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I giganti navali: pro e contro.

Rodolfo

Super Moderatore
Le nuove grandi costruzioni navali, cui siamo abituati ad assistere negli ultimi tempi, stanno creando grandi preoccupazioni a livello imprese assicurative. Navi sempre più grandi e costose, possono mettere in seria difficoltà il mondo assicurativo in caso di incidente. La preoccupazione è a livello generale, ma ha suscitato particolare tensione nel mondo finanziario l'annuncio di Maersk circa la mega commessa di un gran numero di Super Container da 18.000 TEU di portata ciascuna. Venti navi in due tranche costruttive di 10 l'una, solcheranno a breve i mari.

E un simile annuncio ha fatto scattare i campanelli d'allarme nel mondo dell'Insurance; la eventuale perdita di 18000 containers con carichi di altissimo valore, senza contare la perdita della nave, potrebbero metterebbe in gravissima difficoltà le Compagnie assicurative.

E il problema analogo si manifesta anche nel campo delle navi passeggeri, di dimensioni sempre maggiori, di valore intrinseco elevatissimo, senza contare il prezioso patrimonio di un sempre crescente numero di passeggeri trasportati.

E' logico che il mondo dei broker sia in agitazione di fronte a simili eventualità, che a detta degli esperti, nel caso di grave incidente, provocherebbe una catastrofe finanziaria.

L'economia di scala porta continuamente alla ricerca del frazionamento dei costi, costruendo mezzi sempre più grandi, ma allo stesso tempo, il rovescio della medaglia non fa dormire sonni tranquilli ai Broker. E i rimedi possono essere drastici, e le ricadute sugli Armatori considerevoli di fronte alla crescita dei premi di assicurazione.
 
Penso che ci siano vari problemi intorno alla costruzione dei giganti, e questi non sono solo tecnici..

Quando generi una rivoluzione su un mercato, ad esempio immetti i cellulari, allora devi immettere le antenne, stabilire nuove norme legislative, investire su una struttura senza sapere bene come andrà a finire ecc.

Quando la rivoluzione la fai in un ambito che sembra già ben sviluppato rischi di fare errori enormi, ed è questo che è successo spesso nell'ambito navale quando sono stati varati i 'giganti', e gli errori non sono solo tecnici, ma anche legati a problemi di logistica e di altro tipo..

Così la magnifica nave di Archimede poteva navigare solo tra due porti (Alessandria e Siracusa), mentre nel 1300 una nave Francese non riuscì ad uscire dal porto di costruzione perchè troppo grande..
Si potrebbe proseguire ancora: giganti che manovravano male perchè mal progettati, ma soprattutto navi 'fuori posto' e 'fuori epoca' perchè non c'era un mondo adatto a loro..

Ed in un mondo complesso come il nostro ecco che non basta più avere un gioiello ben progettato e dei porti che lo possano contenere, ma ti esce fuori un problema di assicurazioni, chi lo avrebbe pensato?

E' una dimostrazione di come sia facile porre i problemi in modo semplice (si/no) ma i problemi sono complessi, ed anche molto..

Vediamo che succederà, se questo dovesse fermare in parte la corsa al gigantismo, sotto sotto, non mi dispiacerebbe.. ;)

Un saluto!!
Manlio
 
Infatti...mettiamola proprio così....."se questo dovesse fermare in parte la corsa al gigantismo"......non dispiacerebbe neanche a me!!!
Le grossi navi, belle, multifunzionali, tecnologicamente super, da una parte ti danno tanto, dall'altra ti levano quel senso di calore/intimo/familiare che qualche volta fa piacere trovare......
Chissà forse siamo pure noi che non ci accontentiamo mai!!!
Ciao a tutti
 
io la penso diversamente, ci deve essere una pluralità di libera scelta, ovvero tutti possono sceglere di andare sull'Oasis, oppure sull' Europa Hapag-Lloyy, sarà la dura legge del mercato globale a stabilire chi sarà il vincitore.....
quindi, se tra 3/4 anni le 2 della classe Oasis resteranno da sole, significherà che le scelte fatte dalla Royal non sono state lungimiranti, altrimenti.....
 
Ultima modifica:
io la penso diversamente, ci deve essere una pluralità di libera scelta, ovvero tutti possono sceglere di andare sull'Oasis, oppure sull' Europa Hapag-Lloyy, sarà la dura legge del mercato globale a stabilire chi sarà il vincitore.....
quindi, se tra 3/4 anni le 2 della classe Oasis resteranno da sole, significherà che le scelte fatte dalla Royal non sono state lungimiranti, altrimenti.....

Giusto quello che dici.....appunto la libera scelta sancirà il vincitore....alla fine saranno le Compagnie ha fare le scelte.......ma la classifica la facciamo noi!!!
 
Mi sembra che stiamo prescindendo dal mio post iniziale. Qui non si tratta di libertà di scegliere fra navi grandi e piccole, assolutamente lecita, ma di condizioni di mercato che possono mutare in funzione di evoluzioni che si manifestano nel tempo.
 
Infatti Rodolfo, il tema che hai proposto è molto interessante..
Ed è la dimostrazione di come in un ambito del mondo moderno basta introdurre una modifica e le risposte di tutto il sistema siano complesse ed imprevedibili..

Penso che occorrerà vedere se questo problema delle assicurazioni porterà un rallentamento o no su certe scelte, a prescindere dal fatto che a noi possa o non possa piacere..

Un saluto!!
Manlio
 
Io credo che si continuerá verso il gigantismo, si arriverá anche a degli accordi con le assicurazioni in cui se capita qualcosa non creerá un patratac finanziario.
Il gigantismo é sinonimo di abbatimento di costi e in un momento cosí delicato credo che sia la politica che seguiranno tutte le compagnie, in molto grande ed in meno grande.
Oasis ed Allure probabilmente sí e perció continueranno a fare di queste navi, probabilmente no ed il motivo sará perche non é il momento, peró probabilmente le cose cambieranno ed allora ci saranno tante Oasis ed Allure.


Un saluto.
 
In campo economico, quando si tratta di affrontare un grosso finanziamento solitamente si procede in "pool", con tre o quattro operatori che frazionano l'operazione , così da ridurre in proporzione il rischio che ne consegue.
Questo già succede ad esempio nelle transazioni di leasing; potrebbe essere applicato (ma forse già lo è) nel settore delle assicurazioni navali.
 
Credo che la pratica delle coassicurazioni in campo navale sia vecchio quanto le stesse assicurazioni. Ma evidentemente se è affiorato questo problema più o meno reale, evidentemente qualcosa di vero ci deve essere. Del resto, se si considera una possibile perdita di una nave, come quelle che prenderanno servizio nell'immediato futuro, il valore economico dell'enorme numero di container, pieni solamente di merce "preziosa," può essere un rischio eccezionalmente alto anche se ripartito tra più imprese.

Non voglio nemmeno pensare cosa potrebbe significare la perdita di una grande nave passeggeri.
 
Io preferirei navi di stazza lorda media, nè troppo piccole, nè troppo grandi... l'importante è che siano vivibile e gli ambienti comuni ben distribuiti!!
 
In campo economico, quando si tratta di affrontare un grosso finanziamento solitamente si procede in "pool", con tre o quattro operatori che frazionano l'operazione , così da ridurre in proporzione il rischio che ne consegue.
Questo già succede ad esempio nelle transazioni di leasing; potrebbe essere applicato (ma forse già lo è) nel settore delle assicurazioni navali.

che io sappia gia' e'..... praticamente l'unico assicuratore o il piu' diffuso sono i LLoyds, e da quello che so io riassicurano il capitale frazionato...non so bene come funziona me deve essere qualche cosa tipo giu io giu tutti"
 
Mi sembra che il contratto sia unico, ma ogni assicurazione partecipa all'indennizzo solo per la quota parte sottoscritta non in maniera solidale.
 
Comunque il problema solevato da Rodolfo c'è ed è complesso e si aggiunge a quelli sono già sorti recentemente (l'aumento delle polizze assicurative per i reiterati attacchi dei pirati) o quelli che si teme sorgeranno tra poco, come il ventilato aumento della tassa di passaggio da Suez.
Questa situazione ha, tra le varie cause, anche il forte disequilibrio del costo della manodopera nel mondo: fintanto che questo rimarrà, rimarrà pure conveniente concentrare tutta la produzione in alcune aree del mondo (Cina e zone limitrofe) per poi far uso delle mega navi. Quando questo dis'equilibrio verrà eliminato, spariranno anche le meganavi.
È la stessa stuazione che si ebbe alla fine degli anni '70 con le mega petroliere, quelle da oltre le 400.000 tonnellate di stazza: allora sembravano una risposta strategica al problema dell'approvigionamento del greggio a basso costo ma 30 anni dopo un po' le mutate situazioni di estrazione (nuove aree di estrazione in zone differenti del pianeta) e un po' il disastro della Exxon Valdez hanno fatto sì che adesso difficilmente si veda una superpetroliera da oltre le 200.000 tsl.
Il futuro per me non è nelle mega navi: sono troppo grosse rischiose e costose (in termini di danni da risarcire) che alla fine anche la presunta grande economia di esercizio non pagherà.
Stesso discorso per le navi da crociera: è vero che navi come le Oasis o come le Fantasia sono navi bellissime che meritano di essere "vissute" almeno una volta, ed è altrettanto vero che garantiscono notevoli guadagni (al di là del fatto che costano non poco), ma per garantire tali guadagni quelle navi devono essere riempite tutte le volte, ad ogni partenza in ogni periodo dell'anno, e non è facile, considerando che, giocoforza, i loro itinierari sono limitati rispetto a quelli che possono essere coperti da unità più piccole ed agili.
E non scordiamoci che un incedente può sempre accadere (e facciamo gli scongiuri): è vero che negli ultimi quattro affondamenti che mi vengono in mente (andando indietro nel tempo: Sea Diamond, Oceanos, Achille Lauro e Andrea Doria) i morti sono stati 46 sull'Andrea Doria, 2 sull'Achille Lauro, nessuno sull Oceanos e 2 sulla Sea Diamond, ma di tutte queste navi la più grande era l'Andrea Doria con una stazza di 29000 tsl, una nave quasi 8 volte più piccola rispetto ad un'Oasis OTS..., mi immaggino quanto potrebbe essere complessa un'operazione di salvataggio su un'unità di tali dimensioni...

È quanto accaduto con i giganti dell'aria: è vero che il 747 da 400 posti è stata una pietr miliare, ma adesso, trent'anni dopo, tutte le compagnie prendono aerei al massimo da 250 posti, perchè sono più facili da gestire...
 
Ciao Antonio, condivido la tua analisi in tutto. Purtroppo come sottolinei tu, l'incidente può essere sempre dietro l'angolo anche se, in termini di sicurezza, le navi pur nella loro complessità di sistemi, sono più sicure di una volta. Ma abbiamo visto, pochi mesi fa, che il mondo delle crociere è stato colpito da un evento che fortunatamente, per un complesso di cose si è risolto positivamente, ma che in altre circostanze forse saremmo qui a commentare dolorosamente. Parlo della Carnival Splendor, colpita dal grave incendio e dalla successiva mancanza totale di energia che ha lasciato la nave alla deriva per lungo tempo, in un mare fortunatamente calmo. Non oso pensare l'abbandono della nave, priva di governo in un mare agitato, che conseguenze avrebbe potuto portare.
 
Grazie Amartoni leggendoti e riflettendoci almeno ho la speranza che si arrivi ad un limite sulle navi da crociera !!!!
Pensare alla Carnival Splendour in un mare agitato mi fa venire i brividi !!!!

Un saluto.
 
Fortuna che a soccorrere la Splendor c'era una portaerei nucleare (la Reagan per la precisione)....
Ma quando non fosse presente una di queste unità....
 
Ma in caso di incendio dilagante e di mare grosso, sarebbe stato difficile anche per lei effettuare un soccorso adeguato.
 
Fortuna che a soccorrere la Splendor c'era una portaerei nucleare (la Reagan per la precisione)....
Ma quando non fosse presente una di queste unità....

Penso sia difficile che queste navi siano veramente da sole..

Ma in caso di incendio dilagante e di mare grosso, sarebbe stato difficile anche per lei effettuare un soccorso adeguato.

Però questo problema rimane..

Un salutone!!
Manlio
 
La corsa al gigantismo nelle navi da crociera è iniziato alla fine degli anni '80... con l'ex Sovereign of the Seas. In precedenza, la trasformazione in nave da crociera di quel gigante che era la France era rimasta per anni un caso isolato.

E le meganavi... se da un lato rappresentano per le compagnie un investimento finanziario notevole... dall'altro si sono rivelate estremamente redditizie. E le meganavi consentono di avere a bordo tutta una serie di strutture semplicemente impensabili sulle ben più piccole navi da crociera del passato.

Certo... i contro non mancano... ed infatti li avete puntualmente elencati.

Ultima nota... anche se è stato ripetuto più volte... è importante sottolineare che tanti porti non riescono a stare al passo con le meganavi. Persino Miami, da decenni grande hub crocieristico, ha perso la sfida con Fort Lauderdale per accogliere quei 2 colossi di Oasis ed Allure of the Seas.
 
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