti offese non ancora risarcite. L’udienza è stata rinviata al 12 febbraio perché non c’è ancora accordo tra i Pm Angelo Cavallo, Francesca Ciranna e Vito Di Giorgio e i difensori dei due imputati sull’equità della pena e con le parti civili ed offese sulla congruità dei risarcimenti. A Poludnyev vengono contestati i reati di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose, in quanto, pur avendo la sua nave il diritto di precedenza, non avrebbe ridotto la velocità e quindi cercato di attuare una manovra d’emergenza.

Donato, invece, pur avendo raccolto per primo il «May Day» avrebbe omesso di prestare soccorso, eludendo anche qualsiasi contatto con la Capitaneria di porto di Messina per prestare tempestivo soccorso a bordo del «Segesta». Nella collisione persero la vita il comandante Sebastiano Mafodda - ritenuto anche lui responsabile della collissione - il direttore di macchina Marcello Sposito, il motorista Domenico Zona ed il marinaio Palmiro Lauro. Dalla perizia tecnica dei professori Enzo Dalle Mese e Giuseppe Ruggiero, dell’ammiraglio Manlio Rittore e del capitano di fregata Andrea Bocchieri, è emerso come proprio il comandante Mafodda non si sarebbe accorto che stava entrando in rotta di collisione con la portacontainer e che il comandante ucraino, ritenendo di avere il diritto di precedenza, non avrebbe fatto nulla per evitare l’impatto.

Secondo i consulenti della Procura il «Segesta Jet» avrebbe dovuto accostare a dritta dopo aver superato la poppa della «Zancle», mentre la «Susan Brochard» avrebbe dovuto e potuto fare anche «macchina indietro tutta» per evitare comunque la collisione. Ad avvalorare questa testi anche l’informativa della guardia costiera.

(da Shippingonline)
 
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