Lord Revan
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"aaaaahhhh....è appena tornato"...ecco, questa frase presa dalla famosa pubblicità della Costa, esprime con esattezza quello che sto provando in questo momento.
Sono ormai 3 giorni che sono sbarcato ed ancora non riesco a staccarmi da quella dolorsa sensazione di perdita.
14 meravigliosi giorni di crociera hanno cambiato totalmente il mio vecchio ed errato pregiudizio sulla accomunanza di termini "Crociera=anziani=noia".
Come mi sbagliavo!Or bene, sono tornato come promesso in sede del mio primo post di presentazione in questa pregevolissima community, per relazionarvi quanto ho vissuto in questo periodo da "marinaio". Ovviamente non ho l'intenzione di tediarvi, per cui scusate se nel mio resoconto/recensione menziono cose notorie o rindondanti.
Giorno 27 Giugno sono partito, insieme alla mia dolcissima neo-mogliettina, dalla mia soleggiata puglia con destinazione Civitavecchia, porto di imbarco per la crociera. Il viaggio è tedioso e i nostri animi sono un concentrato eplosivo di ansia ed aspettative. In virtù della distanza che ci separa dalla nostra destinazione decidiamo saggiamente di partire un giorno prima per mitigare la stanchezza e farci godere sin da subito la meritata crociera. Da ovvi "neofiti" ci siamo portati dietro due armadi di roba, quasi stessimo traslocando, dunque potrete facilmente intuire la quantità esorbitante di valigie, trolley e zainetti vari che ci (mi) è toccato trascinare penosamente in giro per mezza Italia. Ad ogni modo a Civitavecchia, nonostante un caldo atroce, la mancanza totale di taxi nei paraggi e con scarsissime quanto errate informazioni su dove si trovasse il nostro albergo, arriviamo a destinazione. L'albergo è piccolo ma pulitissimo e si trova ad uno sputo dal porto. Civitavecchia è carina e il nostro animo vacanziero anela posti da fotografare e "climi" festaioli da respirare, pertanto, appena posati i bagagli e fatta una doccia, siamo gia in giro con la fotocamera a fingerci improvvisati giapponesi per la smania di fotografare anche le sciocchezze. Dopo una cena ad un ristorante al porto, passata in un clima gioioso e allegro grazie ad un simpaticissimo e scherzoso cameriere, raggiungiamo il porto per sbirciare le navi in arrivo e partenza. Non riuscendo ad intuire granchè per ovvie ragioni di oscurità notturna, torniamo in camera per affrontare una prima, serena (ahia), notte di luna di miele. Come volevasi dimostrare, tanta è stata l'ansia che avremo dormito 20 minuti in due, passando il resto della notte tra fantasie, scommesse su come sarà il tutto ed altri piacevoli intrattenimenti.
Arriva il fatidico giorno: 28 giugno! L'imbarco è alle 17, o almeno, questo è quello che troviamo scritto sulla nostra carta d'imbarco, ma, quasi avessimo carboni sotto i piedi, decidiamo di avviarci al molo con quasi 6 ore di anticipo (11.00 di mattina). Ci aspettavamo il deserto ed invece scopriamo che l'imbarco, lungi dall'essere lontano, è gia iniziato da circa 2 ore, pertanto adocchiata velocemente la navetta con lo stemma Royal, ci fiondiamo a sistemare le valigie ed a metterci comodi dentro il bus con l'aria climatizzata.Arrivati al porto scarichiamo i bagagli presso un'area attrezzata con addetti che scrivevano il numero di cabina su delle etichette adesive e ci invitavano a controllarle per vedere se era tutto ok.Espletata questa procedura ci avviamo presso l'area di accettazione.
Le procedure di imbarco si svolgono all'interno di un enorme, gigantesco tendone ultra climatizzato, con distributori di bibite, bagni, sedie ed assistenti che giravano come falchi per soddisfare anche la più piccola necessità. L'attesa non è stata lunghissima, complice forse l'orario e quindi completate tutte le procedure di registrazione e ricevuta la nostra personale "Sea Pass" di colore blu (per i neofiti royal, oro e diamond per chi aveva gia viaggiato con loro) arriviamo alla nave. Mi è venuto un crampo al collo a furia di guardare in su per ammirarla tutta. La Mariner è enorme, immensa, altissima e bellissima.Scattate le prime foto di rito davanti alla passerella...siamo dentro. Capiamo subito di essere su una nave americana per la grandissima attenzione alla sicurezza. Metal detector, scanner e controlli sono rigorosissimi, tediosi, ma utili. Ci viene detto che i nostri bagagli saranno consegnati entro il pomeriggio e che eravamo liberi di girare la nave per visitarla. Dopo una mezza giornata al sole il nostro primo pensiero è stato fiondarci in cabina salvo veder disatteso questo desiderio perchè le cabine non erano pronte per via di un maniacale (e questo lo accerteremo ulteriormente in seguito)servizio di pulizia. Disagio a parte, mitigato dalle moltissime cose da vedere, ci avventuriamo per la nave. Che dire! Da prua a poppa non c'è angolo in cui non si noti la tendenza americana alla esagerazione del lusso. Tutto è sfavillante, lindo, enorme.Visitiamo per primo la royal promenade (deck 5), una strada centrale della nave lunga circa un centinaio abbondante di metri, a cui lati si aprono negozi di vario genere che offrono gli articoli piu disparati, dalle sigarette e i liquori ai gioielli e persino prodotti di bellezza. Al deck 5 sono presenti anche un bar (caffè promenade) completamente gratuito e che è aperto 24/24 offrendo spuntini dolci e salati ed una ricca miscela di tisane, tè, cioccolate e caffè americano.A pagamento è invece il gelato ben and jerris ed il caffè espresso (orribile quanto quello americano..ma lo sospettavo gia prima). Sono presenti anche un pub in perfetto stile irlandese ed una vineria. L'unica pecca, a mio personalissimo avviso, visibile su questa strada sono le camere con la vista sulla strada. Praticamente è necessario avere la tenda doppia tirata altrimenti tutto quello che avviene all'interno è perfettamente visibile per tutti i piani di riferimento (in seguito abbiamo persino visto una coppia fare sesso...chissà se si sono resi conto di essere in mostra). Dopo la visita alla promenade ci siamo avventurati nel ristorante windjammer perchè nel frattempo era sopraggiunta l'ora di pranzo. All'ingresso del deck 11 veniamo accolti da un paio di inservienti che ci chiedono se vogliamo delle bottiglie di vino, al nostro no, si ritirano di buon grado. Nel WJ tutto è a buffet e si è tentati di mettere nel piatto le cose piu disparate. I miei dubbi sulla qualità del cibo vengono spazzati via immediatamente e mi fanno capire,nel momento in cui assaggio le prime cose, di aver perso la scommessa con i miei amici che avevano pronosticato che sarei tornato ingrassato, cosa puntualmente avvenuta. Il windjammer si divide praticamente in sale, ha una forma a "U" rovesciata e propone menù internazionali (persino la cucina giapponese, che adoro, nella sezione jade). Finito il pranzo notiamo che qui sono presenti anche i due ristoranti a pagamento principali, il "portofino" teoricamente improntato alla cucina italiana ed il chop's grill piu tendente ai gusti americani per le bistecche di proporzioni ciclopiche. Finalmente andiamo in cabina. La nostra è la numero 8620, esterna con balcone, posizione quasi centrale. L'arredamento è caldo ed accogliente, toni chiari e uso del verde per la moquette. Il letto è matrimoniale e c'è un divanetto comodissimo che però noi utilizzeremo principalmente come guardaroba momentaneo per sistemare tutto l'eccesso di roba che non entra nell'armadio. Il tv è un lcd della samsung da 22 pollici con circa 30 canali, di cui alcuni riservati alle comunicazioni in varie lingue, uno che mostra perennemente la posizione della nave, uno che per tutti i 14 giorni di crociera scopriremo mostrare solo l'escursione di "napoli" e altri piu tradizionali che trasmettono invece film in varie lingue. Giudizio complessivo della cabina soddisfacente. Verso le 16.00 parte la sirena d'allarme che ci convoca tutti a fare l'esercitazione usuale in caso di evacuazione della nave, finita la quale, dopo pochi minuti, la nave parte.
Fine parte 1.
A presto qualche foto.
Sono ormai 3 giorni che sono sbarcato ed ancora non riesco a staccarmi da quella dolorsa sensazione di perdita.
14 meravigliosi giorni di crociera hanno cambiato totalmente il mio vecchio ed errato pregiudizio sulla accomunanza di termini "Crociera=anziani=noia".
Come mi sbagliavo!Or bene, sono tornato come promesso in sede del mio primo post di presentazione in questa pregevolissima community, per relazionarvi quanto ho vissuto in questo periodo da "marinaio". Ovviamente non ho l'intenzione di tediarvi, per cui scusate se nel mio resoconto/recensione menziono cose notorie o rindondanti.
Giorno 27 Giugno sono partito, insieme alla mia dolcissima neo-mogliettina, dalla mia soleggiata puglia con destinazione Civitavecchia, porto di imbarco per la crociera. Il viaggio è tedioso e i nostri animi sono un concentrato eplosivo di ansia ed aspettative. In virtù della distanza che ci separa dalla nostra destinazione decidiamo saggiamente di partire un giorno prima per mitigare la stanchezza e farci godere sin da subito la meritata crociera. Da ovvi "neofiti" ci siamo portati dietro due armadi di roba, quasi stessimo traslocando, dunque potrete facilmente intuire la quantità esorbitante di valigie, trolley e zainetti vari che ci (mi) è toccato trascinare penosamente in giro per mezza Italia. Ad ogni modo a Civitavecchia, nonostante un caldo atroce, la mancanza totale di taxi nei paraggi e con scarsissime quanto errate informazioni su dove si trovasse il nostro albergo, arriviamo a destinazione. L'albergo è piccolo ma pulitissimo e si trova ad uno sputo dal porto. Civitavecchia è carina e il nostro animo vacanziero anela posti da fotografare e "climi" festaioli da respirare, pertanto, appena posati i bagagli e fatta una doccia, siamo gia in giro con la fotocamera a fingerci improvvisati giapponesi per la smania di fotografare anche le sciocchezze. Dopo una cena ad un ristorante al porto, passata in un clima gioioso e allegro grazie ad un simpaticissimo e scherzoso cameriere, raggiungiamo il porto per sbirciare le navi in arrivo e partenza. Non riuscendo ad intuire granchè per ovvie ragioni di oscurità notturna, torniamo in camera per affrontare una prima, serena (ahia), notte di luna di miele. Come volevasi dimostrare, tanta è stata l'ansia che avremo dormito 20 minuti in due, passando il resto della notte tra fantasie, scommesse su come sarà il tutto ed altri piacevoli intrattenimenti.
Arriva il fatidico giorno: 28 giugno! L'imbarco è alle 17, o almeno, questo è quello che troviamo scritto sulla nostra carta d'imbarco, ma, quasi avessimo carboni sotto i piedi, decidiamo di avviarci al molo con quasi 6 ore di anticipo (11.00 di mattina). Ci aspettavamo il deserto ed invece scopriamo che l'imbarco, lungi dall'essere lontano, è gia iniziato da circa 2 ore, pertanto adocchiata velocemente la navetta con lo stemma Royal, ci fiondiamo a sistemare le valigie ed a metterci comodi dentro il bus con l'aria climatizzata.Arrivati al porto scarichiamo i bagagli presso un'area attrezzata con addetti che scrivevano il numero di cabina su delle etichette adesive e ci invitavano a controllarle per vedere se era tutto ok.Espletata questa procedura ci avviamo presso l'area di accettazione.
Le procedure di imbarco si svolgono all'interno di un enorme, gigantesco tendone ultra climatizzato, con distributori di bibite, bagni, sedie ed assistenti che giravano come falchi per soddisfare anche la più piccola necessità. L'attesa non è stata lunghissima, complice forse l'orario e quindi completate tutte le procedure di registrazione e ricevuta la nostra personale "Sea Pass" di colore blu (per i neofiti royal, oro e diamond per chi aveva gia viaggiato con loro) arriviamo alla nave. Mi è venuto un crampo al collo a furia di guardare in su per ammirarla tutta. La Mariner è enorme, immensa, altissima e bellissima.Scattate le prime foto di rito davanti alla passerella...siamo dentro. Capiamo subito di essere su una nave americana per la grandissima attenzione alla sicurezza. Metal detector, scanner e controlli sono rigorosissimi, tediosi, ma utili. Ci viene detto che i nostri bagagli saranno consegnati entro il pomeriggio e che eravamo liberi di girare la nave per visitarla. Dopo una mezza giornata al sole il nostro primo pensiero è stato fiondarci in cabina salvo veder disatteso questo desiderio perchè le cabine non erano pronte per via di un maniacale (e questo lo accerteremo ulteriormente in seguito)servizio di pulizia. Disagio a parte, mitigato dalle moltissime cose da vedere, ci avventuriamo per la nave. Che dire! Da prua a poppa non c'è angolo in cui non si noti la tendenza americana alla esagerazione del lusso. Tutto è sfavillante, lindo, enorme.Visitiamo per primo la royal promenade (deck 5), una strada centrale della nave lunga circa un centinaio abbondante di metri, a cui lati si aprono negozi di vario genere che offrono gli articoli piu disparati, dalle sigarette e i liquori ai gioielli e persino prodotti di bellezza. Al deck 5 sono presenti anche un bar (caffè promenade) completamente gratuito e che è aperto 24/24 offrendo spuntini dolci e salati ed una ricca miscela di tisane, tè, cioccolate e caffè americano.A pagamento è invece il gelato ben and jerris ed il caffè espresso (orribile quanto quello americano..ma lo sospettavo gia prima). Sono presenti anche un pub in perfetto stile irlandese ed una vineria. L'unica pecca, a mio personalissimo avviso, visibile su questa strada sono le camere con la vista sulla strada. Praticamente è necessario avere la tenda doppia tirata altrimenti tutto quello che avviene all'interno è perfettamente visibile per tutti i piani di riferimento (in seguito abbiamo persino visto una coppia fare sesso...chissà se si sono resi conto di essere in mostra). Dopo la visita alla promenade ci siamo avventurati nel ristorante windjammer perchè nel frattempo era sopraggiunta l'ora di pranzo. All'ingresso del deck 11 veniamo accolti da un paio di inservienti che ci chiedono se vogliamo delle bottiglie di vino, al nostro no, si ritirano di buon grado. Nel WJ tutto è a buffet e si è tentati di mettere nel piatto le cose piu disparate. I miei dubbi sulla qualità del cibo vengono spazzati via immediatamente e mi fanno capire,nel momento in cui assaggio le prime cose, di aver perso la scommessa con i miei amici che avevano pronosticato che sarei tornato ingrassato, cosa puntualmente avvenuta. Il windjammer si divide praticamente in sale, ha una forma a "U" rovesciata e propone menù internazionali (persino la cucina giapponese, che adoro, nella sezione jade). Finito il pranzo notiamo che qui sono presenti anche i due ristoranti a pagamento principali, il "portofino" teoricamente improntato alla cucina italiana ed il chop's grill piu tendente ai gusti americani per le bistecche di proporzioni ciclopiche. Finalmente andiamo in cabina. La nostra è la numero 8620, esterna con balcone, posizione quasi centrale. L'arredamento è caldo ed accogliente, toni chiari e uso del verde per la moquette. Il letto è matrimoniale e c'è un divanetto comodissimo che però noi utilizzeremo principalmente come guardaroba momentaneo per sistemare tutto l'eccesso di roba che non entra nell'armadio. Il tv è un lcd della samsung da 22 pollici con circa 30 canali, di cui alcuni riservati alle comunicazioni in varie lingue, uno che mostra perennemente la posizione della nave, uno che per tutti i 14 giorni di crociera scopriremo mostrare solo l'escursione di "napoli" e altri piu tradizionali che trasmettono invece film in varie lingue. Giudizio complessivo della cabina soddisfacente. Verso le 16.00 parte la sirena d'allarme che ci convoca tutti a fare l'esercitazione usuale in caso di evacuazione della nave, finita la quale, dopo pochi minuti, la nave parte.
Fine parte 1.
A presto qualche foto.