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Mediterraneo con Costa Pacifica dal 28/04/2017 al 06/05/2017

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Marsiglia.

A Marsiglia abbiamo scelto di non scendere dato che eravamo stati già diverse volte, visitando Notre Dame de la Garde, le isole, tra cui le chateau d’if, e alcune chiese e altri luoghi di interesse della città.
Ci siamo alzati comunque relativamente presto per dedicarci a un po’ di sport. Volevamo seguire il percorso jogging al ponte esterno ma, visto le temperature decisamente fresche, abbiamo preferito andare un po’ in palestra dove ci siamo dati al tapis roulant. Subito dopo, siamo andati a riaccumulare grassi al ristorante per una ricca colazione  Diciamo che quella della palestra era una scusa per sentirsi meno in colpa ma in realtà la proporzione tra ciò che abbiamo bruciato e quello che abbiamo ingurgitato subito dopo, fa ridere, la corsetta in pratica ha compensato un frutto di stagione 
Al ristorante interessanti i menù multi etnici ordinabili ai camerieri. Mio marito, amante del salato, ne ha provati diversi. Io, golosa come pochi, ho preferito darci dentro con torte, croissant e altri dolcetti vari.
Dopo l’abbondante colazione, dato che abbiamo fatto il pass settimanale, via al centro benessere Samsara! La spa è decisamente la nota positiva di questa nave e della crociera in generale, nulla da eccepire, ce la siamo spassata alla grande sia all’interno della vasca per talassoterapia, sia nella sauna con i lettini caldi alla prua estrema della nave, sia nel silenzioso giardino d’inverno, a contemplare i panorami esterni sorseggiando tisane comodamente sdraiati sui lettini.
Dopo il relax, siamo andati a farci un giro per la nave e poi a mangiare purtroppo al buffet. Già, purtroppo, perché il ristornare è stato aperto a pranzo soltanto il giorno di navigazione, devo dire che questa cosa non mi è andata proprio giù, ho trovato decisamente pesante mangiare tutti i giorni al buffet, a maggior ragione in quanto ho trovato il menù decisamente ripetitivo, comunque c’è di peggio nella vita ;)
Nel pomeriggio merenda al buffet, qualche balletto di gruppo e di nuovo al centro benessere prima dello spettacolo serale e della cena.

Visto che hai visitato le isole di Marsiglia ( isole frioul) mi puoi dare delle info a riguardo? Sei andata a mare lì? Grazie
 
Visto che hai visitato le isole di Marsiglia ( isole frioul) mi puoi dare delle info a riguardo? Sei andata a mare lì? Grazie

Noi abbiamo fatto escursione organizzata dalla compagnia sia all'isola di Le chateau d'if che all'altra più grande. Dal porto in cui attracca la nave, ci hanno accompagnato con una barca alle due isole, prima alla più grande dove avremmo potuto fare il bagno, poi all'altra (Chateau d'if) per la visita al castello.
Benché si trattasse di una crociera fatta nel mese di luglio fummo sfortunati, faceva freddo, c'era un vento forte e non riuscimmo a bagnarci. Qualcuno degli altri partecipanti all'escursione, più coraggioso, riuscì nell'impresa. Comunque il mare era bello, anche se non era la giornata più adatta. Di certo, senza vento, l'acqua sarebbe stata anche più limpida. La spiaggia dove ci portarono era di ciottoli e si trovava abbastanza vicina al porto. C'era inoltre possibilità, per chi non era interessato al bagno al mare, prendere un trenino elettrico che percorreva l'intera isoletta, per conoscerla meglio. Noi decidemmo di andare in spiaggia nella speranza di farci il bagno ma, visto le condizioni meteo avverse, siamo stati poco e poi siamo andati a fare un giro per il porticciolo e i negozietti limitrofi. Sull'isola di Chateau d'if invece siamo andati a vedere la famosa fortezza dove, secondo il romanzo di Dumas, Il conte di Montecristo, venne imprigionato Edmond Dantes. Naturalmente, il personaggio era di pura fantasia ma comunque c'è una cella che viene ricollegata al Dantes, in fondo la maggior parte della gente va lì per vedere il carcere conosciuto nel famoso romanzo. Pare che invece, un altro prigioniero famoso, stavolta realmente esistito, venne rinchiuso lì dentro, un uomo dal volto coperto da una maschera di ferro che sarebbe appunto il personaggio reso celebre dall'altro romanzo e la cui identità verrebbe ricollegata al fratello gemello del re sole. Io ho trovato carina l'escursione, nella fortezza non c'è moltissimo da visitare ma offre panorami bellissimi e poi io ero curiosa di andare a vedere il famoso castello citato nel romanzo e nei film tratti. Una volta terminata l'escursione, invece di riportarci in nave, ci hanno accompagnato al vecchio porto e da lì si poteva prendere il primo bus navetta della compagnia che faceva spola tra il porto nuovo e quello vecchio oppure restare per un giretto in centro e poi prenderne uno successivo. Comunque l'escursione in questione non era della Costa ma la scegliemmo in una crociera Msc di un paio di anni fa, credo comunque che ne faccia anche la Costa. Per risparmiare, si possono prendere le barche che raggiungono le isole dal porto vecchio a prezzi molto più vantaggiosi, ma bisogna organizzarsi bene con gli orari.
 
Valencia.
A Valencia, dato che eravamo già stati due volte, in un’occasione andati alla città delle scienze e in un’altra scelta l’escursione alle grotte San José (che non consiglio), stavolta ho organizzato un tour per conoscere il centro storico. Mi sono organizzata reperendo informazioni sul web e in particolare leggendo informazioni su questo sito e così ho realizzato la seguente escursione fai da te: visita mercato centrale, Lonja della seta, , Cattedrale, Chiesa Santa Catalina, sosta ristoratrice nella Horciateria di Santa Catalina, palazzo del Marques de dos aguas e pranzo veloce con una paella presso es.paella.
Per arrivare in centro, avremmo potuto prendere un bus urbano a prezzi modici ma siccome avevo letto di una sorta di fermata fantasma non funzionante nei pressi del porto, dato che temevo di impiegare molto tempo a causa delle numerose fermate e infine, visto che stando in vacanza a volte le complicazioni è meglio evitarle, ho optato per il bus navetta Costa al prezzo di circa 10 €.
Dopo la solita ricca colazione, per quanto mi riguarda a base di dolci e dolcetti e per mio marito rigorosamente salata, abbiamo preparato le nostre cose e siamo scesi per prendere il bus che ci avrebbe condotto in centro. La fermata in effetti non è così centrale e il problema non è tanto la distanza per raggiungere i luoghi d’interesse, quanto ritrovarla al ritorno. Io, per fortuna, dato che sono abbastanza previdente, mi ero organizzata con una cartina portata da casa (la Costa non ne fornisce più a bordo, prima arrivava insieme al Today) e con la quale mi sono recata, prima di scendere, all’ufficio escursioni per ricevere informazioni riguardo appunto la fermata. Su questo sito avevo letto si trovasse in Avinguida de navarro reverter, che è anche la strada dove sosta il bus turistico che ferma sia in centro che alla città delle Scienze e che avevo preso in una crociera precedente per raggiungere quest’ultimo sito. In verità, la fermata del bus navetta Costa non si trova lì, forse hanno cambiato (anche se l’addetta all’ufficio escursioni mi ha assicurato di no), ma si trova in Carrer del Pintor Lopez, dall’altra parte della città, più a nord e nei pressi della Porta de Serrans. Per fortuna che avevo segnato il luogo con cura sulla mia cartina altrimenti non credo sarebbe stato facile ritrovarlo.
Da lì, abbiamo raggiunto la Placa de la Verge, che si trova dietro alla Cattedrale, quindi siamo arrivati di fronte alla cattedrale. Non siamo entrati in quanto c’era la fila e avevo altri programmi. Abbiamo camminato ancora, raggiunto Placa de la Reina, da lì svoltato a destra e attraverso vie e viuzze siamo arrivati al mercato centrale. Avevo stampato qualche informazione relativamente a questo sito che, da buona tour operator della nostra organizzazione fai da te, ho propinato a mio marito, che nel frattempo scattava foto e faceva finta di starmi a sentire. Si tratta di un mercato chiuso, dalla struttura in ferro con vetrate colorate e piastrelle che di certo non passa inosservata. All’interno banchi variopinti di frutta, verdura, pesce e quant’altro, senz’altro da visitare. Dopo un giretto, siamo andati alla Lonja de la seta, che si trova proprio di fronte. L’ingresso costa 4 €, prezzo decisamente abbordabile, ma il luogo non offre molti ambienti da visitare, la struttura è suddivisa in quattro settori: la torre, il consolato del mare (tipo un tribunale), il salone delle colonne dove venivano stipulati i contratti e il giardino.
Dopo la visita, siamo tornati indietro, verso la Placa de la Reina, da lì raggiunto la Chiesa di Santa Catalina, che abbiamo visitato anche internamente, e poi siamo andati proprio di fronte al suo campanile, per un break alla famosa Horciateria di Santa Catalina. Si riconosce l’ingresso oltre che per l’insegna, per le particolari mattonelle colorate. Un luogo tipico e accogliente, dove abbiamo potuto assaggiare la famosa Horciata di Valencia. A dire il vero, a differenza del nome, non assomiglia molto al gusto dell’orzata che conoscevo. Si tratta di una bevanda a base di latte, dal gusto decisamente insolito, può sembrare un miscuglio di latte, menta e orzata… non saprei ben definirla ma, se devo dirla tutta, non mi è piaciuta moltissimo anzi, direi per niente! Ciò che invece ho gradito, sono i Farton, dei cornetti molto lunghi che si sciolgono in bocca. Per me, che sono una golosa, davvero ottimi, ma li ha graditi anche il marito che non è così goloso.
Dopo il breve e piacevole ristoro, siamo andati in cerca del Palazzo del Marchese di Dos Aguas, che comunque si raggiunge in pochissimo tempo. La facciata fastosa e spettacolare, gli interni meno, comunque vale la pena visitarli. Nei piani superiori c’è un museo delle ceramiche non proprio così interessante, tante tazze e tazzine ma per i non appassionati, nulla di che. Al primo piano, quello nobile, invece, è stato conservato l’arredamento originario dell’epoca del Marchese, di cui se ne può apprezzare l’eleganza e il fasto. Belle anche le ricche e appariscenti carrozze collocate al piano terra, con le quali la nobile famiglia si spostava in centro.
Terminata quest’ultima visita, siamo andati a mangiare una paella veloce in una sorta di fast food poco distante, di nome es.Paella. Devo ammettere di averne gustate di più buone, però un buon compromesso per chi vuole mangiarne in brevi tempi. Da lì, stanchi ma soddisfatti, abbiamo preso la cartina per ritornate alla fermata del bus navetta.
In nave, dopo un riposino di rito, una merendina a base di tè biscotti e crema alla vaniglia e cioccolata, siamo andati al centro Samsara a ritemprarci nella vasca talassoterapica (magari nella speranza di smaltire tutte le calorie ingurgitate, ma non credo siano sufficienti un po’ di bollicine allo scopo!!)
La cena è andata bene, in questa crociera abbiamo fatto amicizia con una simpaticissima coppia di ragazzi di origini giapponese, nati e cresciuti in Brasile che vivono a Londra… e pensare che io non ho mai lasciato la palazzina in cui sono nata e cresciuta! Sposandomi, ho acquistato un appartamento vicino a quello dei miei… in questo mi sento molto molto italiana e mi rendo conto quanto gli altri popoli abbiano mentalità molto più aperte. Pazienza, mi riconsolo viaggiando in crociera per conoscere il mondo… alla prossima puntata!!

mercato centrale
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particolare colonne Lonja della seta
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Horciateria
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Palazzo Marques de dos Aguas
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Navigazione.
Tutto sommato, un giorno di navigazione, dopo quelli di escursione in cui non ci si riesce a godere la nave, non è poi così male per chi ama la tipologia vacanza “crociera” anche per la vita di bordo.
E così, abbiamo colto ovviamente l’occasione per concederci una giornata di relax. Ho studiato attentamente il diario di bordo per scegliere a quale attività dedicarmi e così mi sono organizzata il tempo da trascorrere a bordo.
Nella mattinata ricca colazione al ristorante, dopo il ritorno di mio marito dalla palestra, dato che in questa crociera ha deciso di darsi anche al fitness. Dopo la colazione, ci siamo messi il costume per andare a goderci il nostro pass al centro benessere acquistato con anticipo su internet, il Samsara in fondo è il motivo che ci ha spinto a scegliere la Compagnia e questa nave e, ad oggi, è ancora il punto a favore (forse rimasto l’unico!) di Costa verso Msc (anche se da quanto ho visto su Meraviglia è stata realizzata una spa degna di nota ma ancora da sperimentare )
Dopo un po’ di idro, ho raggiunto il giardino d’inverno dove mi sono preparata una tisana, preso qualche caramellina al miele per accompagnarla degnamente e poi, con tutta calma, a leggere con il mio reader sui comodi lettini posizionati di fronte alle vetrate. Godersi la navigazione da lì non ha prezzo!
Dopo il relax al Samsara, tornati in cabina per doccia e preparati per andare a vedere una dimostrazione culinaria al teatro. In verità, nulla di eccezionale, siamo stati un po’ e poi abbiamo ben pensato di andare a prendere posto al ristorante prima che arrivasse l’ora di punta. Si sa che in navigazione il self service e il ristorante vengono presi d’assalto da circa quattromila anime affamate ;)!
Abbiamo mangiato vicino a dei francesi con i quali mi sono divertita a ripassare un po’ le mie conoscenze scolastiche della lingua, ma devo ammettere di essere alquanto arrugginita.
Dopo pranzo e dopo il riposino sono andata alla lezione di Samba tenuta dai ballerini dello staff, quindi merenda e dopo un’altra capatina alla spa, tanto per non perdere il ritmo ;), dopodiché cena di galà, qualche balletto nelle sale e poi a nanna.
Prossima tappa, Cagliari...

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[/url]IMG_5130 by ilaria carioti, su Flickr[/IMG]
 
Cagliari e aereo da Cagliari per Fiumicino.
Purtroppo siamo arrivati all’ultimo giorno di crociera. Diciamo che questa giornata non è partita alla grande dato che verso le sei di mattina, mentre dormivamo serenamente, l’altoparlante in cabina ha iniziato a parlare. In effetti, la cosa mi ha messo subito in allerta, è raro che le comunicazioni vengano trasmesse addirittura attraverso altoparlanti in cabina… infatti venivamo avvisati che la nave aveva un guasto tecnico che stavano cercando di risolvere. Dopo pochi minuti, la voce tornava a farsi sentire comunicando invece che l’avaria era stata ripristinata e che ci accingevamo a raggiungere il porto di Cagliari, pensavo che fosse finita lì ma se la giornata iniziava male, era predestinata a finire ancora peggio!
Verso le otto ci siamo alzati dal letto per andare a fare colazione e qualche telefonata in attesa di tornare alla vita di tutti giorni, eravamo rientrati in Italia e ci sentivamo quasi già a casa.
Siamo scesi in autonomia, come per altre tappe avevo organizzato il tour su internet.
Così, siamo usciti dal porto con il bus gratuito, una volta raggiunta la fermata ci siamo diretti a sinistra per imboccare Largo Carlo Felice. Abbiamo percorso la via in salita e svoltato in via Manno a destra, per raggiungere il Bastione di San Remi e la parte alta della città. Avevo letto che per salire in alto c’erano degli ascensori, già sulla cartina avevo visto dove si trovavano e così abbiamo superato la scalinata del bastione e imboccato Via Regina Elena per giungere all’ingresso degli elevatori. Naturalmente non eravamo gli unici furbi e così abbiamo dovuto fare una bella fila prima di salire ma per fortuna non è stato necessario aspettare poi tanto.
Saliti in cima, scattato foto panoramiche e quindi ci siamo incamminati per raggiungere la cattedrale. Raggiunta la piazza dove è collocata la grande chiesa, ci siamo fermati per una sosta al muretto di fronte e io ho fatto un po’ da cicerone con le descrizioni stampate su internet, quindi siamo entrati.
Dopo la visita alla Cattedrale, nella stessa piazza, abbiamo raggiunto il Palazzo Viceregio dove abbiamo pagato l’ingresso per la visita interna (costava pochissimo, se non erro un paio di euro). Ci sono poche stanze aperte, tra cui quella in cui si riunisce oggi il Consiglio Provinciale che è la più bella.
Dopo la visita, abbiamo proseguito sulla strada in salita raggiungendo la porta di San Pancrazio e la cittadella dei Musei. Abbiamo passeggiato un po’ per la cittadella in cui sono presenti diversi musei tra cui credo che il più importante sia quello archeologico. Dopo una breve sosta e qualche foto, siamo ridiscesi verso gli ascensori e poi giù fino alla fermata del bus navetta. La città non offre moltissimo, comunque abbiamo potuto fare una piacevole passeggiata, a me piace sempre andare alla scoperta di città nuove in autonomia, c’è sempre qualcosa da scoprire negli usi e costumi di un territorio.
Tornati in nave, siamo andati a pranzo e nel pomeriggio le solite cose, tra cui la spa.
In serata, avevo deciso di godermi la partenza della nave dai lettini del giardino d’inverno e così mi sono portata il mio reader per leggere e rilassarmi alla vista della nave che prendeva il largo… peccato che questo momento non sia mai arrivato! Leggevo e aspettavo… mi sono detta “stasera la nave sta tardando a partire… probabilmente a causa dei soliti ritardatari!”, davvero non immaginavo che invece la nave non sarebbe ripartita, avevo del tutto cancellato dalla mente l’episodio delle sei di mattina. Mi è tornato in mente soltanto quando ho visto arrivare dei signori che parlavano proprio di questo, erano quasi le sette e la partenza era prevista per le cinque. Io non mi ero resa conto di un ritardo così importante… mi sembravoa fosse prevista per le sei… insomma quando li ho sentiti chiacchierare a proposito del guasto con una certa preoccupazione, nella mia testa ha iniziato a insinuarsi un dubbio atroce che presto sarebbe stato trasformato in realtà dagli altoparlanti. Da lì a qualche minuto, infatti, una voce ha iniziato a diffondersi per tutta la nave informando i gentili passeggeri che a causa di un guasto si era reso necessario far arrivare un pezzo di ricambio che però non era ancora giunto a destinazione e che sarebbe arrivato soltanto nell’indomani. Non appena ripristinato il guasto, la nave sarebbe partita direttamente verso il porto di Savona, saltando lo scalo di Civitavecchia e, per i passeggeri che avrebbero dovuto sbarcare nel porto laziale, sarebbero stati organizzati dei voli, fantastico!
A me, per nulla amante degli aerei, è preso un colpo, un finale così non l’avevo previsto. Giù alla reception si è scatenato il caos, alcuni passeggeri hanno preso la notizia peggio di me, credo ci fosse qualcuno che non viaggiava proprio in aereo… non so come sia andata a finire, ho sentito dire che a una donna incinta sia stato concesso di raggiungere il porto di Savona a bordo della Pacifica e immagino che poi le sia stato organizzato il viaggio di ritorno in treno.
Per quanto mi riguarda, in tarda serata è arrivato in cabina un foglio che ci informava degli orari del giorno successivo, del volo e del punto d’incontro.
Diciamo che la giornata seguente non è stata delle migliori, ma nella vita c’è di peggio.
Ci siamo alzati presto, punto di ritrovo al teatro, scesi, cercato le valigie e messe sul pullman, giunti in aeroporto, scaricate, fatto check-in (non proprio velocissimo), un paio di ore di attesa prima di imbarcare, una volta saliti in aereo sembrava che l’aeromobile non si decidesse mai a partire… problemi con alcuni passeggeri che non erano ancora arrivati. Nota positiva: aereo enorme, credo di quelli per le transoceaniche in quanto fornito di schermo personale per ogni passeggero, davvero nuovo e bello (credo che questo giochino sia costato alla Compagnia un bel po’ di soldini, per avere due mega aerei dell’Alitalia belli e pronti da un giorno all’altro a disposizione), giusto il tempo di fare qualche giochino, dare una sbirciatina a qualche film, che già si accingeva ad atterrare.
Giunti in aeroporto un’attesa interminabile per riprendere i bagagli (ogni volta che mi trovo a Fiumicino mi chiedo perché ci voglia tanto a prendere le valigie dalla pancia dell’aereo e metterle su quel dannato rullo che invece gira a vuoto per ore… con qualche valigia dimenticata che continua a passare sotto gli occhi di tutti i passeggeri speranzosi), quando finalmente siamo riusciti a tornarne in possesso, usciti dall’aeroporto dove una signorina Costa ci indicava l’autobus da prendere per raggiungere Civitavecchia. Giunti in porto a Civitavecchia, dove l’autista ci ha lasciato allo stesso terminal previsto per gli imbarchi, tra l’altro pieno di gente delusa e in fermento, abbiamo atteso il van del nostro parcheggio, che nel frattempo avevo contattato, ricaricato le valigie, raggiunto il parcheggio, scaricate, ricaricate in auto e finalmente ci accingevamo a tornare a casa (dopo ovviamente un paio d’ore di viaggio). Nel trambusto, diciamo che tutto sommato la Costa ci ha garantito di rientrare a casa quasi allo stesso orario previsto nell’ipotesi di un normale sbarco, quindi da questo punto di vista nulla di ridire. Beh, anche questa crociera, tra un imprevisto e l’altro, è andata e già torna la malinconia e la voglia di sognare la prossima… che dire, buona navigazione a tutti i crocieristi appassionati come me ;)
vista di Cagliari dall'alto
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particolare del Palazzo Viceregio
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cittadella dei musei
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aeroporto di cagliari
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Stato
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