Barcellona:
Arriviamo al giorno tanto atteso. Benché sia stata molte volte a Barcellona in altre crociere, ho concentrato tutte le mie forze su questo scalo in quanto la città catalana offre sempre tanto da vedere, anche a chi come me c’è già stato. Dopo aver visitato il Parco Guell, quello della Ciutadella, internamente sia la Sagrada Familia, Casa Battlò, la Petrera che Palazzo Guell, stavolta, grazie ai consigli su questo sito, siamo andati a vedere un luogo meno battuto dai turisti ma molto interessante, L’Ospedale di Sant Pau.
In verità, prima di arrivare lì, avevo previsto un tour per alcuni dei palazzi più belli del modernismo barcellonese.
Quindi abbiamo preso, come di consueto, il bus costa al prezzo di circa € 10 ciascuno (ho letto sempre nel forum che c’è anche un bus cittadino che fa lo stesso tragitto per € 4 cad. andata e ritorno però non l’ho mai preso e una volta ho visto un gran caos di gente che si affollava per riuscire a salire, quindi, alla fine abbiamo preferito non rischiare, dato che la differenza non era eccessiva) che ci ha portati nella famosa piazza, poco distante dalla statua di Colon.
Da lì abbiamo raggiunto la Rambla e siamo scesi alla prima fermata della metro più vicina, quella di Drassanes. Abbiamo acquistato il biglietto se non erro T10, quello che al prezzo di 10€, si può prendere la metro (sempre se non sbaglio) per dieci volte.
Da lì, linea L3 verde fino a Diagonal. A Diagonal, siamo scesi, in pratica davanti alla Petrera, abbiamo percorso una piccola parte del Passeig de Gracia, fino appunto all’incrocio con la grande strada Diagonal. Da lì, abbiamo svoltato a destra per incontrare, poco dopo, sulla sinistra, attraversando quindi la strada, la prima casa prevista nel mio tour fai da te: Casa Comalat, il cui progettista ha ripreso alcune caratteristiche di Casa Battlò di Gaudì. Dopo una rapida lettura delle caratteristiche della singolare costruzione scaricate da internet dalla sottoscritta, abbiamo proseguito verso il Palau del Baros de Quadras, stavolta sulla destra. Ammetto che quando ci siamo trovati davanti al luogo indicato sulla cartina, abbiamo avuto il dubbio che si trattasse proprio del palazzo in questione, dato che non era così vistoso e riconoscibile. Dopo una breve sosta, il nostro giro è proseguito sempre su Diagonal, raggiungendo, sulla sinistra la Casa de lel Punxes, ben riconoscibile, con le alte guglie che la contraddistinguono. Anche qui, mio marito si è sorbito la mia accurata descrizione (d’altronde la designata a occuparsi dei tour on line sono io, sempre la sottoscritta trascorre ore e ore sul web cercando di realizzare una buona escursione, quindi, mi pare giusto che poi lui si sorbisca il sermone da me reperito con tanta cura
!), quindi siamo andati oltre, fino a giungere, poco distante, la fermata della metro Verdaguer, per prendere la linea L5 azzurra per l’ospedale sant Pau. Anche alla fermata Diagonal sarebbe stato possibile prendere il raccordo con questa linea, però, ho ben pensato di sfruttare la situazione per fare appunto un giro per la città, fino ad andare all’altra fermata.
Da lì, in pochi minuti siamo arrivati vicino all’ospedale costruito in stile modernista. Dalla fermata, ci siamo guardati attorno e da lontano ho scorto qualcosa che poteva assomigliare a ciò che cercavamo. Abbiamo percorso una strada in salita e per fortuna non mi ero sbagliata, ci siamo trovanti di fronte alla nostra meta.
Nel sito si entra al costo di € 13, con qualche euro in più si può prendere l’audio guida ma non c’è in Italiano, quindi non l’abbiamo presa. Nella nostra lingua, comunque, vengono distribuiti dei depliant con qualche breve spiegazione.
Da lì si accede dapprima in alcune stanze interne, dopodiché si va nei giardini interni, in cui sono dislocati diversi padiglioni.
Ogni costruzione è realizzata nello stile modernista, il tutto risulta molto piacevole e armonioso. Si può entrare in un padiglione dove era collocata una sala operatoria circolare, con tante vetrate che danno sul medesimo giardino. Poi si entra in un altro padiglione, con un grande stanzone dove venivano ricoverati malati con gravi patologie infettive e poi, per finire, nel padiglione più bello e ben decorato, dove c’è anche una stanza che porta il nome dell’architetto Montaner, che ha progettato la struttura.
Visitato quest’ultimo luogo, siamo ridiscesi per la strada di prima, raggiungendo di nuovo la nostra fermata, per tornare a Diagonal.
Da Diagonal, abbiamo passeggiato lungo Passeig de Gracia, incontrando, dapprima a sinistra, Casa Milà e, dopo circa 800 metri, Casa Battlò e le altre famose case appartenenti alla Manzana della discordia. Tale appellativo gli deriva dalla diversa interpretazione che i vari progettisti hanno dato del modernismo catalano dell’epoca. Le linee sinuose e tondeggianti di Casa Battlò, quelle più squadrate di Casa Amattler accanto alla prima, e quelle raffinate di Lleo Morera. Casa Battlò l’avevamo già visitata quindi mi ero informata per entrare in casa Amattler, anch’essa aperta al pubblico. Poi, però, causa stanchezza, dopo qualche foto di rito, abbiamo preferito proseguire oltre, lasciandocela magari per la prossima volta.
Abbiamo preso così la metro alla fermata Passeig de Gracia, fino a Liceu. Qui, abbiamo fatto una capatina nella casa del Jamon, dove vengono venduti i famosi prosciutti spagnoli. Abbiamo comprato un panino con lo squisitissimo prosciutto (davvero buonissimo) e abbiamo preso La Rambla, direzione porto, per fare ritorno in nave.
Stanchi ma soddisfatti, una volta a bordo, siamo andati a mangiare al buffet, dopodiché piccolo riposino d’obbligo. Successivamente, abbiamo fatto una dovuta capatina al buffet della merenda (non potevo rinunciare ai dolcetti ricoperti dalla golosa crema al cacao sempre presente sulle navi Costa) e poi, subito dopo, a smaltire grassi nella spa (ovviamente si fa per dire!).
Ci siamo goduti il centro benessere per qualche oretta, prima di andarci a preparare per il teatro e per la cena.
Dopo cena, era prevista, nel lido centrale del ponte nove, la notte bianca. Siamo andati a dare un’occhiatina, devo dire davvero una piacevole atmosfera, hanno organizzato proprio una bella festa. Il ponte era tutto addobbato di bianco e due violiniste suonavano sui cubi seguendo i ritmi moderni della musica diffusa. La cosa più carina delle navi da crociera è che puoi vedere scatenarsi in pista gente di tutte le età. Ragazzini galvanizzati alle prime esperienze e vecchietti ringalluzziti, a me questa cosa piace molto. Anch’io sono anni che non frequento una discoteca e una serata a bordo così fa sempre piacere.
Dopo qualche balletto, siamo scesi al ponte cinque per prendere qualcosa da bere (naturalmente compreso nel nostro ottimo pacchetto brindiamo) e poi, finalmente a nanna
Io ho preso per antipasto il flan di asparagi col formaggio, molto buono. Provato a prendere il Bisque di crostacei ma in pratica ho sentito solo l'odore e visto il colore
, preferendo di mandarlo indietro e garantisco che non sono così difficile di gusti. Buono il risotto coi funghi e lo strudel con radicchio e formaggio, anche naturalmente la torta con nocciole e cioccolata (sono decisamente golosa)