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Rotti ormeggi a Civitavecchia

seismic

Well-known member
Però, a mio modo di vedere, prima delle Autorità, perché non approntare da parte delle navi proprie iniziative di "difesa attiva"?
Del resto, Norwegian Breakaway e Costa Smeralda ormeggiate sulla stessa linea di fila non si son mosse.
Per carità più di una può essere la motivazione che ha portato la rottura degli ormeggi di Queen Mary, ma la nave inglese si è fatta sorprendere "senza macchine" alla deriva completamente "morta" dal punto di vista del governo, se non, come già detto, per il solo fondo all'ancora di sinistra.
Ora perché al sopraggiungere del maltempo non si attivano per tempo i generatori mantenendo i thruster in "stand-by" ed attivarli, nel caso, per contrastare il vento e diminuire il gravoso, incrementato carico sui cavi di ormeggio? E se anche cedessero non si troverebbe alla deriva come "una balena morta" senza alcuna possibilità di governo, come avvenuto, e con quella, per nulla remota, di provocare danni incalcolabili.
Anche in questo caso non è andata bene, ma strabene.
Poiché difficilmente si può bloccare il vento, intendevo l’implementazione di procedure di sicurezza e protocolli che mitighino il rischio di evento come quello occorso a Cunard, per evitare facilonerie insomma. Per il resto il fatto che solo una nave sia stata coinvolta non è anomalo. L’effetto amplificato delle raffiche, correlato nella maggior parte dei casi al distacco di vortici su determinate superfici, agisce localmente, dipendendo da variabili tra le più diverse. Può accadere che due elementi affiancati siano soggetti a sollecitazioni da vento diverse pur trovandosi nello stesso luogo. La sicurezza da vento anomalo (che ora è normale oso dire) per altro non vale solo in porto, la maggior parte degli edifici non sono in grado di reggerne gli effetti su elementi secondari o coperture e i danni di questa estate ne sono la prova.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Infatti avevo scritto che più di un motivo poteva essersi manifestato per cui solo Queen Mary ha subito l'evento. La forma della nave, e quindi la diversa forza esercitata dal vento sulla fiancata, il numero dei cavi a terra, la loro disposizione a parità di numero, raffiche localizzate di diversa intensità come molte volte si manifestano visibilmente sulla superficie del mare: "cattivo" servizio di guardia.
Sta di fatto che per un motivo o per l'altro, numero sempre più elevati di navi in servizio, anomalie meteo, strutture non all'altezza per la sicurezza di navi sempre più grandi e più alte, questi eventi sembrano diventare sempre più frequenti.
 
Ultima modifica:

Urs

Member
...Ma allora Urs, per te, i rimorchiatori, a volte impiegati allo scopo, è evidente non bastino per tutte le navi presenti in porto, la soluzione quale potrebbe essere?
Senza rimorchiatori e partenza impossibile (passeggeri a terra):

Con un fenomeno brevissimo e locale (come i downbursts con o senza temporale), c’è niente da fare... a parte la promessa da un obolo nella prossima chiesa...
Con un fenomeno normale e previsto dalla previsione, gli errori erano commessi in precedenza o tutto è legato alla disposizione del porto.

Le cime laterali dovrebbero essere nella direzione della forza applicata sulla nave, sul piano verticale e orizzontale. Normalmente, le bitte sono sotto la nave e la cima è a un angolo verticale; cosi la forza per tenere la nave diminuisce e la forza verticale e inutile aumenta.
In molte porti, allontanare le bitte della nave non è possibile per il passaggio delle gru, delle passerelle mobile o delle auto.

L’unico porto ideale che ho visto è il nuovo molo crociera ad Ajaccio, esposto al maestrale laterale; è un molo speciale accostabile da un solo lato. Le bitte sono al lato opposto della nave su una costruzione elevata da qualche metro. I passeggeri e le auto passano sotto le cime quasi orizzontali e al posto giusto.
IMG_0564.JPGGoogleEarth dimostra la disposizione degli ormeggi con una nave da 290 metri (41.920673, 8.741990).
 

Rodolfo

Super Moderatore
Marsiglia ha adottato su di una banchina la corretta sistemazione delle bitte di ormeggio in maniera da far lavorare i cavi in maniera più conveniente e sicura; chiaramente tale disposizione, come si vede dalle immagine, preclude/ostacola il movimento di mezzi.DSCF3079.JPGDSCF3081.JPG
 
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Reactions: Urs

seismic

Well-known member
Marsiglia ha adottato su di una banchina la corretta sistemazione delle bitte di ormeggio in maniera da far lavorare i cavi in maniera più conveniente e sicura; chiaramente tale disposizione, come si vede dalle immagine, preclude/ostacola il movimento di mezzi.
Sono in Nylon le cime? Volevo capire il carico di rottura con quei diametri
 

Rodolfo

Super Moderatore
No, in genere non sono in nylon, perchè non galleggiano, mentre quelle usate dalle navi devono galleggiare. Sono fatte di altri materiali sintetici che raccolgono più caratteristiche come galleggiabilità, elasticità, resistenza alla trazione, resistenza raggi U.V., resistenza allo sfregamento. Assumono nomi diversi a seconda delle ditte produttrici. Il Dyneema è un cavo che raccoglie queste caratteristiche prodotto verso la fine degli anni 80. Urs saprà dare altre indicazioni.
 

massimilianob

Well-known member
pure io ho sentito parlare di dyneema per le cime di ormeggio e le cime messaggere. tale materiale si usa anche nel settore funiviario per le "funi pilota" che sono quelle che vengono tirate per prime, per consentire poi il traino e messa in opera di funi portanti e traenti.
 

seismic

Well-known member
No, in genere non sono in nylon, perchè non galleggiano, mentre quelle usate dalle navi devono galleggiare. Sono fatte di altri materiali sintetici che raccolgono più caratteristiche come galleggiabilità, elasticità, resistenza alla trazione, resistenza raggi U.V., resistenza allo sfregamento. Assumono nomi diversi a seconda delle ditte produttrici. Il Dyneema è un cavo che raccoglie queste caratteristiche prodotto verso la fine degli anni 80. Urs saprà dare altre indicazioni.
Ho letto qualche scheda tecnica. è un materiale eccezionale. A rottura lavora sui 1400 Mpa praticamente come un acciaio armonico senza avere problemi di fatica.
 

Rodolfo

Super Moderatore
In ogni caso la prevenzione, a mio avviso, è sempre la strada da percorrere.
So di Comandanti che in casi meteo dubbi, si affidano al radar meteo, pronti ad intervenire sui thruster per contrastare la forza del vento e alleggerire lo sforzo dei cavi. Può non essere sufficiente ma almeno non ti sei fatto sorprendere nel modo più sprovveduto.
 
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