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Shoya Tomizawa muore ma lo spettacolo non si arresta

CostaMagica

Super Moderatore
Nulla c'entra col tema principe del forum, ma c'entra forse con le nostre vite, certamente deve toccare la nostra sensibilità...
Shoya Tomizawa, 20 anni muore dopo un terribile incidente avvenuto sulla pista di San Marino e che succede? Nulla!!!
Tutto prosegue come se quasi nulla fosse accaduto...
Il Gran Premio continua...
I primi tre classificati salgono sul podio...
La pista è pronta per un altro GP...
I piloti partono...
Ed è ancora spettacolo...
Mentre una vita... si è spenta nell'indifferenza ...

Scusate se l'argomento è troppo OT, ma non me la sentivo di tacere i miei pensieri.
Un saluto
Loredana
 
Nulla c'entra col tema principe del forum, ma c'entra forse con le nostre vite, certamente deve toccare la nostra sensibilità...
Shoya Tomizawa, 20 anni muore dopo un terribile incidente avvenuto sulla pista di San Marino e che succede? Nulla!!!
Tutto prosegue come se quasi nulla fosse accaduto...
Il Gran Premio continua...
I primi tre classificati salgono sul podio...
La pista è pronta per un altro GP...
I piloti partono...
Ed è ancora spettacolo...
Mentre una vita... si è spenta nell'indifferenza ...

Scusate se l'argomento è troppo OT, ma non me la sentivo di tacere i miei pensieri.
Un saluto
Loredana

Purtroppo non mi trovo daccordo con questa analisi , e ti spiego anche il perche' , il motociclismo e' un sport non uno spettacolo , l'incidente puo' succedere e succedera ancora dato che e' uno sport pericoloso , molto pericoloso , fermare la gara o la motogp non sarebbe servito a ridare la vita a quel giovane pilota , tutti siamo stati colpiti da questo evento luttuoso , ma ti riporto l'analisi del piu' grande campione di motociclismo di tutti i tempi , Giacomo Agostini .

Spietata l’analisi di Giacomo Agostini, pluricampione nel mondo delle moto che di situazioni simili ne ha vissuto tante. “Ho sempre detto che cominciare troppo giovani non va bene. A 16 anni puoi fare le piccole e a 18 le grandi - spiega - L’incidente di Indianapolis poteva succedere anche a me. Oggi un altro incidente che ha toccato un po’ tutti. Purtroppo e’ il nostro mestiere, non vorremno che succedesse mai e a i miei tempi succedeva una domenica si’ e una no. Facciamo questo mestiere, dove si va a 300 l’ora, non facciamo i farmacisti”.
 
Purtroppo non mi trovo daccordo con questa analisi , e ti spiego anche il perche' , il motociclismo e' un sport non uno spettacolo , l'incidente puo' succedere e succedera ancora dato che e' uno sport pericoloso , molto pericoloso , fermare la gara o la motogp non sarebbe servito a ridare la vita a quel giovane pilota , tutti siamo stati colpiti da questo evento luttuoso , ma ti riporto l'analisi del piu' grande campione di motociclismo di tutti i tempi , Giacomo Agostini ....

Non sarebbe servito certamente a ridargli la vita, ma almeno a rispettarne la morte.
E comunque il motociclismo (come l'automobilismo, il ciclismo etc...) è lo sport intorno al quale gira tutto lo spettacolo che non si è arrestato in questo caso (come in altri)
Il parere di Agostini lo rispetto perchè perviene da chi il rischio l'ha corso per tutta la vita, tuttavia non lo condivido perchè non si può liquidare la questione come "compresa nel prezzo"!
Il punto per me rimane il rispetto della vita umana che in determinate circostanze pare divenire secondario.
 
Anche io al momento la penavo come te Costa Magica, ma poi riflettendo.....purtroppo non posso che essere d'accordo con Ago. Quei ragazzi sono pienamente consapevoli di quello che fanno, lo spettacolo dal quale traggono la loro ragione di vita ( e soldi tanti) e' fatto anche di questi aspetti negativi. I ragazzi intervistati ieri dicevano tutti.."lo sappiamo ma non ci pensiamo, fare il tempone e' l'unica cosa che ci interessa in questi attimi concitati di competizione".
Ma noi siamo rimasti colpiti perche' questo e' avvenuto in diretta, perche' e' avvenuto sotto gli occhi di tutti. Cosa distingue un gladiatore di una volta da un motociclista sportivo moderno??.....non ci raccontiamo cretinate la gente segue questo sport perche' vuole vedere cadute scivolate sverniciate e sportellate (Come direbbe Meda), quello che attira e' il rischio, come qualsiasi sport legato alla velocita' , qualsiasi sport estremo.....quello che distingue un campione da un comune pilota e' la capacita' di arrivare piu' forte in quella curva di alzare il limite di quel decimo....questo fanno, questo vogliono, per questo vivono e queste sono le conseguenze.
La tua ultima frase e' bellissima e vorrei copiarla e incollarla:
"Il punto per me rimane il rispetto della vita umana che in determinate circostanze pare divenire secondario" niente di piu' vero, ma questo non lo trovo applicabile nel mondo delle competizioni dove volutamente e consapevolmente si mette in gioco la propria vita. Questo va messo in atto ogni giorno della nostra dove noi siamo esposti a rischi che non vogliamo ma a cui siamo costretti per il sistema. Vuoi un esempio stupido restando nel mondo delle 2 ruote?! Quello dei non professionisti...Guard Rails fatti a ghigliottine, in ogni strada, solo per il fatto che costano meno....ho perso un conoscente cosi'..e lui non faceva il tempone ma faceva una passeggiata....vittima del sistema!!
Allora, a mio avviso, e' inutile scandalizzarsi (per quanto sia umanissimo) per quello che e' successo solo per il fatto che lo abbiamo visto decine di volte in televisione con replay insopportabili atti loro stessi a fare audience, quando questo e' quello che il sistema considera come rischio accettabile ed e' conosciuto e volontariamente affrontato dai protagonisti........io non polemizzo su cio' mi stringo nel dolore di aver visto un ragazzino morire, un ragazzino che ha trasformato la sua immensa fortuna, che lo rendeva diverso da tutti, piu' fortunato.....in dramma.
Un pensiero a lui e alle famiglie di Daijiro Kato di Ronald Ratzenberger e gli altri gia' dimenticati perche' non si chiamavano Senna.
Magica abbiamo un esempio vivente di cosa sia un pilota e cosa voglia dalla vita, si chiama ALex Zanardi!!!! La loro vita e' uno show, e the show must go on.

La giornata pero' se fosse stata sospesa sarebbe stato un segno di rispetto...quello si.
 
Ultima modifica:
Purtroppo è così. Io sarei più per quanto ha detto Loredana; avrei sospeso la corsa in segno di lutto. Un segno di rispetto per la morte di quel giovane ragazzo, orrendamente straziato sotto gli occhi di tutti.

Ho visto l'incidente una sola volta; tutte le volte che lo hanno riproposto, ho chiuso gli occhi per non rivivere quel crudele istante, mentre col pensiero andavo ai suoi genitori che magari hanno seguito la stessa scena, ai compagni, agli amici. Cosa di più naturale e spontaneo sospendere il "gioco" e stringersi in un momento di "pietas", lasciando da parte pieghe e podi?

Ma solo perché l'abbiamo visto in diretta? E cosa succede nella vita di tutti i giorni? Di fronte a terribili incidenti e calamità, il mondo si ferma? No; non so se purtroppo o per fortuna.

Vengono forse sospesi i programmi perchè l'Abruzzo è stato colpito dal tragico terremoto? Guardiamo il TG, ci commuoviamo, un pensiero alle povere vittime, e poi via.

Mesi fa un bagnante, mentre passeggiava in riva al mare, si è accasciato a terra colpito da un infarto; ha atteso per ore, coperto da un lenzuolo, il permesso di essere rimosso e di essere pietosamente raccolto. Nel frattempo, a pochi metri di distanza la partita a calcetto è continuata, la partita a pallettoni pure, i tuffi dalla diga anche; nella più assoluta indifferenza.

Non ho una risposta. Ma la gara l'avrei sospesa.
 
Comprendo e condivido il pensiero di Unochenaviga, di Rodolfo ed anche di Luxgraph per quanto attiene al rischio connaturato in questo (come altri) sport, alla consapevolezza di mettere in gioco la loro vita, che questi ragazzi hanno. Vi quoto in pieno ma non posso smettere di pensare che l'esito della gara è stato prioritario rispetto all'esito dell'incidente stesso. Ed è questo che non mi piace e che non ho saputo tacere manifestando il mio pensiero.
La gara non è stata interrotta perchè nessuno ha pensato negli stessi termini oppure perchè sospendere la macchina dello spettacolo, che fa da contorno ad ogni sport (o che forse ne è il cuore mentre la gara ne è solo il contorno?), già attivata avrebbe comportato un danno economico spropositato?
E' vero che la vita continua di fronte a qualsiasi tragedia... ma i colori della vita stessa cambiano.
 
Una cosa è la consapevolezza del rischio che si corre, un'altra il rispetto per la vita umana..

Tutti questi baracconi, siano il calcio, il ciclismo, la formula uno, la moto o quello che vuoi, non si fermano mai..

Non si fermano se muore Senna, non si fermano se muore uno spettatore..

E quando si sono fermati per una settimana in occasione della morte di un poliziotto (la partita del Catania) sono state più le polemiche che altro..

Addirittura, ricordo benissimo che in occasione della morte di Paolo Borsellino si parlò di fermare uno spettacolo di fuochi artificiali a Roma, in occasione di una manifestazione sul lungotevere..
Ho sentito i commercianti commentare 'Haò!! Io ho PAGATO, chi me ridà i sordi?"..

Sul fatto che gli spettacoli di cui parlavo sopra siano etichettabili come 'sport' ho i miei dubbi (e non perchè mi considero un idealista fuori dal mondo, ma perchè lo sport è una cosa e questi carrozzoni un'altra, lo sport promuove la persona, il rapporto di gruppo, il sacrificio: il carrozzone ti fa dopare pur di vincere, far finta di aver avuto un fallo per rubare il rigore, dare un cazzotto di nascosto all'avversario, investirgli l'auto perchè sei primo in classifica, che ci azzecca?). Sul fatto che li si manda avanti (altrimenti vuoi vedere sponsor soldi ecc.) contro tutto e tutti basta tornare a quella sera a Roma con i commercianti..

Manlio
 
Sul fatto che gli spettacoli di cui parlavo sopra siano etichettabili come 'sport' ho i miei dubbi (e non perchè mi considero un idealista fuori dal mondo, ma perchè lo sport è una cosa e questi carrozzoni un'altra, lo sport promuove la persona, il rapporto di gruppo, il sacrificio: il carrozzone ti fa dopare pur di vincere, far finta di aver avuto un fallo per rubare il rigore, dare un cazzotto di nascosto all'avversario, investirgli l'auto perchè sei primo in classifica, che ci azzecca?). Sul fatto che li si manda avanti (altrimenti vuoi vedere sponsor soldi ecc.) contro tutto e tutti basta tornare a quella sera a Roma con i commercianti..

Manlio

Manlio questi comportamenti errati sono gli effetti collaterali proprio del sacrificio..... si sacrifica tanto che nel moemnto cruciale, non si vede la sconfitta come parte fondamentale della competizione ma come vanificazione dei sacrifici, penso sia, per quanto sbagliato, un istinto umano. Discorso a parte lo merita il dopping che non ha nulla a che vedere con l'istinto del momento ma e' una pianficazione.
Per quanto brutto possa essere anche quei soldi che il commerciante ha speso per i fuochi sono magari il frutto di un sacrificio, un investimento ad attirare persone con la speranza di avere un incasso maggiore, incasso che serve per arrivare a fine mese meno peggio del solito....sono tanti i lati da considerare che non sempre possiamo essere in grado di capire. ..... e infatti e' bello scambiarsi opinioni, come Magica ha proposto...servono a questo, ad aprire la mente.
Di fronte alla morte il mondo non si e' mai fermato, continuano le responsabilita', continuano i doveri, continua tutto......l'unica cosa che si ferma ( e non sempre ) e' la nostra coscienza.....ma la coscienza non serve a nulla se non a farci sentire umani, uomini persone.....funzione indispensabile ma vanificata dalla societa' moderna. Triste , anzi tristemente vero
Grazie a tutti
 
...... Di fronte alla morte il mondo non si e' mai fermato, continuano le responsabilita', continuano i doveri, continua tutto......l'unica cosa che si ferma ( e non sempre ) e' la nostra coscienza.....ma la coscienza non serve a nulla se non a farci sentire umani, uomini persone.....funzione indispensabile ma vanificata dalla societa' moderna. Triste , anzi tristemente vero
Grazie a tutti

Grazie a te Uno...
Con poche parole hai rappresentato uno scenario che, per essere sviscerato, avrebbe meritato pagine e pagine di post...
Grazie a te... di cuore
 
Che il mondo non si possa fermare, ma deve andare avanti sono d'accordo, ci mancherebbe..

Ma il tributo ad una persona, il rispetto per essa, sono una cosa diversa dal fermare il mondo..

Per quanto brutto possa essere anche quei soldi che il commerciante ha speso per i fuochi sono magari il frutto di un sacrificio, un investimento ad attirare persone con la speranza di avere un incasso maggiore, incasso che serve per arrivare a fine mese meno peggio del solito....

Un giorno di 'pausa', anzi solo una manifestazione di gioia in meno, per ricordare un uomo come Borsellino, morto per una causa sociale, diciamo per tutti noi, credo potesse valere il sacrificio di quei soldi.. io sinceramente non ho visto questi commercianti con il loro sacrificio, ma semplicemente gente che se ne fregava altamente di cosa era successo e cercava una scusa per rientrare di soldi spesi.. (tra l'altro lo spettacolo era a chiusura della festa, non portava altri soldi).

Sinceramente credo che il mondo abbia venduto se stesso a due Dei: i soldi ed il successo.. questa maledetta mentalità tutta americana che conta essere il primo e dal secondo sono nessuno e quella, invece anche nostra, di dare un valore assoluto ai soldi..

Se ieri si fermava lo spettacolo gli sponsor ecc. ci avrebbero rimesso..
Viene da chiedersi, cosa?
Il signor sponsor sarebbe tornato a casa con il suo milione di Euro in meno e cosa avrebbe trovato? I topi dentro casa? Lo Yacht arrugginito? Il verde prato distrutto?

Niente, per un super sponsor la differenza tra i soldi guadagnati o non guadagnati ieri è il nulla, a livello sensibile neanche se ne accorgeva..
A lungo andare era un problema, fatto di licenziamenti di persone ecc. ma una volta ogni tanto (come ieri) anzi.. forse gli portava anche più soldi..
Ma tanto è.. il gioco non si ferma perchè il Dio denaro viene prima di noi..

Su questo si potrebbe allargare il discorso, ma andrebbe in campi non adatti ad un forum di navi..

Ed anche l'esser primo, il classico 'Fai finta di aver ricevuto un colpo' te lo dicono non solo gli allenatori di serie A, legati ovviamente ai soldi, ma anche quelli della squadretta di periferia, legati solo all'essere scemi..
Da piccolo mi 'toccava' seguire mio cugino, bravissimo calciatore: ho visto arbitri inseguiti da sette persone per aver dato un rigore legittimo all'inverosimile, gente messa fuori squadra perchè l'altro era il figlio del presidente, un arbitro uscire con la pistola in mano (ed ha fatto bene detto tra noi), gente che si picchiava..

Ad una certa età mio cugino ha smesso, giustamente voleva divertirsi non prendere calci e vedere cinquantenni fare a botte tra di loro sugli spalti..

Quello è un ottimo insegnamento per la società di oggi (Imbroglia, dai calci, ma fatti avanti) ma non si chiama sport, non si chiama volontà di vincere per il sacrificio, si chiama solo 'Se sei il secondo non conti nulla..' nulla di più..

Un saluto!
Manlio
 
senza andare su analisi socio psico politiche posso solo dire che l'errore che ha scatenato tutte queste polemiche (se avete visto i tg di oggi ne parlano tutti) e' stata quella di non dare la bandiera Rossa nella gara della moto2 , ma conoscendo persone che su quei cicuiti fanno i commissari di percorso , posso solo pensare che nella concitazione del momento , con la pista sgombra da rottami di moto e quindi sicura , e i piloti soccorsi a bordo pista , nonsi abbia solo avuto , come del resto era , la sensazione che la morte stava per arrivare su quel povero ragazzo. Rimane il fatto ineluttabile che una morte in diretta colpisce molto la sensibilita' della gente , viviamo in un mondo dove tutto va in diretta e anche la morte a volte compare inaspettata , non gradita , ma come parte incancellabile delle nostre vite.
 
Lo ha ricordato qualcuno?
Peter Lenz, 13 anni, trofeo Moriwaki 250, muore a Indianapolis domenica 29 agosto.
Ciao

Lilliput hai ragione, ma il treadh l'ho concepito come momento di riflessione che poteva partire da chiunque o da qualsiasi circostanza. Ho un figlio che a breve compirà 12 anni, vuoi che la morte di Peter non mi abbia colpito?
La riflessione, il mio pensare ad alta voce è legato alla constatazione dello scenario al quale abbiamo assistito. Un ragazzo (un bambino, un uomo, un vecchio... non importa: un essere umano) viene travolto sotto gli occhi di tutti e la gara (come tutto il resto) continua come se nulla fosse accaduto...
 
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