Roberto B.
Well-known member
La nostra visita di oggi inizia da un luogo particolare la cui sagoma compatta, con i tetti di tegole rosse e il campanile che si staglia contro il cielo, visibile da lontano, praticamente da qualsiasi angolo della città, ci aveva attratto già in una precedente nostra sosta qui a Cartagena de Indias. Si tratta del convento che oggi tutti conoscono come “Convento de la Popa”, ma il cui nome completo è: Convento de Nuestra Señora de la Candelaria de la Popa de la Galera.

Sorto sulla sommità del Cerro de la Popa, la collina più alta di Cartagena de Indias, il complesso appare come una terrazza bianca sospesa tra il cielo e il Mare dei Caraibi.

La strada che sale al convento si arrampica tra curve e scorci panoramici improvvisi fino a raggiungere il piazzale, dove il vento è più fresco e il brusio della città arriva solo come un’eco distante. Una volta varcato l’ingresso, la vita moderna sembra restare alle spalle: la struttura conserva la sobrietà dell’architettura coloniale, con facciate imbiancate a calce, archi lineari e un chiostro quadrato che si apre su un patio centrale rigoglioso di piante tropicali. In questo cortile interno, animato da una piccola fontana, il silenzio è rotto soltanto dai passi dei visitatori e dal fruscio delle foglie, creando un’atmosfera di raccoglimento che contrasta con il dinamismo della città sottostante.




Sorto sulla sommità del Cerro de la Popa, la collina più alta di Cartagena de Indias, il complesso appare come una terrazza bianca sospesa tra il cielo e il Mare dei Caraibi.

La strada che sale al convento si arrampica tra curve e scorci panoramici improvvisi fino a raggiungere il piazzale, dove il vento è più fresco e il brusio della città arriva solo come un’eco distante. Una volta varcato l’ingresso, la vita moderna sembra restare alle spalle: la struttura conserva la sobrietà dell’architettura coloniale, con facciate imbiancate a calce, archi lineari e un chiostro quadrato che si apre su un patio centrale rigoglioso di piante tropicali. In questo cortile interno, animato da una piccola fontana, il silenzio è rotto soltanto dai passi dei visitatori e dal fruscio delle foglie, creando un’atmosfera di raccoglimento che contrasta con il dinamismo della città sottostante.


















































































