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Effetto "squat"

Re: Effetto "squash"

Re: Effetto "squash"

L'effetto squat o squating è un fenomeno molto importante che si verifica in qualsiasi natante che procede ad una certa velocità, anche se non la massima, soprattutto su bassi fondali, ulteriormente accentuato se in presenza di specchi d'acqua ristretti. In italiano è conosciuto anche come effetto ventosa. In pratica procedendo su di un basso fondale, e diminuendo di conseguenza la distanza fra la carena e il fondo, si riduce la sezione di passaggio d'acqua aumentandone la velocità di flusso, e facendo sprofondare ulteriormente lo scafo. E' un fenomeno ben conosciuto nella laguna di Venezia e facilmente riscontrabile nelle imbarcazioni locali e soprattutto nei Ferry Boat. In questi ultimi, non avendo una prua rialzata a proteggere il ponte continuo a disposizione degli automezzi, e non avendo il ponte una elevata altezza sul livello del mare, è facile intuire lo sprofondamento dello scafo, nel caso il mezzo transiti su di un basso fondale, dall'acqua che improvvisamente comincia ad invadere il ponte in maniera più o meno significativa. Un effetto collaterale, riscontrabile però solo da chi porta l'imbarcazione, è la scarsa efficienza del timone, e il verificarsi di consistenti spinte laterali nell'assetto, (il cosidetto richiamo della riva o sponda). Teoricamente quindi lanciare una nave in velocità per passare sotto un ponte può essere una soluzione, ma .............
 
Ultima modifica:
Re: Effetto "squatt"

Re: Effetto "squatt"

Allora escludiamo la manovra di accelerare per passare sotto un ponte.
Questo effetto e' ben conosciuto e considerato specialmente dove si hanno underkeel clearence limitati (poca acqua sotto lo scafo), si agisce moderando la velocità evitando così pericolose variazioni di assetto. Ma attenzione pero' una variazione di assetto non e' necessariamente una maggiore immersione della nave ma solo una variazione di "inclinazione longitudinale della nave" in altre parole si abbassa la prora e si alza la poppa o viceversa a seconda delle velocita' dell underkeel e dell'assetto iniziale. Tanto piu veloce e' la nave tanto piu' la nave tende ad appopparsi per il crearsi di una depressione ceh si sposta di poppavia in modo proporzionale alla velocità....tali valori possono raggiungere anche vari metri.
 
Re: Effetto "squatt"

Re: Effetto "squatt"

Rispondo solo a questa discussione per ringraziare unochenavigaverament per le preziose informazioni che ci ha dato :D
 
Re: Effetto "squatt"

Re: Effetto "squatt"

Anch'io ho visto quel documentario, in realtà mi è parso di capire che il commandante aveva una certa tolleranza per il passaggio sotto il ponte (se non sbaglio in Danimarca), ma ha voluto effettuare questa manovra per avere più sicurezza in quanto la nave era ancora vuota degli allestimenti
 
Re: Effetto "squatt"

Re: Effetto "squatt"

Mah... io mi ricordo una volta, alla domanda "perchè ormai quasi nessuna nave passa più dall'istmo di Corinto" era stata data questa risposta:
Quando un imbarcazione passa in un canale stretto, rischia di toccare il fondo anche se questo normalmente è molto più alto del pescaggio dell'imbarcazione stessa. Questo perchè l'acqua mossa dalla nave che va lateralmente (che in mare aperto forma le classiche onde laterali), in un canale non riesce a "sfogarsi" rimanendo intrappolata.. questo si risolve con un innalzamento di acqua sulle murate e quindi, di rimando uno sprofondamento della nave. Ed è per questo che quando un imbarcazone deve transitare in una zona ristretta lo fa alla minima velocità possibile per attenuare questo fenomeno ed evitare di toccare il fondo ed incagliarsi.
Sarà questo l'effetto di cui si parlava?! :?:
Gli esperti si facciano avanti! :!:
 
Re: Effetto "squatt"

Re: Effetto "squatt"

No, direi che sono simili ma diversi. Quest'ultimo come hai detto tu è l'effetto canale, che si manifesta in ristretti spazi d'acqua. Come il convoglio della metropolitana annuncia il suo arrivo con il così detto "effetto pistone", (ci si accorge del suo arrivo dall'aria che viene spinta in avanti), così in un canale ristretto la presenza di una imbarcazione in arrivo si nota dallo scorrere dell'acqua incontro al mezzo, con una diminuzione della altezza dello specchio di superficie. Lo scafo avanza praticamente in una "buca" d'acqua, che a passaggio avvenuto, si "riempie" nuovamente ristabilendo il normale livello. In effetti si deve tener conto dello "sprofondamento", moderando la velocità, perchè in caso di bassi fondali, si rischia di urtare il fondo. Un altra conseguenza di questo spostamento d'acqua è il risucchio provocato nei confronti di altre imbarcazioni che vengono richiamate a sè: il solito esempio del Titanic che strappò dagli ormeggi la nave carboniera con il rischio di una collisione.
Nel caso dell'istmo di Corinto, penso che nulla sia cambiato in tema di principi di fisica, ma solo la dimensione delle navi, che preclude loro il transito. Da notare poi che la sezione del canale di Corinto è a forma di "V" e non di "U"; infatti in superficie è largo 24,6 metri, mentre sul fondo misura 21,3 metri, per una profondità media di 8 m.
 
Riporto un pezzo dell'articolo comparso su meetingpointcruise.

ALLURE OF THE SEAS: 72 METRI SOTTO UN PONTE DI 65 POSSIBILE?

Come fa una nave da 72 metri a passare sotto un ponte di 65?

Questo è il quesito che si sono divuti porre gli ingegneri della nave più grande al mondo “Allure of the Seas” (più grandi della sorella “Oasis of the Seas” solo per 5 mm) che oggi dovrà passare sotto il famigerato ponte Storebaelt in Danimarca.
Ovviamente tutti avete pensato che sarà sufficiente azionare i fumaioli mobili e retraibili appositamente creati, ma, in realtà, ciò non basta!. Allure of the Seas, anche utilizzando questo stratagemma ingegneristico rimane più alta di ben 85 cm!! E allora che fare? Rimuovere il ponte?.
Fortunatamente non sarà necessario, in quanto in aiuto della Mega-Nave arriva un effetto di idrodinamica, denominato Squat.
Il Fenomeno Squatt risucchia infatti la nave in profondita e, tale effetto è tanto forte quanto la velocità di crociera della nave stessa! Per capirci, pensiamo, ad esempio, a quando nei film fantascentifici non appena si oltrepassa la velocità della luce, le immagine ci vengono presentate schiacciate.
Ne consegue che, Allure of the Seas, non potra passare cautamente e lentamente sotto il ponte di Storebaelt, ma anzi dovra portare i motori a tutta forza per raggiungere la propria velocità massima di 24 Nodi! Tale procedura, permetterà di instaurare tra il ponte e l’apice della nave, una distanza di sicurezza di ben 1,5 metri!
 
Agli esperti navali: da come l'avete descritto voi (io son civile quindi ricordo di idraulica, poco di idrodinamica) sembrebbe un corollario dell'affetto Venturi (come supposto da altri amici del forum)...sorprende che con velocità così"basse" sia tanto significativo , ma tant'è. Ma ciò che sorpende di più è che si arrivi a sfruttarlo materialmente seppur senza passeggeri. Un "corollario" del post di Nicola è "le meganavi della Royal Carib non faranno mai crociere nel Baltico" :)
 
Infatti
qui un filmato, con spiegazione e visuale sulle ciminiere retrattili.
Questa sì che è pianificazione della comunicazione pubblicitaria.


 
una mia curiosita'.che sia una scelta tecnica quella di installare i "tubi" piu' alti della struttura della ciminiera o solo estetica?
 
Video veramente interessante; quanto all'altezza dei tubi delle ciminiere penserei che più lontane dai ponti sono le emissioni di scarico e meglio è.
 
Ehi carissimi, riguardando bene il video si nota che di margine sotto ce ne era davvero poco e (mooolto a spanna) in due secondi di passaggio si è spostata di circa 20m...anche se è stima per eccesso siamo nell'ordine della velocità di crociera (16-19nodi) altro che pianissimo. A questo punto poi ritiro quello che ho detto: se ha potuto spostarsi in quella laguna che è il Baltico, non avrebbe affatto problemi nel Mediterraneo. E se diversi porti non hanno avuto problemi ad ospitare le Voyager/Freedom (comunque navi che arrivano a 330x47m) ce la potrebbero fare anche coi 360x55 circa della classe Oasis. Quel che rimane comunque dell'ambientalista che è in me è però molto contento se nel povero e già stra-sfruttato "mare nostrum" queste belve non ci vengano proprio (ma con loro anche superpetroliere, mega-portacontainer, etc.).
 
Ho letto ieri questa discussione ed è davvero molto interessante, non conoscevo questo effetto. Bellissimo il video, dalla scia la nave non sembrava andare al massimo della velocità.
 
Dalle foto di shippingonline, dalla scia e l'onda che si allontana dalla nave, non sembra particolarmente veloce. Dal filmato, da alcune riprese, potrebbe sembrarlo di più, anche se non mi azzardo a calcolarne la velocità (Oasis alla massima velocità dovrebbe superare i 23 nodi).

Il fenomeno è risaputo, ma si manifesta su bassi fondali e canali stretti, suscitando per altro altri fenomeni collaterali a volte indesiderati. Con questo non credo che un Comandante affidi il transito sotto un ostacolo, confidando, a questo punto, solo su tale effetto idrodinamico, visto che non sarebbe bastato unicamente abbassare i condotti di scarico. Sfruttato per aumentare il tirante d'aria sotto l'arcata posso anche condividerlo. Non riesco ad interpretare il discorso del Comandante; parla anche dello squat? Mantengo il mio scetticismo in merito.
 
Con tutta la mia ignoranza sul tema, ma sei fossi un Comandante e le misure non ci sono, cambio rotta, non ci passo.
Non mi fiderei neanche per un po´ a questo effetto.
Secondo me, é tutto calcolato, giá si sa che la nave ci passa senza problemi.

Un saluto.
 
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