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Costa Fortuna - Sapori esotici e paesaggi lunari -25 maggio/8 giugno 2025

  • Autore discussione Autore discussione Elide
  • Data d'inizio Data d'inizio
Sulla riva opposta vediamo la cugina AIDA.
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Per raggiungere il centro di Barcellona, scegliamo di usare un taxi tra quelli in fila sotto nave.

Da qualche anno la città di Barcellona ha riorganizzato il traffico interno dei mezzi pubblici, rendendo disponibili, oltre alla metropolitana, solo percorsi prestabiliti per i taxi. I bus rimangono lontani dal centro e si fermano in un grande parcheggio verso il mare, dove si deve fermare anche la navetta Costa.

Dal parcheggio si raggiunge a piedi la “Statua di Colombo”, posta all’inizio della rambla che, attraversando il cuore della città, costituisce un riferimento che va dal porto antico fino alla Plaça de Catalunya.

Per evitare un lungo percorso a piedi e dedicarci invece alla zona che si sviluppa attorno a Plaça de Catalunya, abbiamo ritenuto più agevole raggiungere il museo in taxi, per poi successivamente e con facilità raggiungere la zona di nostro interesse.

Il tassista ci lascia nei pressi del Museo di Picasso, indicandoci la direzione da prendere.

Non ho prenotato l’ingresso da casa perché, con la prenotazione on-line, è necessario indicare un orario preciso ed avevo osservato, in precedenti esperienze che nel periodo di media/bassa stagione da noi scelto per i viaggi, di solito non si incontrano code alle casse.

Raggiungiamo l’edificio e non ci sono problemi all’entrata, scelgo l’audioguida per seguire più facilmente il percorso.

Apparentemente facile da usare, basta inserire i numeri delle sale, la narrazione dell’audioguida inizia con la descrizione di un quadro che non vedo in sala, ogni volta quindi mi focalizzo nella ricerca del quadro raccontato, perdendo di vista la comprensione del resto della sala e così di seguito per tutto il percorso.

Questo fatto mi distrae dalla mostra stessa.
Vorrei chiedere al personale presente, come è organizzato il percorso commentato dall’audioguida ma, tra le lingue parlate dal personale stesso, non c’è l’italiano.

Arrivata alla fine del percorso credo di capire (forse) che l’audioguida non descrive un quadro preciso della sala in questione, ma un ‘opera significativa del periodo dedicato al pittore, non necessariamente esposta in sala.

Terminata la visita avrei dovuto (forse), ricominciare da capo, senza audioguida.

Non ho particolari competenze in storia dell’arte o di questo pittore in particolare ma solo un interesse di tipo culturale, avevo già visitato durante un precedente viaggio, il museo di Picasso a Malaga e qualcosa, nell’insieme della mostra, l’ho colto ugualmente.

L’edificio invece è particolarmente bello e interessante.

Si tratta di cinque sedi del museo, ricavate da altrettanti palazzi di epoca gotica, nel quartiere de La Ribera che, con una recente ristrutturazione, sono stati collegati tra loro, creando un grande spazio espositivo.

Le foto si riferiscono solamente all’ingresso, le sale si sviluppano in più piani e in vari interni, intersecati tra loro.
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La collezione permanente del museo di oltre 4.000 opere, per lo più riguarda il periodo di gioventù di Picasso, trascorsa a Barcellona.
Picasso si trasferì in città all'età di 14 anni quando il padre, un insegnante d'arte, trovò lavoro presso la locale scuola.
Interessanti sono i quadri del periodo blu dell’artista quando, dopo la morte del suo caro amico di gioventù Carles Casagemas,
col quale aveva poco prima litigato.
Il triste stato d’animo di questo periodo si riflette nelle sue opere e corrisponde ad una fase dove Picasso cambia radicalmente stile.
Questa è l’epoca in cui l’artista affronta diversi problemi finanziari, la sua tecnica ne risente, non ha più i soldi per comprare i colori,
ne usa pochi e nelle sue opere si nota.
Di questo periodo, nell’ottica del risparmio, ci sono affreschi dipinti su altri affreschi.
Gran parte delle opere esposte sono state donate da Pablo come ringraziamento all’amico Jaime Sabartés,
ideatore e grande sostenitore del museo, tra l’altro all’inizio si chiamava Museo Sabartés, in quel periodo,
non poteva usare il proprio nome per i forti attriti che intercorrevano tra Picasso ed il regime franchista dell’epoca che lo osteggiava.
La maturità professionale arriva con il trasferimento a Parigi dove comincia ad usare un solo nome che diventa il suo nome d’arte, Picasso.
Questo è il periodo definito “Rosa”.

Usciamo e percorriamo la strada adiacente che espone i manifesti pubblicitari della mostra…

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…e una grande foto con un interno del museo.
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Proseguiamo per le vie del quartiere de la Ribera
La Ribera è stato il centro economico della città tra il XIII e il XV secolo, quando i mercanti edificarono i loro grandi palazzi.
Il quartiere perse importanza nel XVI secolo quando il centro degli affari si spostò verso il vecchio quartiere de La Mercè e il nuovo porto.
Metà del quartiere venne quindi demolita nel 1714, dopo la sconfitta catalana nella Guerra di successione spagnola, per permettere la costruzione de La Ciutadella.
Era una cittadella fortificata a bastione, i lavori iniziarono nel 1714 e, al momento della sua costruzione, era la più grande fortezza d'Europa, in grado di ospitare 8.000 soldati.
I luoghi e le tracce che appartengono alla storia di questo quartiere, li abbiamo visitati in un precedente viaggio del febbraio 2023 quando siamo stati al parco de la Ciutadela,( il primo parco cittadino progettato ispirandosi ai Giardini del Lussemburgo di Parigi) e il Centro Culturale e della Memoria del Born, costruito all’interno dell’antico Mercato. I lavori sono iniziati per reimpiegare il mercato con l’intento di ospitare una biblioteca, durante la fase preparatoria vennero trovati i resti delle abitazioni distrutte dopo la guerra di successione spagnola del 1714.
Dopo un lungo lavoro di recupero dell’area per poter rendere fruibile la parte archeologica. è’ stato aperto nel 2013.

Le vie del vecchio quartiere .
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Dopo la parte culturale, della nostra visita, ci dirigiamo verso un palazzo che ospita i “Grandi magazzini -El Corte Inglés” in Plaça Catalunya.
Questo luogo ci è stato indicato dall’accompagnatore durante un viaggio guidato di molti anni fa e che comprendeva quattro giorni di soggiorno a Barcellona. La particolarità del Grande Magazzino è l’ultimo piano del palazzo dedicato alla ristorazione, costruito con una grande vetrata attorno al piano, offrendo una vista panoramica sulla città stessa.
Da allora se ne abbiamo il tempo, non manchiamo di farci tutte le scale mobili fino in cima per godere di questo “spettacolo”. l’ingresso è libero e oltre al ristorante self-service comprende, sullo stesso piano, una caffetteria e un‘area dedicata alle consumazioni veloci, dolci e salate con ampia scelta di specialità spagnole.
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Sono le 17.30 è arrivata l’ora di cercare un taxi per rientrare in nave.
Percorriamo la Rambla in direzione mare, il traffico è molto e riusciamo a salire sull’auto solo presso un’area di sosta per taxi.
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Al rientro la consueta pausa al Grand Bar Conte di Savoia, per una fresca bibita.


Alle 19.30 raggiungiamo il teatro per lo spettacolo di Flamenco.
Anche questo spettacolo l’ho conosciuto per la prima volta durante il viaggio guidato già citato, l’esperienza ha lasciato un piacevole ricordo e quando viene proposto tra gli spettacoli serali della crociera mi piace rivederlo.
In quella occasione siamo stati a Madrid, in un locale caratteristico con lo spettacolo sul tablao, che riproduce le origini gitane del flamenco, quando ballavano all’aperto, su un grande tavolaccio per esaltarne il suono e ritmo caratteristico.
Il flamenco è un’arte complessa nata dalla fusione di diverse culture, la comunità gitana ha giocato un ruolo fondamentale nella sua elaborazione, sviluppo e diffusione. Vissuto come espressione artistica, è un modo per comunicare il carattere, le emozioni e la storia della comunità rom.
Oggi il flamenco è una componente significativa delle tradizioni spagnole.
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Ore 20.30 la nave si allontana, …un saluto a Barcellona e un arrivederci mi nasce spontaneo, sicuramente ci saranno altre occasioni per tornare in una città dai molti aspetti da conoscere e da esplorare, insieme alle varie proposte culturali ed alla sua ricca storia.
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Ultima modifica da un moderatore:
Il quartiere dove ha sede il museo Picasso ha parecchie chicche da offrire a chi sa cercare.
Sempre belle le viuzze che si intrecciano nel Barrio.
 
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