GIORNO 8: 06/06/2016
Ci alziamo con calma, facciamo la solita colazione al buffet, facciamo un po’ di foto nella nave, vado a richiedere (inutilmente) dei miei occhiali da sole alla reception infine attendiamo sul ponte 14 (prendiamo un po’ di sole) l’approdo a Bari (alle 10.30). Guardiamo tutte le operazioni degli inservienti a terra, che istallano scale, passerelle , striscioni, gazebo ecc. Su un lato, i rettangoli colorati dei pullman pronti ad accogliere i turisti che vanno in escursione sembrano tanti segnalibro affiancati. Effettivamente alle 11:00 tutto è pronto per lo sbarco.
Noi abbiamo appuntamento alle 11:45 al teatro e da lì ci accompagnano all’uscita e per l’ultima volta ci passano la cruise card allo scanner.
Raggiungiamo il deposito bagagli alle 12:15 circa e telefono al Parcheggio Pinguino. Ci viene a prendere (a me e altri due “autisti”) un emissario del parcheggio che ci porta in sede, paghiamo i € 32 euro di posteggio e vado a prendermi l’auto. Alle 12:50 sono ritornato al porto e le valige sono caricate, altri 5 minuti e si riparte per casa.
Nel frattempo mi ricordo un particolare: è molto utile procurarsi una custodia in plastica per cruise-card ( porta-badge) da appendere al collo, così difficilmente si può smarrire o dimenticare in cabina, molti crocieristi ne erano provvisti , nel negozio msc c'erano in vendita a 4 euro. Infine i miei figli adolescenti hanno sfruttato poco il teen club, la sera dopo cena c'era sempre la discoteca ma loro erano stanchi e non ci sono mai andati. Pubblico un programma, così, anche per avere un idea a chi interessa.
27/06/2016
Concludendo (senza Grappa Bocchino)… Abbiamo corso come pazzi: il tempo era sempre poco e non abbiamo potuto vedere nemmeno la metà di quello che avremmo voluto (soprattutto a Santorini, ma anche a Corfù; e un po’ più di calma per Olimpia e Atene non avrebbe guastato). Il che porta a concludere che, se si vogliono evitare le carissime escursioni MSC, bisogna affidarsi, comunque, ad un operatore turistico locale, perché per un fai-da-te con mezzi pubblici bisogna avere un minimo di conoscenza pratica e diretta dei luoghi da visitare e non si può fare in posti dove non ci sei mai stato (a meno che non sei consapevole che, anche senza aver potuto vedere niente, te ne devi tornare indietro quando “s’è fatta una certa”: se pensi di non essere ai piedi della scaletta di imbarco almeno 15-30 minuti prima del “tutti a bordo” dovrai rassegnarti a spendere tanto per un mezzo veloce, diretto e costoso, tipo un taxi, che ti riporti alla nave).
E, forse la stanchezza, forse perché non siamo avvezzi alla vita mondana (almeno io) dopo cena abbiamo frequentato pochissimo gli affollati bar, ognuno con il suo sottofondo musicale, eventualmente con un piccola pista da ballo. Vista solo vuota, durante il giretto pomeridiano del primo giorno, la discoteca (non so come hanno fatto quelli che sono andati a letto alle 3 e poi sono scesi a terra alle 8). Per pigrizia e per mancanza di tempo, anche la palestra risulta non pervenuta (tranne un paio di allenamenti di Daniele). I miei figli, poi, non si sono neanche sforzati di frequentare il Teens Club. Non ne parliamo del Casinò che è area fumatori (e siccome è luogo di passaggio non và molto bene, soprattutto se si hanno bambini piccoli), ed è un peccato perché si sarebbe potuta seguire qualche gara sportiva trasmessa sul televisore o fare una puntatina alle slot machines, ma a noi quella puzza di tabacco ci disturba proprio.
Per fortuna il tempo è stato sempre buono (anche troppo, nelle tappe greche) e il mare calmo. Perfino al 14° ponte non si sentiva rollio, ma solo un po’ di tremore dovuto ai motori in funzione (soprattutto, nota Marinella, seduti nel cesso) e al livello del ristorante (ponte 5) ti accorgevi del movimento solo attraverso il fremito dell’acqua nella bottiglia.
Ho perso gli occhiali da sole, che erano in condizioni molto buone e quelli nuovi mi sono costati € 95, mi sono scottato il collo a Olimpia, in parecchie foto (mie e dei miei altri co-escursionisti) c’è qualcuno in tredici che rovina l’inquadratura, ci sono state due o tre discussioni con i miei figli (ma in otto giorni di convivenza forzata h 24 con due adolescenti non mi sembra una brutta media), ma per il resto mi è andata piuttosto bene, quindi (forse) non ho di che lamentarmi.
Marinella è entusiasta e ripartirebbe subito. Stefania la seguirebbe a occhi chiusi. Anche Daniele non si farebbe pregare, se qualcuno se lo portasse appresso. Io, invece, non sono sicuro di volerci riprovare. A parte il buffet.
Beh, e allora: tanti saluti, au revoir, goodbye, adiòs, adeus, Auf Wiedersehen, さようなら, 再見, αντίο,
da Olimpia , Santorini , Atene , Corfù , Kotor e Venezia .