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Quali fari avete visto?

In effetti i fari servono anche la navigazione aerea, ce lo spiegarono durante una visita alla celebre Scuola di Guerra Aerea di Firenze - oggi Scuola Militare Aeronautica - (che infatti espone fra i suoi cimeli anche la lanterna di un faro).
 
Pochi sanno che a Roma esiste un faro, che ovviamente non è destinato ai naviganti.

Si chiama "Faro del Gianicolo", o Faro di Roma. La sua storia e il suo funzionamento sono davvero curiosi.

Fu costruito nel 1911 su mandato e su finanziamento di un gruppo di italiani emigrati in Argentina, che in questo modo vollero manifestare il loro legame e attaccamento alla madrepatria, e festeggiare il cinquantenario dell'unità d'Italia.
Sorge sul colle del Gianicolo, a poche centinaia di metri dal monumento a Giuseppe Garibaldi e nell'area dove nel 1848 si svolsero aspri combattimenti tra i patrioti della "Repubblica Romana" e i francesi chiamati dal papa a difendere lo Stato Pontificio. Il sito fu scelto proprio per rimarcare il significato e il ricordo storico.

L'accensione della lampada era prevista solo per particolari occasioni, festività e ricorrenze civili, e i raggi di luce proiettati erano di tre colori, bianco rosso e verde, che si alternavano a seconda dei giri della lanterna. Da molti anni però il faro non è più stato reso funzionante.

Le decorazioni nella parte alta, sotto la lanterna, sono piuttosto vistose e appariscenti; da questo fatto è nato un detto romanesco, rivolto alle persone che vestono in modo particolare e stravagante: "Sembri er faro der Giannicolo..."

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Chiunque abbia preso una nave o un traghetto dal Porto di Napoli ha potuto ammirare quella lucente torretta rossa che abbraccia letteralmente il molo San Vincenzo.

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Dobbiamo fare un passo indietro fino al 1487 secolo, quando re Ferdinando I di Aragona (detto Ferrante) fece realizzare un faro conosciuto col nome di “lanterna del molo” sul cosiddetto braccio alfonsino del molo, da lui stesso costruito, che si estendeva verso est: questo è il faro di molo san Vincenzo.


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Tuttavia, nel 1945 durante gli scontri tra aragonesi e francesi, il faro di molo san Vincenzo fu seriamente danneggiato e ricostruito sotto Federico I, figlio di Ferdinando e re di Napoli dal 1494 al 1501. Il faro non ebbe ancora pace, poiché nel 1624 fu distrutto da un incendio, per essere poi nuovamente ricostruito l’anno seguente dal viceré duca D’Alba, che eresse anche un fortino di difesa al termine del braccio orientale del molo. Dopodiché, la struttura è sopravvissuta a incendi, bombardamenti, rivoluzioni, dominazioni e tumulti ma non ai lavori di costruzione della nuova Stazione Marittima. Il faro nella posizione attuale, sulla testata del molo San Vincenzo, è stato infatti ricostruito nel 1950.
Ma il faro del Molo San Vincenzo, oltre a rendere ancor più suggestivo un panorama già estremamente bello, come quello del golfo di Napoli, detiene ancora oggi un record tutto italiano: è stato infatti il primo faro su cui è stata installata permanentemente una sorgente luminosa a LED, nel 2016.

Ma cosa rende così suggestivo il faro di molo san Vincenzo?
L’insieme delle sue caratteristiche rende unica quest’opera architettonica così antica. Il faro di molo san Vincenzo è infatti alto 27 metri ed è uno dei pochi fari la cui torre cilindrica è ricoperta integralmente da un mosaico composto da mattonelle di maiolica rossa. Questo rende la struttura sempre impeccabile agli occhi di chi la guarda, senza la necessità di costose e continue manutenzioni per il ripristino della colorazione.

Insomma, il Faro del Molo San Vincenzo è un gioiello dell’architettura partenopea, che ci ricorda l’eleganza e il lustro della città di Napoli ogni volta che ci allontaniamo dal capoluogo partenopeo e, al contempo, quanta bellezza ci sia nella storia napoletana ogni volta che vi facciamo ritorno.

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Brockton Point Lighthouse​



Brockton Point Lighthouse si trova a Stanley Park, Vancouver, Columbia Britannica.

Il faro prende il nome da Francis Brockton, l'ingegnere a bordo della HMS Plumper che ha esaminato la costa della Columbia Britannica (1857 e 1860) e ha scoperto una vena di carbone vicino a Vancouver.
Con il completamento della ferrovia transcontinentale, Vancouver divenne una vivace e crescente città alla fine del XIX secolo e, di conseguenza, il traffico marittimo dentro e fuori Burrard Inlet aumentò.
Prospect Point Lighthouse, fondato nel 1888 sul lato sud di First Narrows, ha guidato il traffico marittimo a Vancouver, ma la sua luce era nascosta al traffico in uscita dalla fitta foresta di Stanley Park.
Nel 1890, una luce composta da lanterne rosse e bianche montate su un albero fu posta a Brockton Point, due chilometri a est di Prospect Point, per segnare la brusca svolta.
Nel 1914, Brockton Point fu trasformato con la costruzione della torre che vedete oggi.
Progettata e costruita dal colonnello William Anderson, la torre di 35 piedi ( circa 10 mt) è sostenuta da archi, che consente ai visitatori di passare sotto lungo il sentiero costiero.
Il sito è di proprietà della Guardia Costiera Canadese ed è gestito dal Vancouver Park Board dal 2006.
Dal 2008 la luce è ufficialmente inattiva ma può ancora essere esposta occasionalmente per scopi decorativi.

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Ma sapete che questo argomento mi ha talmente incuriosita da spingermi ad approfondire?
Più modestamente di voi, che postate fari ben più esotici, ho scoperto un bel po' di cose sul faro di Viareggio ... che in verità sono due, anzi addirittura tre!

Il primo faro risale al 1863, era a pianta quadrata e torre ottagonale, ed era collocato sul lato destro del canale Burlamacca sul limitare del centro storico (poi dalle foto successive si capisce meglio).
Questa è una foto d'epoca (tutte le foto di questo post sono state reperite in rete).


Viareggio, primo faro (molo lato centro).webp

Una interessante e dettagliata descrizione di questo primo faro si trova nella cartografia storica della Regione Toscana.

Viareggio, cartografia storica RT.webp


Poiché dalla foto non si legge granché, inserisco anche il link diretto alla cartografia storica regionale, nella cui immagine ingrandibile si legge tutto.



In seguito, a inizio Novecento il faro fu spostato sul lato sinistro della Burlamacca, esattamente di fronte al precedente, e assunse la pianta rotonda con oblò tondi che ancora lo contraddistingue. E' lo stile architettonico tipico degli anni Trenta-Quaranta.
Da questa foto panoramica si comprendono meglio le ubicazioni: il primo faro era collocato a destra del canale, nel piazzale dove si vedono le palme e le panchine. Sulla sinistra, cosiddetto lato darsena, si vede il faro che lo ha sostituito, tuttora esistente e oggi ribattezzato "Vecchio faro". Aguzzando la vista, più o meno al centro della foto, in fondo si intravede anche il terzo (e attuale) faro sulla diga foranea.
Di seguito una foto di dettaglio del Vecchio faro.

Viareggio, vecchio faro sulla Burlamacca (lato darsena).webp

Viareggio, vecchio faro.webp


In seguito il porto si è ulteriormente e notevolmente ampliato con la darsena e tutte le infrastrutture accessorie.
Il Vecchio faro è rimasto sul canale, inglobato nel nuovo Circolo Nautico, ormai troppo rientrato per continuare a svolgere le sue funzioni.
Perciò a fine Novecento sulla diga foranea è stato costruito il nuovo e terzo faro - in verità ben più bruttino dei suoi predecessori - che ha mandato definitivamente in pensione il (secondo) Vecchio faro.

Viareggio, nuovo faro sulla diga Foranea.webp


Nonostante frequenti la Versilia da 60 anni, sono tutte cose che ho scoperto solo ora, grazie a questo argomento!
La prossima volta che vado a Viareggio voglio fare una passeggiata sulle tracce dei fari per vederli da vicino. Magari riesco anche a convincere il Circolo Nautico a farmi visitare il Vecchio faro dentro...
 
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