Innanzitutto un grazie a Rodolfo per il link.
Caspita....perlomeno ci ho azzeccato con la vicenda del Basket e del titolo NBA.....
Ed anche le ipotesi di Gabriele, da me condivise, sembrerebbero confermate.
Ma Arison è, e probabilmente rimarrà, nella "governance", formalmente o no, perchè è il padrone di casa.
Qualche considerazione, ovviamente opinabile.
Dividendi: che fosse in atto un "braccio di ferro" tra azionisti (di minoranza) ed Arison lo si era percepito in chiusura dell'esercizio fiscale scorso.
Nonostante il calo degli utili di Carnival, era stato deliberato un "contentino" (ma non poco) in termini di dividendi "aggiuntivi" rispetto all'utile netto dell'azienda (in sintesi, è come se Carnival abbia distribuito ai suoi proprietari, gli azionisti, più di quanto guadagnato, e questo "surplus" è stato "pescato" dal cash netto del gruppo).
Nell'utile netto, oltre alle note vicende, ha pesato anche la "svalutazione" del marchio "Ibero", in forte crisi (da cui poi derivano le annunciate, ed opinabili, sinergie con Costa).
Ma probabilmente tutto ciò non è bastato.
Oltre alla perdita di reddittività, già prevedibile e messa in conto (forse meno prevedibile quella citata nell'articolo relativa all'esercizio corrente, ma non ho informazioni in merito, però non so se avete notato, la politica comunicativa e la diffusione dei report trimestrali Carnival nelle riviste ed in alcuni siti ha subito una brusca interruzione
),è in atto una erosione di "credibilità" in termini d'immagine della compagnia.
Certo, tutto è partito da Concordia, ma le recenti vicende dei black-out sulle altre navi ha pesato e non poco, tanto da mettere in atto un piano straordinario di adeguamento degli impianti a bordo delle navi, che di fatto ha rappresentato anche un"ammissione di colpa" (e da qui sorge la mia perplessità sulla stabilità dei rapporti in futuro tra Carnival e Fincantieri).
Ogni tanto mi capita di seguire qualche talk show americano (David Letterman Show su tutti), e l'ironia sulla compagnia di Miami è feroce e frequente.
Insomma, Carnival è in difficoltà nei confronti dell'opinione pubblica, e quindi anche dei suoi azionisti di minoranza (tra cui vi sono dei fondi d'investimento, gente che bada molto al sodo insomma...). E deve dare dei messaggi forti. Ed Arison, forse responsabilmente, forse solo per immagine, o forse per altri motivi, l'ha fatto.
Carnival sulla via del fallimento? Assolutamente no. Il bilancio, seppur con andamenti in calo, rimane sempre ottimo. Ed allora perchè tutto questo nervosismo?
Per due motivi: il primo, è perchè un'azienda, seppur sana, non si confronta solo con il proprio utile e con il proprio risultato (ripeto, buono), ma piuttosto si confronta con le "aspettative" degli investitori. E più il GAP tra questi due concetti (utile realizzato rispetto all'"aspettativa") è marcato, più questo genera scontento, preoccupazione, nervosismo.
Il secondo motivo, è in ottica futura. Quote di mercato perse, danni d'mmagine, cause in corso, genereranno sicuramente degli outlook negativi, con un peggioramento degli scenari futuri.
E come il Comandante di una nave che naviga verso un ostacolo imprevisto ha l'obbligo di virare "a tutta barra" per evitarlo, anche Carnival deve dimostrare tutt'altro che immobilismo, ma anzi, deve dimostrare capacità di cambiare e di saper "virare".
Vedremo.
Un saluto