Livorno: problema ormeggi e banchine inadegaute
Livorno: problema ormeggi e banchine inadegaute
Crociere, problema ormeggi e banchine inadegaute
Per il periodo estivo sono previsti 520 arrivi per 600mila turisti
Livorno, 6 maggio 2011
http://www.lanazione.it/livorno/cronaca/2011/05/06/501327-crociere_problema_ormeggi.shtml
Sempre di più, sempre più grandi, sempre più affascinanti e relativamente a buon mercato. Così le crociere brevi, quelle che in Mediterraneo sono le più gettonate, stanno attraversando un vero boom, coinvolgendo il porto labronico che è al quarto posto in Italia dopo Civitavecchia (porto di Roma) Napoli e Venezia. Non per meriti nostri, bisogna ammetterlo, ma per la vicinanza delle città d’arte della Toscana: tirano forte, per gli stranieri, Firenze e Pisa, Lucca e Siena, tutte visitabili in una giornata.
Il riscontro: il calendario delle 'toccate' a Livorno per le navi da crociera registra quest’anno 520 prenotazioni, per una media presunta di circa 600 mila croceristi. Aggiungendoci anche gli equipaggi — che non fanno gite fuoriporta ma scendono a Livorno almeno per mezza giornata — siano a quasi un milione di persone.
Ancora: Med-cruise diffonde un dato statistico che però è vicino alla realtà: ogni turista che sbarca spende una media da 30 a 50 euro. Significa che la «torta» spartita tra le città d’arte e la città di sbarco è superiore a 20 milioni di euro. In città rimangono più i soldi degli equipaggi che non dei turisti — ma taxi collettivi, pullman turistici e ristoranti hanno importanti ricadute anche qui — con una variazione significative nei consumi: perchè gli equipaggi sono in genere di giovani mentre i turisti hanno alte percentuali di terza età. Insomma, difficile generalizzare.
Più semplice capire che il business delle crociere è importante sia per il porto che per la città. Per il porto forse meno che per la città, perchè le crociere attivano solo parte dei servizi tradizionali delle navi: si ai piloti ma pochi rimorchiatori, poco catering e solo per le crociere di testa, ma si al bunker e all’acqua. Lavorano ormeggiatori e battellieri, lavorano le agenzie raccomandatarie: non lavorano i portuali, che a volte lamentano di dover cedere banchine sulle quali potrebbero operare nello stesso orario navi commerciali con abbondante impegno di manodopera. Ma le navi da crociera, quando impegnano banchine commerciali, pagano il disturbo: che alla fine significa versare soldi (e non pochi) ai concessionari delle banchine, che così incassano praticamente senza corrispettivo. E’ una vecchia faccenda, in cui tutti si lamentano ma tutti hanno poi la loro fettina di tornaconto.
Le crociere sono un business, ma sul nostro porto non ci sono solo rose. Le spine? La sempre più pesante carenza di ormeggi adatti a questa tipologia di navi, che è in forte aumento dimensionale per usufruire delle economie di scala. Il calendario delle crociere si programma a primavera — in genere a Miami, nel salone dedicato — per l’anno successivo: quindi a marzo scorso sono state programmate le crociere del 2012, e sia gli agenti delle compagnie che «chiedono» Livorno sia i vertici della Porto 2000 — la società di Camera di Commercio e Port Authority delegata a gestire traghetti e crociere — hanno incontrato gravi difficoltà a esaudire tutte le richieste di attracco.
Le banchine per gli accosti sono poche, poco adatte, relativamente vecchie e con scarsi fondali. Di contro le navi — come detto — sono sempre più grandi e richiedono oltre a fondali e lunghezza del fronte banchine anche spazi di manovra. La coperta insomma è corta, anche se di ricca, ricchissima vigogna. E ora il cerino è in mano al neo-presidente della Porto 2000 Roberto Piccini. Farà il miracolo?