CONSIDERAZIONI FINALI CROCIERA EMIRATI 2025.

La nostro crociera questa volta è durata una sola settimana, ma personalmente a me è sembrata lunghissima e alla fine non mi ha lasciato dentro quasi nulla. Per carità di posti belli ne abbiamo visti, alcune moschee con i loro interni erano splendide, i centri commerciali enormi e forniti. Ma …… alla fine ho difficoltà a trovare una foto singola, un momento in particolare, che possa riassumere in completezza il viaggio fatto.
Mi è sembrato di essere in un’enorme “Cinecittà”, tutto costruito ad arte, ti sembra di fare un salto nel futuro, tutto bellissimo a vedersi certamente, ma tutto senz’anima.
Nei vari centri popolati, troppa ostentazione di ricchezza, costruzioni faraoniche a beneficio dei pochi eletti che se le possono permettere. Solo a Dubai ci sono almeno 600 alberghi, di cui una settantina a cinque stelle. Considerando che uno dei più piccoli ha almeno 150 camere, fate voi i conti quanta gente potrebbero ospitare. E anche Doha ospita alcuni degli hotel a 5 stelle più rinomati del mondo, con spiagge esclusive, voluttuose spa, isole private e panorami mozzafiato, per immergersi nel lusso più sfrenato. Spesso siamo entrati in intere zone, con solo negozi dedicati alla vendita di oro e pietre preziose, dove si sarebbero potuti rifornire tutti i rapper/trapper, per l’acquisto delle oro “capezze” senza nessuno sforzo. Ma mai nessun negoziante ci ha trascinato nel suo locale o toccato per invogliarci a seguirlo, come succede da altre parti. Il turista è molto rispettato e non oppresso.
Il souk è forse più un posto per i locali che per noi turisti, dove però siamo sempre stati bene accetti, e l’unico posto dove abbiamo trovato e comprato qualche souvenir da portare agli amici a casa. I vari Souk dell’oro, (dove tuttavia sia per i modelli esposti … che per i prezzi … non abbiamo acquistato nulla), però non potranno mancare nel vostro itinerario.
In giro abbiamo notato solo macchine da sogno, yacht da favola, palazzi rifiniti extralusso con piscine faraoniche e spiagge bianchissime e pulite. Possibile che ci siano solo ricchi da queste parti? Una cosa però che non sono riuscito a vedere mai, sono stati i cimiteri. E la guida non ha saputo rispondermi quando gli ho chiesto dove mettessero le persone quando muoiono. Forse li seppelliranno nel deserto fuori degli abitati …
In tutti i paesi visitati, una volta usciti dal centro, se la zona non era di quelle in costruzione, c’era il nulla assoluto. Deserto e sassi. Aridità e povertà. Capite cosa intendo allora quando dico tipo “Cinecittà” dove è tutto è finto e ricreato solo per girare un film?
Se invece devo giudicare solo le città allora il mio voto è 10. Bellissime, nuove, ordinate e soprattutto sicure (anche perché da queste parti non scherzano con chi delinque).
Discorso a parte merita Muscat, in Oman, che è ancora rimasta legata a dei principi architettonici e di vita, abbastanza tradizionali e non futuristici come negli altri emirati, dove la differenza tra come si viveva fino a pochi anni fa, prima della scoperta del loro petrolio, (beduini e pastori dediti alla vita anche nomade) e la vita da nababbi che potrebbero tranquillamente permettersi ora, non è ancora così vistosamente visibile.
Qui gli stadi di calcio con aria condizionata, come visti nel Qatar, ancora non sono esposti come “trofei”, le strade non sono ancora a sei corsie … anche se prima o poi arriveranno anche qui.
In tutti gli Emirati, non sono mai riuscito ad usare con la mia scheda telefonica, l’applicazione di Whatsapps, per fare una telefonata, perché sembrerebbe che il “governo” non riuscirebbe a controllare ciò che direi, e d’altronde, io siccome non ho mai voluto “usare la loro” scheda sim (con 10 GB di traffico voce e dati) che mi hanno regalato appena arrivato all’ ufficio controllo passaporti in aeroporto il primo giorno …, ho potuto perciò mandare solo messaggi. Quaggiù la libertà personale è un optional ancora non pervenuto.
E’ vero che qui ti passano le scuole gratuitamente, che gli ospedali e la sanità sono veramente gratis per tutti, che non ci sono tasse ne iva, che gli stipendi degli impiegati sono leggermente più alti dei nostri, ma le parole democrazia e libertà, nei loro dizionari, non sono contemplate.
Per le strade, abbiamo visto moltissimi taxi, abbastanza economici, ma anche quelli controllati sia con videocamera che registratore vocale, 24 ore su 24, da un qualche ufficio governativo. Forse per questo i taxisti in generale, preferiscono parlare poco.
Se invece debbo parlare della nave, riaffermo che in generale non ho avuto sgradite sorprese. E’ stata come ce l’aspettavamo. Nuova e elegante. E il personale come sempre preparato e gentile qualunque sia la richiesta ricevuta. E’ un vero piacere girare tra i vari ambienti e saloni della nave, spazi molto diversi da quelli delle consorelle Costa, studiati per un nuovo tipo di crocierista a cui piace trovarsi in ambienti “non intimi” o serbati per pochi eletti o per chi vuole essere il più riservato possibile. Ma siccome il nuovo credo della Compagnia è il “non coccolare più di tanto” i suoi crocieristi …. ambienti enormi, ben studiati, e vai con la clientela di massa, di cui vi parlo a breve …
L’animazione sempre presente, coinvolge o perlomeno ci prova, gente di tutte le fasce di età, con giochi, quiz, e spettacoli musicali. Voto: 9
Anche gli spettacoli che ci sono stati offerti, sono sempre stati di altissimo livello, come i vari party a tema, organizzati la sera, sui ponti. Si vede che la mano di chi organizza è cambiata in meglio. Voto 10
Anche il cibo servito è sempre stato di livello più che accettabile e a volte ricercato. E’ vero che avevamo il Ristorante Bistrot per pranzo e il Bellavista per la cena, ma i piatti in generale (a parte qualche eccezione) erano per tutti i crocieristi uguali. Tutto vero quanto affermato da molti altri crocieristi sulla mancanza di tovagliette etc. etc. ma adesso è così.
Discorso a parte, meritano i compagni di viaggio KAZAKI. Il gruppo di crocieristi più grande, in questa crociera. Gruppo etnico di origine mista turca e mongola, Sono stati famosi in passato per la loro fierezza ed orgoglio, e per le loro doti nell'addestrare e cavalcare i cavalli e nell'addomesticare le aquile. Certo nel tempo le cose cambiano, i popoli si evolvono, ma alcuni usi e costumi sono difficili da dimenticare.
Non è certamente colpa loro se non sanno stare in compagnia degli occidentali, se non conoscono le buone regole su come comportarsi a tavola con il cibo, oppure quando c’è una fila da fare o da rispettare. Non è colpa loro se ruttare in faccia ad una persona non lo considerino sconveniente o maleducato. Non è colpa loro se si distendono sui vari salottini dei bar con le loro fetide ciabatte (che indossano anche nella serata di gala), non è colpa loro se monopolizzano le piscine e le loro donne fanno il bagno vestite con i loro indumenti che rilasciano il colore, spesso scuro, nell’acqua e quindi chi verrà dopo di loro magari non si fiderà a farsi una nuotatina in piscina. La colpa è di chi glielo permette senza dire nulla. La colpa è di chi fa imbarcare ogni settimana 3500 di loro a prezzi stracciati, pur di riempire la nave, quando sai benissimo che quelle persone una crociera non se la potrebbero permettersela neanche per una persona sola, altro che 5 o 6 per famiglia. Mi hanno riportato in testa i Martinicani che si imbarcavano gli anni scorsi ai Caraibi solo per acquistare nei vari Duty Free che toccavano, sigarette e Whiskey in quantità industriali, essendo stati pagati da qualcuno per fare questo. Chissà che commercio/manovra ci sarà dietro a questo improvviso amore per le crociere dei kazaki, che vagano con gli occhi increduli per la nave con lo sguardo che denunciava che nemmeno loro sapevano perché si trovavano lì.
Cara Costa, la nave l’avresti riempita anche con solo gli europei, bastava solo che gli avresti praticato lo stesso trattamento che hai fatto loro, non credi?
Stai limando un po' troppo il tuo zoccolo duro.
Programmazione e Marketing: voto indefinibile.
Qualcuno mi ha chiesto in privato se rifarò un'altra volta questa crociera in futuro, ho risposto che mai dire mai …… ma penso di no. Per me, una volta da queste parti può bastare e avanzare.
Ora vi saluto e vi ringrazio per il tempo dedicato a seguirmi in questo diario. Scusate la lunghezza, ma a me piace raccontare più con le foto che con le parole.
Ci sentiamo alla prossima.
