Giorno 15 agosto - Navigazione
Ci svegliamo e facciamo tutto con calma. Oggi anche gli orari della nave sono più dilatati proprio per consentire agli ospiti di rallentare un pochino. Sul diario di bordo sono riportate molte attività, mia moglie prende anche nota per un paio di cose ma alla fine l'unica cosa che possiamo fare è conoscere un pò meglio Diadema e i suoi ponti.
Dopo una lunga colazione andiamo all'area Squok per bimbi piccoli ed esploriamo il ponte 10 dove troviamo la SPA e la grande palestra (peccato non aver avuto il tempo di fare anche una mezz'ora di allenamento in mezzo al mare). Approfittiamo del tempo a disposizione anche per iniziare a sistemare i bagagli.
Dopo un ottimo pranzo andiamo un pò a riposare prima di riprendere l'esplorazione della nave. Andiamo al ponte 5 e usciamo fuori dove ci sono i lettini e i gazebo panoramici. Sembra assurdo ma non ci eravamo mai stati, una zona della nave molto bella, considerando anche i vetri che riparano dal vento e la rendono molto più fruibile rispetto ai ponti in alto. Come merenda ci dividiamo un hamburger con patatine preso al punto ristoro al ponte 10, vicino alla piscina, che è quasi sempre aperto.
Cena buonissima, anche stasera animata dai balli dei camerieri, e poi via per l'immancabile sosta al Game center per un giro in moto
e un giro tra i vari bar per ascoltare la musica dal vivo. In uno dei bar c'è un pò di animazione con balli di gruppo e ci fermiamo un bel pò visto che il bambino è interessato; e anche oggi per i cocktail molecolari se ne parla domani visto che sono passate le 23:00 quando torniamo in stanza
In giornata (non ricordo se al mattino o al pomeriggio) ho partecipato alla riunione con le informazioni di sbarco tenuta dalla direttrice della crociera; dopo la mancata partecipazione alla riunione di benvenuto ho preferito esserci a questa ed è stato abbastanza utile, anche se un pò troppo lungo. Tuttavia ci si è dilungati per poter presentare tutto il personale (se lo meritano) e per incontrare il comandante che ha portato i suoi saluti. Tra le tante cose dette, la direttrice ha sottolineato di quanto fossimo stati fortunati per il clima a Geiranger.
Una considerazione: la mattina verso le 8 la nave era già al largo delle coste della Norvegia del sud, addirittura le foto che ho scattato verso ora di pranzo riportano la localizzazione "Kattegat" (quindi già tra nord della Danimarca e Svezia). Non si poteva a questo punto prevedere uno scalo, anche con arrivo in tarda mattinata (come era originariamente ad Haugesund), in un'altra località del sud della Norvegia o in Svezia al posto di far navigare tutto il giorno? Magari non riesco a stimare i tempi, però considerando che all'andata dopo esser partiti da Copenaghen eravamo nello stretto Kattegat già in serata, forse si può fare. Su una nave da crociera non ti annoi se sei in navigazione, però è più bello vedere posti nuovi ed esplorare (opinione personale).
Qualche altra considerazione sull'itinerario la farò alla fine (manca ancora il racconto di Kiel e dello sbarco).
Giorno 16 agosto - Kiel
Arriviamo in mattinata a Kiel e il tempo non è buono, è coperto e minaccia pioggia (infatti pioverà tutta la mattinata). Avrei voluto tanto fare l'escursione a Lubecca, mi ero anche documentato per farla in autonomia, ma poi vista la distanza ho preferito non prenotarla in anticipo (e credo di aver fatto bene perché sarebbe stata pesante per il bimbo, sia in autonomia che con i bus Costa). Poi avevo pensato che un minimo Kiel avrebbe offerto.
Per cui decidiamo di restare in nave fino a pranzo e di scendere subito dopo. Passiamo buona parte della mattinata a far giocare il bimbo all'area Squok. Pranziamo abbastanza presto e scendiamo dalla nave.
La discesa della nave è abbastanza scomoda (almeno rispetto agli altri scali in Norvegia): si cammina parecchio sotto i corridoi-tendoni e poi attraverso il terminal per arrivare al parcheggio dove ci sono i taxi. Il terminal è molto lontano dal centro, nel nulla, per cui è necessario un mezzo di trasporto. Costa offre un servizio navetta: 1 volta l'ora per 20€ a passeggero (non so se anche per il bimbo) pagabile tramite l'app (ma io non ho trovato questa possibilità) o direttamente in bus.
Prendiamo un taxi, per non essere vincolati agli orari delle navette, che in circa 15 minuti ci porta al centro per una spesa di 22€. Durante il tragitto provo a chiedere al tassista cosa c'è di bello a Kiel e lui mi risponde con un silenzio e un'altra domanda "quanto tempo avete? perché le cose più belle sono fuori città. In città c'è il centro commerciale". Benissimo
. Abbiamo poco tempo per andare fuori città. Ci facciamo lasciare davanti alla stazione centrale e ci facciamo indicare la direzione da prendere per raggiungere il cuore della città che ovviamente passa attraverso il centro commerciale. Uscendo dal centro commerciale arriviamo su un corso pedonale e lo percorriamo tutto. Kiel non ci incanta per niente. E' una città che trovo fredda (non per il clima che comunque ha contribuito) e vuota. Alla fine del corso c'è una chiesa (San Nicola) che visitiamo, niente di che. Tornando vorrei dirigermi al municipio (anche quello a detta del tassista non un granché, ma volevo vederlo già che stavo lì) ma ecco una pioggia abbastanza insistente che ci impedisce di stare all'aperto. Entriamo nei vari mega store che sono sul corso per ripararci. Entrando e uscendo ci riavviciniamo verso il centro commerciale perché è ora di merenda per il bimbo e vogliamo fargli mangiare qualcosa al chiuso. Ci prendiamo un caffè, facciamo la pausa merenda e poi giriamo tra i negozi del centro commerciale (il tassista aveva ragione che era la vera attrazione della città
). Finita la pioggia usciamo e andiamo sul mare a passeggiare, attraversiamo il ponte mobile che passa sopra il canale, proprio di fronte alla stazione e scattiamo giusto qualche foto prima di ritornare alla stazione per prendere il taxi. I panorami non sono per niente paragonabili allo splendore della Norvegia, forse è stata questa la condanna di Kiel nella nostra mente: essere venuta dopo la Norvegia.
Altri 22€ di taxi e rientro in nave ancora più tortuoso della discesa: infatti oltre ad attraversare il terminal e fare il serpentone coperto, bisogna anche passare nell'area sicurezza dove ci sono le persone che iniziano la loro crociera oggi (che invidia); ovviamente noi abbiamo un accesso dedicato. Oggi siamo delusi dallo scalo: scomodo e per nulla interessante. Forse opinione influenzata anche da un pò di tristezza per l'imminente fine della crociera che viene certificata dalla presenza delle etichette colorate in stanza. Prima di cena saliamo al ponte più alto per qualche foto mentre la nave è ancora ferma.
Anche stasera la cena è veramente buona! Ringrazio Vivek e il suo assistente per avere contribuito (e di molto) a migliorare la nostra esperienza a cena con il bimbo e ne approfitto per chiedergli un pò della sua storia.
Dopo cena costringiamo il bambino nel passeggino: "stasera niente scorazzamenti! mamma e papà hanno diritto al cocktail molecolare". Prima però abbiamo la fortuna di vedere un altro bellissimo tramonto sul mare.
Ci sediamo al DiVino e veniamo accolti da una cameriera simpaticissima! Veramente il prototipo dell'accoglienza. Il bar è vuoto, poi arrivano altre 2 coppie che occupano altri 2 tavoli. La cameriera ci spiega che ci vuole un pò per preparare i cocktail molecolari e solidi e nel frattempo si diverte a giocare con il bimbo che ricambia l'affetto. Finalmente riusciamo a bere (e a mangiare) i cocktail! Molto buono sia quello solido (sotto forma di gelatina) che quello molecolare (liquido ma con delle molecole solide sul fondo). Visto il menu, sicuramente avrei frequentato molto spesso questo bar se non fossi stato in crociera col bimbo
. Dopo i cocktail il bimbo ancora non vuole saperne di dormire, per cui andiamo al bar dove c'è la musica dal vivo e lo facciamo ballare un pò.
Finalmente si stanca e torniamo in stanza, ma ha ancora energia per l'ultima monelleria: mentre stiamo etichettando i bagagli, lui strappa le 3 etichette appena attaccate. Esco alla ricerca del cabinista per chiederne di nuove ma non lo trovo. Provo a chiamare 2 volte in reception ma non prendo la linea e desisto. Quindi le riattacco alla bene e meglio sperando che non saranno perse (e non succederà). Vedo l'orario di sbarco sulla tv, per fortuna abbastanza comodo: la stanza doveva essere lasciata un'ora dopo rispetto all'orario indicato per gli ospiti che lasciavano la nave a Kiel, per fortuna.
Alla fine il bimbo crolla e anche mia moglie e io mi piazzo sul balconcino in attesa che la nave passi sotto il ponte di Storebæltsforbindelsen, avevo visto che eravamo vicini su google maps (confesso, ho fatto copia e incolla del nome). Stando in poppa, il ponte è arrivato sopra la mia testa all'improvviso! Un pò la velocità della nave, un pò il fatto che si palesi sulla propria testa in modo inaspettato, non sembrava essere così lontano tanto da farmi balzare in piedi dalla sedia. E' stato davvero emozionante il passaggio sotto il ponte! Poi man mano che ci allontanavamo lo si vedeva da lontano e faceva ancora un bell'effetto. Per cui sono andato a svegliare mia moglie che è uscita a vedere (e vi garantisco che se non mi ha picchiato per la sveglia voleva dire che ne valeva la pena
). Tutto questo intorno all'una di notte, per cui anche io distrutto vado a dormire.