Costa Fortuna - Sapori esotici e paesaggi lunari -25 maggio/8 giugno 2025

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Casa Batlló, un'opera del celebre architetto Antoni Gaudí che sorge, al numero 43 del Passeig de Gràcia. Considerata una delle sue costruzioni più originali, l'edificio è stato dichiarato, nel 2005, patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.




Situato nella parte superiore della città di Barcellona, sul versante meridionale del Monte Carmelo. Si trova Parc Guell, un parco pubblico di quasi18 ettari, con giardini ed elementi architettonici, un complesso urbanistico progettato da Antoni Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano e realizzato dall'impresario Eusebi Güell. Venne inaugurato nel 1926 come parco pubblico.






L’edificio più imponente di Barcellona rappresentato dalla più grande chiesa cattolica incompiuta al mondo, La Sagrada Familia , è il progetto più rappresentativo dell’opera progettata dall'architetto catalano Antoni Gaudí nel 2005. Venne aggiunta a un sito patrimonio dell'umanità UNESCO esistente (1984) , "Opere di Antoni Gaudí".

Il 7 novembre 2010, Papa Benedetto XVI consacra la chiesa e la proclama basilica minore.

 

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Alle 17.00 terminato l’incontro, usciamo da teatro e mi soffermo ad osservare queste vecchie foto esposte che ricordano le navi del passato e le origini dei grandi viaggi.


Alle 19.30 ci rechiamo a teatro per assistere ad uno spettacolo dal vivo ispirato all’acqua, “H2O”, tra storia, musica, arte e danza.


Alle 21.00 dalla cabina osservo un altro bellissimo tramonto sul mare che ci accompagna verso la sera.



Dopo cena alle 23.00 al Gran Bar Conte di Savoia in mezzo ad una grande folla riesco a vedere e a fotografare il Buffet Magnifico, una spettacolare opera creativa e artistica dei cuochi e pasticceri di Costa Fortuna.

In questa nave lo spazio per organizzare gli eventi, è limitato rispetto ad altre, ma l’efficiente organizzazione ha fatto sì che distribuendo le iniziative ogni volta in ambienti diversi, si siano potute attuare tutte le varie esperienze, come sulle “sorelle” più grandi.




Anche questa giornata è terminata, domani arriveremo a Barcellona alle 14.00, non abbiamo prenotato escursioni, i molti scali avuti a Barcellona nei viaggi precedenti ci hanno permesso di esplorare più volte questa città ricca di proposte turistiche, ultimamente abbiamo scelto di individuare qualcosa che abbia attirato la nostra attenzione (un palazzo, un’esperienza) da approfondire , in questa occasione abbiamo scelto di visitare il Museo Picasso.

 

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Dopo un giorno e mezzo di navigazione,arriveremo a Barcellona!





L’alba ci accoglie con le sue sfumature pastello. Uno dei privilegi di svegliarsi in mezzo al mare…


L’arrivo a Barcellona è previsto alle ore 14.00.

La mattina trascorre lentamente con qualche passeggiata tra i ponti e una sosta al bar vicino alla piscina esterna, dove incontriamo alcune persone conosciute da pochi giorni.

Nel frattempo, Daniela la direttrice di crociera, si aggira per la nave fermandosi volentieri con gli ospiti, si ferma anche presso il nostro gruppo e, con la consueta simpatia, tra argomenti vari di vita di mare e vivibilità delle navi stesse, ha espresso la sua preferenza per le navi piccole come Fortuna, perché riescono a creare, con maggior facilità, un ambiente cordiale e meno formale tra le persone, favorendo le relazioni.

Arriviamo al porto alle 13.00 e i ponti si affollano di persone che osservano la agile manovra di rotazione della nave su sé stessa, per allinearsi dietro alla MSC, già ormeggiata in banchina.

 

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Sulla riva opposta vediamo la cugina AIDA.




Per raggiungere il centro di Barcellona, scegliamo di usare un taxi tra quelli in fila sotto nave.

Da qualche anno la città di Barcellona ha riorganizzato il traffico interno dei mezzi pubblici, rendendo disponibili, oltre alla metropolitana, solo percorsi prestabiliti per i taxi. I bus rimangono lontani dal centro e si fermano in un grande parcheggio verso il mare, dove si deve fermare anche la navetta Costa.

Dal parcheggio si raggiunge a piedi la “Statua di Colombo”, posta all’inizio della rambla che, attraversando il cuore della città, costituisce un riferimento che va dal porto antico fino alla Plaça de Catalunya.

Per evitare un lungo percorso a piedi e dedicarci invece alla zona che si sviluppa attorno a Plaça de Catalunya, abbiamo ritenuto più agevole raggiungere il museo in taxi, per poi successivamente e con facilità raggiungere la zona di nostro interesse.

Il tassista ci lascia nei pressi del Museo di Picasso, indicandoci la direzione da prendere.

Non ho prenotato l’ingresso da casa perché, con la prenotazione on-line, è necessario indicare un orario preciso ed avevo osservato, in precedenti esperienze che nel periodo di media/bassa stagione da noi scelto per i viaggi, di solito non si incontrano code alle casse.

Raggiungiamo l’edificio e non ci sono problemi all’entrata, scelgo l’audioguida per seguire più facilmente il percorso.

Apparentemente facile da usare, basta inserire i numeri delle sale, la narrazione dell’audioguida inizia con la descrizione di un quadro che non vedo in sala, ogni volta quindi mi focalizzo nella ricerca del quadro raccontato, perdendo di vista la comprensione del resto della sala e così di seguito per tutto il percorso.

Questo fatto mi distrae dalla mostra stessa.
Vorrei chiedere al personale presente, come è organizzato il percorso commentato dall’audioguida ma, tra le lingue parlate dal personale stesso, non c’è l’italiano.

Arrivata alla fine del percorso credo di capire (forse) che l’audioguida non descrive un quadro preciso della sala in questione, ma un ‘opera significativa del periodo dedicato al pittore, non necessariamente esposta in sala.

Terminata la visita avrei dovuto (forse), ricominciare da capo, senza audioguida.

Non ho particolari competenze in storia dell’arte o di questo pittore in particolare ma solo un interesse di tipo culturale, avevo già visitato durante un precedente viaggio, il museo di Picasso a Malaga e qualcosa, nell’insieme della mostra, l’ho colto ugualmente.

L’edificio invece è particolarmente bello e interessante.

Si tratta di cinque sedi del museo, ricavate da altrettanti palazzi di epoca gotica, nel quartiere de La Ribera che, con una recente ristrutturazione, sono stati collegati tra loro, creando un grande spazio espositivo.

Le foto si riferiscono solamente all’ingresso, le sale si sviluppano in più piani e in vari interni, intersecati tra loro.

 

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La collezione permanente del museo di oltre 4.000 opere, per lo più riguarda il periodo di gioventù di Picasso, trascorsa a Barcellona.
Picasso si trasferì in città all'età di 14 anni quando il padre, un insegnante d'arte, trovò lavoro presso la locale scuola.
Interessanti sono i quadri del periodo blu dell’artista quando, dopo la morte del suo caro amico di gioventù Carles Casagemas,
col quale aveva poco prima litigato.
Il triste stato d’animo di questo periodo si riflette nelle sue opere e corrisponde ad una fase dove Picasso cambia radicalmente stile.
Questa è l’epoca in cui l’artista affronta diversi problemi finanziari, la sua tecnica ne risente, non ha più i soldi per comprare i colori,
ne usa pochi e nelle sue opere si nota.
Di questo periodo, nell’ottica del risparmio, ci sono affreschi dipinti su altri affreschi.
Gran parte delle opere esposte sono state donate da Pablo come ringraziamento all’amico Jaime Sabartés,
ideatore e grande sostenitore del museo, tra l’altro all’inizio si chiamava Museo Sabartés, in quel periodo,
non poteva usare il proprio nome per i forti attriti che intercorrevano tra Picasso ed il regime franchista dell’epoca che lo osteggiava.
La maturità professionale arriva con il trasferimento a Parigi dove comincia ad usare un solo nome che diventa il suo nome d’arte, Picasso.
Questo è il periodo definito “Rosa”.

Usciamo e percorriamo la strada adiacente che espone i manifesti pubblicitari della mostra…

 

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…e una grande foto con un interno del museo.



Proseguiamo per le vie del quartiere de la Ribera
La Ribera è stato il centro economico della città tra il XIII e il XV secolo, quando i mercanti edificarono i loro grandi palazzi.
Il quartiere perse importanza nel XVI secolo quando il centro degli affari si spostò verso il vecchio quartiere de La Mercè e il nuovo porto.
Metà del quartiere venne quindi demolita nel 1714, dopo la sconfitta catalana nella Guerra di successione spagnola, per permettere la costruzione de La Ciutadella.
Era una cittadella fortificata a bastione, i lavori iniziarono nel 1714 e, al momento della sua costruzione, era la più grande fortezza d'Europa, in grado di ospitare 8.000 soldati.
I luoghi e le tracce che appartengono alla storia di questo quartiere, li abbiamo visitati in un precedente viaggio del febbraio 2023 quando siamo stati al parco de la Ciutadela,( il primo parco cittadino progettato ispirandosi ai Giardini del Lussemburgo di Parigi) e il Centro Culturale e della Memoria del Born, costruito all’interno dell’antico Mercato. I lavori sono iniziati per reimpiegare il mercato con l’intento di ospitare una biblioteca, durante la fase preparatoria vennero trovati i resti delle abitazioni distrutte dopo la guerra di successione spagnola del 1714.
Dopo un lungo lavoro di recupero dell’area per poter rendere fruibile la parte archeologica. è’ stato aperto nel 2013.

Le vie del vecchio quartiere .

 

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Dopo la parte culturale, della nostra visita, ci dirigiamo verso un palazzo che ospita i “Grandi magazzini -El Corte Inglés” in Plaça Catalunya.
Questo luogo ci è stato indicato dall’accompagnatore durante un viaggio guidato di molti anni fa e che comprendeva quattro giorni di soggiorno a Barcellona. La particolarità del Grande Magazzino è l’ultimo piano del palazzo dedicato alla ristorazione, costruito con una grande vetrata attorno al piano, offrendo una vista panoramica sulla città stessa.
Da allora se ne abbiamo il tempo, non manchiamo di farci tutte le scale mobili fino in cima per godere di questo “spettacolo”. l’ingresso è libero e oltre al ristorante self-service comprende, sullo stesso piano, una caffetteria e un‘area dedicata alle consumazioni veloci, dolci e salate con ampia scelta di specialità spagnole.





Sono le 17.30 è arrivata l’ora di cercare un taxi per rientrare in nave.
Percorriamo la Rambla in direzione mare, il traffico è molto e riusciamo a salire sull’auto solo presso un’area di sosta per taxi.

 

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Al rientro la consueta pausa al Grand Bar Conte di Savoia, per una fresca bibita.


Alle 19.30 raggiungiamo il teatro per lo spettacolo di Flamenco.
Anche questo spettacolo l’ho conosciuto per la prima volta durante il viaggio guidato già citato, l’esperienza ha lasciato un piacevole ricordo e quando viene proposto tra gli spettacoli serali della crociera mi piace rivederlo.
In quella occasione siamo stati a Madrid, in un locale caratteristico con lo spettacolo sul tablao, che riproduce le origini gitane del flamenco, quando ballavano all’aperto, su un grande tavolaccio per esaltarne il suono e ritmo caratteristico.
Il flamenco è un’arte complessa nata dalla fusione di diverse culture, la comunità gitana ha giocato un ruolo fondamentale nella sua elaborazione, sviluppo e diffusione. Vissuto come espressione artistica, è un modo per comunicare il carattere, le emozioni e la storia della comunità rom.
Oggi il flamenco è una componente significativa delle tradizioni spagnole.



Ore 20.30 la nave si allontana, …un saluto a Barcellona e un arrivederci mi nasce spontaneo, sicuramente ci saranno altre occasioni per tornare in una città dai molti aspetti da conoscere e da esplorare, insieme alle varie proposte culturali ed alla sua ricca storia.

 

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“Ultima fermata Marsiglia!”...




Anche oggi la giornata è soleggiata e il clima gradevole.
Uno sguardo dal balcone prima di recarci a colazione non può mancare, sono le 7.00.


Stiamo entrando nel golfo e ci dirigiamo in porto. Ore 7.30.


Ore 9.00
Con noi già ormeggiate altre tre bellissime navi: Costa Smeralda,...

 

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MSC Europa...


…e Mein Schiff.





Anche a Marsiglia abbiamo pensato di utilizzare il taxi per raggiungere facilmente il porto vecchio, da dove pensavamo di prendere un traghetto e visitare l’isola d’If nell’arcipelago delle Frioul.
E’ da qualche anno che penso di fare questa escursione , l’interesse mi è venuto qualche anno fa cercando alternative alle escursioni già fatte a Marsiglia.
Da allora ho tenuto presente questa possibilità, cercando informazioni e studiando la tempistica.

Lo scorso anno, quando sono stata a Marsiglia la nave ha fatto scalo solo per mezza giornata, quindi abbiamo scelto un’escursione breve con Costa: “LA MARSIGLIA DEI CINQUE SENSI” la guida che ci ha accompagnato ci ha suggerito, di raggiungere in autonomia, l’isola e il suo castello.

Tra le variabili necessarie per attuare questo programma c’è anche il tempo meteorologico, se è perturbato i traghetti non partono.

Il 15 maggio del 2024 avevo osservato, passando davanti al punto di imbarco dei traghetti che alla cassa non c’era coda ma in quel caso si trattava di un mercoledì, oggi invece è sabato e la situazione è totalmente diversa.

Arrivati all’imbarco dei traghetti ci siamo subito resi conto che la fila per arrivare alle casse era eccessiva.
Ho provato a fare il biglietto on-line mentre ero in coda ma gli orari rimasti disponibili erano solo di pomeriggio.
La fila d’attesa troppo lunga, non dava la possibilità di prendere il traghetto, nei tempi necessari per tornare in nave.

Malvolentieri ho abbandonato il mio programma e siamo passati al “piano di riserva”.
“Una passeggiata libera tra le vie di Marsiglia e visita al mercato etnico nel quartiere Noaille.”

Iniziamo la nostra passeggiata passando sotto alla grande tettoia dal soffitto a specchio.

L'Ombrière du Vieux-Port, è uno specchio/ ombra gigante in stile fantascientifico futuristico progettato dallo studio di architettura Norman Foster, in seguito ad un concorso internazionale di ristrutturazione e riorganizzazione del Vecchio porto, lanciato dalla Comunità urbana di Marsiglia nel 2013, all’interno del programma: Città capitale della cultura.
E’ una copertura di 46 metri per 22, realizzata in acciaio inox specchiante, il soffitto riflette tutta la vita che scorre al di sotto.

L’avevo solo vista in fotografia ed ho trovato quest’opera suggestiva, alzando lo sguardo in un’insolita prospettiva, sembra di vedere una realtà diversa, risulta difficile riconoscersi tra le molte persone in movimento.

 

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Siamo al Porto Vecchio, il cuore storico di Marsiglia, un importante centro di attività marittime e turistiche.
Il Porto Vecchio costituisce il centro storico e geografico della città, circondato da edifici storici, con numerosi ristoranti e bar che si affacciano sul mare, è un punto di ritrovo per residenti e turisti.
La zona è spesso sede di eventi, mercati e manifestazioni culturali che danno luogo un’atmosfera sempre dinamica e vivace.








Agenti di polizia a cavallo controllano la zona.

 

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Dal porto, si vede in lontananza, la Basilica di Notre-Dame de la Garde situata nel punto più alto della città, a circa 162 metri sul livello del mare, offre una vista panoramica sulla città e sul porto stesso.


Il porto vecchio è situato ai piedi della Canebière, il viale più famoso di Marsiglia, posizionato nel cuore della città, che collega il Porto Vecchio al quartiere Réformés.

Il suo nome deriva dalla parola provenzale "canebe", che significa canapa, in quanto collegava il porto con i campi di canapa che veniva poi utilizzata per la produzione di imbracature e corde.

la Canebière divenne una strada importante nel XVII secolo e si sviluppò ulteriormente durante la Belle Époque, quando ospitava eleganti negozi, caffè e teatri.

Oggi, la Canebière è un vivace mix di storia, cultura, negozi e caffè, che attrae sia i marsigliesi che i turisti.

La Canebière è un luogo simbolo di Marsiglia, un crocevia di culture e un punto di riferimento per la vita sociale della città.

Passeggiamo prima lungo la via che costeggia il porto….



Ci inoltriamo poi per le strade interne e raggiungiamo il Centro di Informazioni Turistiche, con sede a La Canebière 11,
(all’inizio della famosa via), in un ufficio ottimamente organizzato che ci fornisce il materiale utile per approfondire i luoghi della nostra passeggiata.

 

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Costeggiamo una via che si incrocia con un viale alberato che conduce ai Grandi Magazzini Centre Bourse, all’interno c’è una filiale delle Galeries Lafayette.

Molti anni fa avevamo visto questo edificio, prima di una nuova ristrutturazione e pensiamo di ripassare più tardi, per vedere come si presenta oggi.



Cerchiamo con l’aiuto del navigatore di individuare il mercato di cui avevo sentito parlare.
Il mercato nel quartiere Noaille.

Tra i vicoli stretti e lastricati, Noaille è un quartiere vivace con un disordinato mercato giornaliero il Marchè des Capucins, dove si vendono, oltre a verdure e frutta locali anche prodotti tropicali, olive, frutta secca e spezie.
La zona si trova nei pressi della strada principale la Canebière, ospita numerosi negozi di tessuti e ceramiche nordafricane.

 

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Visitare i mercati locali serve per cogliere il carattere delle città.

Il mercato di Noaille riflette la storia di accoglienza e di scambi culturali che caratterizzano Marsiglia, una delle città più antiche di Francia, fondata dai greci e poi luogo di insediamento per diverse ondate migratorie, tra cui romani, ebrei, armeni, italiani e nordafricani.

Marsiglia è una città conosciuta per la sua formazione multietnica e multiculturale, spesso viene definita una "città-mondo". La sua storia legata al porto ha attratto immigrati da diverse parti del mondo, creando una società dinamica e diversificata.

Quartieri come Noailles sono caratterizzati da una forte presenza di comunità africane e magrebine, mentre il quartiere Le Panier un tempo considerato un quartiere malfamato, oggi è un luogo estremamente suggestivo, pieno musei,negozi etnici, di artigianato e locali noti per la loro atmosfera bohémien.

 

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In questi quartieri si trovano anche negozi vintage, di arte di strada e locali con musica alternativa.

 

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Torniamo sulla via principale.


…e ci fermiamo nel Grande Magazzino, Centre Bourse.

L’atrio è spazioso e luminoso come molti Centri Commerciali moderni.

Ospita anche il Museo di Storia di Marsiglia e il sito archeologico noto come Jardin des Vestiges .

Lungo l’atrio sono esposti manifesti fotografici sui luoghi simbolo della città.

Terminata la visita tra gli spazi comuni del centro commerciale, decidiamo di recarci nel supermercato, è il marchio di una nota catena discount tedesca, presente anche in Italia, si trova nel piano interrato.

Vediamo la zona che espone i prodotti locali e decido di comprare una confezione di macarons, sono buonissimi, come quelli consumati in una pasticceria di Lione durante un altro viaggio, non ero più riuscita a trovare in nessun altro luogo, quella specialità così buona.

Il supermercato è frequentato quasi esclusivamente da persone dai caratteri somatici nordafricani, così come la cassiera che con qualche difficoltà linguistica, chiede di controllare lo zaino di mio marito.

Ci scappa un sorriso, siamo un po’ sorpresi, non ci era mai capitato, abbiamo avuto l’impressione che in quel caso si siano invertite le parti, eravamo noi gli “stranieri” di cui diffidare. Ovviamente questo piccolo episodio non ci ha minimamente disturbato ma, invece, ci ha parecchio divertiti, tanto da diventare parte dei nostri racconti di viaggio anche con gli amici.

Torniamo sulla strada principale per dirigerci verso il lungo mare.

 

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Dal Porto Vecchio, in lontananza, vediamo il campanile della Chiesa di Notre-Dame-des-Accoule.
L’edificio religioso è situato nel quartiere di Le Panier, la sua particolarità è il campanile a forma di guglia.


Durante la passeggiata osservo i vicoli che conservano le caratteristiche della vecchia Marsiglia.


..e sbirciando dentro ai passaggi interni tra le case, i vicoli si fanno più autentici, rivelando un aspetto della città, conservato nella mia memoria, che arriva dai racconti entusiastici, sentiti da bambina, da uno zio che negli anni ’60 frequentava questa città e ne riferiva lo stile eclettico e bohemien.

 

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Durante l’escursione fatta lo scorso anno, abbiamo visitato il Museo del Sapone, dedicato alla storia e alla produzione del famoso sapone ed abbiamo fatto acquisti nel negozio annesso.
Anche questa volta siamo entrati in negozio , per scegliere tra le varietà di sapone proposte, quelle che più ci sono piaciute.



Alle 14.00 torniamo in nave, di fronte alla nostra cabina c’è la Smeralda.
Sul letto una gentile creazione del nostro cabinista …e, con immenso dispiacere, anche le etichette per le valigie.
Segno inequivocabile che il viaggio è terminato.


Alle 17.00 la nave si prepara a lasciare il porto.


Prima di noi parte la Mein Shiff e le persone che si trovano sui ponti si scambiano saluti complici.


…la nave si muove…il ritorno verso il porto di sbarco è ormai inevitabile!

 

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Saluto la Smeralda, forse sarà la nave del mio prossimo viaggio!


Saluto la MSC Europa.


… e la nostra nave, con un lungo suono, fin troppo ben conosciuto, saluta tutti!
In questo caso sento una nota di tristezza….


Anche la pilotina ci lascia e si allontana…mentre i gabbiani accompagnano la nave all’uscita dal porto…



La Mein Shiff è già lontana verso il suo viaggio…

 

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Torno in cabina e inizio a preparare la valigia…

Alle 19.30 ci rechiamo a teatro come ogni sera.

Lo spettacolo acrobatico è piacevole e coinvolgente, gli acrobati sono veramente bravi, così come sono belle la scenografia e le musiche.




Questa sera non voglio perdermi niente e finisco di preparare le valigie tra lo spettacolo e la cena.
Andremo in pizzeria, non solo perché in nave la pizza è molto buona ma anche perché l ’orario è libero e questa sera ci è utile.