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Overtourism

Questo si chiama arrampicarsi sugli specchi 😉 😉 Uno può anche accontentarsi. Anzi ora le compagnie elimineranno le cabine interne.
E comunque se ne trovano ancora 18317.webp18319.webp
 
Cosa certa e’ che l’overtourism esista, cosa altrettanto certa e’ che non sono le navi da crociera la causa: semplicemente le navi da crociera sono le piu’ facili da colpire e fermare, oltre che farci cassa.
Ad es. a Venezia il turismo crociere nel 2019 valeva circa 350/380 milioni di Euro l’anno, oltre il 25% del revenue turistico della citta’, a fronte di quanti crocieristi? Circa 1,6 milioni di crocieristi all’anno su quanti turisti…se non ricordo male oltre 20 milioni.
Idem in tutte le altre localita’, quindi il turismo di massa da colpire sarebbe un altro, non certo le navi…ma con esse e’ piu’ facile!
Ormai il trend e’ questo, mettono le tasse, non risolvono nulla…le citta’ non si ingrandiscono mettendo delle tasse di soggiorno…hanno solo capito che possono avere ulteriori introiti che sperpereranno come al solito.
 
Io non do soluzioni, non è il mio compito e sicuramente c'è gente più preparata di me, io mi limito ad osservare il problema.
😁

mi permetto di dire la mia, pur non essendo a mia volta un sociologo o un antropologo. sicuramente c'è una tendenza verticale nel aumento della popolazione mondiale. e non vi è modo ne maniera di interromperla se non con:

- ferree politiche di controllo delle nascite, sopratutto nei continenti poveri, perchè a ben guardare noi europei il trend è in netta controtendenza, (con tutti i notevoli problemi cui andremo incontro)
- guerre devastanti su larga scala (ipotesi che nessuno si augura debba mai realizzarsi)
- eventi di origine naturale di portata globale (mega eruzioni vulcaniche, meteoriti, pandemie ad elevata mortalità e rapidissima diffusione) tutti eventi da disaster-movie ma tutt'altro che irrealistici.
oppure:
- enorme e capillare diffusione di ricchezza in tutti i popoli del mondo. laddove la pancia è ben piena certe tendenze si indeboliscono notevolmente
 
mi permetto di dire la mia, pur non essendo a mia volta un sociologo o un antropologo. sicuramente c'è una tendenza verticale nel aumento della popolazione mondiale. e non vi è modo ne maniera di interromperla se non con:

- ferree politiche di controllo delle nascite, sopratutto nei continenti poveri, perchè a ben guardare noi europei il trend è in netta controtendenza, (con tutti i notevoli problemi cui andremo incontro)
In posti come l'Africa o l'India una bella politica restrittiva non guasterebbe.
La Cina lo ha fatto, con la politica del figlio unico, e ha fermato la crescita incontrollata.
Ma dopo decenni non funziona più neanche questo, perché i giovani che con le loro tasse dovrebbero garantire il sostentamento degli anziani usciti dalla produttività diventano troppo pochi.
Ma in Africa e in India chi lavora? In Cina non c'era libertà ma lavoravano eccome!

- enorme e capillare diffusione di ricchezza in tutti i popoli del mondo. laddove la pancia è ben piena certe tendenze si indeboliscono notevolmente.
Diffusione della ricchezza come, scusa? Quelli ricchi regalano a quelli poveri, o li campano di tutto punto? Sono secoli che lo facciamo, che campiamo parassiti, e non funziona.
Ha funzionato solo con la Germania Orientale, che quella Occidentale si accollò dopo la caduta del muro. Ma i tedeschi orientali erano europei, e lavoravano! A riallinearli ci hanno messo solo un decennio, che per le condizioni economiche in cui erano è pochissimo.
Ah, e la Spagna post Franco, lasciata in condizioni pietose. Il re e il nuovo governo ci misero vent'anni ma la fecero tornare un Paese normale. Anzi, oggi per alcuni versi più evoluto di altri. Ma anche loro erano europei, e sapevano come volevano tornare a vivere...
Ma guarda per esempio l'Africa: è un continente da sempre ricchissimo di materie prime (che noi non abbiamo!). Se solo gli africani avessero mai avuto voglia di fare qualcosa, sarebbero secoli che non dovrebbero più elemosinare o emigrare.
Oppure i Paesi musulmani, dove storicamente invece di costruire ricchezza e conservare, devastano tutto. Ovunque nei secoli abbiano dominato, hanno sempre distrutto tutto quel che c'era prima, lasciando poi solo macerie. Basta vedere alla tv le loro città, in che porcaio e sudiciume vivono... Una cultura che prevede bruttezza e povertà (contro bellezza e ricchezza dei Paesi occidentali), pur di non dover fare niente di niente. In Iran ebbero il coraggio di preferire Khomeini (che li riportò indietro di secoli) allo Scià filo-occidentale che aveva istituito l'istruzione obbligatoria e un'economia più simile alla nostra. Per carità, troppa fatica! Salvo poi pentirsene amaramente...
Anni fa un dirigente della Fondazione Kennedy - una delle più note organizzazioni no profit che va in quei Paesi ad aiutarli - mi disse che il problema maggiore stava proprio nell'ignavia di quelle stesse popolazioni. E mi raccontò che mentre tutte le associazioni internazionali si davano da fare per dargli da mangiare, curarli, costruirgli le scuole, gli ospedali, le varie attività... quelli la mattina uscivano dalle capanne, si mettevano seduti poggiati a un albero, aspettavano che qualcuno gli portasse da mangiare, al tramonto si rinfilavano nella capanna e andavano a dormire. E mi spiegava che la cosa più difficile non è aiutarli, ma fargli capire che devono fare qualcosa...
Ma cosa vuoi sperare?!
E quello che ho raccontato non lo dico io che sono una nota cattivona, ma gente che lì ci vive e ci convive. E i libri di storia, ovviamente.
 
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