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Royal Caribbean reports 2011

  • Autore discussione Autore discussione Felix73
  • Data d'inizio Data d'inizio
F

Felix73

Guest
E' stato reso pubblico il report relativo ai risultati dell'ultimo trimestre e di tutto il 2011 della Royal.
Una società decisamente in crescita.
I punti che ho personalmente ritenuto più interessanti, al di là delle cifre legate al conto economico, sono relativi in sintesi a:

- Preoccupazione da parte dell'azienda di far interpretare ai soggetti esterni gli andamenti dei costi al netto ed al lordo dei rincari di carburante. Questo ci fa capire quanto può incidere, in termini di minor utile, l'andamento oscillante di tale voce di costo, di primaria importanza, ma soprattutto non governabile. Inoltre, pone le basi per opportune riflessioni sulle politiche di prezzo ai clienti, tendenzialmente costanti se non discendenti nel tempo, effetto diametralmente opposto rispetto a quanto ci capita di vedere nella nostra vita quotidiana, ove tutto diventa più costoso proprio per effetto dell'andamento della quotazione del greggio ( e non solo da quello...vedi accise...sapete che noi paghiamo tuttora 1.90 lire per litro per un incremento dell'accisa dovuto alla guerra in Abissinia del 1935 ??... :-) )

- L'importanza che per tutto il mondo delle crociere ha avuto la tregedia della Concordia: Royal si preoccupa di descrivere gli scenari del 2012 con un Outlook Pre-Concordia, e successivamente ipotizza l'impatto che l'evento potrà determinare all'interno della compagnia in termini di prenotazioni etc. Insomma, in linea di massima, una valutazione del danno da parte di una compagnia concorrente di Costa.

Ovviamente, non tutto è da prendere come "oro colato"... in parte dietro c'è una politica comunicativa che in sintesi può significare : " bè...per ora...non potendo valutare con precisione il potenziale danno...cominciamo a mettere le mani avanti..."
Ma tuttosommato, la chiusura del report è rassicurante: nel lungo periodo, non ci si aspetta un impatto negativo significativo.

Un saluto

http://www.cruiseindustrynews.com/cruise-news/6741-royal-caribbean-reports-q4-and-2011-results.html
 
Ultima modifica:
Ciao Felix; quello del carburante è un aspetto che ho sempre sottolineato anche io negli stessi termini che hai esposto tu a commento.

Per quanto riguarda quello delle ricadute sui traffici, ho le idee un po' confuse, anche se immagino, per l'immediato, una certa contrazione delle prenotazioni sull'onda emotiva dell'incidente.
 
Interessante...grazie!;)

Beh, che "l'effetto Concordia" venga preso in considerazione anche oltre confine era tutto sommato abbastanza prevedibile...sta avendo, come abbiamo già detto, sta avendo molto visibilità.

Sul discorso dei carburanti sinceramente non ci ho mai capito molto...so solo che normalmente (crociere escluse) la voce "adeguamento" la trovi sempre presente al momento del saldo di un viaggio o, come giustamente dici, nella vita di tutti i giorni...ed in effetti mi chiedo come questa voce nelle crociere non si presenti!
 
Laura, nonostante la regolamentazione contrattuale in fatto di aumento del prezzo del petrolio, nessuna delle grandi compagnie lo ha mai applicato, anche se attualmente ne ricorrerebbero i presupposti, per il fatto che il "surcharge" è stato l'elemento che più proteste ha suscitato da parte dei crocieristi, e il più "male digerito".
 
Laura, nonostante la regolamentazione contrattuale in fatto di aumento del prezzo del petrolio, nessuna delle grandi compagnie lo ha mai applicato, anche se attualmente ne ricorrerebbero i presupposti, per il fatto che il "surcharge" è stato l'elemento che più proteste ha suscitato da parte dei crocieristi, e il più "male digerito".

Eh già :|
Credo sia una questione di "cultura" locale.
L'aumento del carburante lo subiamo e non possiamo fare altro (proteste locali a parte ovviamente) posto che deriva da una precisa disposizione normativa, purtroppo
Il surcharge - piuttosto che le famose/famigerate mance a bordo - che potrebbe essere equiparato ad una "tassa" visto che deriva dalla richiesta di un preciso servizio, viene invece vissuto come un "qualcosa" che ci viene imposto dalla Compagnia per guadagnare ancora un pò di più...subdolamente, secondo alcuni...
 
Laura, nonostante la regolamentazione contrattuale in fatto di aumento del prezzo del petrolio, nessuna delle grandi compagnie lo ha mai applicato, anche se attualmente ne ricorrerebbero i presupposti, per il fatto che il "surcharge" è stato l'elemento che più proteste ha suscitato da parte dei crocieristi, e il più "male digerito".

Ritengo sia indice di serietà delle compagnie non averlo fino ad oggi applicato...anche se prima o dopo me l'aspetto, vista la discesa dei prezzi delle crociere e i margini di utile sempre più bassi.

Quello che mi chiedo è come vengono fatti i prezzi (visto che sicuramente ne tengono conto) probabilmente fanno una media degli aumenti standard di un certo periodo e inseriscono questo valore nel prezzo della crociera a catalogo...se non ci sono picchi particolari potrebbe andargli bene.
 
Come funziona, è scritto nei catalogh, non so se su tutti, nella parte dedicata alle Condizioni Generali di Contratto.
 
In realtà , il fatto che le compagnie non lo facciano, è diventata una vera e propria leva di marketing.
Lo si capisce da come lo comunicano, ne danno ampia pubblicità.
Ci sono compagnie (vado a memoria da una discussione presente nel Forum iniziata da Rodolfo mi pare) che hanno dichiarato in maniera ampiamente diffusa che per tot anni (quindi esponendosi a forti rischi)la parte del prezzo pagato dal crocierista relativa al carburante verrà di fatto "congelata", nonostante il contratto preveda gli adeguamenti.
Io personalmente sarei disposto ad accettare di più un adeguamento tariffario a seguito del rincaro del carburante, che non ad esempio il pagamento della colazione in camera. Lo giustificherei di più.
In merito al report, è interessante sottolineare come (se ho interpretato bene) la tragedia della Concordia abbia colpito maggiormente, in termini di prenotazioni, la clientela Europea (molto più esposta da un punto di vista mediatico all'evento rispetto a quella Americana) e soprattutto la fascia dei neo-crocieristi (quelli meno esperti, perchè quelli esperti ritengono che le crociere siano un modo di far vacanza assolutamente sicuro).

Un saluto
 
In realtà , il fatto che le compagnie non lo facciano, è diventata una vera e propria leva di marketing.
Lo si capisce da come lo comunicano, ne danno ampia pubblicità.

Credo che considerato l'odio verso questo rincaro sia un'ottima strategia di marketing.
Ripeto, sono convinta che alla fine sia un rischio abbastanza calcolato...nel senso, se il petrolio aumenta di tot euro al mese per un periodo x, per conto mio le compagnie calcolano quanto può essere l'aumento medio mensile e moltiplicano e aggiungono questo valore al prezzo della crociera per tutto il periodo di validità del catalogo.
Esempio: se il petrolio aumenta diciamo di 1 euro al mese e il catalogo vale per 16 mesi, al prezzo della crociera aggiungono 16 euro...poi nella media ci possono guadagnare come perdere, questo è chiaro.


In merito al report, è interessante sottolineare come (se ho interpretato bene) la tragedia della Concordia abbia colpito maggiormente, in termini di prenotazioni, la clientela Europea (molto più esposta da un punto di vista mediatico all'evento rispetto a quella Americana) e soprattutto la fascia dei neo-crocieristi (quelli meno esperti, perchè quelli esperti ritengono che le crociere siano un modo di far vacanza assolutamente sicuro).

Beh, questo tutto sommato non mi stupisce.
Gli americani sono storicamente più abituati di noi alle crociere e per loro la Costa è "solo" una sottomarca di Carnival...su cui viaggiano poco e ritengono comunque un po' inferiore ai loro standard.
Per gli europei invece Costa è un marchio già più conosciuto, è abbastanza normale che si sentano emotivamente più coinvolti.

Idem per il discorso neo-crocieristi...si teme sempre ciò che non si conosce e se ne ha paura.
Se succede un incidente aereo è più facile che si spaventi e si preoccupi uno che ha paura di volare o vola poco, piuttosto di chi prende un aereo alla settimana.

E poi in certe valutazioni ci vuole anche intelligenza, sarebbe curioso conoscere anche il target socio-culturale delle persone a cui hanno fatto certe domande...;)
 
Eh già :|
Credo sia una questione di "cultura" locale.
L'aumento del carburante lo subiamo e non possiamo fare altro (proteste locali a parte ovviamente) posto che deriva da una precisa disposizione normativa, purtroppo
Il surcharge - piuttosto che le famose/famigerate mance a bordo - che potrebbe essere equiparato ad una "tassa" visto che deriva dalla richiesta di un preciso servizio, viene invece vissuto come un "qualcosa" che ci viene imposto dalla Compagnia per guadagnare ancora un pò di più...subdolamente, secondo alcuni...

Si Alcia, condivido abbastanza il tuo ragionamento.
C'è da aggiungere che in Italia esiste un "enorme equivoco" di cui siamo perennemente vittime.
Mi spiego meglio: in ossequio alle leggi di mercato, il prezzo dei carburanti è legato al prezzo del petrolio.
Ed infatti, aumenta il petrolio ed aumenta la benzina ed il gasolio. Poi però, quando il prezzo del petrolio cala, quello della benzina e del gasolio non si adeguano in proporzione. Come mai? Bè, se lo chiedi alle compagnie petrolifere ed ai benzinai, loro ti risponderanno che è colpa del livello delle accise imposte dal governo, se lo chiedi al governo (e, sottolineo, a QUALSIASI governo) ti risponderanno che è colpa delle compagnie che fanno cartello e ci marciano...quindi non è colpa di nessuno in sostanza...
Insomma, il sospetto che questo enorme "equivoco" faccia comodo a tanti c'è.....
Altrettanto, bisogna riconoscere che le compagnie crocieristiche non hanno mai "approfittato" di questo...spesso rimettendoci...

Un saluto
 
Ultima modifica:
Beh, questo tutto sommato non mi stupisce.
Gli americani sono storicamente più abituati di noi alle crociere e per loro la Costa è "solo" una sottomarca di Carnival...su cui viaggiano poco e ritengono comunque un po' inferiore ai loro standard.
Per gli europei invece Costa è un marchio già più conosciuto, è abbastanza normale che si sentano emotivamente più coinvolti.

Idem per il discorso neo-crocieristi...si teme sempre ciò che non si conosce e se ne ha paura.
Se succede un incidente aereo è più facile che si spaventi e si preoccupi uno che ha paura di volare o vola poco, piuttosto di chi prende un aereo alla settimana.

E poi in certe valutazioni ci vuole anche intelligenza, sarebbe curioso conoscere anche il target socio-culturale delle persone a cui hanno fatto certe domande...;)

Laura, una precisazione in merito a quanto hai scritto. Il report è stilato sui dati di Royal (prenotazioni, anagrafica clienti, etc.), e riguarda Royal.

Un saluto
 
C'è da aggiungere che in Italia esiste un "enorme equivoco" di cui siamo perennemente vittime.
Mi spiego meglio: in ossequio alle leggi di mercato, il prezzo dei carburanti è legato al prezzo del petrolio.
Ed infatti, aumenta il petrolio ed aumenta la benzina ed il gasolio. Poi però, quando il prezzo del petrolio cala, quello della benzina e del gasolio non si adeguano in proporzione. Come mai? Bè, se lo chiedi alle compagnie petrolifere ed ai benzinai, loro ti risponderanno che è colpa del livello delle accise imposte dal governo, se lo chiedi al governo (e, sottolineo, a QUALSIASI governo) ti risponderanno che è colpa delle compagnie che fanno cartello e ci marciano...quindi non è colpa di nessuno in sostanza...
Insomma, il sospetto che questo enorme "equivoco" faccia comodo a tanti c'è.....

Enorme dilemma...me lo sono sempre chiesta anch'io!Quando aumenta la benzina tutti pronti a dirti "il prezzo del barile è arrivato a..." quando però questo scende, tutti zitti...Quella dei "cartelli" è un altra interessante questione...cominciassero a mettere delle multe davvero pesanti, per conto mio, vedi come e sè smettono di farlo...finchè i guadagni sono superiori conviene pagare le sanzioni.


Laura, una precisazione in merito a quanto hai scritto. Il report è stilato sui dati di Royal (prenotazioni, anagrafica clienti, etc.), e riguarda Royal.

E hai ragione!:p
Io comunque mi riferivo al fatto che, a livello di impatto emotivo, il fatto che l'incidente sia successo a Costa incide diversamente a seconda delle "tradizioni" crocieristiche del paese di appartenenza.

Se così non fosse, in teoria, un cliente Royal neanche dovrebbe preoccuparsene di questo incidente...
 
Grazie Felix del tuo esposto.

Scusate se vado fuori tema.
In Germania il prezzo del gasolio che viene utilizzato per riscaldamento é di 0. 90 cent per llitro, le tasse é giusto che vengano pagate da tutti perche servono allo stato per il farbisogno dei cittadini, ma lo stato non deve derubare i suoi cittadini, 40 cent di differenza tra due stati Europei sono tanti.
Quella dell´acissa dell´Abissinia del 35 non la conoscevo, ma si quella del ´66 dell´alluvione di Firenze : Ma scusate, tanti anni abbiamo avuto bisogno ???
Teniamo presente sul prezzo della benzina il cambio dollaro - euro, ma anche qui in Germania fanno i finti tonti.

Anch´io preferisco l´annuncio dell´aumento di carburante che fare pagare la colazione in cabina, mossa molto antipatica.

Sulle previsioni Royal é tutto normale, la scena é divisa sulle grandi quattro, possono fare tutte le previsioni che vogliono ma secondo me il primo punto che devono tenere in conto é il potere d´acquisto dei clienti.
Attualmente il Nord America é in negativo, l´Europa é in discesa, l´Australia va bene, il SudAmerica é in forte crescita grazie al Brasile, la Cina manca mentalitá, l´India ancor di piú.
Non vedo una forte crescita in nessuna compagnia almeno fino il 2014 , si ricambio di unitá ma non crescita in numero, sí all´aumento letto, si alla rinovazione di nuove unitá e crescita di mercati secondari ( Pullmantur, iberocruceros, Tui, Aida )

Un saluto.
 
Ciao Tano, si, concordo con te, 0.40 cent di differenza sono davvero troppi.
Sulle accise, sappi che ben 0.25 centesimi per litro sono "giustificati" attualmente dalle seguenti cause:

- Guerra di Abissinia del 1935
- Crisi di Suez del 1956
- Tragedia del Vajont del 1963
- Alluvione Firenze del 1966
- Terremoto del Belice del 68
- Terremoto del Friuli del 76
- Irpinia del 1980
- Missione militare in Libano del 1983
- Missione in Bosnia del 96
- Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004!!!!

Inoltre, su queste accise si paga anche l'IVA ( di fatto, una tassa sulla tassa)

Non male, vero?
Fine OT

Un saluto
 
Entro nella discussione senza avere nozioni specifiche a riguardo, ma per l' aumento del prezzo carburante, mi sembra che le compagnie crocieristiche possano ammortizzare i costi derivanti dai vari aumenti su percentuali passeggeri/tratte molto superiori ad esempio alle compagnie aeree, ed inoltre si rifanno anche con la possibilità di ammortizzare tali costi con il fatto che a bordo i passeggeri continuano se vogliono a spendere e produrre così altri guadagni....le varie Spa, vari bar, ristoranti a tema, il casinò, producono comunque ricavi non indifferenti, perciò riescono a eliminare la brutta voce del' aumento carburante che tanto suona male alle orecchie di noi viaggiatori....
 
Entro nella discussione senza avere nozioni specifiche a riguardo, ma per l' aumento del prezzo carburante, mi sembra che le compagnie crocieristiche possano ammortizzare i costi derivanti dai vari aumenti su percentuali passeggeri/tratte molto superiori ad esempio alle compagnie aeree, ed inoltre si rifanno anche con la possibilità di ammortizzare tali costi con il fatto che a bordo i passeggeri continuano se vogliono a spendere e produrre così altri guadagni....le varie Spa, vari bar, ristoranti a tema, il casinò, producono comunque ricavi non indifferenti, perciò riescono a eliminare la brutta voce del' aumento carburante che tanto suona male alle orecchie di noi viaggiatori....

Schiaccia, in parte è vero, si tratta comunque di incrementi di costo di parecchie decine di milioni di euro per le compagnie.
E quindi di mancati utili, in misura estremamente importante.
Le tue considerazioni inoltre, introducono un ulteriore elemento di riflessione, e cioè che probabilmente le grandi navi hanno più capacità e possibilità di "spalmare" i rincari su una quantità di passeggeri ben maggiore, cosa che le piccole non riescono a fare, soffrendone in termini di redditività in maniera superiore.

Un saluto
 
Laura, nonostante la regolamentazione contrattuale in fatto di aumento del prezzo del petrolio, nessuna delle grandi compagnie lo ha mai applicato, anche se attualmente ne ricorrerebbero i presupposti, per il fatto che il "surcharge" è stato l'elemento che più proteste ha suscitato da parte dei crocieristi, e il più "male digerito".
qualcuno lo ha introdotto sulle sole crociere+volo, associandolo al solo volo, ma nessuna compagnia aerea lo ha introdotto.
 
le "minori" che poi non sono minori ma "Luxury" lo hanno introdotto, mentre ad altri l' aumento è stato richiesto solo per il passaggio aereo dei pacchetti volo+crociera.
 
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