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Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
I

Italian Cruiser

Guest
Sorpresa sorpresa ! :mrgreen:

Ecco il Diario di viaggio della meravigliosa crociera su Serenade of the Seas. Vista la lunghezza ho vivacizzato il tutto con tutta una serie di battute e considerazioni, spero spiritose, scaturite dal clima della crociera e proprie del mie carattere.
_________________________________________________________________________________________________________

Autore: Italian Cruiser.
Crociere Effettuate (esclusa questa): 27.
Compagnia di navigazione: Royal Caribbean International.
Nave: Serenade of the Seas.
Varo: 2003.
Bandiera: Bahamas.
Crociera: Canada & Alaska.
Occupazione nave: 80%.
Data Partenza: 22/09/2007.
Data Ritorno: 5/10/2007.
Giorni crociera: 13
Porto di Imbarco/Sbarco: Vancouver (British Columbia)/San Diego (California).
Voto Ristorazione: 9.
Voto Bar: 9.
Voto Gastronomia: 9.
Voto Hotel a Vancouver: 9.
Voto Animazione: 6,5 (teatro) 8 (team di animazione).
Voto Escursioni: 9.
Voto Organizzazione Nave: 9.
Voto Programma di Fedeltà: 9.
Voto Nave: 9.
Voto Itinerario: 8,5.

Diario di viaggio:

21 Settembre. La seconda parte della mia lunga vacanza verso California, Messico, Canada e Alaska è iniziata con l’arrivo all’aeroporto di Los Angeles, a conclusione di una bellissima escursione guidata della città. Visto che mancavano diverse ore per la partenza per Vancouver, ho deciso di usufruire dei servizi della Crown Room di Delta, disponibili dietro pagamento di 25 dollari. Ottima scelta: ampia sala panoramica con comodissime poltrone a disposizioni, schermi televisivi giganti, open bar per bevande e snacks gratuiti di ogni tipo, postazioni con collegamento gratuito ad internet, persino la possibilità di fare una doccia calda volendo. Con l’approssimarsi dell’ora della partenza mi sono recato al cancello d’imbarco. Delta per i voli su Vancouver si appoggia su Expressjet Airlines, utilizzandone i suoi aeromobili con i propri colori. L’imbarco del volo è avvenuto con un certo ritardo. A bordo il pilota ci ha avvisato di un’ulteriore attesa, dovuta a controlli periodici effettuati sull’aeromobile. Quello che mi domando è perché Delta, consapevole del fatto che questi controlli dovevano essere eseguiti quel giorno, non abbia semplicemente sostituito l’aereo con un altro, così da evitare ai suoi passeggeri qualsiasi disagio. Durante il volo sono stati serviti diversi snacks e bevande. All’arrivo a Vancouver ho compiuto le formalità d’immigrazione e doganali per il Canada in tempi rapidi: altrettanto veloce il ritiro del bagaglio. Ho preso un taxi per l’Hotel Marriott Pinnacle Downtown, dove avrei trascorso la notte. Le informazioni inviatemi via e-mail da Marriott qualche giorno prima della partenza si sono rivelate esatte: il percorso in taxi, piuttosto lungo, è costato esattamente 30 dollari canadesi. Inizialmente avevo pensato di soggiornare nell’area dell’aeroporto, a Richmond, dove non mancano gli hotels. Riflettendo meglio sono giunto alla conclusione che in questo modo non avrei visto praticamente nulla di Vancouver, visto che mi sarei imbarcato il giorno dopo, a meno di prenotare un’escursione a pagamento che avrebbe comportato una sveglia alle 6:00 del mattino ! No, no, no, non faceva per me !!! Ho quindi approfittato di un’offerta per una stanza prepagata al Marriott Downtown. Si tratta di un imponente grattacielo arredato in uno stile contemporaneo di classe. Il personale alla reception è stato estremamente cortese ed efficiente: gli unici inconvenienti con il gruppo Marriott sorgono sempre con accrediti per difetto di miglia sul mio account Delta Skymiles ! Stanza al 15 piano estremamente ampia e confortevole. Solo da quella di poteva comprendere la classificazione dell’hotel 4 diamonds. Televisore enorme, cassaforte, minibar: non mancava proprio niente. Una particolarità era la parete a vetri di fondo ad andamento semicircolare, con vedute notevoli sullo skyline di Vancouver e squarci sulla baia. Altrettanto grande il bagno: set di cortesia con prodotti per il corpo, vasca e doccia separate: se in Canada conoscessero anche il bidet tutto sarebbe perfetto ! Il letto, più morbido ed avvolgente di una nuvola, mi ha garantito un sonno ristoratore stupendo. Prima di andare a dormire sono andato a dare un’occhiata al fitness center dell’hotel, a disposizione degli ospiti gratuitamente 24 ore su 24: piscina coperta con jacuzzi, sauna, bagno turco e palestra. Se non fossi stato tanto stanco ne avrei sicuramente usufruito. Dovessi tornare in futuro a Vancouver giuro che ci passo una mezza giornata di sicuro !

22 Settembre. A colazione ho optato per il buffet dell’hotel, disponibile al prezzo di 21 dollari canadesi. Ampia scelta di piatti caldi e freddi, con un’enfasi su dolci e frutta. Ho particolarmente apprezzato l’eccellente salmone fresco e la buonissima omelette preparata al momento da un esperto cuoco. Una piacevole passeggiata di circa 30 minuti sotto un tiepido sole mi ha portato a Stanley Park, enorme cuore verde di Vancouver, dove ho avuto modo di vedere i bellissimi totem indiani. A Vancouver amano indubbiamente lo sport: un lungo percorso ciclabile costeggia la baia inoltrandosi all’interno del parco. Lungo la strada si incontrano numerosi patiti di jogging. Tornato in hotel, dopo una breve pausa per comprare alcuni souvenirs, ho effettuato il check out. Verso mezzogiorno ho preso un taxi per il terminal crocieristico di Ballantyne. Purtroppo Royal Caribbean non usa il famoso terminal crocieristico Canada Place, quel giorno occupato dalla Zuiderdam della Holland America Line: Serenade of the Seas, la nave che mi avrebbe portato in Alaska ci sarebbe entrata tranquillamente, visto che gli attracchi non mancano ! Arrivato a Ballantyne, un’area del porto di Vancouver utilizzata anche per lo stoccaggio dei containers, ho consegnato il bagaglio agli addetti. Le operazioni di check in hanno richiesto pochi minuti. Visto che l’imbarco era già in corso, non c’è stata attesa alcuna. Accordi specifici tra il governo canadese e quello statunitense consentono ai passeggeri diretti in Alaska o alle Hawaii di effettuare direttamente a Vancouver le formalità di immigrazione negli Stati Uniti, evitando di doverle compiere al primo porto di scalo in territorio statunitense. Salito sulla nave mi sono immediatamente recato in cabina, un’esterna al Ponte 4. Qualche informazione su Serenade of the Seas. Varata nel 2003, madrina l’attrice Whoopy Goldberg, è la terza delle quattro navi di classe Radiance (panamax), costruite dai Cantiery Meyer di Papenburg in Germania e spesso utilizzate per crociere lunghe. Avevo già un’idea di come potesse essere la mia cabina, visto che Royal Caribbean, nei suoi depliants italiani, utilizza principalmente le foto delle cabine delle navi di classe Radiance. Ampio letto matrimoniale, con alle spalle un enorme finestra tonda, divano a due posti, ampia scrivania con minibar e ripiani a scomparsa celati da spacchi, grande armadio che ha comodamente accolto tutto il contenuto dei miei bagagli, valigia e portabiti compresi. Bagno spazioso, anch’esso provvisto di ripiani a scomparsa per effetti personali da toletta, cabina doccia semicircolare con antine di vetro, dello stesso tipo di quelle delle navi di classe Voyager. Mi sono poi recato al Windjammer Cafè, la vasta area buffet situata a poppa del Ponte 12. Arredato in stile marinaro, è un ambiente estremamente piacevole per mangiare, provvisto di ben 2 aree all’aperto, attrezzate con poltroncine e divanetti in vimini, una a ridosso della piscina centrale, l’altra, in parte coperta da una tensostruttura, a poppa. Numerose postazioni, “isole” per scegliere il cibo preferito: insalate, pasta, sandwiches, specialità messicane, carne e pesce, dolci. Di rigore a pranzo l’eccellente limonata ghiacciata. Tè ed acqua con ghiaccio non mancano mai. Dopo pranzo ho iniziato ad esplorare la nave. Serenade of the Seas è provvista di un bellissimo solarium in stile indiano, coperto da un soffitto di vetro. Ampia piscina accessibile da una scalinata e dalle canoniche scalette laterali. Particolari le grandi scultura a maschera che versavano getti d’acqua fresca nella piscina, ed il ponticello che la attraversava, con sullo sfondo due grandi teste d’elefante dorate ed un arco finemente traforato. Tripudio di piante vere e finte. Un ambiente dai tocchi farcusiani in chiave soft e ricercata, adatti ad aree come una piscina. Il solarium rivelerà uno dei miei luoghi preferiti durante la crociera, per due ottime ragioni: i comodissimi lettini con materassino, da me ribattezzati “pisolo”, e le crepes con cioccolato e mandorle preparate gratuitamente al cafè della piscina, luogo ideale per spuntini leggeri. Buoni anche gli ingredienti dei diversi tipi di pizza serviti: unico inconveniente, spessore troppo simile a quello di una focaccia. Su tutte le navi Royal Caribbean il solarium è riservato agli over 16. In Alaska, da mezzogiorno alle 16, è consentito l’accesso ai bambini, rigorosamente accompagnati dai genitori. Il personale vigila sul pieno rispetto delle regole. Il fitness center della Serenade occupa due ponti a prua. Il piano superiore è dedicato alla palestra, con i macchinari più moderni, e all’area per l’aerobica ed altri esercizi fisici. Il piano inferiore è dedicato alla Spa. Dispone di una suite termale in condivisione tra uomini e donne, simile per struttura alla Samara di Costa. Indubbiamente la cosa più accattivante per me erano i lettini anatomici in muratura rivestiti da ceramiche. Pass giornaliero disponibile a pagamento, con offerta a 79 dollari per quello settimanale. Non ho utilizzato la suite termale, visto che Royal Caribbean, contrariamente a Costa Crociere, mette comunque gratuitamente a disposizione sia sauna che bagno turco negli spogliatoi maschili ed in quelli femminili. La sauna avrebbe potuto accogliere 14 persone. Il bagno turco aromatizzato 8. Area ideale per il relax, se non fosse stato per qualche Americano attempato un tantino troppo intraprendente (facilissimo per me liquidarli in 2 secondi), e per i numerosi Tedeschi, che, anche nella sauna ed il bagno turco, luoghi per me deputati, oltre che alla cura del corpo, al relax ed alla riflessione, non smettono un attimo di parlare. Se avessi una conoscenza adeguata del Tedesco non avrei esitato a dirgli nella loro lingua se potevano andare altrove per i loro discorsi fiume ! Tra parentesi il più delle volte usano un tono quasi da rissa quando parlano tra di loro. Per quanto riguarda le aree pubbliche Serenade of the Seas ha le stesse attrezzature sportive della più grande classe Voyager. Mancava solo la Pista di Pattinaggio su ghiaccio. Per il resto grande parete per arrampicate, campo polisportivo multifunzione, minigolf. Le condizioni climatiche dell’Alaska hanno impedito l’utilizzo della parete: e detto per inciso, vista la mole di tanti passeggeri, se solo avessero provato avrebbero fatto la fine dei nostri prosciutti appesi a stagionare ! Ho provato il minigolf: tiro preciso come traiettoria ma sin troppo energico, come del resto da bambino, quando in vacanza sulla Riviera Adriatica (i tempi delle crociere erano ancora lontani) mi cimentavo in questo passatempo. Magari avrei avuto un futuro come giocatore di golf ! Notevoli anche le attrezzature per bambini, specie la grande piscina con scivolo. L’Alaska, specie a fine settembre, non è destinazione per famiglie, non mancavano comunque bambini ed adolescenti. Uno staff altamente qualificato ha impedito per tutta la crociera qualsiasi interferenza con le attività e gli spazi degli adulti. Il numero di saloni della nave è notevole. Possono essere divisi in due categorie: dai colori più soft, tipo lo Champagne Bar, la Sala da Ballo Safari, o il bellissimo bar nautico the Schooner, più stimolanti come lo Sport’s Bar the Pit Stop, con i grandi schermi televisivi a parete. Niente effettacci alla Farcus comunque. Enorme il casinò, caratterizzato da un’originale reinterpretazione dello stile Liberty. Teatro su tre piani, da me ribattezzato il “Tempio della Blue Comedy”. I miei luoghi preferiti erano la Viking Crown Lounge, per gli spettacolari panorami (come discoteca riscuoteva scarso successo, anche alle 11 era praticamente semivuota) e lo Schooner Bar. Bellissima la metà di una grande imbarcazione a vela affissa sulla parete d’ingresso. Imponente l’atrio The Centrum, con una grande scultura contemporanea sospesa. I due ascensori panoramici sul lato sinistro guardando la prua garantivano, per la presenza di enormi vetrate, panorami spettacolari sul mare. Prima della partenza si è tenuta la canonica esercitazione di salvataggio, abbastanza breve, nonostante sia stata effettuata anche in Tedesco: presenza dei fotografi di bordo quasi inavvertibile. Finalmente la nave è salpata. Le manovre sono state piuttosto lunghe, visto che la Zuiderdam, in partenza dal terminal Canada Place, aveva la precedenza. Eccellente opportunità di scattare delle foto: lo skyline di Vancouver è davvero notevole. Città dei mille contrasti, chiaramente visibili dal mare, grattacieli e costruzioni modernissime, che si alternano con l’enorme polmone verde di Stanley Park. Il passaggio sotto il Lion’s Gate, salutati festosamente da gruppi di persone affacciate da un belvedere dell’attiguo Stanley Park, è stato bellissimo. Per la cena mi è stato assegnato un tavolo da 4 sulla balconata el Ristorante Reflections. Ed anche in questo caso, ogni volta che volgevo lo sguardo sul livello inferiore del ristorante, mi sembrava di vedere tanti pesci in un acquario: ottimo colpo d’occhio sul contrastante mix di passeggeri, veramente dai 0 ai 90 e passa anni ! Il tavolo è rimasto deserto per la prima sera. Dalla seconda sera in poi è comparso, a fasi alterne nel corso della crociera, un architetto californiano, tipo simpatico sulla quarantina dalla conversazione piacevole. Ho ricevuto un invito al Ristorante speciale Chop’s Grille. Al ristorante Reflections ho trovato personale preparatissimo. Claudio, un cameriere italo-messicano bravissimo, di origine piemontese (Cuneo). Non pensate a qualche “reduce” dell’Italia di Navigazione: sui 35 anni. Melissa, l’aiuto cameriera, una simpaticissima e dolcissima ragazza peruviana di Lima. Due tipi dalle idee chiare, bravissimi nel loro lavoro, ma già proiettati verso un futuro diverso: ristorazione a Londra per Claudio, insegnamento elementare in Perù per Melissa. Melissa consigliava i diversi tipi di pane disponibili a cena, buonissimi i bocconcini al sesamo, Claudio forniva preziosi suggerimenti sui piatti del giorno, anticipando, a fine cena, le specialità della sera successiva. Le cene su Royal Caribbean sono a tema: cucina orientale, francese, italiana, cena del comandante, dello chef. Non ho provato la pasta, ma niente da dire sull’alta qualità degli altri piatti, dagli antipasti al dessert. Spesso Royal Caribbean è riuscita ad avvicinarsi agli standard della controllata Celebrità Cruises. Accennavo ad uno dei ristoranti speciali della nave, Chop’s Grille: ho avuto modo di provare anche Portofino. Il costo è uguale per entrambi: 20 dollari a persona, bevande escluse. Chop’s Grille è specializzato in tagli di carne di primissima qualità: mai gustato un filet mignon così delizioso. Portofino offre un menù alquanto eclettico di cucina italiana, con porzioni davvero abbondanti. Fuori luogo per me la presenza di un piatto casalingo di facile preparazione come i saltimbocca alla romana. Per gli Americani sono comunque una novità. Ho gustato un buonissimo carpaccio di carne, seguito da una porzione media di pappardelle ai funghi, da un arrosto di vitello con verdure, e per concludere un assaggio di dolci con pannacotta e tiramisù. Tradizione italiana rispettata al 100% nella qualità degli ingredienti e della preparazione. Servizio estremamente attento in entrambi i ristoranti. In serata a teatro “Voyage of Adventure” con il gruppo de “Los Diablos Gauchos”, spettacolo eclettico ma interessante, intermezzo Blue Comedy a parte !

23 Settembre. La giornata si è aperta con l’annuncio del comandante di un cambio di itinerario, causa condizioni meteo-marine avverse nel Golfo dell’Alaska. Sitka sostituita da Wrangell, Hubbard Glacier dalla navigazione nel fiordo di Tracy Arm sino al Sawyer Glacier. Cambio alla pari, se non più vantaggioso per i passeggeri ! Giornata in navigazione nell’Inside Passage. In mattinata nella Viking Crown Lounge ho partecipato al Meet & Mingle Party riservato agli utenti di Cruisecritic (basta registrarsi sul loro sito se si partecipa alle crociere di 7 o più giorni). Buonissime le tartine ai gamberetti servite. Per il resto disastro totale. Mai incontrate persone così antipatiche e scostanti. Ognuno se ne stava in piccoli gruppetti per conto proprio: alla faccia del Meet & Mingle. Anche lo staff di bordo ci ha messo del suo: non tutti gli ospiti, il sottoscritto compreso, hanno infatti ricevuto il biglietto per la lotteria di bordo. Avendo visto in precedenza i premi non ho fatto storie: solo cianfrusaglie. Ci mancava solo di dovermi riportare in Italia una borsa termica per alimenti ! Stesso discorso per lo scambio di regalini concordato tra gli utenti su Cruisecritic. Gente che aveva portato un regalo non ha ricevuto niente in cambio: peggio, chi non aveva portato nulla si è preso un regalo. Cosa avevo portato io ? Due simpatiche brocchegallo, ossia bocchette a forma di gallo, di ceramica orvietana, rigorosamente realizzate a mano: non proprio sobrie, ma certamente più di buon gusto e meno ingombranti di altri "regali" ! Vi domanderete se in futuro parteciperò nuovamente ad un Meet & Mingle. La risposta è si: per le tartine e per i premi di una vera lotteria. Per esperienza posso dire che diverse persone che su Cruisecritic sembrano estremamente simpatiche, di persona si sono rivelate una delusione totale. Comunque ho avuto modo di incontrare anche dei veri amici, come la simpatica coppia del New Jersey formata da Sally e Steven: il meraviglioso giro di New York del 1 luglio 2007 lo devo infatti a loro. Su Serenade ho piacevolmente trascorso il resto della giornata in pieno relax ed attività tra la piscina del solarium ed il fitness center. Tranquilli non sono un maniaco del fitness: le lunghe soste “pappa” al Windjammer Cafè per il pranzo e la merenda pomeridiana non sono mai mancate nel corso dell’intera crociera. Non mi tiro mai indietro di fronte a del buon cibo, anche se evito di mangiare di continuo durante l’intero arco della giornata, abitudine comune per l’Americano medio. Nel tardo pomeriggio Cocktail di benvenuto del Comandante, il simpatico ed alquanto aitante Stig Nilsen, di nazionalità norvegese. Inoltre è emersa in tutta la sua effervescenza la direttrice di crociera, l’inglese Carly Boileau, che esattemente 20 anni fa esordiva come ballerina di Costa Crociere. In serata a teatro “Stage to Screen”, show liberamente ispirato a West Side Story, Hairspray e Chicago. Veramente notevole !.

24 Settembre. Primo scalo in Alaska a Wrangell, piccolo villaggio di pescatori, con case tipiche abbellite esternamente da notevoli dipinti. Non faceva particolarmente freddo: peccato solo per la pioggerellina insistente tipica del clima umido dell’Alaska. Anche a Wrangell non manca un piccolo gruppo di alti totem indiani. Grande offerta dei negozi di bordo sui souvenirs russi. Niente di strano: l’Alaska era territorio russo, venduto poi agli Stati Uniti. E tra oro e petrolio i Russi hanno avuto modo di pentirsene amaramente. Senza contare poi il turismo ed il commercio che ruota intorno al floridissimo mercato delle crociere. Per quanto riguarda i souvenirs, solito campionario di bamboline e pupazzetti russi, più le varie uova stile Fabergè in porcellana (convenienti) ed in metallo smaltato (care). Lo spasso è stato vedere le Americane impegnate in una vera e propria lotta corpo a corpo, spesso con l’aiuto dei rispettivi mariti, per accaparrarsi il pezzo ritenuto migliore ! Sarà che in Italia, visti anche i souvenirs che si vedono in città come Roma, Firenze o Venezia, generalmente questo tipo di chincaglieria non ci interessa ! In serata in teatro lo straordinario talento musicale al piano di Craig Dahn. Ho avuto modo di conoscerlo di persona il giorno dopo in palestra, tipo simpatico, ma, una volta scoperto che sono Italiano, poteva pure uscirsene con qualcosa di più originale della domanda se apprezzavo Rossigni ! Richiestissimo dalle compagnie di navigazione: sbarcato dalla Serenade, sarebbe poi partito da New York Brooklin sulla QM2 per poi passare su una nave Princess. Un piccolo aneddoto: nella locandina in teatro, oltre a due sue foto a figura intera e primo piano in abiti da scena, ne compariva una terza in canottiera con i bicipiti in bella mostra. Vanità maschile o modo di cercare “compagnia” ? Nel secondo caso al suo posto avrei lasciato perdere: quanto a femminucce, e a maschietti, Serenade era messa piuttosto maluccio tra i passeggeri !

25 Settembre. Giornata di navigazione nell’incredibile fiordo di Tracy Arm, un pezzo di Norvegia trapiantato in Alaska. La bellezza del ghiaccio in tutto il suo splendore. Alte pareti verdi costellate da innumerevoli cascate e cascatelle. Purtroppo la nave non si è potuta avvicinare più di tanto all’imponente Sawyer Glacier: abbastanza per poterne ammirare le incredibili tonalità blu. Quella “pazza” della direttrice di crociera, con l’aiuto dell’equipaggio, si è prodotta in uno spettacolino particolare, destinato ad arricchire il video della crociera, disponibile dai fotografi di bordo per l’acquisto. Rivestita da una tuta termica arancione, si è gettata da una lancia in mare, mettendosi a nuotare in acque piene di ghiaccio. Se mi davano un milione di dollari (pagamento anticipato con assegno circolare non trasferibile) probabilmente mi sarei buttato anch’io ! La sera in teatro la virtuosa del violino “Maria Neglia”. Visto che io, contrariamente a quanto creduto da Craig il pianista, non sono un amante virtuoso di questo tipo di musica, ho preferito il casinò. Money, money, money…non sarò diventato ricco, ma ho rifatto i soldi spesi per le escursioni !

26 Settembre. Icy Strait Point. Piccolo villaggio tipico, punto di partenza verso le escursioni in aereo alla volta di Glacier Bay. Quest’ultimo è un Parco Nazionale, famoso per i suoi ghiacciai: gli accessi delle navi da crociera sono regolati rigidamente. Guarda caso Carnival Corporation, attraverso Holland America, ha fatto incetta di permessi. Mi propongo di visitare Glacier Bay in nave in futuro. Visti certi tragici eventi su quegli aerei trabiccolo non mi sentirei sicuro, senza contare il costo: quasi 300 dollari a persona. Lo sbarco ad Icy Strait Point è avvenuto in rada con i grandi tenders della nave: organizzazione perfetta. Icy Strait Point è piccola, essenzialmente dei grandi capannoni con negozi. Vista anche la pioggia insistente ho fatto ben presto ritorno a bordo. Ho trascorso il resto della giornata come faccio solitamente a bordo durante le soste: piscina, palestra, sauna e bagno turco. Inutile ripetermi per i giorni successivi. La sera in teatro “Blue Comedy” di Fred Travalena. Non sarebbe necessario scomodare l’FBI per scoprire che il sottoscritto quella sera non era in teatro !

27 Settembre. Skagway, porta di accesso verso il Klondike e lo Yukon River. Già il porto è uno spettacolo. Alte pareti rocciose stracolme di scritte dipinte con i nomi delle varie navi che nel corso degli anni vi hanno fatto scalo. Avendo visto delle foto sul web sapevo della sua esistenza, ma mai avrei immaginato un numero così incredibile di scritte. Con emozioni ho ritrovato i nomi ed i loghi di compagnie del passato come la Royal Cruise Line e la Regency Cruises. Più i nomi di navi da me molto amate come Royal Odyssey, Daphne, Fair Princess. Presenti anche le originali “Love Boats”: Pacific e Island Princess. L’Alaska ha una lunga ed intensa storia crocieristica. Noi Italiani siamo ben rappresentati: da Massimo Garbarino al comando della Daphne dal 1985 al 1990, ai comandanti di tutte le navi Carnival e di gran parte di quelle Princess. I convogli old style di un treno destinato oggi ad escursioni costeggiano il porto. Una piacevole passeggiata mattutina mi ha portato alla scoperta di Skagway, tipico villaggio di cercatori d’oro. Oltre ad un emporio, era presente un bordello, the Red Onion, strano nome per un posto del genere, oggi come ieri, sia pure con un ovvio cambio di funzione, la principale attrattiva cittadina. La “modernità” di Skagway si nota dal numero impressionante di gioiellerie presenti. Prezzi buoni, ma meno convenienti che ai Caraibi. L’Alaska è parte degli Stati Uniti, quindi si pagano le tasse su tutti gli acquisti. Nel pomeriggio ho effettuato un’escursione in bus tra Canada e Stati Uniti alla scoperta dei paesaggi del Klondike. Emozione indescrivibile nel vedere di persona le verdi vallate solcate da corsi d’acqua dove i cercatori d’oro traevano la loro ricchezza. La bellezza selvaggia e la durezza dell’Alaska sono espressi dalle altissime montagne dai picchi innevati. Ultima sosta prima del rientro alla nave in un antico cimitero di cercatori. immerso nel verde di un bosco. Particolare insolito: le tombe più importanti circondati da una staccionata di legno. In teatro ennesima “Blue Comedy”, in questo caso con Fred Regine. Ma dico io: Royal Caribbean questi personaggi qui li compra all’ingrosso pagandoli un tanto al chilo. Serata al casinò: la Dea Bendata mi vuole bene ! Fatti i soldini per i trattamenti estetici di fine crociera: non sono fissato, ma alla cura del corpo ci tengo. Quando si veleggia verso i 40 (mancano ancora 8 anni, non equivocate !!!) meglio provvedere per tempo !

28 Settembre. Juneau. La capitale dell’Alaska ha un aspetto prevalentemente moderno. Non mancano i negozi, specie le gioiellerie, anche se francamente l’artigianato dell’Alaska non è di mio gusto. Qualora dovessi portare ad una delle persone che conosco un totem in miniatura finirei letteralmente infilzato con il totem stesso ! Davvero è un guaio avere genitori e amici con gusti raffinati ma decisamente costosi ! Ho effettuato un’escursione in bus verso il Mendenhall Glacier, con pranzo tipico a base di salmone e carne alla griglia. Simpaticissima l’autista-guida, un’esuberante ragazza sui vent’anni. Ci ha raccontato che una volta, alla guida del suo bus, avendo visto per strada il suo ragazzo, per l’emozione aveva sbagliato direzione, finendo contromano ! Ma dico io: l’aveva per caso visto in intima compagnia di un’altra, o di un uomo, per rimanerne tanto emozionata ! Stavolta è andato tutto bene: il suo ragazzo si trovava a Seattle ! Il Mendenhall Glacier è situato all’interno di un vasto parco, con percorsi naturalistici appositamente studiati per i turisti, che consentono di vedere il ghiacciaio a diverse distanze. Inutile dire che ka maggior parte delle persone sul bus ha scelto la via più breve ! Io ho optato per un percorso medio, che mi ha dato la possibilità di toccare con mano le acque ghiacciate del lago sottostante il ghiacciaio: vedere il sottile strato di ghiaccio formatosi a riva rompersi sotto la pressione esercitata dalla mie mani è stato emozionante. Il ghiacciaio è davvero imponente: appositi cartelli ne spiegano la lunga formazione ed i cambiamenti subiti nel tempo. La bellissima giornata di sole ha permesso di compiere al meglio questa esperienza. Per quanto riguarda il pranzo tipico a base di salmone e carne alla griglia niente da eccepire sull’organizzazione. Bellissimo il posto scelto: tendoni allestiti nel verde di un bosco, con a due passi una piccola cascata. Tavoli e panche di legno. Una cantante country ha allietato il pranzo con la sua musica tipica. Scene da film Satyricon, per chi conosce il film di Fellini. Anzi peggio: gli Americani impegnati in una vera e propria corsa per abbuffarsi di cibo come tacchini ! Come se il cibo poi non fosse stato sufficiente per tutti. Ho visto gente dimenticare l’uso elementare di coltello e forchetta. Della serie ritorno all’età delle caverne. Molti di voi conosceranno i tipici mash mellows, ossia i dolcetti americani da cuocere sul fuoco, che io francamente trovo simili a gomma cotta zuccherata. Bene, a momenti gli Americani si mangiano anche i bastoni di legno sui quali infilzare i dolcetti per cuocerli sulla fiamma viva di un fuoco. Per quanto riguarda l’intrattenimento serale un vecchio proverbio dice: non c’è 2 senza 3. Impossibile smentire la saggezza degli Antichi. Quindi in serata in teatro ennesima “Blue Comedy”, in questo caso “visiva”, cioè con abbondanza di smorfie facciali, con protagonista Yacov Noy. Ribadisco il concetto: non apprezzo le performances di Ophra nei suoi talk shows, figuriamoci questa forma di “intrattenimento”. Alla voce spettacoli del comment form Royal Caribbean si è presa l’unico giudizio “negativo” da me dato: “fair”. Roba che per farlo salire a “good” avrebbero dovuto allestire in teatro in quattro e quattr’otto “The Phantom of the Opera” con il cast originale di Broadway ! Risultato: casinò. Fatti i soldini per l’acquisto di souvenirs vari.

29 Settembre. Ketchikan. Ho effettuato un’escursione in bus verso il bellissimo Parco dei Totem. Si tratta di un fitto bosco sulle rive dell’Oceano Pacifico, stracolmo di funghi: e non mi stupisco visto il clima piovigginoso dell’Alaska ! Due giornate di sole di fila credo che capitino raramente da queste parti. Oltre ad un numero impressionante di altissimi totem variamente lavorati, è presente anche un’autentica sala delle cerimonie. Il giovane autista-guida ha rischiato veramente grosso facendo entrare certi partecipanti all’escursione dalla piccola porta delle cerimonie. Vista la stazza, se qualcuno rimaneva incastrato, toccava chiamare l’Unesco, visto che i monumenti indiano sono tutelati come patrimonio artistico ! Detto per inciso il sottoscritto non ha corso rischi: piegato in quattro per via dell’altezza ho egregiamente compiuto il passaggio. Dei complessi rituali indiani mi ha particolarmente colpito un concetto. Il totem esprimeva lo status sociale di una persona: più è alto e soprattutto lavorato, più la persona alla quale era dedicato ricopriva un ruolo importante. A conclusione dell’escursione ho iniziato un breve giro esplorativo della città. Ketchikan ha un aspetto in apparenza piuttosto moderno. Basta allontanarsi di qualche passo dalla frequentatissima zona dello shopping e dalle sue gioiellerie (tra parentesi Serenade era l’ultima nave a fare scalo a Ketchikan a conclusione della stagione, così tante gioiellerie stavano smantellando l’allestimento), per scoprire l’antico insediamento dei primi cercatori d’oro. Si tratta di un piccolo gruppo di costruzioni, realizzate su palafitte in legno al di sopra di un fiume, il Creek, a ridosso delle montagne che circondano Ketchikan. Attrattiva principale, oggi come ieri, la Doll’s House. Non lasciatevi ingannare dalla traduzione letterale del nome, che una Casa delle Bambole come la intendiamo noi non avrebbe avuto senso in un insediamento di cercatori d’oro ! Era un lussuoso bordello. In questo caso il nome Casa delle Bambole doveva essere più che azzeccato. Quel che mi domando io è perché, trasformata oggi la costruzione in museo, la hostess all’ingresso sia vestita e truccata proprio come una delle “operatrici” del passato. Capisco la fedeltà al contesto storico, ma da noi in Italia sarebbe stata arrestata per adescamento ! Se mi permettete una battuta, l’abito non farà pure il monaco, ma certi vestiti fanno di sicuro una “cocotte”, per usare un termine più raffinato ! Senza offesa alcuna per la simpaticissima hostess in questione. In serata in teatro il miglior spettacolo dell’intera crociera: l’irresistibile Comicità con la C maiuscola di quella pazza scatenata di Judy Kolba. Non ridevo così tanto dai tempi della mitica ed altrettanto divertente Nyta Dover Duvall (Daphne 1995) ! Judy è una forza della natura. Impossibile per me rendere la comicità irresistibile delle sue battute, centrate su una sua ipotetica, ma nella realtà quanto ipotetica, vita personale, animata da un padre la cui unica preoccupazione era sistemare la figlia per via matrimoniale. Sacro orrore per una prospettiva da “zitella”. Trovato un marito Italiano (sempre noi alla fine ci ritroviamo di mezzo), la risposta paterna è stata asciutta: si, ma i soldi ? Risposta di lei: ci sono altre cose oltre i soldi, anzi una grossa cosa importante, anzi enorme ! Il tutto condito da una serie di smorfie facciali che non lasciavano dubbi su che cosa si trattasse. Altro sketch irresistibile: le toilette. Judy ha dichiarato di impazzire sugli aerei per trovare il pulsante di scarico: lapidaria ha concluso che noi uomini siamo più fortunati. Possiamo sempre far pipì nel lavandino: basta aprire il rubinetto poi. Altre considerazioni in proposito. In Europa, con le toilettes pubbliche a moneta, non le basta mai il tempo: quando si spalancano le porte viene sempre sorpresa con le gonne tirate su, ed è per questo conosciutissima alle forze dell’ordine per i suoi atti osceni involontari. In Giappone invece viene letteralmente inondata dai getti d’acqua sprigionati nelle toilettes pubbliche alla scadenza del tempo concesso: donna spiritosa, non se la prende più di tanto, limitandosi a mettersi a cantare: “Sul mare luccica l’astro d’argento, placida è l’onda, che ha lavato Judy per lungo tempo”. Semplicemente irresistibile !!!

30 Settembre. Giornata in navigazione. Dedicata alla cura del corpo: sfido io chiunque a resistere con un 40% di sconto su tutti i trattamenti, e con un cambio dollaro-euro con un altro 40% a favore di noi europei. La sala relax della spa sembrava infatti la metropolitana di Berlino, tanto era piena di Tedeschi ! Risultato: ne ho guadagnato in benessere fisico senza far stramazzare le mie finanze, in parte provate dalla lunga sequela di crociere 2007. In serata in teatro ennesima “Blue Comedy”: confermo Royal paga i protagonisti di questa forma di intrattenimento un tanto al chilo, anzi alla libbra. Probabilmente costano meno cari delle ciliegie nei nostri mercati ! Stavolta niente casinò, ma un bel drink e musica da piano bar di sottofondo.

1 Ottobre. Seattle. The Emerald City conquista immediatamente con il suo mix di architettura contemporanea e di tradizioni. Essenzialmente è famosa per due cose: gli aerei di tipo boeing e l’incredibile Space Needle. Non avendo capitali da investire in azioni della boeing, ho “ripiegato” sullo Space Needle. Salirvi in cima per ammirare il panorama a 360° è incredibile. Inutile dirvi che ho fatto incetta di souvenirs, in prevalenza magneti, a tema. Seconda tappa al Pike Market Place. Il suggestivo mercato coperto dove si trova in vendita proprio di tutto. Dagli alimentari, frutta, verdura, carne e pesce, ai fiori, all’artigianato locale a prodotti biologici di ogni tipo. Se in Italia avessimo gli stessi prezzi per carne e pesce sarebbe la festa quotidiana della buona tavola ! Anche a Seattle non mancano i totem, posizionati in prossimità del terminal crocieristico dove era attraccata la Mercury di Celebrità Cruises. Così molti Americani si ricordano che sono diretti in Alaska. In serata in teatro il bravissimo quartetto musicale dei “Bill Pinkney’s Original Drifters”. Devono essere stati molto famosi negli anni ’60 negli Stati Uniti: a momenti il teatro veniva giù dagli applausi. Davvero bravissimi, sebbene propongano musica estranea alla mia generazione e ai miei gusti.

2 Ottobre. Giornata in navigazione. Qualche avventuroso si è spinto a fare il bagno nella piscina scoperta. Non fa per me: ho ripiegato su quella climatizzata del solarium. Va bene che siamo in navigazione verso la California, ma la temperatura esterna è ancora piuttosto bassa ! Altra giornata dedicata alla cura del corpo. A breve tanto avrei fortunatamente rifatto i soldi spesi al casinò. In serata in teatro “Videology”, show musicale con tributi ad Elvis Presley, i Beatles, Cher e Janet Jackson. Gli Americani sono eclettici in tutto: miti musicali compresi. Comunque, visto quello che sarebbe seguito in teatro la sera dopo, ho apprezzato il genere.

3 Ottobre. San Francisco. Inutile dirvi che, appena la Serenade ha iniziato ad avvicinarsi a San Francisco, io ero a prua del ponte più alto per godermi lo spettacolo. Vedere di persona il Golden Gate, passandovi sotto con una nave da crociera, è qualcosa di indescrivibile. San Francisco, la città della nebbia per via del clima, è il luogo dei mille contrasti. Il verde del Parco del Presidio, che si stende alle spalle del Golden Gate, le montagne che la circondano in parte, con i Twin Peaks, lo skyline del quartiere degli affari, l’atmosfera festosa del Pier 39, con i versi delle foche dell’acquario cittadino, la brulla Alcatraz, il celebre carcere posto su un isolotto proprio di fronte a San Francisco, il lunghissimo Bay Bridge. Un’escursione guidata in bus mi ha permesso di avere una panoramica completa di questa città. Prima tappa il Golden Gate, per le foto di rito. Dopo attraversamento del ponte in direzione di Sausalito, cittadina piuttosto mondana dalle atmosfere mediterranee. La parte più bella dell’escursione è stata la sosta sulle alture di Twin Peaks: San Francisco vista a 360° in tutto il suo splendore. Non poteva poi mancare una panoramica delle tipiche case in legno vittoriane. Imponente il municipio. Davvero interessante Chinatown con i suoi innumerevoli negozi tipici, con merce di ogni tipo. Trattandosi della stagione dei saldi ho tremato letteralmente per il mio portafogli di fronte all’80% di tanti negozi, tipo Nike, del centro. Fortunatamente nelle valigie non c’era più posto ! Prima di tornare sulla nave ho esplorato l’area del Pier 39. Posto ideale per uno spuntino veloce: ho concluso che le crab cakes preparate con i granchi del Pacifico sono buone come quelle di Baltimora. Tanti negozi pieni di souvenirs a poco prezzo. Potevo resistere alla riproduzione in plastica rigorosamente Made in China del tipico tram di San Francisco ? Tranquilli regalo comprato per me stesso: fortunatamente non ho solo gusti raffinati e costosi. E poi era il pezzo che mancava per completare la collezione sul camino della mia cucina: porcellane di Delft comprate a St. Maarten a prezzo scontato, galletto smaltato di metallo da Lisbona, galletto di ceramica blu da San Pietroburgo, pupazzo di neve in ceramica tipico ninnolo da albero di Natale venduto ai Caraibi, broccagallo in ceramica orvietana. Il primo che fa una battuta lo stronco ! In serata in teatro spettacolo comico-ballerino-acrobatico con Kathy e James Taylor. Non proprio malaccio ma in vita mia ho visto di meglio di questo minestrone.

4 Ottobre. Giornata in navigazione. Il ciclo cura del corpo si è concluso magnificamente con un meraviglioso massaggio “deep tissue” con lo sconto del 40%. Prezzo: 75 dollari mancia compresa. Fossero disponibili a questo prezzo in Italia farei l’abbonamento settimanale ! Un consiglio: richiedere sempre un massaggiatore uomo come ho fatto io. Sono più energici, con maggior beneficio per muscoli ed ossa. Una donna magari potrebbe sentirsi a disagio con un massaggiatore: tranquille si parla di massaggio terapeutico condotto da un professionista. Se proprio avete dei problemi ripiegate su un altro trattamento. Per quanto riguarda l’intrattenimento serale, chi male inizia peggio conclude. In teatro ennesima “Blue Comedy” con Chad Chesmark, questa volta in chiave “illusionistica”. Il risultato non cambia: per me sempre strazio rimane, quindi ennesima sfida con la fortuna al casinò. Qualcuno evidentemente mi ama: rifatti i soldi dei trattamenti estetici più qualche extra. Se non fosse l’ultimo giorno di crociera, magari con un’altra “Blue Comedy” rimediavo i soldini per prolungare di qualche giorno la mia vacanza sulla West Coast. Una crociera in offerta di 7 giorni su Vision of the Seas da Los Angeles verso la Riviera Messicana ci sarebbe stata benissimo ! Mi accontento di poco io ! Pazienza. Certo la cassiera del casinò, nel vedermi incassare l’ennesima vincita, poteva pure evitare di chiedermi se proseguivo per la crociera alle Hawaii ! Le avrei infilato una mela in bocca tipo porchetta per farla tacere ! Tesoro ho vinto alle slot machines da 25 cents di Serenade of the Seas, mica ho sbancato Las Vegas !

5 Ottobre. La crociera è finita: la nave è arrivata a San Diego, da dove ripartirà in giornata per una crociera circolare alle Hawaii di 15 giorni. Beati quanti rimarranno a bordo o si imbarcheranno oggi ! Ho rivisto con molto dispiacere lo skyline di San Diego, a me ben noto, avendovi fatto scalo il 18 settembre con Monarch of the Seas. Ero praticamente all’inizio della mia vacanza, anzi delle due vacanze, in crociera, quindi lo spirito era ben diverso ! Comunque lo sbarco ha presentato qualche inconveniente. La partenza dell’escursione a San Diego con transfer all’aeroporto che avevo prenotato è stata ritardata di circa un’ora, per ritardi nel via libera allo sbarco concesso dalle autorità statunitensi. A parte l’attesa nessun inconveniente per me: avevo un volo in tarda serata per Los Angeles. In porto era presente anche la Elation, adesso ribattezzata Carnival Elation. Ad un attento esame potevano anche fare di meglio nell’aggiungervi Carnival. Corsivo e stampatello insieme non stanno bene, e Carnival era pure posizionato storto a prua. Dulcis in fundo: due tonalità di blu completamente differenti. Ennesimo caso di un Farcus in preda ad una crisi creativa ? Recuperati i bagagli, sono stato il primo a salire sul bus per l’escursione. Il giro di San Diego è stato estremamente piacevole: la città ci è stata mostrata in tutte le sue sfaccettature. Peccato solo che all’autista-guida poco interessasse di offrire ai passeggeri delle buone opportunità di scattare delle fotografie. La vecchia San Diego ha in tutto e per tutto l’aspetto di un villaggio messicano, cucina dei ristoranti compresa. Carina, ma sin troppo a dimensione di turista per i miei gusti. La Jolla è l’area delle spiagge, ideali, viste le onde del Pacifico, per il surf. Si tratta di una zona fitta di hotels e di negozi, paragonabile alla nostra Versilia per mondanità. Durante la lunga sosta per il pranzo ho deciso di provare l’autentica cucina giapponese: del resto la California è famosa per la cucina orientale: Cinesi e Giapponesi, più altri Orientali, costituiscono una buona fetta della popolazione locale. Buonissimi i granchi fritti, di un particolare tipo morbido interamente commestibile, chele comprese. Forse troppo speziato il sushi: con Celebrity Cruises, famosa per il suo sushi servito gratuitamente tutti i pomeriggi, sono abituato a sapori più delicati. Comunque con 15,00 euro scarsi, ed il cambio ci avvantaggia e non poco, ho mangiato più che abbondantemente ! All’arrivo in aeroporto al terminal utilizzato da Delta ho scoperto che il volo per Los Angeles sarebbe partito dal Commuter Terminal. Peccato, speravo davvero di usufruire della Crown Room di Delta. Vi chiederete perché, sbarcato a San Diego, non abbia preso da lì un volo per l’Italia, ed invece abbia optato per Los Angeles. Semplice: tornare a Roma da Los Angeles mi è costato molto di meno, volo interno su Los Angeles più notte in hotel compresi, che tornare da San Diego. Senza contare le 500 miglia Delta riconosciutemi per questa tratta. Comunque con i collegamenti dall’Italia alla California e viceversa siamo messi male. Unica grande nazione dell’Unione Europea priva di voli diretti. Ok su Alitalia non si può contare, ma le compagnie aeree americane cosa fanno ? I Californiani non vengono per turismo in Italia oppure trovano comodo servirsi delle coincidenze da hubs come Atlanta o New York ? Visto che mancavano quasi tre ore alla partenza del mio volo, ho provato a vedere se c’era posto su uno dei numerosi voli American e United, tanto la spesa sarebbe stata minima, pazienza per le miglia Delta: niente da fare. Aerei pieni. Evidentemente, nonostante San Diego e Los Angeles siano relativamente vicine, tra le due città si viaggia prevalentemente volando: niente macchina, treno o bus. Il volo Delta per Los Angeles, che anche in questo caso si appoggia su aeromobili Expressjet Airlines, è decollato in orario. Il brevissimo volo, meno di un’ora, è stato vivacizzato da un effervescente assistente di volo di colore: un vero concentrato di simpatia. Detto per inciso credo di aver fatto colpo su di lui. I sorrisi si sono sprecati. Insomma ho capito che la California è il posto ideale per trovare “marito”: per quanto mi riguarda ne avevo rimediati ben due ! Battute a parte all’arrivo a Los Angeles ero l’unico passeggero al nastro per il ritiro dei bagagli. Evidentemente gli altri viaggiavano leggeri con il solo bagaglio a mano. Ritirata valigia e portabiti, divenuti dalla partenza da Roma da macigni a massi rocciosi tipo Klondike, causa acquisti vari fatti strada facendo, ho preso il notissimo bus navetta gratuito per l’altrettanto conosciuto Hotel Hilton Los Angeles Airport, dove avrei trascorso l’ultima notte negli Stati Uniti. Arrivato a destinazione, dopo aver preso possesso della mia stanza al tredicesimo piano dell’hotel (non sono superstizioso), ho optato per una cena leggera al Bistro dell’hotel. Lasagna e cheesecake. Stranamente fedele alla ricetta italiana la prima, ed io che, in un impeto di semifollia, speravo di provare la sicuramente strana variante americana. E poi dicono che la curiosità è donna: non più di questi tempi ! L’addetta alle ordinazioni, nel comunicarmi che la cheesecake non era più disponibile già al momento del mio ordine, scusandosi per non avemelo preventivamente comunicato, mi ha offerto con la torta di mele in sostituzione una coppa di gelato alla vaniglia. Ho apprezzato il gesto. Tanto io quando ho fame sarei in grado di mangiarmi qualunque cosa: persino dei sassi zuccherati !

6 Ottobre. Los Angeles. Ho dormito meravigliosamente sino alle 5:45. Sveglia, doccia, barba: nonostante l’ora antelucana impossibile evitare di farmi la barba. Rasatura quotidiana in conformità con le mie preferenze. Dopo il rapido check out ho preso il bus navetta per il terminal 5 dell’aeroporto. Code piuttosto lunghe ai check in Delta, ma abbastanza veloci. Consegnato il bagaglio agli addetti, ed effettuati gli scrupolosi controlli di sicurezza, sono arrivato in perfetto orario al cancello d’imbarco. Volo per Atlanta di routine: unica differenza rispetto all’andata, ho pisolato per buona parte del tempo ! Arrivato ad Atlanta, attraverso il comodo treno sotterraneo, mi sono spostato nel terminal da dove sarebbe partito il volo per Roma Fiumicino. Qualche occhiata ai negozi per gli ultimi acquisti. Ho optato per il profumo True Star che adopro di solito. Non vi dico il risparmio rispetto all’Italia. Mi sarebbe stato puntualmente consegnato una volta imbarcato sull’aereo, in conformità con le norme di sicurezza degli Stati Uniti. Nell’attesa della partenza ho usufruito, dietro pagamento di 25 dollari, della Crown Room di Delta. Piuttosto deludente rispetto a quella di Los Angeles. Drinks e snacks serviti a volontà su richiesta, ma postazioni con collegamento internet non funzionanti. Ambienti decisamente affollati. Il volo per Roma è partito in perfetto orario. Stesso numero di pasti che all’andata. Stavolta ho provato i tortelloni alla panna, piuttosto buoni. Hostess meno “stantie” che all’andata. Dai 45 in su stavolta. Ho sonnecchiato per buona parte del volo.

7 ottobre. Roma Fiumicino. Arrivo in perfetto orario. Tempi di ritiro bagagli più ridotti del solito, ma le valigie in questione sono arrivate ricoperte da uno strato di fuliggine: ma da dove erano passate ? L’unico aspetto disastroso è stato il viaggio di ritorno su Roma Termini con il famigerato treno “Leonardo Express”. Ennesimo ritardo, ed a quello ormai ci sono abituato. Inconcepibile invece che il treno sia stato fatto partire stracolmo di passeggeri: visto il prezzo del biglietto un posto a sedere dovrebbe essere assicurato a tutti i passeggeri. Dico io: per evitare certe scene da assalto alla diligenza, Trenitalia non potrebbe semplicemente intensificare le corse nei giorni festivi e nelle ore di punta ? Avessi avuto altri punti Hilton Hhonors mi sarei fermato all’Hilton Rome Airport, sebbene Fiunicino disti solo poco più di un’ora e mezza da casa mia. Treno diretto per Orvieto direzione Firenze Santa Maria Novella partito in perfetto orario. Se solo ogni tanto pulissero a fondo i vagoni ! Si tratta di treni molto utilizzati dai turisti stranieri, specie di domenica. Che figura ci facciamo in Paesi come la Francia, il Regno Unito o l’Austria che hanno treni passeggeri gioiello ? Concludo dicendo: “Good Bye America”, è stata una lunga meravigliosa vacanza. Spero davvero di riuscire a tornare quanto prima, per Capodanno magari ! “God Bless America, Land I Love” !!!

Pro della vacanza: nave moderna a dimensione d’uomo. Piscina coperta climatizzata. Servizio e gastronomia impeccabili. Plauso alla grandissima Judy per la sua performance in teatro. Itinerario notevole. I diversi aspetti di Vancouver. La bellezza della natura selvaggia dell’Alaska. La mitica San Francisco e la meno nota ma ugualmente bella Seattle. Promozione a socio Silver Medaillon nel programma Delta SkyMiles: meno code in futuro al check in ed all’imbarco, miglia bonus pari al 25% per ogni volo !!!.

Contro della vacanza: vero e proprio abuso della “Blue Comedy”. “Meet & Mingle” da evitare in questa crociera.

Conclusioni: al termine del mio personale Giro del Mondo tornerò sicuramente in Alaska. I suoi paesaggi mi sono rimasti nel cuore ! Royal Caribbean è diventata la mia compagnia preferita. Riesce a darmi tutte le emozioni delle autentiche vacanze in crociera che sino a pochi anni fa trovavo in Costa Crociere.
 

conte_zio

Member
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

Grazie Paolo. Bellissimo diario pieno di ottimi consigli che seguirò attentamente! Ciao.
 
G

Guest

Guest
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

ROSICA: io il bussino di san francisco ( quello a cremagliera per intenderci) lo comprai in ferro anticato :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: . adesso mi devi spiegare però che diavolo è sta blue comedy e dove vedi i programmy derlla oprah winfrey , perchè io è na vita che la cerco su sky. cmq complimentoni : mi pare di capire che l'inglese è quasi madre lòingua per te. io lo parlo bene ma faccio una fatica tremenda a capire :(
 

lingoss

New member
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

Wow ho letto il tuo diario con grande avidità. :D
Grazie!!!!!!
Sono interessato al prezzo delle escursioni ? Hai sempre utilizzato quelle organizzate da RC? E' consigliato il "fai da te"?
Quanto hai speso in totale,sempre per le escursioni?

Zio l'Alaska ci aspetta!!
Non vedo l'ora di vedere gli orsetti ! :D
 

Rodolfo

Super Moderatore
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

Perfetto. Più che un diario, è una eccellente guida tascabile: c'è praticamente tutto. Grazie e complimenti.
 
I

Italian Cruiser

Guest
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

persistenzaretiniKa ha detto:
ROSICA: io il bussino di san francisco ( quello a cremagliera per intenderci) lo comprai in ferro anticato :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: . adesso mi devi spiegare però che diavolo è sta blue comedy e dove vedi i programmy derlla oprah winfrey , perchè io è na vita che la cerco su sky. comunque complimentoni : mi pare di capire che l'inglese è quasi madre lòingua per te. io lo parlo bene ma faccio una fatica tremenda a capire :(

Non rosico davvero per il ferro anticato, che potrebbe, ma spero di no, pure arruginire ! :wink: Da buon "neobarocco" ma non in chiave farcusiana, la plastica mi sta benissimo ! :mrgreen:

Allora la Blue Comedy in teoria dovrebbe essere la commedia per adulti piena di battute politicamentec scorrette. Niente a che fare con la tradizione italiana della commedia. Mi sfugge lo spirito di quella americana e purtroppo comprendendo bene il significato delle battute non la trovo per niente divertente. Solo le battute di Judy erano in linea con il mio senso umoristico. Ho studiato l'inglese sin da quando avevo 6 anni. E nelle collaborazioni universitarie, se non hai la padronanza di due lingue straniere, ti stroncano ! Comunque detto questo è facile avere difficoltà di comprensione negli Stati Uniti. Questione di slang, di pronuncia. Tra Baltimora, Los Angeles e New York esistono differenze abissali. Aggiungiamo poi che il British English insegnato da noi sta all'American English come Farcus sta all'eleganza ! :mrgreen: Immaginati quindi il rapporto. Per capire bisogna abituare l'orecchio con lunghe conversazioni. Questione di fonetica poi. Nel parlare Inglese noi Italiani abbondiamo con il suono "A", comune nella nostra lingua, ma quasi del tutto assente in quella inglese. Ecco perché loro pronunciano Amsterdam "Emsterdem" !
 
I

Italian Cruiser

Guest
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

lingoss ha detto:
Wow ho letto il tuo diario con grande avidità. :D
Grazie!!!!!!
Sono interessato al prezzo delle escursioni ? Hai sempre utilizzato quelle organizzate da RC? E' consigliato il "fai da te"?
Quanto hai speso in totale,sempre per le escursioni?

Zio l'Alaska ci aspetta!!
Non vedo l'ora di vedere gli orsetti ! :D

Ho con me il prezziario di tutte le escursioni. Domani ti mando un msg in privato con tutti i dettagli. Fai da te possibile, ma in Alaska meglio affidarsi ad un'escursione. Tranquillo prezzi per ogni esigenza. Qualche compagnia dovrebbe prendere esempio ! :wink:
 

cirellina

Well-known member
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

Dopo l'anticipo della Monarch lo scrittore dei best sellers ci ha fornito materiale .... per provocare in noi invidie pazzesche! Bellissimo itineriario, ma io che parlo e comprendo solo il francese dove vado ??? Comunque mi hai fatto venire voglia della R. C. ! Ma gli americani le brocchegallo le avranno apprezzate visti i loro gusti barbari?
 

lingoss

New member
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

cirellina ha detto:
Dopo l'anticipo della Monarch lo scrittore dei best sellers ci ha fornito materiale .... per provocare in noi invidie pazzesche! Bellissimo itineriario, ma io che parlo e comprendo solo il francese dove vado ??? quote]
Una volta che sai come funziona una crociera la lingua non costituisce una bariera invalicabile.(anch'io conosco piu' il francese). :p
 

conte_zio

Member
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

lingoss ha detto:
cirellina ha detto:
Dopo l'anticipo della Monarch lo scrittore dei best sellers ci ha fornito materiale .... per provocare in noi invidie pazzesche! Bellissimo itineriario, ma io che parlo e comprendo solo il francese dove vado ??? quote]
Una volta che sai come funziona una crociera la lingua non costituisce una bariera invalicabile.(anch'io conosco piu' il francese). :p

Bravo Marco hai detto una cosa giusta! Una volta fatta una crociera le altre sono simili.....poi il francese è una lingua che bene o male a bordo delle compagnie straniere conoscono. Differente è per l'italiano! Ciao.
 
I

Italian Cruiser

Guest
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

cirellina ha detto:
Dopo l'anticipo della Monarch lo scrittore dei best sellers ci ha fornito materiale .... per provocare in noi invidie pazzesche! Bellissimo itineriario, ma io che parlo e comprendo solo il francese dove vado ??? Comunque mi hai fatto venire voglia della R. C. ! Ma gli americani le brocchegallo le avranno apprezzate visti i loro gusti barbari?

Je parle Francaise aussi. Tranquilla l'Alaska è sempre più internazionale ! :mrgreen: Su Serenade of the Seas gli annunci erano in Inglese, Tedesco, Spagnolo e Francese. Mancava l'Italiano ma solo perché gli Italiani latitano su certe crociere ! :wink:

Francamente per provare una crociera diversa, compatibilmente con i tuoi impegni, ci farei un pensierino nel 2008 sull'Alaska. I riposizionamenti sono praticamente sempre a prezzo di saldo. I voli non sono un grosso problema: l'Italia è messa malissimo sulla West Coast, ma fortunatamente esistono compagnie aeree come British Airways e Delta ! :mrgreen:

Per quanto riguarda le brocchegallo, vista la straordinaria "simpatia" della quasi totalità dei partecipanti al Meet & Mingle, per me possono pure andargli di traverso. Comunque sono quasi certo che apprezzeranno e molto: le ho regalate in passato a diversi amici americani, che le utilizzano per olio, aceto e salse varie per l'insalata. E poi comunque che pretendevano ? Visti gli orrori da censura che si erano portati dietro inizio a pensare che è stato più fortunato chi è rimasto senza regalo.... :wink:
 

NicolaFank

Fondatore & Forum Master
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

Come sempre un gran bel diario...
Tra la Navigator e la Serenade Of The Seas quale preferisci? E perchè? Il costo delle escursioni è alto?
 
I

Italian Cruiser

Guest
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

NicolaFank ha detto:
Come sempre un gran bel diario...
Tra la Navigator e la Serenade Of The Seas quale preferisci? E perchè? Il costo delle escursioni è alto?

Tra Explorer (non ho viaggiato sulla quasi gemella Navigator) e Serenade preferisco quest'ultima: nave a dimensione umana. Certo rinunciare al pattinaggio su ghiaccio dello Studio B di Explorer è stata dura ! :wink:

Le escursioni sono per tutti i gusti e per tutte le tasche. Ho speso pochissimo in tutto, ed ho veramente visto tutto ciò che mi interessava dell'Alaska. Si parte da circa 26 dollari per arrivare a 500 e passa per i tour più complessi con spostamenti in aereo.
 

NicolaFank

Fondatore & Forum Master
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

Italian Cruiser ha detto:
NicolaFank ha detto:
Come sempre un gran bel diario...
Tra la Navigator e la Serenade Of The Seas quale preferisci? E perchè? Il costo delle escursioni è alto?

Tra Explorer (non ho viaggiato sulla quasi gemella Navigator) e Serenade preferisco quest'ultima: nave a dimensione umana. Certo rinunciare al pattinaggio su ghiaccio dello Studio B di Explorer è stata dura ! :wink:

Le escursioni sono per tutti i gusti e per tutte le tasche. Ho speso pochissimo in tutto, ed ho veramente visto tutto ciò che mi interessava dell'Alaska. Si parte da circa 26 dollari per arrivare a 500 e passa per i tour più complessi con spostamenti in aereo.
Ultimo paragone: Serenade vs Century...
Certo non è il massimo come paragone visto che sono 2 navi completamente diverse ma te lo chiedo in previsione di una eventuale crociera o in Alaska o nei mari del Nord...
 
I

Italian Cruiser

Guest
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

Century 5 stelle sotto ogni punto di vista, Serenade 4 stelle. Celebrity, come sai, ha un altro stile. Ottimo prodotto sotto tutti i punti di vista Royal Caribbean, eccellente Celebrity. Tra Nord Europa ed Alaska a te la scelta. Io quest'anno non a caso ho iniziato con Scozia ed Irlanda su Century. Unico inconveniente di questa nave per un patito delle attrezzature sportive e del relax come me, c'è solo una piccola sauna gratuita. Per il resto serve il pass a pagamento per la suite termale ! :roll:
 
G

Guest

Guest
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

sisi . mi alleno coi film o col dave letterman's per migliorare la promuncia, per fortuna nessuno pensa che sono italiana, pensano tuti che sia di qualke altra parte, chi pensa che sia nordica tipo danimarca, alcuni mi hanno chiesto se ero israeliana , boh. eh le colaborazioni universitarie. ci stanno di quei professoroni della medicina che dicono di quegli strafalcioni allucinanti....comunque nonmi hai detto dove è che guardi lo show di oprah
 
I

Italian Cruiser

Guest
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

Ophra riesco a vederla solo quando sono negli Stati Uniti. Ripeto: non è il mio genere di trasmissione quella, casi troppo caricati, quindi figuriamoci se apprezzo una cosa come la "Blue Comedy".

Dopo l'Alaska a giorni pubblico sul sito le foto di Scozia e Irlanda su Century.

Detto questo, domande specifiche su Serenade of the Seas o sull'itinerario in Alaska ?
 
U

Umbe94

Guest
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

Che bel diario!!! :wink:
complimenti!!
 

drusa

Active member
Re: Serenade of The Seas- Canada & Alaska- 22/9-5/10/2007.

Finalmente riesco a leggere anch'io questo splendido diario... :)
Lo avevo lasciato per un momento di pausa per gustarmelo al meglio!!!
Che invidia!! (nel senso buono del termine :D )
Grazie
Daniela
 
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