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Emozioni Sudafricane e relax a Mauritius

L'ultima vasca viene chiamata "Kelp" poichè riproduce l'habitat che si può trovare in una foresta sottomarina di alghe kelp, le alghe giganti che abbiamo visto in spiaggia al Capo di Buona Speranza.

Qui ci sono alcuni grandi pesci della famiglia degli sparidi e diversi squali maculati.

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Quello che più mi ha impressionato di questi animali sono stati gli occhi, veramente inquietanti...



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Ma anche i denti non sono affatto rassicuranti

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Abbiamo trascorso dentro l’acquario quasi due ore e mi è sembrato di tornare bambina mentre passavo entusiasta e ammirata da una vasca all’altra.

E' ora di ritornare in hotel, recuperare le valigie e aspettare il transfer per l’aeroporto, ma la giornata non finirà come avevamo progettato..........
 
Il taxi arriva puntuale alle 19.00 e dopo 40 minuti siamo all’aeroporto internazionale di Cape Town. Cerchiamo sul tabellone dove fare il check in ma non troviamo il nostro volo…. Iniziamo a vagare per l’aeroporto quasi deserto alla ricerca di qualcuno che ci sappia dire come mai il nostro volo non compare da nessuna parte. Ricontrollo i biglietti e verifico che la data è giusta, il volo dovrebbe partire alle 23.30. Finalmente ci indirizzano al banco della Air Mauritius dove ci informano che il volo è cancellato e che ci diranno qualcosa dopo una mezz’ora.

Ci confermano che il volo è cancellato e nel frattempo compare anche sui tabelloni. Ci accompagnano ad un hotel in città dove ci verranno a prendere la mattina successiva. Ci hanno riprotetto su un volo che partirà alle 15.30. Avremmo dovuto viaggiare di notte, arrivare per le 8.00 al resort di Mauritius e goderci la spiaggia per tutta la giornata. Avviso la persona di riferimento a Mauritius che non arriveremo al mattino ma alla sera tardi

Invece ci hanno mandato in un hotel che avrebbe dovuto essere un 4 stelle ma di fatto non gliene avrei date nemmeno 2; questo quello che abbiamo trovato in stanza: ruggine nel bagno, sanitari sbeccati, armadio inguardabile e rivestimento murale in parte staccato.

Anche la cena non è un gran ché ma dopo i gamberoni mangiati a pranzo non abbiamo molta fame. Ceniamo velocemente e poi a letto un po’ amareggiati.

25 giugno

Anche questa mattina piove e pensiamo che tutto sommato il giorno precedente siamo stati fortunati ad avere una bella giornata di sole che ci ha permesso di visitare il giardino botanico.


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Vengono a riprenderci puntuali e ritorniamo in aeroporto. Superati i controlli andiamo a cercare la lounge anche questa non all’altezza di una lounge per la business class; comunque mangiamo qualcosa, ricarichiamo i cellulari e poi andiamo a spendere gli ultimi rand rimasti in cioccolato sudafricano.

Alcune installazioni presenti in aeroporto.

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A causa del diluvio che si sta scatenando sulla città ci imbarchiamo con 1 ora di ritardo ma finalmente partiamo.
 
Dopo quasi 5 ore di volo arriviamo a Mauritius; facciamo prima il controllo di dogana e poi il controllo sanitario che sostanzialmente consiste in una autocertificazione digitale.

Incontriamo il referente del tour operator che ci accompagna al taxi e ci dà appuntamento al giorno dopo per darci indicazioni sulle escursioni prenotate e ci consola della giornata persa dicendoci che ha piovuto tutto il giorno.

Infatti anche durante l’ora di viaggio che ci separa da Flic en Flac ci ha accompagnato una pioggia battente.

Arriviamo al resort a mezzanotte passata e sbrigate le formalità del check in prendiamo possesso del nostro bungalow.

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26 giugno

Dopo una lunga dormita e una buona colazione incontriamo Vivek, il referente che ci ha accolto la sera prima, che ci dà ragguagli sull’organizzazione delle giornate che seguiranno.

L’idea iniziale era di stare in relax in spiaggia la prima giornata di permanenza sull’isola ma la giornata è molto nuvolosa e a tratti piove,

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così decidiamo di prendere un taxi e farci portare al giardino botanico Sir Seewoosagur Ramgoolam, precedentemente noto come Royal Botanic Garden, conosciuto anche come giardino di Pamplemousses, a circa dieci chilometri a nord-est di Port Louis.

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Voi direte: “che barba! Un altro giardino botanico!” ma vi assicuro che anche qui vedremo piante particolari che non avevamo visto prima.
 
All’ingresso ci accoglie una giovane guida che ci chiede quali lingue parliamo e quando sa che siamo italiani e che veniamo da un paese vicino a Genova ci chiede subito di MSC. Qui conoscono la compagnia perché ci sono state diverse crociere che scalavano a Mauritius regolarmente.

Ci accompagna da un’altra guida simpaticissima che parla anche un po’ di Italiano ed inizia la visita.

All’interno del giardino, che copre 33 ettari, si trovano molte specie botaniche non solo autoctone di Mauritius.

Storia del giardino tratto dal sito https://ssrbg.govmu.org/ssrbg/?page_id=1241

"Nel 1735, Mahé de Labourdonnais fu nominato governatore francese dell'isola, allora conosciuta come "Isle de France". Un anno dopo, acquistò la tenuta di Mon Plaisir e creò un orto con l'intento di fornire ortaggi alla sua famiglia, alla città di Port Louis e alle navi di passaggio che facevano scalo all'Isle de France.

Il Giardino era anche un vivaio per la piantumazione e l'acclimatamento di piante di importanza botanica ed economica, introdotte da diverse parti del mondo. Tra le prime importanti introduzioni vi fu la manioca, che i Labourdonnais portarono dal Brasile per fornire cibo alla popolazione.

Da modesto orto, Mon Plaisir si è trasformato nel più antico orto botanico dell'emisfero australe sotto la guida di numerose personalità.

Nel 1739 la Compagnia francese delle Indie orientali prese possesso di Mon Plaisir e poco dopo quasi tutta la tenuta fu piantata a gelsi nella speranza di avviare un'industria della bachicoltura.

Questo tentativo non ebbe successo e i gelsi furono sostituiti da piantagioni di bois noir ( Albizia lebbeck ), il cui carbone veniva utilizzato per la fabbricazione della polvere da sparo nella vicina polveriera.

Dal 1746 al 1753, Mon Plaisir fu praticamente abbandonato fino all'arrivo di Jean Baptiste Christophe Fusée-Aublet (1720-1778), un orticoltore, inviato a Mauritius per fondare una farmacia e creare un giardino botanico. Fusée-Aublet visse inizialmente a Mon Plaisir , ma non si sentì a suo agio e trasferì tutte le sue collezioni di piante a Le Réduit, la residenza del governatore.

Nel 1767, Pierre Poivre (1719-1786) fu nominato Intendente dell'isola. In precedenza, si era recato due volte a Mauritius e anche alle Molucche, allora sotto il controllo della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Aveva introdotto di contrabbando migliaia di piante di spezie e alberi da frutto a Mauritius e a La Réunion, nella speranza di avviare iniziative commerciali.

Per raggiungere il suo obiettivo, Poivre occupò Mon Plaisir nella sua veste ufficiale e nel 1770 acquistò la tenuta per sé. Fu lui il creatore dell'attuale Giardino, poiché oltre a un vivaio per l'acclimatamento delle preziose piante di noce moscata e chiodi di garofano, raccolse anche numerose piante provenienti da altre regioni e quante più specie vegetali autoctone possibile.

Nel 1773 il Giardino fu venduto alle autorità francesi.

Nicholas Céré (1737-1810), botanico nato a Pamplemousses, fu nominato Direttore del Giardino Botanico nel 1775. Mantenne questo incarico fino alla sua morte, avvenuta nel 1810. Céré dedicò la sua vita e il suo patrimonio personale al Giardino Botanico. È sepolto nel cimitero di Pamplemousses e la sua tomba è stata dichiarata Patrimonio Nazionale.

Grazie al lavoro di Poivre e Céré, Pamplemousses divenne nota ai più importanti naturalisti e acquisì la fama mondiale che conserva ancora oggi.

Nel 1810 gli inglesi conquistarono Mauritius. Il figlio di Céré, Jean-Auguste Céré (1764-1831), assunse la direzione del Giardino dal 1810 al 1812. Fu il secondo in comando fino al 1823.

Nel 1849, James Duncan fu nominato direttore del Giardino. Introdusse diverse piante, tra cui la bouganville e numerose palme, tra cui la Palma Reale ( Reystonea regia) .

Nel 1913, l'amministrazione del Giardino fu trasferita al neonato Dipartimento dell'Agricoltura. Dopo l'indipendenza nel 1968, passò sotto l'egida del Ministero dell'Agricoltura, ora Ministero dell'Agroindustria e della Sicurezza Alimentare."


E’ il giardino botanico più antico dell’emisfero australe.

Nonostante sia inverno il giardino è lussureggiante.

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Questa pianta rampicante vive come saprofita su altri alberi,


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i bambù sono giganteschi

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e questo è un albero di mango

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Il giardino ospita la più grande collezione di palme rare; ce ne sono 80 specie diverse. Di cui solo 8 autoctone di Mauritius.

Le prime che incontriamo sono queste che hanno radici che le fanno assomigliare alle mangrovie.

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Su un tronco fa capolino questa particolare felce chiamata "corna di cervo" o "corna di alce" per la forma delle sue foglie. Cresce affondando le sue radici nella corteccia degli alberi.

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Un’altra palma particolare è l’areca o "palma bambù" così chiamata per i suoi tronchi che somigliano al bambù.

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E poi la “palma coccodrillo”; non vi so dire il vero nome di questa particolare palma ma i resti delle foglie lungo il tronco sembrano davvero le fauci di coccodrilli.


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Continua.....
 
Incontriamo le palme bottiglia con il tronco allargato sul fondo e cavo proprio come una bottiglia.

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Arriviamo allo stagno delle ninfee giganti dell’Amazzonia ( Victoria amazonica ). Le sue enormi foglie galleggianti con il bordo rialzato sono spettacolari e sono in grado di sostenere il peso di un bambino di 2 anni. Per due giorni consecutivi, i fiori si aprono nel tardo pomeriggio e rimangono aperti fino a metà mattina successiva. La prima sera i fiori sono bianco crema con una gradevole fragranza e il giorno dopo diventano rosa.

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Sullo sfondo di queste immagini si vede l’infiorescenza della palma Tulipot.

La palma Talipot è una specie di palma originaria dell'India orientale e meridionale e dello Sri Lanka. Oltre a Mauritius, dove è stata introdotta, è coltivata anche in Cambogia, Myanmar, Thailandia e nelle isole Andamane.

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Fu introdotto per la prima volta dal principe cingalese Ehelepola, che fu arrestato dagli inglesi nello Stato coloniale di Ceylon ed esiliato a Mauritius nel 1825.

È una delle cinque specie accettate del genere. È una pianta con fiori e l'infiorescenza più grande del regno vegetale. La prima pianta introdotta fiorì negli anni '20. La pianta muore subito dopo aver prodotto i semi.

Questa una fotografia dell'infiorescenza tratta dal web

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Ed ecco la Kigelia o “albero salsiccia” che fa frutti giganti che arrivano a pesare anche 5 kg pur essendo vuoti all’interno.

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E questa è la palma da cui si ricava il “cuore di palma” utilizzato nelle insalate. Si taglia la parte chiara tra la base del fusto e le foglie e all’interno si trova una parte bianca, appunto, il cuore. Naturalmente la palma muore. Il cuore di palma è molto costoso e viene utilizzato soprattutto nei ristoranti dei grandi alberghi per preparare insalate che qui chiamano “insalata del milionario”

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Quello sullo sfondo è il primo cancello messo nel 1736 dal governatore francese e al termine del viale si trova l’obelisco di Lienard che egli donò alla Royal Society of Arts and Sciences di Mauritius e collocata nel Giardino sotto il patrocinio del governatore William Stevenson nel 1861.

Per volontà di Lienard sul marmo sono incisi i nomi di coloro che hanno contribuito alla prosperità dell'isola, aiutandone l'agricoltura o introducendo piante o animali interessanti. Il primo nome ad apparire sulla colonna è quello di Mahé de Labourdonnais. In totale ci sono 73 nomi, gli ultimi aggiunti nel 2007.

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Questo albero circondato da un recinto che impedisce di avvicinarsi è l’albero della noce moscata, Myristica fragrans. L’albero è recintato poiché la noce moscata contiene la miristicina una sostanza che ad alte dosi causa allucinazioni, convulsioni, aborto nelle donne in gravidanza e addirittura la morte. Si calcola che l’assunzione di 3 noci moscate può portare a morte un uomo. Per fortuna in cucina se ne usa una minima quantità che ha, in questo caso, una azione digestiva.

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Questo invece è l’albero della cannella che si ricava dalla corteccia

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e quest’altro l’albero dei chiodi di garofano

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Questo viene chiamato l’albero di Buddha, un tipo di ficus sotto il quale si dice che Siddharta abbia avuto l’Illuminazione.

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questo invece è un albero le cui foglie profumano contemporaneamente di pepe, chiodi di garofano e cannella tutti insieme




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Ed ecco l’albero della canfora

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Questa palma viene chiamata “zampa d’elefante” per la forma particolare della base del tronco

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Il grande lago dove trovano un habitat favorevole diverse specie di uccelli acquatici

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Incontriamo un’altra specie animale che vive nel giardino: i grandi pipistrelli frugivori, cioè, che si nutrono di frutta. Qui li vediamo appesi sulla sommità di questo alto albero. Qui a Mauritius questi mammiferi sono un flagello per le coltivazioni di frutta ed in particolare di litchis.



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Questa piccola palma è chiamata coda di pesce per la forma delle sue foglie

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Mentre questa è la palma orecchie di elefante

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Ed ecco le tartarughe giganti ospitate nel giardino. Sono originarie delle Seichelles.

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