Roberto B.
Well-known member
Giorno 77: Nagasaki (Giappone)
Al mattino della nostra partenza Kyōto ci saluta con una giornata di sole. La pioggia dei due giorni precedenti sembra solo un brutto ricordo. La luce del sole e il cielo sereno ci svelano panorami dalle nostre finestre che il maltempo ci aveva finora negato, almeno in parte.
Lontano, sui fianchi delle colline boscose, scorgiamo le pagode dai colori accesi, il grande Buddha, mille altri piccoli e grandi tesori che non abbiamo avuto il tempo di ammirare.
Lasciato L'albergo, in meno di mezz'ora siamo in stazione, dove iniziamo il nostro viaggio verso Nagasaki.
La stazione è modernissima e molto funzionale. Saliamo al binario e aspettiamo l'arrivo del nostro treno.
Il nostro convoglio è Nozomi 11 (la parola Nozomi significa augurio o speranza in giapponese). Un treno shinkansen che ci farà attraversare tutta la parte più occidentale dell'isola di Honshū a circa 300 km/h, portandoci in tre ore da Kyōto a Fukuoka.
Il paesaggio che ci scorre accanto, fuori dai finestrini, alterna tratti di campagne verdeggianti e moderne città.
Un nome sopra tutti evoca ricordi e immagini lontane nel tempo ma ancora e sempre terribili, legate indissolubilmente a Nagasaki la nostra meta finale di oggi: quel nome è Hiroshima.
Lasciamo l'isola di Honshū e con una serie di ponti giungiamo in quella di Kyushu, arrivando in perfetto orario (neanche a dirlo) alla stazione Hakata di Fukuoka.
Al mattino della nostra partenza Kyōto ci saluta con una giornata di sole. La pioggia dei due giorni precedenti sembra solo un brutto ricordo. La luce del sole e il cielo sereno ci svelano panorami dalle nostre finestre che il maltempo ci aveva finora negato, almeno in parte.
Lontano, sui fianchi delle colline boscose, scorgiamo le pagode dai colori accesi, il grande Buddha, mille altri piccoli e grandi tesori che non abbiamo avuto il tempo di ammirare.
Lasciato L'albergo, in meno di mezz'ora siamo in stazione, dove iniziamo il nostro viaggio verso Nagasaki.
La stazione è modernissima e molto funzionale. Saliamo al binario e aspettiamo l'arrivo del nostro treno.
Il nostro convoglio è Nozomi 11 (la parola Nozomi significa augurio o speranza in giapponese). Un treno shinkansen che ci farà attraversare tutta la parte più occidentale dell'isola di Honshū a circa 300 km/h, portandoci in tre ore da Kyōto a Fukuoka.
Il paesaggio che ci scorre accanto, fuori dai finestrini, alterna tratti di campagne verdeggianti e moderne città.
Un nome sopra tutti evoca ricordi e immagini lontane nel tempo ma ancora e sempre terribili, legate indissolubilmente a Nagasaki la nostra meta finale di oggi: quel nome è Hiroshima.
Lasciamo l'isola di Honshū e con una serie di ponti giungiamo in quella di Kyushu, arrivando in perfetto orario (neanche a dirlo) alla stazione Hakata di Fukuoka.
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