...e' pero' fuori dubbio che generalmente tedeschi, francesi( un po meno) hanno pero' una cultura di " viaggiatori " superiore alla ns o almeno piu' antica
per quanto riguarda la socializzazione penso sia una questione non solo di mentalita' ( ovvero di cultura nazionale) ma anche di carattere e da come le persone si pongono nei confronti degli altri
comunque io per viggiatori fai da te non intendevo la capcita' o meno di socializzare ma quella di sapersi organizzare e arrangiarsi da soli in un paese straniero magari in una zona non tanto sviluppata e turistica
per quanto riguarda il sentirsi a casa certo e' importante ma dipende molto cosa intendi per " sentirsi a casa"
comunque la mia considerazione era limitata al discorso princess dove pur essendoci molti membri dell'equipaggio italiani non e' prevista nessuna assistenza in italiano ( o francese o tedesco)
per quanto riguarda il sentirsi a casa posso assicurarti che personalmente ritengo piu' italiane le navi princess di costa come arredamento e stile personalmente le considero piu' eleganti ed " europee" delle navi costa,
la cucina e' prettammente italiana , certo l'ordine del menu segue lo stile anglosassone (o meglio americano) ma basta ordinare nella giusta sequenza
Premesso che ringrazio per il riscontro al mio intervento, poiché non c'è nulla di peggio che non trovare alcun riscontro, vorrei semplicemente precisare che da una lettura attenta di ciò che avevo scritto si dovrebbe evincere che esso non era tanto mirato a parlare delle caratteristiche o della qualità di questa o quella compagnia italiana o straniera che fosse (per quelle italiane avevo addirittura usato l'espressione così dette intendendone un'italianità, a mio modo di vedere, molto relativa), quanto piuttosto ero stato stimolato da espressioni come italiani negati per il fai da te nei viaggi o refrattari alla conoscenza delle lingue straniere cose peraltro ammissibili.
Al riguardo al di là delle generalizzazioni come già è stato sottolineato, peraltro non da me, senza innescare alcuna polemica, credo che ci si possa trovare d'accordo che, quanto a difetti, ogni popolo ha i suoi e se li tiene ben stretti. Vi prego, lasciamo agli altri le espressioni in negativo, lasciamo dire agli altri che siamo "negati"; l'autocritica è cosa utilissima ma non mi risulta che ci sia un popolo specializzato in autocritica, tuttavia quanta satira nei nostri films, nelle nostre barzellette, nei monologhi dei nostri comici sugli "italici difetti".
Affermare poi che francesi tedeschi (io aggiungerei soprattutto inglesi) hanno una cultura di "o da" viaggiatori superiore alla nostra o almeno più antica mi sembra una ovvietà e lo dico, da napoletano, richiamando una famosa battuta del famoso massimo Troisi quella in cui precisava d'essere viaggiatore e una volta tanto non "emigrante".
Ovvio francesi ed Inglesi sono andati in giro per il mondo per secoli, da viaggiatori ma soprattutto anche da colonizzatori, noi anche in questo siamo arrivati in ritardo e soprattutto non con gli stessi risultati. Sorry ho tralasciato spagnoli e tedeschi che anch'essi qualche orma o "pedata pesante" di qua e di là pare l'abbiano lasciata; se quindi siamo men che mediocri quanto a cultura di viaggiatori forse c'è qualche esimente ma dobbiamo certamente impegnarci a rimediare direi soprattutto viaggiando per imparare a conoscere meglio anche il nostro paese.
Sul socializzare, condivido in pieno la considerazione che è una questione di mentalità, di carattere, di come le persone si pongono con gli altri e aggiungerei, ma solo nell'intento di strappare un sorriso, affermando che rispetto a certo nord talvolta non molto socievole in certo sud invece si socializza... fin troppo!!!
Per quanto riguarda "il sapersi organizzare e l'arrangiarsi da soli in un paese straniero" ebbene qui mi sorge il dubbio che forse sarebbe più opportuno riferirsi piuttosto a singole persone che ad un intero popolo e comunque la storia ci racconta che troppi italiani hanno saputo ed ancora ora sanno arrangiarsi in paesi stranieri solo che, purtroppo, non lo fanno da viaggiatori e lo fanno in zone ben sviluppate. Talvolta poi si sono "organizzati" fin troppo bene per fini assai discutibili!
Un'ultima cosa: per sentirsi a casa io intendevo dire semplicemente che mi sento a casa lì dove sto bene ma questa resta una formula molto personale: mi è capitato infatti di avere agio con disagio e magari invece di arrangiarmi ma con grande divertimento.
Oltre al grazie iniziale devo le scuse per essere andato certamente OT, (spero tanto non per aver annoiato) ma il fatto è che più che la nave, qualunque essa sia, m'interessano la gente ed il mondo.
Un salutone a te ed a chi eventualmente perdesse tempo a leggermi.
Fan