Di ritorno dalla crociera "Panorami d'Oriente" il 5.8.2012 con la Costa, sto redigendo un diario di viaggio ed ho pensato di estrapolare un estratto dove parlo della tappa di Istambul ad uso e consumo di chi voglia avere informazioni di prima mano e recenti sullo scalo.
Ciao a tutti!
02.08.2012. Istambul
Per oggi, seguendo i consigli e le esperienze di altri partecipanti del Forum, e documentandomi, ho prenotato una escursione con i ragazzi del sito "Scoprire Istambul".
Dell'organizzazione Costa mi ha scoraggiato l'eccessivo costo dell'escursione completa (oltre € 160 a persona) che per noi tre paganti voleva dire un salasso, inoltre non toccava proprio tutti i punti che io desideravo vedere.
Con la guida locale sono rimasto soddisfatto. Eravamo in 15 circa e tutti della nave. Ci siamo mossi a piedi prendendo insieme la metro fino al centro e poi visitando l'ippodromo, l'obelisco, la moschea blu, il palazzo Topkapi, le varie stanze museo e le raccolte all'interno di esse, Mausoleo di MehmetII, Santa Sofia, la Basilica Cisterna, e poi in ordine Gran Bazar, Bazar frequentato solo dai turchi, Bazar delle Spezie ed infine ritorno in nave, solo perché noi, stremati, abbiamo pregato la guida di fermarsi li' (lui voleva farci vedere un altro bel mausoleo molto intenso).
Ma andiamo in ordine:
Ippodromo e obelisco.
Il colpo d'occhio della grande piazza (una volta ippodromo) e' da cartolina: all'inizio una bella fontana (in stile ottomano) regalata alla città di Istambul da un Cancelliere tedesco, dall'altra la moschea blu, in fondo l'obelisco il cui solo pensiero che abbia 3.500 anni mette i brividi. Ben in mostra i geroglifici ed i simboli su di esso la cui base e' al di sotto del livello della strada perché una volta, ci spiegano, Istambul era più bassa di quanto lo sia adesso. L'Ippodromo e' pieno di panche e tavoli e la guida ci spiega che essendo Ramadan, i turchi non possono mangiare ne bere fino al tramonto, dunque la sera quel posto e' frequentatissimo perché si beve.
Moschea Blu.
Entriamo nel complesso della Moschea Blu. Ci fanno togliere le scarpe per entrare a piedi nudi, mentre alle donne scollate viene prestato uno scialle. Non mi ero preparato all'evento che mi spiazza (devo togliere anche ai miei bimbi di 3 e 10 anni) con la fila dietro che preme, comunque nessun problema. L'interno e' bellissimo, inutile dirlo. C'è una transenna che separa la zona dove si prega e dentro vi sono dei fedeli inginocchiati nel momento della loro preghiera. Dentro c'è una confusione bestiale: almeno 20-30 gruppi di tutte le nazionalità con guida in testa che parlano e tra tanti scialli blu(quelli prestati all'ingresso) ci si rischia di unirsi ad un gruppo diverso dal tuo. La moschea e' detta blu a causa delle migliaia di maioliche che danno questo caratteristico colore. La cupola e' mozzafiato.
Le mille luci dei lampadari sono ora spenti ma sarebbe uno spettacolo vederle accese. La guida ci ricorda che una volta al posto delle mille luci c'erano candele e c'era chi era addetto ad accenderle tutte.
Usciamo e ci rimettiamo le scarpe, oltre a riprendere il passeggino che era vietato far entrare. Il tempo per un paio di foto (la guida ci accompagnerà sempre in angoli strategici dal quale poter fare le migliori foto)
ed andiamo in direzione Topkapi (la guida pronuncia topkap).
Palazzo Topkapi.
Più che un palazzo e' un complesso residenziale formato da vari padiglioni di cui alcuni architettonicamente rilevanti, ma la maggior parte di essi non dicono niente se non che questo era il centro del potere ottomano e da qui si comandava mezzo mondo antico. Era la residenza dei vari Sultani fino ai tempi moderni. All'interno tra i vari padiglioni visitiamo: la sala del divano (un po' il nostro Parlamento) solo che al posto dei seggi un lungo divano a muro rappresentava il punto più alto del potere
(c'è anche il letto a baldacchino dove il Sultano amava ricevere le potenze straniere). La sala delle armi (bellissime le spade tempestate di pietre preziose). La sala degli abiti (chi si aspettava quelle maniche così lunghe? Ed i kaftani per i bimbi? E le camicie con i versetti del Corano ricamati?). La sala dei quadri (la guida ci dice che generalmente non la fanno visitare nelle escursioni delle crociere), in essa finalmente vediamo le sembianze dei vari Sultani di cui ci parlava la guida e scopriamo che parecchi quadri sono dipinti da artisti italiani. Il punto focale della visita sta nella sala dei tesori. Riempirsi la vista di tutto quell'oro, quella madreperla, quei turchesi, rubini, topazi e...diamanti!! E che diamanti! Il diamante del cucchiaio di 86 carati (quanto?) e' la cosa che ricorderò per sempre: qualcosa di incredibile. Ricorderò inoltre i due candelabri ad altezza d'uomo di oro massiccio e non ricordo più quanti chili, ed il trono interamente rivestito d'oro e tempestato da più di 80 diamanti.
Prima di lasciare il palazzo la guida ci porta in una terrazza dove ci regala un panorama impareggiabile con le due coste (europea ed asiatica) collegate dal ponte sul Bosforo. Foto d'obbligo.
Uscendo da palazzo la guida ci fa passare per una strada dove il tempo e lo spazio sembrano fermarsi: viale alberato, aiuole piene di fiori, case di legno colorate d'altri tempi con finestre infiorate. Sembriamo non essere più ad Istambul, ma in un luogo senza nome ne' età.
Prima di andare in Santa Sofia, la guida ci fa visitare il mausoleo di Mehmet II.
Il mausoleo e' il luogo dove sono sepolti i sultani e la loro famiglia. Si vedono le tombe del Sultano, delle mogli e dei figli. Qualcosa di diverso a ciò cui siamo abituati. Ben decorati con le classiche maioliche, in questo caso riportano il tulipano che e' uno dei simboli di Istambul.
Santa Sofia e' detta moschea, ma e' stata Chiesa Cattolica, ortodossa, bizantina, moschea ed infine oggi e' un museo.
Come una cipolla sotto uno strato se ne trova un altro ed in diversi punti tali sovrapposizioni sono chiaramente visibili, come le varie croci cristiane coperte, le facce coperte (tranne una riportata alla luce) dei 4 cherubini sotto la volta, ecc.ecc.. Mi aspettavo un monumento in stile ottomano o comunque musulmano ed invece in nessun posto come qui ho apprezzato i mosaici del Cristo, della Madonna e San Giovanni (bellissimi tutti i mosaici),
ben spiegati dalla guida che ci fa salire al primo piano (un po' stancante la salita, non di scalini, ma di una rampa lunghissima). La volta e' mozzafiato. La guida ci spiega che non e'circolare ma si e' ovalizzata (un po' più lunga da un diametro) per la pesantezza della stessa. Restavamo tutti a naso all'insù. Belli i lampadari accesi, belli i decori. Si deve vivere. E un'esperienza unica!
All'uscita siamo già tutti stanchi ma ci propone di fare un paio di decine di metri per vedere un'altra meraviglia:
La Basilica Cisterna, o Cisterna di Giustiniamo.
Si tratta di un'area sotterranea, terminale di un complesso sistema idraulico di acquedotti che portavano e portano ancora oggi acqua ad Istambul. Sottoterra (una volta era all'altezza della strada a Istambul) un'ampia volta sorretta da altissime colonne antiche e tutto il pavimento pieno d'acqua profonda una trentina di cm. Con i pesci (anche belli grossi) che sguazzano dentro.
All'interno, a sorreggere due delle colonne, due grandi teste di Medusa di cui una adagiata sulla guancia. Non si sa da dove vengano ne il motivo per il quale una non e' stata messa dritta, ci sono tante leggende.
La guida, vedendoci distrutti ci porta a mangiare in un bel locale pulito con vista al primo piano di un incrocio centrale ad Istambul. Per tre kebab arrotolati ed uno sul piatto, due di acqua ed una Coca ed infine un "caffè", paghiamo 48 Liri turche (circa 22-23 €). E' il momento del Gran Bazar dove arriviamo percorrendo una bellissima strada pedonale con tanti negozi ed hotel di classe. La guida ci vuole lasciare liberi di perdersi nel Bazar per poi riprenderci dopo 2 ore, ma noi lo preghiamo di assisterci per poi farci visitare anche il Bazar delle spezie. lui allora ci guida e ci fa visitare anche il Bazar turco, quello usualmente utilizzato dai turchi, molto simile ad un nostro mercato rionale settimanale. Qui i prezzi sono molto diversi. Veniamo colpiti dai negozi che espongono vestitini bianchi da "principe" o "sultano" per bimbi, che sono dappertutto. Chiediamo alla guida che ci spiega che i bimbi qui vengono circoncisi e tre o quattro giorni prima vengono vestiti così girando per la città come dei piccoli principi, fino al giorno della circoncisione....(tradizioni!)
Il Bazar delle spezie e' un tripudio di colori, sapori ed odori. Tutti ci chiedono di assaggiare, ma dopo aver visto una turca che per assaggiare il peperoncino ha intinto il proprio indice sulla propria lingua per umidificarlo e poi l'ha affondato nella montagna di spezie, preferiamo desistere.
Ci offrono del te' caldo al gelsomino e c'è veramente l'imbarazzo della scelta su cosa acquistare: torrone, zafferano, foglie di te' di tutti i tipi...ma il vero ricordo e' nella vista di quei colori e negli odori ipnotizzanti. La guida deve letteralmente tirarci fuori dove insiste per farci visitar un grande mausoleo a suo dire molto più bello ed intenso di quello visitato in mattinata. La maggior parte di noi desiste. Non ce la fa', ha ormai fatto il pieno di cultura. Il tempo per una foto ai lustrascarpe messi in fila, un'altra ai caldarrostai con le loro castagne (ad Agosto), un'altra alle pannocchie arrostite, ora basta, dobbiamo proprio tornare.
Prima di lasciarci all'ingresso della nave Ildrimir ci saluta calorosamente chiedendo se avessimo altre domande o curiosità da soddisfare. Solo ora mi rendo conto che la guida non ha fatto alcun accenno alla mancia, non ci ha costretto a visitare nessun negozio ed e' da più di otto ore che cammina e parla. Mi viene automatico tirar fuori 5 euro con il cuore e regalarglieli, ma lui rifiuta dicendo che non dovevamo dargli nulla. (Non mi e' mai successo!!!). Non scherzo quando affermo di aver insistito per almeno tre -quattro volte ed aver fatto capire che ero ormai deciso.
Siamo già in nave, mia moglie va in cabina a rilassarsi ed io ed i bimbi andiamo in piscina. La mia e' una scusa perché mentre i bimbi nuotano io ne posso approfittare per godermi del tramonto ad Istambul ricordandomi della parole della canzone del mio conterraneo Franco Battiato: "Venezia mi ricorda istintivamente Istambul, le stesse case addosso al mare, rossi tramonti che si perdono nel nulla..." che emozione, i profili delle moschee nell'arancio del tramonto, mentre noi ci allontaniamo, il ponte sul Bosforo, lo svettare dei minareti che si preparano per la preghiera...pare di udire in lontananza il suono delle parole urlate dai muezzin.