https://www.shippingitaly.it/2024/02/07/norwegian-cruise-line-salutera-venezia-per-fare-rotta-verso-ravenna/
Spostate nello scalo romagnolo e a Rijeka le 18 toccate previste nel 2025 di Norwegian Pearl: “Insoddisfacente il servizio di trasbordo passeggeri coi lancioni”
Le navi da crociera di Norwegian Cruise Line non scaleranno più a Venezia già dal 2024.
Lo riporta il sito Travelmode, citando una nota che la compagnia avrebbe inviato ai propri agenti di viaggio: “Abbiamo cercato in tutti i modi di mantenere questi scali, ma la modalità di trasbordo dei passeggeri mediante lancioni si è rivelata non conforme agli standard qualitativi che vogliamo garantire ai passeggeri” avrebbe motivato Ncl, con riferimento alla modalità di sbarco dei passeggeri via tender sperimentata fra 2022 e 2023, con tanto di accordo compensativo col Comune veneto. Medov, l’agenzia italiana di Ncl, non ha commentato.
Determinante sarebbe stata l’imposizione di far approdare i lancioni non più a Riva Sette Martiri, ma presso la Stazione Marittima, cosa che avrebbe allungato i tempi di viaggio dalle navi ferme in rada. Né Ncl né il terminalista Vtp – Venezia Terminal Passeggeri hanno spiegato per quali ragioni la compagnia non si sia avvalsa della possibilità di utilizzare gli accosti commerciali di Marghera (presso i terminal Tiv, Vecon e Venice Ro-Port Mos) approntati dal commissario per le crociere (il presidente dell’Autorità di sistema portuale Fulvio Di Blasio) dopo il divieto di accesso alla Marittima attraverso il Canale della Giudecca imposto dal Governo nel 2021 per le navi di maggiore stazza.
Gli scali saltati dovrebbero essere i 18 di Norwegian Pearl. Secondo quanto riferito dalla testata turistica la maggior parte di essi dovrebbe esser rimpiazzata con toccate a Ravenna, fatta eccezione per due scali a Rijeka.
https://www.themeditelegraph.com/it/shipping/cruise-and-ferries/2024/02/10/news/venezia_ncl_rinuncia_agli_scali_in_rada-14060738/
Il declino crocieristico della Serenissima
La compagnia crocieristica statunitense Norwegian Cruise Line ha annunciato agli agenti di viaggio la cancellazione degli scali in rada a Venezia per la stagione 2024. Questo vuol dire la perdita di 18 toccate previste con le navi dirottate principalmente a Ravenna
Monfalcone – La compagnia crocieristica statunitense Norwegian Cruise Line ha annunciato agli agenti di viaggio la cancellazione degli scali in rada a Venezia per la stagione 2024. Questo vuol dire la perdita di 18 toccate previste con le navi dirottate principalmente a Ravenna e in un paio di casi a Fiume, fermo restando il traffico in imbarco e sbarco programmato da Trieste: «Sebbene abbiamo fatto ogni sforzo per mantenere questi scali, gli sbarchi con i lancioni e l’esperienza complessiva non sono all’altezza dello standard che miriamo a fornire -ha fatto sapere la Ncl alle proprie parti commerciali -. Riconosciamo che Venezia è una delle più grandi destinazioni del mondo e riconosciamo il disagio e la frustrazione che questa interruzione potrebbe causare».
Diventa così carta straccia l’accordo tra Norwegian Cruise Line Holdings (Nclh), il gruppo che controlla la Ncl, e il Comune di Venezia per la gestione degli scali in rada della compagnia americana stipulato lo scorso anno dopo mesi di polemiche a seguito dello scalo pilota del 2022. L’accordo, che non era stato firmato con la locale autorità portuale ma direttamente col municipio, prevedeva delle limitazioni all'attività crocieristica della compagnia fuori dalle bocche del porto e al contempo il versamento di 600 mila euro all'anno per tre anni per sostenere la vita culturale e sociale cittadina.
Il tutto era stato ratificato dalla Giunta del Comune di Venezia: Nclh si impegnava a limitare l'impatto delle proprie attività sulla Laguna e sulla città utilizzando navi della stazza lorda massima di 100 mila tonnellate, ad ormeggiarle in rada oltre le due miglia nautiche da Punta Sabbioni per non ostacolare le attività delle spiagge.
Inoltre sarebbero state limitate le toccate ad un massimo di 15 l'anno e non superiori alle tre al mese con esclusione dei fine settimana, i festivi e i pre-festivi al fine di evitare congestionamenti di flussi turistici.
Le parti avevano precisato che il patto aveva carattere di straordinarietà, eccezionalità e temporaneità fino alla realizzazione dell'approdo destinato alle grandi navi da crociera in Laguna nel Canale Nord a Marghera, evento che avrebbe dovuto costituire occasione per la revisione delle pattuizioni.
Oggi come noto la realizzazione di questo nuovo approdo è stata rimandata e gli ormeggi diffusi in una zona industriale disagiata tra Fusina e Marghera non sono mai piaciuti ai vertici della Ncl: capiamo quindi perché la compagnia si terrà alla larga da Venezia questa stagione.
Molto meglio la più accogliente Trieste che con il suo pittoresco ormeggio a pochi passi da Piazza Unità d’Italia, farà da punto di riferimento per l’attività crocieristica del marchio americano in Adriatico. Saranno quattro le navi che vi approderanno: “Norwegian Escape”, “Norwegian Viva”, “Norwegian Pearl” e “Norwegian Dawn”. Venezia invece perde l’ennesima occasione per mantenere a galla la sua moribonda industria crocieristica decapitata dal decreto governativo del 2021 che ha di fatto estromesso le navi dal Bacino San Marco rendendo la grande e funzionale stazione marittima veneziana una cattedrale nel deserto.
L’arrivo in rada della “Norwegian Gem” nel 2022 aveva soddisfatto compagnia e turisti che poterono sbarcare con lancioni turistici nel cuore di Venezia, in Riva Sette Martiri. Lo scorso anno questa opzione è stata scartata per lavori in corso con lo spostamento degli sbarchi alla Marittima con un lunghissimo tragitto da compiere a bordo delle barche turistiche. Questa decisione fu di fatto la pietra tombale su questo accordo con le conseguenze che abbiamo visto in questi giorni.
Spostate nello scalo romagnolo e a Rijeka le 18 toccate previste nel 2025 di Norwegian Pearl: “Insoddisfacente il servizio di trasbordo passeggeri coi lancioni”
Le navi da crociera di Norwegian Cruise Line non scaleranno più a Venezia già dal 2024.
Lo riporta il sito Travelmode, citando una nota che la compagnia avrebbe inviato ai propri agenti di viaggio: “Abbiamo cercato in tutti i modi di mantenere questi scali, ma la modalità di trasbordo dei passeggeri mediante lancioni si è rivelata non conforme agli standard qualitativi che vogliamo garantire ai passeggeri” avrebbe motivato Ncl, con riferimento alla modalità di sbarco dei passeggeri via tender sperimentata fra 2022 e 2023, con tanto di accordo compensativo col Comune veneto. Medov, l’agenzia italiana di Ncl, non ha commentato.
Determinante sarebbe stata l’imposizione di far approdare i lancioni non più a Riva Sette Martiri, ma presso la Stazione Marittima, cosa che avrebbe allungato i tempi di viaggio dalle navi ferme in rada. Né Ncl né il terminalista Vtp – Venezia Terminal Passeggeri hanno spiegato per quali ragioni la compagnia non si sia avvalsa della possibilità di utilizzare gli accosti commerciali di Marghera (presso i terminal Tiv, Vecon e Venice Ro-Port Mos) approntati dal commissario per le crociere (il presidente dell’Autorità di sistema portuale Fulvio Di Blasio) dopo il divieto di accesso alla Marittima attraverso il Canale della Giudecca imposto dal Governo nel 2021 per le navi di maggiore stazza.
Gli scali saltati dovrebbero essere i 18 di Norwegian Pearl. Secondo quanto riferito dalla testata turistica la maggior parte di essi dovrebbe esser rimpiazzata con toccate a Ravenna, fatta eccezione per due scali a Rijeka.
https://www.themeditelegraph.com/it/shipping/cruise-and-ferries/2024/02/10/news/venezia_ncl_rinuncia_agli_scali_in_rada-14060738/
Il declino crocieristico della Serenissima
Venezia, Ncl rinuncia agli scali in rada
La compagnia crocieristica statunitense Norwegian Cruise Line ha annunciato agli agenti di viaggio la cancellazione degli scali in rada a Venezia per la stagione 2024. Questo vuol dire la perdita di 18 toccate previste con le navi dirottate principalmente a Ravenna
Monfalcone – La compagnia crocieristica statunitense Norwegian Cruise Line ha annunciato agli agenti di viaggio la cancellazione degli scali in rada a Venezia per la stagione 2024. Questo vuol dire la perdita di 18 toccate previste con le navi dirottate principalmente a Ravenna e in un paio di casi a Fiume, fermo restando il traffico in imbarco e sbarco programmato da Trieste: «Sebbene abbiamo fatto ogni sforzo per mantenere questi scali, gli sbarchi con i lancioni e l’esperienza complessiva non sono all’altezza dello standard che miriamo a fornire -ha fatto sapere la Ncl alle proprie parti commerciali -. Riconosciamo che Venezia è una delle più grandi destinazioni del mondo e riconosciamo il disagio e la frustrazione che questa interruzione potrebbe causare».
Diventa così carta straccia l’accordo tra Norwegian Cruise Line Holdings (Nclh), il gruppo che controlla la Ncl, e il Comune di Venezia per la gestione degli scali in rada della compagnia americana stipulato lo scorso anno dopo mesi di polemiche a seguito dello scalo pilota del 2022. L’accordo, che non era stato firmato con la locale autorità portuale ma direttamente col municipio, prevedeva delle limitazioni all'attività crocieristica della compagnia fuori dalle bocche del porto e al contempo il versamento di 600 mila euro all'anno per tre anni per sostenere la vita culturale e sociale cittadina.
Il tutto era stato ratificato dalla Giunta del Comune di Venezia: Nclh si impegnava a limitare l'impatto delle proprie attività sulla Laguna e sulla città utilizzando navi della stazza lorda massima di 100 mila tonnellate, ad ormeggiarle in rada oltre le due miglia nautiche da Punta Sabbioni per non ostacolare le attività delle spiagge.
Inoltre sarebbero state limitate le toccate ad un massimo di 15 l'anno e non superiori alle tre al mese con esclusione dei fine settimana, i festivi e i pre-festivi al fine di evitare congestionamenti di flussi turistici.
Le parti avevano precisato che il patto aveva carattere di straordinarietà, eccezionalità e temporaneità fino alla realizzazione dell'approdo destinato alle grandi navi da crociera in Laguna nel Canale Nord a Marghera, evento che avrebbe dovuto costituire occasione per la revisione delle pattuizioni.
Oggi come noto la realizzazione di questo nuovo approdo è stata rimandata e gli ormeggi diffusi in una zona industriale disagiata tra Fusina e Marghera non sono mai piaciuti ai vertici della Ncl: capiamo quindi perché la compagnia si terrà alla larga da Venezia questa stagione.
Molto meglio la più accogliente Trieste che con il suo pittoresco ormeggio a pochi passi da Piazza Unità d’Italia, farà da punto di riferimento per l’attività crocieristica del marchio americano in Adriatico. Saranno quattro le navi che vi approderanno: “Norwegian Escape”, “Norwegian Viva”, “Norwegian Pearl” e “Norwegian Dawn”. Venezia invece perde l’ennesima occasione per mantenere a galla la sua moribonda industria crocieristica decapitata dal decreto governativo del 2021 che ha di fatto estromesso le navi dal Bacino San Marco rendendo la grande e funzionale stazione marittima veneziana una cattedrale nel deserto.
L’arrivo in rada della “Norwegian Gem” nel 2022 aveva soddisfatto compagnia e turisti che poterono sbarcare con lancioni turistici nel cuore di Venezia, in Riva Sette Martiri. Lo scorso anno questa opzione è stata scartata per lavori in corso con lo spostamento degli sbarchi alla Marittima con un lunghissimo tragitto da compiere a bordo delle barche turistiche. Questa decisione fu di fatto la pietra tombale su questo accordo con le conseguenze che abbiamo visto in questi giorni.
