San Pietroburgo
San Pietroburgo
13/08/2013
San Pietroburgo
Ore 7.00 suona la sveglia: l’escursione a San Pietroburgo ci aspetta. Colazione con servizio al bar un po’ scarsino, il cappuccino devo ordinarlo al bar e poi portarmelo al tavolo, ma i camerieri servizio-bar dove sono? Ecco una cosa che non tanto ci è piaciuta: i camerieri erano scortesi, stanchi e scocciati….
Ore 8.30 lasciamo Costa Luminosa e passaporto alla mano passiamo dalla frontiera russa dove ci osservano attentamente per poi darci il visto ad entrare nella loro città fondata da Pietro il Grande ed entriamo nel mito degli zar. Saliamo sul bus dove una paziente e simpatica guida (all’apparenza) ci consegna degli auricolari per seguirla comodamente ascoltando la storia di questa città.
Prima tappa la fortezza di San Pietro e Paolo, è la più alta costruzione della città in cui vi sono conservate le tombe dei Romanov, una cattedrale sfarzosa; posa per un paio di foto e poi verso il fiume Neva, tour panoramico con scatto di foto ricordo gratuito. Spettacolare la cattedrale della Resurrezione realizzata con mosaici, colorata e preziosa, (non ci fanno entrare, non capisco perché, sarebbe stato bello ammirare gli innumerevoli mosaici di cui è tappezzata con le sue cinque cupole sormontate da una grande dorata), ma tempo 10 minuti per qualche foto e direttamente si va all’Hermitage. Breve giro in bus ed eccoci al Palazzo d’Inverno, dove donne russe vietano, in determinate stanze, con fiera arroganza e impressione di magnificenza, di scattare foto e video. Passeggiata con auricolare per circa 3 ore tra la gente distratta e poco interessata alle più di 3 milioni di opere ben conservate in questo sontuoso e sfarzoso edificio. Numerose, bellissime e interessanti sale ricoperte di svariate opere, tra cui reperti, dipinti, meravigliosi arazzi e pezzi della corte imperiale di inestimabile valore. A causa della sua immensa estensione certamente non può essere visitato in poche ore. Passeggiando, spesso ho pensato a quanto fosse magnanime il cervello di Caterina II cogliendo in pieno la sua mania di grandezza. Certo la nostra sezione dedicata all’arte italiana è una delle più preziose e belle presenti in questo museo, soprattutto per il numero di capolavori di sommi artisti italiani: Raffaello, Caravaggio, Tintoretto e Leonardo da Vinci (in questo momento ricordo solo questi), ma anche i dipinti dei grandi artisti francesi e spagnoli non deludono. Compriamo anche una guida ricordo per poter capire e osservare a casa, con giusto tempo, alcune delle opere presenti. Ancora qualche foto (peccato che sono tutte con l’auricolare…..) e poi usciamo dall’Hermitage. Sono inebriata d’arte per lo spettacolare museo visitato anche se 3 ore mi sono sembrate eccessive. Nel frattempo un simpatico russo cerca di comunicarci qualcosa, noi lo invitiamo a parlare inglese, ma lui vuole farlo al massimo in polacco, poi ci intendiamo e scambiamo qualche parere in lingua francese: lui ci tiene a farci sapere che adora l’Italia e la Ferrari e ci invita a visitare Mosca. Capiremo solo dopo che forse era un po’ oltre….con la mente, anche in Russia lo stress gioca brutti scherzi! Finalmente si va a pranzo, ma dove?….Aiuto, ci accomodiamo in un tipico locale sotterraneo russo, dove ci servono un antipasto di insalata, una zuppa giallognola a base di zucca (per loro è il piatto forte), un bicchiere di vodka, uno spezzatino di carne e il gelato, noi assaggiamo da bravi turisti, ma preferiamo la pizza che Costa Luminosa ci conserverà al nostro ritorno (comunque molti hanno mangiato tutto con gusto!!).
Risaliamo sul bus e attraversando le solite strade (almeno a noi sono apparse tali) tra cui la prospettiva Nevskj, ossia il “viale della Neva” la strada principale che attraversa la città, una vitale arteria cittadina: una curiosità, solo su questa via le indicazioni stradali sono riportate in alfabeto cirillico e latino, il resto è puro cirillico indecifrabile (anche chi conosce la lingua inglese avrebbe delle difficoltà). Raggiungiamo il tanto ambito (da tutti anche da me) centro artigianale dove per mezz’ora abbiamo osservato, ammirato, toccato e anche comprato le bellissime e folcloristiche Matrioske, immancabile souvenir russo, e simpaticissimi colbacchi in pelliccia, ma troppo costosi per i miei gusti. Peccato che Costa non ci faccia decidere da soli in quali negozi entrare!!!
Risaliamo sul bus ed eccoci scendere dopo 5 minuti per l’ultima sosta, foto alla cattedrale di San Isacco, mastodontico insieme di colonne, ma poco apprezzato perché stanchi e affamati non vediamo l’ora di risalire sulla nave.
Comunque San Pietroburgo è bella e l’Hermitage è un museo capolavoro certamente da non perdere!
In nave la vita è comoda, ma un po’ frenetica (se si vuol viverla in pieno, altrimenti numerosi sofà ti aspettano a braccia aperte dappertutto), doccia veloce, cambio abito e immediatamente in teatro: lo spettacolo dei ballerini russi è imperdibile, belli, bravi sorridenti e per quasi un’ora mi fanno dimenticare la stanchezza dell’impegnativa escursione. Dopo a cena, scopriamo con rammarico che la nostra guida è stata proprio una…… non oso scrivere ciò che penso. Chiacchierando con gli amici del tavolo ci accorgiamo di aver appreso poche notizie sulla magnanima San Pietroburgo, di aver scattato poche foto e soprattutto di aver mangiato (o meglio non mangiato) in un ristorante……! Fortunatamente a ciò abbiamo poco tempo per pensarci, perché ci dirigiamo in piscina dove un abile filippino con scalpello in mano ci tiene col fiato sospeso mentre scolpisce un iceberg. Sculture di ghiaccio e di frutta rallegrano la festa tropicale, dove la musica che spacca le orecchie coinvolge l’intera nave a ballare e scatenarsi in pista (io no, guardo e mi diverto, ancora molte escursioni mi aspettano non voglio stancarmi, no no a me non piace ballare). Ormai è l’una, ma col fuso orario stanotte dormiremo di più, allora subito a nanna , Helsinky arriviamo!