I piani dei TOP MANAGER Crociere, Royal Caribbean sfida il duopolio Costa-Aponte (Msc) (
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Southampton «Più ci penso e più mi sembra strano. Abbiamo navi straordinarie come questa, eppure la nostra quota di mercato in Italia raggiunge appena l'1%, mentre nel resto del continente superiamo il 10%». Snocciola statistiche amare senza perdere il sorriso, Magnus Wrahme, direttore generale per il Sud Europa di Royal Caribbean, seconda compagnia crocieristica al mondo, uffici italiani a Genova e - dal mese prossimo - home port mediterraneo a Civitavecchia. «Il vero problema dell'Italia è il duopolio Costa-Msc - spiega - Chiunque avrebbe difficoltà a confrontarsi con una realtà anomala come la vostra. Ma noi ci riusciremo, ne sono convinto. Riusciremo a portare gli italiani sulle nostre navi, è una sfida che non vogliamo perdere».
Southampton, Inghilterra. Sulla Freedom of the Seas, ultima ammiraglia della flotta Royal, sono appena saliti duemila invitati, arrivati da mezzo mondo per la crociera inaugurale della nave più grande del mondo. Fra di loro anche l'ispettore del Book of Guinness, salito fin qui per cancellare dal libro dei primati il nome della Queen Mary II e sostituirlo con quello della Freedom, gigante di 340 metri grande quattro volte il Titanic, che nei suoi spazi infiniti ospita tutto ciò che la mente di un crocierista può immaginare: dalla piscina con onde artificiali dove praticare il surf ai campi da golf e da basket, dalla cappella per matrimoni (Love Boat insegna...) a un casinò degno delle notti di Las Vegas.
Ma è proprio questo che chiedono i clienti delle compagnie? «Sono navi di nuova concezione - dice Wrahme, nella sua veste di padrone di casa - che rompono un antico schema, quello della crociera intesa come vacanza sedentaria, per anziani o persone poco attive. E' con queste navi che andremo all'attacco del mercato italiano. Per contrastare il duopolio Costa-Msc, certo. Ma anche per offrire all'Italia un prodotto diverso da quello tradizionale».
Oggi in Italia, spiega il manager di Royal Caribbean, ci sono almeno trenta milioni di persone disposte a spendere più di mille euro per andare in vacanza. «Eppure sono pochissimi quelli che scelgono una crociera. Significa che il paese ha bisogno di nuove proposte, e noi siamo qui per offrirgliele. Da quest'anno la Voyager of the Seas (altro gigante di 311 metri, ndr) scalerà Civitavecchia e Napoli. L'anno prossimo, poi, arriverà la Navigator, che toccherà Cagliari, Livorno e ancora Civitavecchia.(qui ovviamente aspetteremo le foto di qualche utente che abita a Cagliari
) L'1% della quota di mercato non ci basta più».
Royal Caribbean, insomma, è sempre più orientata verso il mercato del vecchio continente. E quello mediterraneo in particolare, dove prevede di imbarcare almeno il 50% di passeggeri di nazionalità europea. «Io penso che la vera svolta, per chi fa il nostro lavoro, arriverà quando torneranno disponibili gli itinerari del Mediterraneo orientale», commenta il numero uno di Royal Caribbean International, Adam Goldstein. Che difende così la scelta, non da tutti condivisa, di investire in costruzioni sempre più grandi: «Abbiamo fondati motivi per essere ottimisti. La gente apprezza queste navi perché al loro interno trova tutto ciò che rende piacevole una vacanza. E non è solo questione di lusso, come si potrebbe credere. Pensateci: il prezzo di una crociera include il vitto, l'alloggio, gli spostamenti da una località all'altra e una serie di attrazioni che, nel caso di Freedom of the Seas, sono davvero incredibili. Il futuro è questo. Forse lo capiremo meglio quando sarà ampliato il canale di Panama».
Royal Caribbean, per non smentirsi, ha preferito anticipare i tempi:
nel 2009 prenderà in consegna la prima nave da 220.000 tonnellate di stazza. Nave dei record per i prossimi tre anni.
