Franz1970
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Ed eccoci arrivati al giorno dell'arrivo a...
Malta
Sveglia presto, yoga e colazione in beata solitudine godendomi la vista di Gozo. Verso le 11 comincia a vedersi Malta e mi attivo con macchina fotografica per immortalare l'ingresso nel porto. In particolare coinvolgo il mio figlio più piccolo e ci rechiamo su una balconata di prua per goderci il panorama e l'attracco. Dopo qualche fetta di pizza (non sia mai che ci venga fame nel pomeriggio) scendiamo. L'aria è calda ma dopo un estate di temporali un giorno si e l'altro anche mi godo il clima in tutto il suo splendore. Arrivati all'info point dopo il terminal per recuperare una cartina veniamo abbordati da un napoletano che ci propone il giro dell'isola sui soliti bus turistici hop on hop off con cuffietta annessa. Ci sono due percorsi possibili quello a nord dell'isola e quello a sud. Optiamo per il giro a nord che comprende Mdina (la vecchia capitale), Rabat, Mosta e termina con La Valletta. Preciso all'affabulatore partenopeo che una cosa a me interessa: vedere l'affresco del Caravaggio nella co-cattedrale. Sono ormai le 13 e mi viene spiegato che a La Valletta è tutto chiuso fino alle 16, di fare pure il giro in bus che per quando torneremo a La Valletta mi potrò gustare la città viva e attiva. Partiamo. Qualche notizia la cuffietta ce la da, ma più che altro pubblicizza la sosta ad un villaggio di vecchi hangar trasformati in negozietti di artigianato. Dopo ogni fermata, il messaggio pubblicitario viene ripetuto. Mancava giusto la dimostrazione con vendita delle pentole e la borsa premio con prodotti alimentari...Scendiamo a Mdina. Che dire? Splendida! Uno dei posti che mi è piaciuto di più. Le auto sono pochissime e per gli stretti vicoli e sulle strade girano le carrozzelle trainate dai cavalli che con i loro zoccoli fanno risuonare tutta la pietra. Un sacco di bellissimi scorci che non manco di immortalare. Riprendiamo il bus (ogni mezz'ora ce n'é uno) e decidiamo di non scendere alla Domus Romana di Rabat, di saltare anche TaQali con il suo artigianato sotto gli hangar e di fermarci a Mosta per vederne la chiesa. Un grosso chiesone rotondo con grande cupola e molto fasto interno. Col senno di poi forse era meglio vedere le rovine romane di Rabat e saltare questa fermata. Finalmente La Valletta. Ci inoltriamo nel corso principale, cartina alla mano, cercando la famosa co-cattedrale. Ci arriviamo pochi minuti dopo le 16 per constatare che e' chiusa da pochi minuti! Non credo di riuscire ad esprimere la rabbia provata. L'idiota dell'agenzia ci aveva detto esattamente il contrario. Col senno di poi, considerando che Malta è stata inglese fino a "pochi" anni fa, non sorprende che abbia mantenuto degli orari anglosassoni. In Inghilterra alle 17 si cena. Piuttosto abbattuta mi lascio consolare da un'ottima granita e finisco di perlustrare il centro finendo sui Barrakka Gardens per ammirare il panorama. Mentre ci lasciamo trasportare dal landscape, una coppia sta celebrando il proprio matrimonio con vista sul golfo. Abbiam pietà per i poveri inviati che si sciolgono nel caldo pomeridiano in tutti i loro bei vestiti. Memore dei consigli di Fabrizio utilizziamo l'ascensore per scendere a pochi metri dal porto. Non paghiamo niente (si pagherà solo la salita? sarà l'ora tarda?) e rientriamo in nave. Ci godiamo l'uscita dal porto e dopo esserci rinfrescati è già ora dello spettacolo: i 4 moschettieri (4...avete letto bene). Mah si, la storia dei provetti spadaccini non c'entra un granchè ma i ballerini e gli acrobati ci fanno passare una piacevole mezz'ora. Meno i cantanti che come ho già detto se facevano qualcos'altro nella vita era meglio. Sono arrivata a rivalutare la solista della mia corale che canta "You raise me up" decisamente meglio della signora in questione. Il tema della serata è anni 60-70-80: al bar Le Cabaret sul ponte 6 assistiamo divertiti ad una lezione di ballo sulla musica di Grease Lightning. Scappiamo via con la scusa della cena prima che buttino in pista anche noi. Ottima cena e nanna "presto".
Malta
Sveglia presto, yoga e colazione in beata solitudine godendomi la vista di Gozo. Verso le 11 comincia a vedersi Malta e mi attivo con macchina fotografica per immortalare l'ingresso nel porto. In particolare coinvolgo il mio figlio più piccolo e ci rechiamo su una balconata di prua per goderci il panorama e l'attracco. Dopo qualche fetta di pizza (non sia mai che ci venga fame nel pomeriggio) scendiamo. L'aria è calda ma dopo un estate di temporali un giorno si e l'altro anche mi godo il clima in tutto il suo splendore. Arrivati all'info point dopo il terminal per recuperare una cartina veniamo abbordati da un napoletano che ci propone il giro dell'isola sui soliti bus turistici hop on hop off con cuffietta annessa. Ci sono due percorsi possibili quello a nord dell'isola e quello a sud. Optiamo per il giro a nord che comprende Mdina (la vecchia capitale), Rabat, Mosta e termina con La Valletta. Preciso all'affabulatore partenopeo che una cosa a me interessa: vedere l'affresco del Caravaggio nella co-cattedrale. Sono ormai le 13 e mi viene spiegato che a La Valletta è tutto chiuso fino alle 16, di fare pure il giro in bus che per quando torneremo a La Valletta mi potrò gustare la città viva e attiva. Partiamo. Qualche notizia la cuffietta ce la da, ma più che altro pubblicizza la sosta ad un villaggio di vecchi hangar trasformati in negozietti di artigianato. Dopo ogni fermata, il messaggio pubblicitario viene ripetuto. Mancava giusto la dimostrazione con vendita delle pentole e la borsa premio con prodotti alimentari...Scendiamo a Mdina. Che dire? Splendida! Uno dei posti che mi è piaciuto di più. Le auto sono pochissime e per gli stretti vicoli e sulle strade girano le carrozzelle trainate dai cavalli che con i loro zoccoli fanno risuonare tutta la pietra. Un sacco di bellissimi scorci che non manco di immortalare. Riprendiamo il bus (ogni mezz'ora ce n'é uno) e decidiamo di non scendere alla Domus Romana di Rabat, di saltare anche TaQali con il suo artigianato sotto gli hangar e di fermarci a Mosta per vederne la chiesa. Un grosso chiesone rotondo con grande cupola e molto fasto interno. Col senno di poi forse era meglio vedere le rovine romane di Rabat e saltare questa fermata. Finalmente La Valletta. Ci inoltriamo nel corso principale, cartina alla mano, cercando la famosa co-cattedrale. Ci arriviamo pochi minuti dopo le 16 per constatare che e' chiusa da pochi minuti! Non credo di riuscire ad esprimere la rabbia provata. L'idiota dell'agenzia ci aveva detto esattamente il contrario. Col senno di poi, considerando che Malta è stata inglese fino a "pochi" anni fa, non sorprende che abbia mantenuto degli orari anglosassoni. In Inghilterra alle 17 si cena. Piuttosto abbattuta mi lascio consolare da un'ottima granita e finisco di perlustrare il centro finendo sui Barrakka Gardens per ammirare il panorama. Mentre ci lasciamo trasportare dal landscape, una coppia sta celebrando il proprio matrimonio con vista sul golfo. Abbiam pietà per i poveri inviati che si sciolgono nel caldo pomeridiano in tutti i loro bei vestiti. Memore dei consigli di Fabrizio utilizziamo l'ascensore per scendere a pochi metri dal porto. Non paghiamo niente (si pagherà solo la salita? sarà l'ora tarda?) e rientriamo in nave. Ci godiamo l'uscita dal porto e dopo esserci rinfrescati è già ora dello spettacolo: i 4 moschettieri (4...avete letto bene). Mah si, la storia dei provetti spadaccini non c'entra un granchè ma i ballerini e gli acrobati ci fanno passare una piacevole mezz'ora. Meno i cantanti che come ho già detto se facevano qualcos'altro nella vita era meglio. Sono arrivata a rivalutare la solista della mia corale che canta "You raise me up" decisamente meglio della signora in questione. Il tema della serata è anni 60-70-80: al bar Le Cabaret sul ponte 6 assistiamo divertiti ad una lezione di ballo sulla musica di Grease Lightning. Scappiamo via con la scusa della cena prima che buttino in pista anche noi. Ottima cena e nanna "presto".