• Benvenuto\a sul forum di Crocieristi.it, la più grande community italiana sulle crociere.

    Prendi confidenza con il forum leggendo le discussioni presenti, o ricerca l'argomento che più ti interessa attraverso l'apposito form. Per partecipare al forum è necessario registrarsi, ovviamente la registrazione è gratuita e non obbligatoria, non registrarti se per te non è davvero utile. Per eseguire eventuali cancellazioni il tempo previsto è di una settimana.

    Ricorda che il regolamento vieta l'uso di due o più nickname differenti relativi alla stessa persona. Se nel frattempo hai cambiato l'indirizzo e-mail di registrazione contattaci attraverso questo form e specifica il tuo problema assieme alla tua username, la tua vecchia e-mail ed il tuo nuovo indirizzo.

    Hai dimenticato la password? clicca qui

    Per qualsiasi problema TECNICO puoi contattare lo Staff attraverso questo form spiegando DETTAGLIATAMENTE il tuo problema
  • Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio ed i cookie stessi.
  • Ospite, seguici anche sui social!
    Seguici su Facebook Seguici su Instagram Seguici su YouTube

  • Ti andrebbe di condividere sui social, assieme a noi, le tue fotografie ed i tuoi video? Clicca qui!

  • Ciao Ospite e benvenuto su Crocieristi.it, siamo davvero felici di averti a bordo!

    ti invitiamo a leggere il regolamento per una migliore convivenza con gli altri utenti (clicca qui) mentre qui trovi qualche dritta sull'utilizzo del forum

    e poi... che ne dici di presentarti? Clicca qui per accedere alla sezione "Mi Presento" e presentati!

Il mio viaggio in Turchia

Ma è arrivato il momento di ripartire: direzione ovest.

Percorriamo la valle del Meandro circondata da colline ricoperte di uliveti e coltivazioni di grano; sullo sfondo alte montagne ancora leggermente innevate.

20250429_110333.webp


20250429_110335.webp


20250429_110343.webp


20250429_110358.webp

Ci fermiamo a pranzo in una cittadina chiamata Camlick per il pranzo. Lì vicino si trova un piccolo museo ferroviario conosciuto anche come Museo della Locomotiva a Vapore. Contiene una delle maggiori collezioni di locomotive a vapore d’Europa.

Si trova su un tratto della più antica linea ferroviaria turca che è stato dismesso quando è stata ricostruita la linea Izmir – Aydin. Le 33 locomotive sono ancora alloggiate sui binari del 1866.

Il museo è dato in gestione al figlio del segnalatore della dismessa ferrovia di Camlick.

20250429_123622.webp
 
Altre immagini del museo

20250429_123633.webp

20250429_132529.webp



20250429_132551.webp

Dopo pranzo raggiungiamo Efeso. Qui siamo già stati durante una crociera di qualche anno fa ma ritornare è stato comunque interessante.

La nostra visita inizia in prossimità delle Terme di Varius risalenti al II secolo d.C. Le terme erano state ricavate in parte all’interno della roccia alle spalle di ciò che qui è fotografato

20250429_150721.webp

20250429_151215.webp
 
20250429_151222.webp


20250429_151444.webp



20250429_145033.webp

Al centro dell’agorà si trovava un tempio dedicato a Iside e costruito in occasione della visita di Antonio e Cleopatra nel 42 d.C.: le colonne in granito rosa sono ciò che resta del tempio. Questo tipo di granito si trova in Egitto e la presenza di queste colonne testimonia l’esistenza di rapporti commerciali tra Efeso e quel paese.

20250429_151621.webp

La Basilica di cui rimangono le colonne scanalate era il luogo in cui il Pretore amministrava la giustizia e risolveva le controversie tra i cittadini di Efeso.

20250429_151633.webp
 
Il Pritano, di cui rimangono queste 3 colonne era l’ufficio amministrativo in cui erano ospitati gli alti funzionari della città. All’interno si trovavano diverse stanze destinate ad essere usate come uffici, archivi e sale per le riunioni. Il Pritaneo era un organismo molto importante della amministrazione cittadina in quanto era deputato tra l’altro ad approvare le decisioni prese dal Consiglio.

Qui sono state trovate 3 statue di Artemide oggi conservate nel museo di Efeso a Selcuk: la Piccola, la Grande e la Bella

20250429_151557.webp


20250429_151717.webp

Scendiamo lungo la Rampa Sacra; una via lastricata e delimitata da colonne che conduce fino alla piazza in cui si trova il bassorilievo di Nike, la dea della vittoria, rappresentata come una dea alata che stringe un serto nella mano sinistra e una palma a destra.

20250429_152044.webp

20250429_152306.webp


20250429_152401.webp
 
Poco più in alto troviamo la fontana di Polio fu costruita nel 93 d.C. durante il regno di Augusto da un ricco efesino di nome Polio. L'acqua, portata dagli acquedotti, era distribuita da questa fontana tramite un sistema ramificato di tubature in terracotta.

20250429_152640.webp


E accanto ciò che resta del tempio di Domiziano che fu eretto dagli abitanti di Efeso in onore dell’Imperatore per assicurarsi buoni rapporti con Roma.


20250429_152418.webp


20250429_152559.webp



20250429_152654.webp


Verso la fine del I secolo a.C. sia la città di Efeso che una parte dell'Asia Minore furono conquistate dal re del Ponto. Il dittatore romano Silla liberò Efeso dall'occupazione nemica e vi si stabilì, riorganizzò la provincia d'Asia e ricompensò le città fedeli a Roma. In memoria della sua vittoria, gli Efesini eressero questo monumento al nipote Memnio, per commemorare la liberazione di Efeso.

20250429_152748.webp
 
Attraversiamo la Porta di Ercole e scendiamo lungo la Via dei Cureti, lastricata in marmo e ai cui lati si trovavano templi importanti. Sono ancora presenti i basamenti che ospitavano le statue che abbellivano la via. Ai lati della strada correvano marciapiedi decorati a mosaico in parte ancora visibili. Oltre si aprivano i negozi più ricchi ed esclusivi della città.

20250429_152931.webp


20250429_153131.webp


20250429_153031.webp


20250429_152928.webp


20250429_153745.webp
 
20250429_153757.webp




20250429_153833.webp


20250429_153905.webp

Lungo la via incontriamo la Fontana di Traiano: questa fontana fu fatta costruire da un ricco abitante di Efeso e da sua moglie in onore di Artemide e dell’Imperatore Traiano tra il 102 e il 114. In origine era alta più di 9 metri, circondata su tre lati da alte pareti e al centro ospitava una statua di Traiano: ecco come doveva apparire in origine.

20250429_153522.webp

20250429_153651.webp
 
Un po’ più avanti si trova il tempio di Adriano costruito in onore dell’Imperatore nel 138 d.C. Nella lunetta posteriore è rappresentata una medusa e nei fregi sottostanti viene ricordata la fondazione della città di Efeso che viene fatta risalire ad un oracolo che aveva indicato di costruire la nuova città dove “un pesce si sarebbe mostrato e dove li avrebbe condotti un cinghiale”.

La facciata è costituita da due colonne con capitelli corinzi affiancate da due pilastri e sormontate da un arco su cui compare la Dea Fortuna.

20250429_153945.webp


20250429_153927.webp

20250429_154012.webp


20250429_154021.webp


20250429_154034.webp
 
Arriviamo in prossimità delle terme Scolastiche fatte restaurare da una ricca donna bizantina di nome Scolastica nel V secolo d.C. Erano le terme pubbliche della città e come in tutte le terme romane c’era un frigidarium, il tepidarium e un calidarium. C’erano poi stanze per i massaggi e le latrine. Le latrine erano pubbliche e potevano essere usate da chiunque ed in particolare dalle persone meno abbienti che non le avevano in casa.

20250429_154207.webp

20250429_154215.webp

Ed ecco la Biblioteca di Celso. E’ stata costruita nel 110 d.C. da Gaio Giulio Aquila in memoria di suo padre, Celso (ex proconsole della provincia d'Asia e amico dell'imperatore Traiano - morto nel 106 d.C.), e un tempo conteneva quasi 12.000 rotoli . In epoca romana tutti i corpi, tranne quelli degli eroi, venivano sepolti fuori dai confini delle città. Ad Aquila fu concesso il permesso di seppellire suo padre in una tomba di marmo in una camera funeraria della biblioteca.

Inizialmente tutti i rotoli erano in papiro importato dall’Egitto ma i re Egiziani vista la progressiva e inarrestabile crescita della biblioteca di Efeso a discapito di quella di Alessandria, vietarono l’esportazione di papiro ed allora per le opere inizio ad essere usata la pergamena, l cui processo di produzione a partire dalla pelle di pecora venne messa a punto a Pergamo.

20250429_154416.webp


20250429_154723.webp


20250429_155936.webp
 
Accanto alla Biblioteca si trova la Porta di Mazeo e Mitridate. Secondo le iscrizioni in latino, fu costruita da due schiavi liberati, Mazeo e Mitridate, in onore di Augusto e della sua famiglia. Secondo le iscrizioni, Mazeo e Mitridate dedicarono la porta ai loro padroni.

20250429_155618.webp


La porta dà accesso all’agorà commerciale.

Si tratta di una grande piazza con lati lunghi oltre 100 metri e che era circondata da colonne che delimitavano porticati dietro cui si aprivano i negozi. Qui venivano scambiate merci di ogni genere compresi gli schiavi.

20250429_161124.webp


20250429_160832.webp

Usciti dall’agorà passiamo a fianco del teatro costruito nel periodo ellenistico nel III secolo a.C. ma ampliato successivamente in epoca romana. Svolgeva un importante ruolo come luogo non solo di rappresentazioni teatrali ma anche aveva una funzione politica e religiosa.

In particolare, San Paolo quando giunse ad Efeso iniziò proprio qui a predicare favorendo un veloce diffondersi del cristianesimo tra la popolazione più povera. Questo suscitò i malumori delle autorità politiche e soprattutto dei commercianti: Efeso fino a quel momento era stato un importante centro di pellegrinaggio verso il tempio di Artemide e del suo culto. Come adesso, allora molti commercianti avevano basato i loro affari proprio su questo culto ad esempio producendo e vendendo statuette raffiguranti la dea.

20250429_161513.webp

20250429_161418.webp


Si arrivò ad una grande protesta contro San Paolo, riportato anche negli “atti degli Apostoli” che costrinse San Paolo ad abbandonare la città.

Il teatro è veramente immenso: si calcola che potesse accogliere circa 20.000 persone. Purtroppo non abbiamo potuto visitarlo poiché attualmente l’accesso è vietato per interventi di restauro.
 
Un’altra zona che non abbiamo potuto visitare per restauri è quella dove si trova la Strada di Marmo che collega la Biblioteca al Teatro passando attraverso il Lupanare di Efeso. La guida ci ha raccontato che su questa strada si trova una sorta di pubblicità: la descrizione e il disegno di una donna che si “pubblicizza” come bellissima e l’impronta di un piede ad indicare la direzione la direzione da seguire per giacere con lei. Ne ho trovata un’immagine sul web

1748024776963.webp

Di fronte al teatro inizia la strada che conduceva al porto. La Via del Porto era lastricata di marmo, affiancata da due colonnati che delimitavano i percorsi pedonali separandoli dalla sede stradale percorsa dai carri con le merci che andavano o arrivavano dal porto. La strada era lunga circa 800 m e larga 11.

20250429_161521.webp

La nostra visita di Efeso termina qui. Non abbiamo potuto visitare nemmeno la parte delle case nobiliari che si trovano sulle pendici della collina nella parte terminale della via dei Cureti. Questa parte del sito è aperta da pochi anni anche se gli scavi sono ancora in corso; infatti, nella mia visita precedente, qui non c’era ancora nulla. Mi riprometto di visitarle la prossima volta: mi hanno detto che ci sono mosaici spettacolari.

Uscendo incontriamo una delle tante colonie feline che abbiamo visto ovunque nel nostro viaggio in Turchia. I gatti sono tenuti in grande considerazione poiché contribuiscono significativamente a limitare la popolazione di ratti. Anche se vivono in strada vengono accuditi e alimentati regolarmente dalla popolazione.

20250429_162242.webp


20250429_162314.webp


20250429_162321.webp
 
Arriviamo a Izmir e nelle vie che percorriamo si vedono moltissimi grandi negozi raggruppati per tipologia di prodotto. In una via vediamo solo negozi di abiti da sposa, in un’altra solo mobili e così via.

20250429_174914.webp


20250429_174924.webp


Prima di raggiungere il nostro hotel facciamo una passeggiata sul lungomare della città. Incontriamo la scultura che celebra la fondazione della Repubblica Turca: il così detto Albero della Repubblica.

20250429_180423.webp


20250429_181120.webp


20250429_181208.webp
 
Ancora qualche scatto in giro per la città ed ecco il nostro futuristico albergo.

20250429_183116.webp


20250429_184742.webp


20250429_192325.webp


La mattina dopo, andando in aeroporto, siamo passati vicino alla maschera di Ataturk. Si tratta della scultura in rilievo più alta della Turchia, ben 42 metri di altezza. Non è scolpita nella montagna, come potrebbe sembrare; in realtà è una scultura in cemento costruita su una intelaiatura di acciaio. La sua costruzione è iniziata nel 2006 e terminata nel 2009 ed è costata 4,2 milioni di lire turche. In basso si trova una citazione di Ataturk: “Pace in patria, pace nel mondo”

20250430_082403.webp

20250430_082346.webp
 
Un grazie per questo tuo diario.
La capacità di raccontare i tuoi viaggi è per me sempre un piacere da leggere.
 
Top