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Rotti ormeggi a Civitavecchia

Infatti avevo scritto che più di un motivo poteva essersi manifestato per cui solo Queen Mary ha subito l'evento. La forma della nave, e quindi la diversa forza esercitata dal vento sulla fiancata, il numero dei cavi a terra, la loro disposizione a parità di numero, raffiche localizzate di diversa intensità come molte volte si manifestano visibilmente sulla superficie del mare: "cattivo" servizio di guardia.
Sta di fatto che per un motivo o per l'altro, numero sempre più elevati di navi in servizio, anomalie meteo, strutture non all'altezza per la sicurezza di navi sempre più grandi e più alte, questi eventi sembrano diventare sempre più frequenti.
 
Ultima modifica:
...Ma allora Urs, per te, i rimorchiatori, a volte impiegati allo scopo, è evidente non bastino per tutte le navi presenti in porto, la soluzione quale potrebbe essere?
Senza rimorchiatori e partenza impossibile (passeggeri a terra):

Con un fenomeno brevissimo e locale (come i downbursts con o senza temporale), c’è niente da fare... a parte la promessa da un obolo nella prossima chiesa...
Con un fenomeno normale e previsto dalla previsione, gli errori erano commessi in precedenza o tutto è legato alla disposizione del porto.

Le cime laterali dovrebbero essere nella direzione della forza applicata sulla nave, sul piano verticale e orizzontale. Normalmente, le bitte sono sotto la nave e la cima è a un angolo verticale; cosi la forza per tenere la nave diminuisce e la forza verticale e inutile aumenta.
In molte porti, allontanare le bitte della nave non è possibile per il passaggio delle gru, delle passerelle mobile o delle auto.

L’unico porto ideale che ho visto è il nuovo molo crociera ad Ajaccio, esposto al maestrale laterale; è un molo speciale accostabile da un solo lato. Le bitte sono al lato opposto della nave su una costruzione elevata da qualche metro. I passeggeri e le auto passano sotto le cime quasi orizzontali e al posto giusto.
IMG_0564.webpGoogleEarth dimostra la disposizione degli ormeggi con una nave da 290 metri (41.920673, 8.741990).
 
Marsiglia ha adottato su di una banchina la corretta sistemazione delle bitte di ormeggio in maniera da far lavorare i cavi in maniera più conveniente e sicura; chiaramente tale disposizione, come si vede dalle immagine, preclude/ostacola il movimento di mezzi.DSCF3079.webpDSCF3081.webp
 
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Marsiglia ha adottato su di una banchina la corretta sistemazione delle bitte di ormeggio in maniera da far lavorare i cavi in maniera più conveniente e sicura; chiaramente tale disposizione, come si vede dalle immagine, preclude/ostacola il movimento di mezzi.
Sono in Nylon le cime? Volevo capire il carico di rottura con quei diametri
 
No, in genere non sono in nylon, perchè non galleggiano, mentre quelle usate dalle navi devono galleggiare. Sono fatte di altri materiali sintetici che raccolgono più caratteristiche come galleggiabilità, elasticità, resistenza alla trazione, resistenza raggi U.V., resistenza allo sfregamento. Assumono nomi diversi a seconda delle ditte produttrici. Il Dyneema è un cavo che raccoglie queste caratteristiche prodotto verso la fine degli anni 80. Urs saprà dare altre indicazioni.
 
pure io ho sentito parlare di dyneema per le cime di ormeggio e le cime messaggere. tale materiale si usa anche nel settore funiviario per le "funi pilota" che sono quelle che vengono tirate per prime, per consentire poi il traino e messa in opera di funi portanti e traenti.
 
No, in genere non sono in nylon, perchè non galleggiano, mentre quelle usate dalle navi devono galleggiare. Sono fatte di altri materiali sintetici che raccolgono più caratteristiche come galleggiabilità, elasticità, resistenza alla trazione, resistenza raggi U.V., resistenza allo sfregamento. Assumono nomi diversi a seconda delle ditte produttrici. Il Dyneema è un cavo che raccoglie queste caratteristiche prodotto verso la fine degli anni 80. Urs saprà dare altre indicazioni.
Ho letto qualche scheda tecnica. è un materiale eccezionale. A rottura lavora sui 1400 Mpa praticamente come un acciaio armonico senza avere problemi di fatica.
 
In ogni caso la prevenzione, a mio avviso, è sempre la strada da percorrere.
So di Comandanti che in casi meteo dubbi, si affidano al radar meteo, pronti ad intervenire sui thruster per contrastare la forza del vento e alleggerire lo sforzo dei cavi. Può non essere sufficiente ma almeno non ti sei fatto sorprendere nel modo più sprovveduto.
 
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