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Crociere col vento in poppa...

Miglia

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(ANSA) - BRUXELLES - Non sembra avere limiti la crescita delle crociere in Europa, che dal 1995 al 2005 ha gia' registrato un +230% (rispetto al +45% del turismo europeo in generale), passando da un milione a 3,3 milioni di passeggeri. Uno studio commissionato a G.P. Wild dall'European Cruise Council, presieduto dall'italiano Pier Luigi Foschi, ad di Costa Crociere, prevede per il 2010 una crescita del 50% della spesa diretta del settore: da 8,3 a 12,7 miliardi di euro, il 40% dei quali per la costruzione o l'ammodernamento di navi. Gli occupati diretti saliranno da 90 mila a 117 mila e quelli compreso l'indotto da 187 mila a 240 mila. I passeggeri cresceranno sino a 4 milioni e l'italiana Costa conta di raggiungere gia' nel 2007 da sola la soglia del milione (sono stati 880 mila nel 2006). L'Italia consolidera' la leadership che ha gia' ora nel settore con una spesa diretta di 2,5 miliardi di euro, di cui 1,2 destinati a investimenti per l'ampliamento della flotta, e oltre 61 mila occupati. Dietro gli italiani, ci sono gli inglesi (1,6 miliardi e 37 mila occupati), i tedeschi (1 mld e circa ventimila dipendenti) e poi, distanziati, spagnoli, finlandesi e francesi. Tra le altre spese sostenute dal settore crocieristico italiano figurano 72 milioni di euro per commissioni alle agenzie di viaggio, 69 milioni di euro per derrate alimentari, 73 milioni per beni non come carburanti e vernici, 37 milioni per macchinari, 79 milioni per servizi finanziari. Nel 2005 gli italiani che hanno prenotato una crociera sono stati mezzo milione, mentre nei porti della penisola si e' imbarcato quasi un milione di passeggeri, che hanno speso 250 milioni di euro in biglietti aerei, tasse portuali, sistemazioni alberghiere, cibi e bevande, escursioni. Nei porti sono transitati complessivamente oltre tre milioni di passeggeri, con una spesa media di 73 euro pro capite per ogni scalo. Il 75% del traffico passeggeri e' stato registrato nei porti di Civitavecchia, Venezia, Napoli, Savona, Livorno e Genova. ''L' Italia e' il primo paese europeo per numero di turisti scesi dalle navi ed e' il secondo al mondo dopo il Messico. Spero che questo induca ad investire sempre di piu' in strutture portuali e di accoglienza'', ha commentato Foschi. Un messaggio di attenzione per il settore che gli operatori del mondo delle crociere lanciano soprattutto alla Ue che si appresta a redigere per il prossimo ottobre un rapporto completo sullo sviluppo sostenibile dell' economia marittima, come ha annunciato oggi il capo della task force per la politica marittima della Commissione, John Richardson, intervenuto alla presentazione dello studio di ECC con l'eurodeputato Paolo Costa, presidente della commissione trasporti del Parlamento Europeo. Alla fine del 2005 operavano in Europa 36 marchi con una flotta di cento navi dalla capacita' di oltre 86 mila letti. Altre 40 navi con 44 mila letti erano impiegate in Europa da compagnie non europee. I tre maggiori gruppi crocieristici mondiali sono Carnival Corporation, di cui fa parte l'italiana Costa, con 138.869 letti, Royal Caribbean con 62.282 letti e Star Group con 27.368 letti. Seguono un'altra dozzina di compagnie piu' piccole, la maggiore delle quali e' MSC dell'armatore sorrentino ma basato a Ginevra Gian Luigi Aponte, leader nel traffico container. Costa Crociere e' il braccio europeo del colosso Carnival dello statunitense Mickey Arison e di recente ha inglobato il marchio tedesco Aida. Ma i competitor non stanno a guardare e se MSC ha attuato un massiccio piano di costruzione di nuove navi nei cantieri francesi Aker Yards di Saint Nazaire, Royal Caribbean ha di recente acquisito la spagnola Pullmantour. Impressionante e' il programma di costruzione di nuove navi fino al 2010 che comportera' un investimento complessivo di 18 milioni di euro. Anche in questo l'Italia con Fincantieri e' all'avanguardia con 16 navi in portafoglio delle 35 ordinate alla fine del 2006, il 42%.(ANSA). MAN

:wink: :wink:
 
Non sono psicologicamente in grado di leggere tutto l'articolo ma sullo sviluppo delle crociere avevamo già discusso in qualche altra discussione.
 
Re: Crociere col vento in poppa...

24 settembre 2007

Nel 2008 il traffico crocieristico nei porti italiani sfiorerà 8,5 milioni di passeggeri

Ricerca della Cemar. Il prossimo anno gli scali nave previsti nei porti italiani saranno 4.415

Il mercato crocieristico nel Mediterraneo è il settore di maggior crescita nel business del turismo e l’Italia si colloca come la prima destinazione croceristica d’Europa e di tutto il bacino mediterraneo. Lo sottolinea il presidente dell'agenzia marittima Cemar, Sergio Senesi, in occasione della partecipazione al Seatrade, la manifestazione sul settore delle crociere e dei traghetti che si è aperta oggi ad Amburgo.

Secondo i dati elaborati dalla Cemar, il trend positivo registrato dai porti italiani negli ultimi anni viene confermato dalle proiezioni dei dati riguardanti il 2008: i passeggeri movimentati saranno, infatti, circa 8.450.000, con una crescita del 10,45% rispetto al 2007 (che si chiuderà a quota 7.650.000). Gli scali nave previsti nei porti italiani saranno 4.415, in crescita rispetto ai 4350 del 2007: ogni porto, quindi, registrerà un incremento della media dei passeggeri per scalo di oltre 150 unità, passando dai 1.758 passeggeri del 2007 ai 1.913 del 2008.

Per la prima volta i tre principali porti italiani (Civitavecchia, Venezia e Napoli) assorbiranno quasi il 60% dell’intero traffico nazionale. Con l’aggiunta del porto di Livorno questa percentuale raggiunge anche il 75%. La concentrazione del traffico su questi porti, tuttavia - osserva Senesi - provoca gravi difficoltà sia dal punto di vista operativo che da quello logistico: «la crescita del traffico croceristico - spiega il presidente della Cemar - non è stata affiancata in questi anni da una crescita adeguata dei porti. Da un punto di vista logistico e strutturale, infatti, non tutti questi porti saranno in grado di gestire e supportare in maniera efficace un movimento di passeggeri di tale portata. Proprio per questo si richiede una politica di rivalutazione di tali aree che preveda una programmazione sugli accosti in base alle reali possibilità. È infatti necessario creare uno strumento per poter coordinare e monitorare con precisione le prenotazioni delle banchine, cosa relativamente semplice con le moderne tecnologie e internet. Potrebbe essere una soluzione per superare i limiti strutturali legati a banchine e qualità dei servizi di terra».

La ricerca della Cemar evidenzia anche come molte navi di piccole dimensioni abbiano ridotto drasticamente gli scali nei porti italiani, optando invece per il sud della Francia o le isole greche, a causa soprattutto degli elevati costi degli scali nazionali che queste tipologie di navi devono sostenere.

Un punto positivo è, invece, quello segnato dagli scali liguri: Genova, dopo anni, si ritroverà alla soglia dei 500.000 passeggeri grazie alle crociere invernali di MSC Crociere. Stesso successo per Savona che, grazie agli scali Costa Crociere, si appresta a superare i 700.000 passeggeri nel 2008. (da Informare).
 
Re: Crociere col vento in poppa...

Mediterraneo sempre più sovraffollato di navi da crociera. Attualmente sono circa una ottantina le navi, di una trentina di compagnie fra europee e nord americane,che operano nella culla che racchiude la storia del mondo. Il trend percentuale di crocieristi, è in costante aumento. Nel 2006 poco meno di 16 milioni di persone hanno viaggiato sul Mare Nostrum, sei milioni delle quali hanno fruito dei porti della penisola italiana (il 60% dei quali è stato assorbito da Civitavecchia, Napoli e Venezia). Considerato il numero delle nuove navi che entreranno in servizio nei prossimi due anni, una ventina, molte delle quali verranno posizionate nel Mediterraneo, le previsioni di ulteriori consistenti incrementi, son presto fatte. Altra fonte di incremento, è l'ormai consolidata tendenza alla destagionalizzazione delle crociere: un numero sempre più significativo di navi rimane ad operare nel Mediterraneo anche in inverno. Unico neo, il fatto che l'organizzazione dei porti di casa nostra, non segua il ritmo di espansione delle crociere, creando non pochi problemi logistici nel fornire adeguati supporti agli aumenti di traffico e alle crescenti dimensioni delle nuove navi.
 
Re: Crociere col vento in poppa...

La stampa di oggi riporta la notizia del boom delle crociere natalizie "al caldo". Per il periodo di inizio d'anno non si trova più una cabina libera sulle navi che operano oltreoceano. Un boom di prenotazioni che hanno superato di un 30% i già ottimi risultati dello scorso anno. E anche al di fuori di questo periodo, il trend è in continuo aumento. Gli italiani hanno scoperto negli ultimi anni il fascino del relax in nave.
 
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