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.....Ci aggiorniamo presto un saluto e una chicca... Carnival Magic al tramonto: da Bahamas a Galveston ha viaggiato sempre al nostro fianco.
Ma come fai a fare delle foto così meravigliose....
Ma come fai a fare delle foto così meravigliose....
Ieri mattina ho avuto un comodo sbarco in Galveston. Per evitare lunghe attese e ricerche al terminal ho sceso personalmente il bagaglio al mattino e con poca attesa, una decina di minuti, e' stato possibile oltrepassare la gangway. Nel terminal l'attesa per le procedure di immigrazione hanno richiesto un' ulteriore mezz'ora. Depositate le impronte digitali ed ottenuto il timbro di ingresso, finalmente libero negli States!
Lasciate le valigie in auto ho iniziato una breve passeggiata nel centro. Purtroppo il giorno festivo gli ha conferito un aspetto semi deserto. Tuttavia lo Strand si è fatto apprezzare con le sue tipiche vetrine, tutte già incentrate sul Natale, i locali caratteristici ed un mix di stile coloniale ed edifici moderni. Ovunque si ricordano i disastri che nel tempo i cicloni hanno recato a Galveston. Da quello del 1900 quando morirono 6mila persone, a quello recente del 2008 quando il livello dell'acqua raggiunse oltre i due metri di altezza.
Dal centro mi sono mosso verso Broadway, il grande viale moderno centrale per una rassegna di vecchi edifici ben conservati, fra i quali il Bishops Palace per poi proseguire verso la East Beach ed il Seawall, immenso lungomare. Una spiaggia amplissima cosparsa di gabbiani e merli con tante navi sullo sfondo, in probabile attesa di accedere alla baia di Houston. Il sole ed il cielo limpidissimo sono stati d'ausilio per delle belle foto prima di risalire in auto. Ultima tappa la Pelican Island! Collegata a Galveston con un ponte, questa arida isoletta non offre molto paesaggisticamente ma conserva, presso l'AcquaPark due veri gioielli: un sottomarino ed una nave militare della seconda guerra mondiale entrambi visitabili. La visita del sottomarino e' stata veramente emozionante: e'incredibile accedere a quegli strettissimi passaggi ed immaginare come si potesse vivere in quei pochi centimetri quadrati, in oltre ottanta persone, sotto il mare ed in tempo di guerra. Non mi sarei aspettato una tale angustia degli spazi ed una simile essenzialità a bordo. Ho naturalmente fotografato tutto, dai servizi igienici ai siluri e la loro bocca di lancio e non appena possibile sistemerò tutto per mostrarvelo.
Da Pelican Island, dove ho naturalmente incontrato da vicino i bellissimi pellicani dai quali prende il nome, rotta a nord: attraverso perpendicolarmente l'EastTexas per raggiungere Longview e quindi, via ferrovia, Chicago.
Tutto ciò che di buono mi ha offerto il treno sul quale sto viaggiando e' stata l'alba a Sant Louis: un cielo infuocato dietro ai grattacieli ha segnato l'inizio della giornata attorno alle sei di questa mattina. Nel progettare i miei spostamenti in treno mi ero immaginato mezzi all'altezza della reputazione statunitense nel campo delle tecnologie... Invece le carrozze sono scomode, piccole, il convoglio scorre lento ed è' spesso fermo per lunghe attese. La notte e' passata senza socchiudere occhio fra i continui pianti dei bambini. Quanto si sta bene sulle navi!!
Alle due di oggi raggiungerò Chicago e sono convinto che ripagherà il sacrificio!
Non manchero'... Posso dirgli Lingoss oppure non conosce ancora il forum e devo dirgli nome e cognome?