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Pistola carica nello zaino

@Rodolfo non sto certo scrivendo che non vi sia stata una falla nel sistema, quanto sto affermando che - per le informazioni di cui disponiamo - è frettoloso giungere alla conclusione che il tizio abbia sorvolato l’Atlantico con la pistola carica a portata di mano.

È quindi secondo me presuntuoso scrivere che questa - ad ora non confermata - circostanza sia sicuramente l’unica possibile.
Io son solo "preoccupato" della falla nel sistema: lo avevo manifestato nel post di apertura.

"Quindi nel viaggio dagli Stati Uniti a Ravenna nessuno si era accorto dell"arma durante i normali controlli di routine."
 
@Rodolfo non sto certo scrivendo che non vi sia stata una falla nel sistema, quanto sto affermando che - per le informazioni di cui disponiamo - è frettoloso giungere alla conclusione che il tizio abbia sorvolato l’Atlantico con la pistola carica a portata di mano.

È quindi secondo me presuntuoso scrivere che questa - ad ora non confermata - circostanza sia sicuramente l’unica possibile.
E cosi per curiosità dove hai letto in questo thread che si fosse portato la pistola in cabina?
Non lo ha scritto e nemmeno insinuato nessuno.
Ma han solo notato che sia salito su di un aereo con la pistola al seguito.
Personalmente ti ho fatto notare che l'episodio non era certo il caso di qualcuno che aveva trasportato legalmente un arma in stiva, in quanto in tal caso ben sapendo quel che faceva di certo non avrebbe cercato di portarla a bordo di una nave senza autorizzazione.
Aggiungo che seppure ci siano procedure per trasportare armi in aereo queste sono solitamente rivolte alla possibilità di trasportare armi sportive per caccia o tornei internazionali, le armi vanno in stiva e separate dalle munizioni, quindi non certo una browning 6,35 che e' una piccolissima semiautomatica da difesa personale per di più carica e pure con il colpo in canna.
Presuntuoso trovo il volersi arrampicare sugli specchi e tirar su polemica solo per non ammettere di aver scritto una cavolata.
Su di una cosa ti do però ragione, al 99% la pistola era nel bagaglio imbarcato, ma sempre una gravissima lacuna nei controlli rappresenta.
Perche' se passa una pistola potrebbe passare anche una bomba.
 
Luca, guarda che qui il punto non è fare polemica, ma restare aderenti a ciò che si sa e distinguere tra fatti e ipotesi.

Io ho semplicemente fatto notare che dall’articolo non emergeva alcuna certezza su come l’arma sia stata trasportata.
Non c’è scritto se fosse nel bagaglio a mano, nel bagaglio da stiva, se sia stata dichiarata o meno, o se sia stata messa nello zaino solo successivamente.
Sono tutte possibilità, e l’unica cosa verificabile è che la pistola sia stata trovata al porto di Ravenna Punto.

Ho scritto una sola frase: seguendo le apposite procedure, è possibile trasportare un’arma in aereo, anche se non in cabina

Tu invece, nel rispondermi, sei partito dal presupposto che non avessi letto l’articolo o che non fossi in grado di “ragionare”, quando in realtà la mia osservazione era tutt’altro che campata in aria: era proprio un invito a non trarre conclusioni affrettate.

Poi ovviamente tutti possiamo fare le nostre deduzioni, ma perdonami scrivere con sicumera che “certamente non è il caso” non conoscendo i dettagli, resta una deduzione e non un fatto.

Io mi sono limitato a ricordarlo e, a differenza del tono con cui mi è stato risposto, credo che ragionare sui fatti prima di emettere sentenze o fare illazioni sia ancora lecito.
 
Luca, guarda che qui il punto non è fare polemica, ma restare aderenti a ciò che si sa e distinguere tra fatti e ipotesi.

Io ho semplicemente fatto notare che dall’articolo non emergeva alcuna certezza su come l’arma sia stata trasportata.
Non c’è scritto se fosse nel bagaglio a mano, nel bagaglio da stiva, se sia stata dichiarata o meno, o se sia stata messa nello zaino solo successivamente.
Sono tutte possibilità, e l’unica cosa verificabile è che la pistola sia stata trovata al porto di Ravenna Punto.

Ho scritto una sola frase: seguendo le apposite procedure, è possibile trasportare un’arma in aereo, anche se non in cabina

Tu invece, nel rispondermi, sei partito dal presupposto che non avessi letto l’articolo o che non fossi in grado di “ragionare”, quando in realtà la mia osservazione era tutt’altro che campata in aria: era proprio un invito a non trarre conclusioni affrettate.

Poi ovviamente tutti possiamo fare le nostre deduzioni, ma perdonami scrivere con sicumera che “certamente non è il caso” non conoscendo i dettagli, resta una deduzione e non un fatto.

Io mi sono limitato a ricordarlo e, a differenza del tono con cui mi è stato risposto, credo che ragionare sui fatti prima di emettere sentenze o fare illazioni sia ancora lecito.
Guarda senza far polemica, ma veramente non riesco a capire dove dall'articolo non sia chiaro che la pistola e' stata trasportata illegalmente.
Lo stesso colpevole dichiara di essere in possesso di porto d'armi USA e di essersela "DIMENTICATA" nello zaino.
L'arma e' stata sequestrata e il tizio denunciato per possesso ILLEGALE di armi sul territorio italiano e gli han pure dato il foglio di via, va da se che quindi non poteva legalmente averla con se.
Più chiaro di cosi mi sembra impossibile.
Se avesse trasportato l'arma legalmente avrebbe avuto titolo di averla (non certo carica e col colpo in canna) e non sarebbe stato denunciato.
Tra l'altro credo e questa si che e' solo una mia supposizione, che l'unico modo per cui qualcuno possa trasportare legalmente un arma di quel tipo, una minuscola pistola da difesa personale, in aereo fra usa e italia (in stiva e con apposite procedure) sia avere il porto d'armi in entrambi gli stati.
 
Luca, l’intento, lo ribadisco perché forse non sufficientemente chiaro, è distinguere tra fatti e deduzioni personali.

Il mio commento originale era rivolto a chi si spaventava all’idea che il tizio fosse “salito in aereo con un’arma carica”.

Questa ipotesi, pur possibile, mi sembra poco probabile, e come ho già scritto propendo per l’idea che l’abbia trasportata in valigia, quindi senza alcun sostanziale rischio per gli altri passeggeri.

Ho scritto, testuale:
“C’è un protocollo da seguire, ma si può trasportare una pistola in aereo; ovviamente non in cabina.”
Tu mi hai risposto:
“Non è sicuramente questo il caso.”

Ora, “non è il caso” in che senso?
– che non abbia seguito le procedure?
– o che non abbia viaggiato in cabina?

Perché in entrambi i casi, l’articolo non dice nulla al riguardo.
Quindi il tuo “sicuramente” si basa su una deduzione personale, anche condivisibile nella prima ipotesi, ma non dimostrabile nella seconda. Quindi il tuo “sicuramente” è, a tutti gli effetti, una convinzione, non un fatto.

E tutta la ricostruzione che fai, pur sensata, resta un esercizio basato su “va da sé”, “mi pare evidente” e “credo che”.
Tradotto: opinioni.

Tra l’altro la stessa CBP precisa che:
“It is the responsibility of the traveler to comply with the import laws of the country to which they are traveling.”

Cioè, puoi seguire tutte le regole lato USA e ritrovarti comunque nell’illegalità una volta in Italia.

Con questo chiudo: se sei convinto di avere ragione perché conosci tutte le circostanze del caso, va benissimo.
 
Luca, l’intento, lo ribadisco perché forse non sufficientemente chiaro, è distinguere tra fatti e deduzioni personali.

Il mio commento originale era rivolto a chi si spaventava all’idea che il tizio fosse “salito in aereo con un’arma carica”.

Questa ipotesi, pur possibile, mi sembra poco probabile, e come ho già scritto propendo per l’idea che l’abbia trasportata in valigia, quindi senza alcun sostanziale rischio per gli altri passeggeri.

Ho scritto, testuale:
“C’è un protocollo da seguire, ma si può trasportare una pistola in aereo; ovviamente non in cabina.”
Tu mi hai risposto:
“Non è sicuramente questo il caso.”

Ora, “non è il caso” in che senso?
– che non abbia seguito le procedure?
– o che non abbia viaggiato in cabina?

Perché in entrambi i casi, l’articolo non dice nulla al riguardo.
Quindi il tuo “sicuramente” si basa su una deduzione personale, anche condivisibile nella prima ipotesi, ma non dimostrabile nella seconda. Quindi il tuo “sicuramente” è, a tutti gli effetti, una convinzione, non un fatto.

E tutta la ricostruzione che fai, pur sensata, resta un esercizio basato su “va da sé”, “mi pare evidente” e “credo che”.
Tradotto: opinioni.

Tra l’altro la stessa CBP precisa che:
“It is the responsibility of the traveler to comply with the import laws of the country to which they are traveling.”

Cioè, puoi seguire tutte le regole lato USA e ritrovarti comunque nell’illegalità una volta in Italia.

Con questo chiudo: se sei convinto di avere ragione perché conosci tutte le circostanze del caso, va benissimo.
Non sono convinto di avere ragione, ho ragione.
Tu hai scritto che esistono regole per trasportare legalmente le armi e io ti ho risposto che non e' questo il caso.
Intendendo che non e' sicuramente questo il caso di un trasporto autorizzato.

E te lo ribadisco per una serie di motivi che son fin stufo di elencare e NON ci sono MA, FORSE ECC..

1° E' il fermato stesso che dichiara di aver porto d'armi USA e di essersi dimenticato la pistola nello zaino.

2° A scanso di problemi la procedura per il trasporto aereo delle armi prevede la consegna di queste con tutta la documentazione del caso alla polizia aeroportuale o di dogana nell'aeroporto di partenza.
All'arrivo la o le armi vengono consegnate alla polizia dello scalo di arrivo e solo dopo la presentazione degli appositi documenti consegnate al proprietario.
Per poter ricevere l'arma il titolare deve quindi averne adeguato titolo, che in italia e' principalmente il porto d'armi, la carta europea di arma da fuoco ecc.

3° il soggetto e' stato denunciato per possesso abusivo di armi da fuoco, ergo non e' una deduzione ma un dato di fatto che non aveva il permesso di averla ergo ed e' un ulteriore dato di fatto in aeroporto seguendo le regole non glie l'avrebbero mai potuta consegnare.

Se in un articolo parlano di uno arrestato per guida senza patente, il sapere che il tale e' senza patente non e' una deduzione ma un dato di fatto e qui e' la stessa identica cosa.

In ogni caso tutto questo discorso e' un in più perché ad evidenziare che non ha portato volontariamente la pistola e non ha seguito le regole mi ripeto basterebbe ed avanzerebbe il punto 1, ovvero lo ha detto chiaramente il fermato: "IN USA HO IL PERMESSO E ME LA SONO DIMENTICATA NELLO ZAINO".
Come ho già detto condivido il tuo pensiero che sia molto più probabile lo zaino fosse imbarcato con le valigie in stiva e non in cabina dove i controlli son più attenti e non credo e voglio sperare una pistola possa passare indisturbata.
Con questo chiudo anch'io e ti auguro buona serata.
 
Però se per dimenticanza era rimasta nello zaino nel bagaglio in stiva, vuole dire che i controlli non hanno rivelato la presenza dell'arma.
Anche negli U.S. si può trasportare con la preventiva denuncia alle Autorità della sua presenza e relative autorizzazioni compresa quella della Compagnia aerea.
La 6.35, in Usa .25, è un'automativa molto piccola.
La Beretta produceva il modello 950.
Una pistola molto occultabile e leggerissima, facile da portare al punto che Jan Fleming la da in dotazione a James Bond.
La potenza è da scaccia cani, ha un rinculo secco e con mani grandi il carrello rischia di tagliare la pelle tra indice e pollice.
Ne ho una in collezione e la conosco molto bene.😉
 

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