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E' arrivato il momento

Davo per scontato che accadesse ma non mi si venga a dire che la globalizzazione genera solo o prevalentemente fratellanza universale. Intanto io resto ad osservare perchè il fenomeno globalizzazione passa sopra le nostre teste, in altre parole ormai è inarrestabile in tutta la sua immensa portata di ordine sociologico, psicologico ed ovviamente anche economico. Inoltre anche a parità di capacità tecnologiche non mancano differenze enormi di ordine storico, sociale, di tutela giuridica tra mondi fino a poco fa inseriti ognuno in un proprio peculiare contesto. La legge del mercato impera ma non basta da sola a generare benessere, concordia, progresso in qualità di vita, intesa però su articolati parametri che non si limitino a quelli strettamente economici e comunque per attutire gli enormi contraccolpi che la globalizzazione ha ormai inescato, quasi come fosse una reazione a catena, ci vorrà ben più di una generazione.
Ebbene, mi permetto di affermare che mentre oggi tutti comprendono bene il significato di quella ormai storica definizione di "era atomica", non altrettanto è facile cogliere l'immensa portata degli effetti, per alcuni versi anche drammatici, dell'espressione "era globalizzata" anche perchè il fenomeno è forse solo agli inizi e comunque tutt'altro che compiuto.
Navi coreane ? Certo ! Ma è altrettanto certo che i popoli sono un pò come l'uomo, attraversano diverse età, diverse fasi evolutive e certamente, se pure sono tutti in marcia, non hanno tutti lo stesso passo e soprattutto non si trovano tutti allo stesso modo nella stessa fase evolutiva.
Si giocherebbe certamente sull'equivoco se mi si dice che i parametri evolutivi di società "civilmente" più avanzate sono identici rispetto ad altre che quanto a certe "conquiste", che altrove si danno per scontate, hanno invece da recuperare, lustri, decenni e talvolta secoli. Insomma non basta costruire a prezzi convenienti navi strade o grattacieli per livellare le civiltà, questo è certo un passo importantissimo ma in taluni casi diventa ahimè una marcia forzata ed inoltre perchè non spiegare a chiare lettere a chi era abituato a certe sicurezze che ora deve giocarsele sulla rischiosa roulette che gira vorticosamente su tanti disagi, insicurezze e precarietà di altri mondi. Comunque per certe cose ormai è tardi: "rien ne va plus !" La pallina è andata e come nella roulette ci sarà chi vince e chi perde.
Scusate l'OT se è tale. Ciao a tutti. Fan
 
Ultima modifica:
Fandelmare ho letto una delle tue tante poesie......
Torneremo ai campi a zappare la terra !!!!

Un salutone
 
Sergio , è la prima volta che non capisco quello che vuoi dire !

I coreani sono un popolo molto preciso e coscenzioso nel lavoro (li ho conosciuti personalmente) , fabbricano da deceni oggetti di alta tecnologia (prima sotto proggetti giapponesi e poi indipendenti) , costruiscono tv , lettori dvd , macchine foto e video di alta tecnologia e perfezione , leggo in internet anche nel nostro forum che sono bravi anche nelle costruzioni di navi merci .
Adesso leggendo te sembra che devono aspettare deceni o secoli per ricuperare e arrivare a pari della nostra civiltà europea ? Ma sei stato in Corea , hai visitato i loro monumenti , hai saputo della loro civiltà antica come la nostra , ma molto diversa ? Devono diventare "civilizati" come gli europei per sapere construire una nave ?

Pertanto ho capito che la nave Utopia è un residence gallegiante e non una nave da crociera , non c'è pericolo che la compra Costa crociere per farvi salire sopra .:rolleyes:
 
Ultima modifica:
Dorina, il mio discorso era ben più ampio e per questo ho accennato ad un probabile OT.
Io ho cercato di fare, ovviamente con tutti i limiti del caso, un'estrema sintesi del fenomeno globalizzazione,annessi e connessi. Credo proprio, quindi, che ci sia stato un fraintendimento, non c'è nessun particolare riferimento alla Corea ed ai cantieri navali di lì ma c'è qualcosa su certe inevitabili conseguenze e "derive" dei mercati globalizzati. Insomma io ho allargato il panorama su di un aspetto "mondiale" e sui suoi chiaroscuri senza stringere il campo alla costruzione di una nave ed alla Corea. Spero proprio che ora la mia precedente digressione sia inquadrata nel giusto contesto e comunque le mie sono con siderazioni personali anche se certo non sono il solo a valutare certi aspetti della globalizzazione. Ciao.
P.s. Mi manca un sopralluogo in Corea, mi piacerebbe andarci, ma comunque sarebbe quella Corea più vicina a noi e non mi riferisco certo ai Km, perchè l'altra Corea, per ora, resta al sicuro e ben "protetta" da certi vizi dell'occidente ma, se pur antica quanto a civiltà, isolata dal resto del mondo. O no ?
 
Ultima modifica da un moderatore:
Adesso ho capito il tuo discorso , grazie Sergio .:D
Mi riferivo al Sud Corea che ha un tenore di vita molto alto al pari quasi di Giappone .;)
 
Dorina, sono io che ringrazio te per avermi dato occasione di chiarire ulteriormente il mio pensiero. Inoltre mi sarebbe dispiaciuto non essere compreso proprio da te visto che in ogni confronto di opinioni ci siamo trovati sempre in sintonia. Ciao.
 
Utopia si sta materializzando. Questa settimana dovrebbe essere firmata la lettera d'intenti per la costruzione della prima, vera, nave passeggeri, da parte dei cantieri asiatici.

Samsung Heavy Industries, tra l'altro risultata in questi giorni ai vertici mondiali dell'industria navale, si avvia alla costruzione della sua prima nave da crociera.

Anni di studi, così come riportato dall'articolo, dedicati allo sviluppo e allo studio di prototipi di questo particolare settore della cantieristica, dovrebbero concretizzarsi nella costruzione di questa nuova "Residence Ship" di 105.000 ton di stazza, dotata di 200 appartamenti privati di diverse dimensioni, e di un albergo con 200 stanze.

http://www.cruiseindustrynews.com/cruise-news/5769-utopia-moves-to-contract.html
 
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