gabriele e romina
Well-known member
Non riesco a spiegarlo bene ma il ricorrere a contratti a termine ripetuti intervallati da disoccupazione mi sembra un metodo per scaricare degli oneri (il diritto al riposo e alle ferie dei lavoratori) sulla comunità attingendo ai fondi di disoccupazione invece che mantenendolo a carico proprio.
Poi per carità il mondo dei lavoratori marittimi proprio non lo conosco, ma certo un attività di terra non potrebbe usare questa metodica.
Li usano eccome! Dal 99 lavoro per un'azienda molto terrena e fino a fine 2001 ero assunta con contratti a termine tipo tre mesi più tre ed una volta terminato il periodo lavorativo si stava a casa circa 45giorni per poi venire nuovamente assunti (ovviamente sempre se l'azienda era soddisfatta del tuo rendimento lavorativo). A termine contratto ti liquidavano ferie e permessi non goduti e il TFR maturato. La domanda di disoccupazione (almeno a quel tempo) non la potevi fare perché veniva richiesto almeno un tempo minimo di mancato lavoro superiore ai 45 giorni (almeno per il settore in cui lavoro io..per lo stagionale credo fosse diverso). Nei mesi lavorati il tuo trattamento stipendiale era uguale in tutto per tutto a chi era assunto a tempo indeterminato, con diritto alle ferie, ai permessi ed a 13esima e 14esima...quello che non era uguale era solo la non certezza del posto di lavoro una volta che terminava il tuo contratto
Saluti
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