Apro questa discussione, se ne’ gia’ parlato in altre riferito alle singole compagnie.
Ognuno di noi ha detto la propria idea, tutte valide, sul perche’ le compagnie cercano di navigare anche solo con qualche centinaio di ospiti...immagine, comunque meglio che stare fermi, muovono le navi, danno un segnale...sono alcune delle idee.
E’ fuor di dubbio che una nave per essere molto redditizia deve viaggiare ad almeno il 95% della propria capienza, ma in genere quelle delle compagnie standard/mass market hanno riempimenti medi anche del 115/120% ( sulla capacita’ totale chiaramente e non su base doppia! ).
Il revenue di una nave contribuira’, in sinergia con tutte le altre della flotta, a formare quel fatturato che permettera’ ad una compagnia di coprire ogni, ripeto ogni, costo della societa’ ( che comprende migliaia di voci ).
In questo momento le compagnie, con tutte le navi ferme, hanno solo costi, ridotti ( il personale in cassa integrazione o non imbarcato, non grava sulle compagnie ), ma ne hanno e soldi non ne entrano, non essendoci in pratica prenotazioni.
Valutiamo quindi la singola nave ferma e tutto cio’ che riguarda il suo universo, scisso da ogni legame con la compagnia e con i costi legati a quest’ultima.
Una nave ferma, ormeggiata o all’ancora, e’ un’emorragia continua di denaro, 0,5/1/1,5 milioni di euro al mese, non ci e’ dato sapere con esattezza e dipendente da molti fattori caratteristici di una nave.
Sono entratto in possesso di qualche dato, non preciso, ma attendibile, che potrebbe indicare che forse anche con poche centinaia di ospiti per le compagnia converrebbe farle navigare, che tenerle ormeggiate o mandarle in giro per mare in caso di brutto tempo.
Premetto che e’ una situazione insostenibile se si protraesse, ma attualmente potrebbe rendere inferiore l’aggravio di costi sulla singola nave, esclusivamente sulla nave.
Una nave tipo Grandiosa, ormeggiata, avrebbe un consumo di circa 20 ton. al giorno di bunker, ad oggi con un costo di circa 290 Euro a ton., ma consideriamo anche che sovente, soprattutto nella stagione invernale, molte volte viene lasciato l’ormrggio e le navi vanno in mare aperto, in navigazione per evitare tempo brutto, quindi con consumi decisamente piu’ importanti.
In navigazione avrebbe un consumo medio di circa 100 ton. al giorno.
Se prendiamo la base di un mese, anzi 28 gg., corrispondenti a 4 crociere settimanali possiamo dire che la differenza di carburante tra le due situazioni e’ di 80 ton al giorno, con un costo di circa 650000 per 28 gg.
Grandiosa ha imbarcato circa 1200 pax in 2 settimane, ma restiamo sul basso e diciamo 1800 ospiti per 4: il prezzo parte da 500 euro al quale vanno aggiunte 70 euro di qs, bevande e servizi di bordo; farei una media di 1100 euro, in difetto, a pax, considerando che vi sono altre sistemazioni molto piu’ costose. Arriviamo a circa 2 milioni di Euro di incasso per 4 settimane. Aggiungiamoci pure i pasti quantificabili, in eccesso, in circa 400000 Euro, aggiungiamoci anche il costo del personale di terra per imbarchi sbarchi quantificabile in qualche decina di migliaia di Euro, gli accosti che potrebbero essere tra i 50 e gli 80000 euro.
Non calcolo il crew perche’ molte navi hanno gia’ a bordo il personale, sia che restino ferme, sia che facciano crociere.
Quindi al di la dell’immagine, del dare un segnale, etc., una nave riesce a mantenere se’ stessa ed a fornire anche un surplus di denaro fresco, seppur in una situazione che vista nel complesso della destinazione del revenue sara’ insostenibile a lungo andare, anche navigando in condizione critiche in numero di ospiti.
Ripeto: sono considerazioni riferite esclusivamente all’ “ economia “ della singola nave, senza far riferimento ad ammortamenti, manutenzione, etc, escludendo ogni riferimento a tutti gli altri aspetti finanziari che coinvolgono nella sua totalita’ la compagnia.
Come paragone potrei prendere un taxista con in leasing l’auto: bollo, assicurazione e rata leasing li ha comunque, ma se sta fermo non consuma benzina, ma mensilmente avra’ dei soldi da tirar fuori. Se facesse anche solo una corsa al giorno, avrebbe il costo della benzina in piu’ ma tutto sommato incasserebbe anche solo 20/30 euro e detraendo qualche euro di benzina, gli rimarrebbe qualcosa che gli permetterebbero di pagare i costi fissi. Certamente non puo’ andare avanti cosi’ per sempre perche’ non potrebbe togliersi uno stipendio per vivere, ma i costi dell’auto li coprirebbe o almeno allevierebbe il peso economico.
Credo valga lo stesso per le navi, in situazione disperata come l’attuale nel quale versano le flotte.
Chiaramente le compagnie prima di aggiungere un’altra nave, tenderanno a massimizzare il riempimento su quella gia’ presente a meno che non si pianifichi un altro itinerario.
Invece su di uno stesso itinerario, o molto simile, due navi diverse potrebbero aver senso se nuove o destassero curiosita’ o interesse: ad esempio Smeralda e Firenze su uno stesso itinerario ( magari con 1 o 2 scali diversi tra le due ) potrebbero avere un senso, per qualche crociera.
Ognuno di noi ha detto la propria idea, tutte valide, sul perche’ le compagnie cercano di navigare anche solo con qualche centinaio di ospiti...immagine, comunque meglio che stare fermi, muovono le navi, danno un segnale...sono alcune delle idee.
E’ fuor di dubbio che una nave per essere molto redditizia deve viaggiare ad almeno il 95% della propria capienza, ma in genere quelle delle compagnie standard/mass market hanno riempimenti medi anche del 115/120% ( sulla capacita’ totale chiaramente e non su base doppia! ).
Il revenue di una nave contribuira’, in sinergia con tutte le altre della flotta, a formare quel fatturato che permettera’ ad una compagnia di coprire ogni, ripeto ogni, costo della societa’ ( che comprende migliaia di voci ).
In questo momento le compagnie, con tutte le navi ferme, hanno solo costi, ridotti ( il personale in cassa integrazione o non imbarcato, non grava sulle compagnie ), ma ne hanno e soldi non ne entrano, non essendoci in pratica prenotazioni.
Valutiamo quindi la singola nave ferma e tutto cio’ che riguarda il suo universo, scisso da ogni legame con la compagnia e con i costi legati a quest’ultima.
Una nave ferma, ormeggiata o all’ancora, e’ un’emorragia continua di denaro, 0,5/1/1,5 milioni di euro al mese, non ci e’ dato sapere con esattezza e dipendente da molti fattori caratteristici di una nave.
Sono entratto in possesso di qualche dato, non preciso, ma attendibile, che potrebbe indicare che forse anche con poche centinaia di ospiti per le compagnia converrebbe farle navigare, che tenerle ormeggiate o mandarle in giro per mare in caso di brutto tempo.
Premetto che e’ una situazione insostenibile se si protraesse, ma attualmente potrebbe rendere inferiore l’aggravio di costi sulla singola nave, esclusivamente sulla nave.
Una nave tipo Grandiosa, ormeggiata, avrebbe un consumo di circa 20 ton. al giorno di bunker, ad oggi con un costo di circa 290 Euro a ton., ma consideriamo anche che sovente, soprattutto nella stagione invernale, molte volte viene lasciato l’ormrggio e le navi vanno in mare aperto, in navigazione per evitare tempo brutto, quindi con consumi decisamente piu’ importanti.
In navigazione avrebbe un consumo medio di circa 100 ton. al giorno.
Se prendiamo la base di un mese, anzi 28 gg., corrispondenti a 4 crociere settimanali possiamo dire che la differenza di carburante tra le due situazioni e’ di 80 ton al giorno, con un costo di circa 650000 per 28 gg.
Grandiosa ha imbarcato circa 1200 pax in 2 settimane, ma restiamo sul basso e diciamo 1800 ospiti per 4: il prezzo parte da 500 euro al quale vanno aggiunte 70 euro di qs, bevande e servizi di bordo; farei una media di 1100 euro, in difetto, a pax, considerando che vi sono altre sistemazioni molto piu’ costose. Arriviamo a circa 2 milioni di Euro di incasso per 4 settimane. Aggiungiamoci pure i pasti quantificabili, in eccesso, in circa 400000 Euro, aggiungiamoci anche il costo del personale di terra per imbarchi sbarchi quantificabile in qualche decina di migliaia di Euro, gli accosti che potrebbero essere tra i 50 e gli 80000 euro.
Non calcolo il crew perche’ molte navi hanno gia’ a bordo il personale, sia che restino ferme, sia che facciano crociere.
Quindi al di la dell’immagine, del dare un segnale, etc., una nave riesce a mantenere se’ stessa ed a fornire anche un surplus di denaro fresco, seppur in una situazione che vista nel complesso della destinazione del revenue sara’ insostenibile a lungo andare, anche navigando in condizione critiche in numero di ospiti.
Ripeto: sono considerazioni riferite esclusivamente all’ “ economia “ della singola nave, senza far riferimento ad ammortamenti, manutenzione, etc, escludendo ogni riferimento a tutti gli altri aspetti finanziari che coinvolgono nella sua totalita’ la compagnia.
Come paragone potrei prendere un taxista con in leasing l’auto: bollo, assicurazione e rata leasing li ha comunque, ma se sta fermo non consuma benzina, ma mensilmente avra’ dei soldi da tirar fuori. Se facesse anche solo una corsa al giorno, avrebbe il costo della benzina in piu’ ma tutto sommato incasserebbe anche solo 20/30 euro e detraendo qualche euro di benzina, gli rimarrebbe qualcosa che gli permetterebbero di pagare i costi fissi. Certamente non puo’ andare avanti cosi’ per sempre perche’ non potrebbe togliersi uno stipendio per vivere, ma i costi dell’auto li coprirebbe o almeno allevierebbe il peso economico.
Credo valga lo stesso per le navi, in situazione disperata come l’attuale nel quale versano le flotte.
Chiaramente le compagnie prima di aggiungere un’altra nave, tenderanno a massimizzare il riempimento su quella gia’ presente a meno che non si pianifichi un altro itinerario.
Invece su di uno stesso itinerario, o molto simile, due navi diverse potrebbero aver senso se nuove o destassero curiosita’ o interesse: ad esempio Smeralda e Firenze su uno stesso itinerario ( magari con 1 o 2 scali diversi tra le due ) potrebbero avere un senso, per qualche crociera.
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