26 Luglio Trondheim
Silversea attracca un po’ lontano dal porto, come ci indica sulla mappa la ragazza, vestita con un costume tipico, salita sulla nave per dare informazioni ai passeggeri.
Nella mappa, oltre al percorso necessario per avvicinarsi al centro, sono indicati anche due percorsi pedonali da seguire in città di diversa lunghezza ed un sentiero a Lade, nella periferia di Trondheim, che attira la nostra attenzione perché pare costeggiare il mare in mezzo al verde….decidiamo, quindi, di incamminarci e provare a vedere il più possibile.
Appena partiti ci troviamo di fronte a due strade parallele, quella indicata dalla cartina ed una decisamente graziosa e caratteristica, mentre ci fermiamo un minuto per capire se anche la seconda può andare bene, vedo una donna dietro mio marito che cerca di attirare la nostra attenzione per aiutarci….ecco forse in quell’esatto momento è scattato il nostro amore a prima vista per questa città che è poi aumentato mano a mano che ci trovavamo davanti sempre a scorci più belli, a enormi e perfette piste ciclopedonali, a sentieri uno più bello dell’altro in mezzo al verde, a bellissime casette in legno.
Apro una parentesi di una costante che abbiamo trovato in tutta la Norvegia e che qui abbiamo notato particolarmente.
Ogni volta che ci avvicinavamo alle strisce pedonali qualsiasi autovettura o camion si fermava per farci passare.
Io nella mia città mi muovo quotidianamente a piedi o in bici sono, quindi, abituata a dover aspettare almeno 4 o 5 macchine (quando mi va bene) prima che una si fermi e l’autista mi faccia segno con la mano che, nella sua immensa generosità mi lascia passare, invitandomi contestualmente a darmi una mossa, magari avvicinando lentamente sempre più l’auto alle mie caviglie…per cui per me la Norvegia in questo senso si è dimostrata una piacevole sorpresa. Anche quando premeva il pulsante per l’attraversamento pedonale ci siamo subito resi conto che diventava quasi subito verde anche se ci trovavamo su una strada a percorrenza veloce e trafficata.
Ma chiusa questa parentesi su questa prova di civiltà norvegese, torniamo a Trondheim.
Percorriamo il lungo mare e, facilitati dalla grande presenza di cartelli stradali, arriviamo a Lade all’inizio del sentiero Ladestein; mentre mi fermo, mal volentieri, 5 minuti per rispondere ad alcuni messaggi urgenti di lavoro, vedo mio marito rapito dalla bellezza del paesaggio e dal silenzio che ci circonda e appena mi guardo intorno capisco cosa sta provando.
Dando, però, un’occhiata alla lunghezza del giro che ci aspetta in città, decidiamo, a malincuore, di non percorrere il sentiero, ma di dirigerci in centro…la tempesta Hans ci toglierà poi la possibilità di visitare Maloy, ma ci regalerà la possibilità di tornare qui…
Silversea attracca un po’ lontano dal porto, come ci indica sulla mappa la ragazza, vestita con un costume tipico, salita sulla nave per dare informazioni ai passeggeri.
Nella mappa, oltre al percorso necessario per avvicinarsi al centro, sono indicati anche due percorsi pedonali da seguire in città di diversa lunghezza ed un sentiero a Lade, nella periferia di Trondheim, che attira la nostra attenzione perché pare costeggiare il mare in mezzo al verde….decidiamo, quindi, di incamminarci e provare a vedere il più possibile.
Appena partiti ci troviamo di fronte a due strade parallele, quella indicata dalla cartina ed una decisamente graziosa e caratteristica, mentre ci fermiamo un minuto per capire se anche la seconda può andare bene, vedo una donna dietro mio marito che cerca di attirare la nostra attenzione per aiutarci….ecco forse in quell’esatto momento è scattato il nostro amore a prima vista per questa città che è poi aumentato mano a mano che ci trovavamo davanti sempre a scorci più belli, a enormi e perfette piste ciclopedonali, a sentieri uno più bello dell’altro in mezzo al verde, a bellissime casette in legno.
Apro una parentesi di una costante che abbiamo trovato in tutta la Norvegia e che qui abbiamo notato particolarmente.
Ogni volta che ci avvicinavamo alle strisce pedonali qualsiasi autovettura o camion si fermava per farci passare.
Io nella mia città mi muovo quotidianamente a piedi o in bici sono, quindi, abituata a dover aspettare almeno 4 o 5 macchine (quando mi va bene) prima che una si fermi e l’autista mi faccia segno con la mano che, nella sua immensa generosità mi lascia passare, invitandomi contestualmente a darmi una mossa, magari avvicinando lentamente sempre più l’auto alle mie caviglie…per cui per me la Norvegia in questo senso si è dimostrata una piacevole sorpresa. Anche quando premeva il pulsante per l’attraversamento pedonale ci siamo subito resi conto che diventava quasi subito verde anche se ci trovavamo su una strada a percorrenza veloce e trafficata.
Ma chiusa questa parentesi su questa prova di civiltà norvegese, torniamo a Trondheim.
Percorriamo il lungo mare e, facilitati dalla grande presenza di cartelli stradali, arriviamo a Lade all’inizio del sentiero Ladestein; mentre mi fermo, mal volentieri, 5 minuti per rispondere ad alcuni messaggi urgenti di lavoro, vedo mio marito rapito dalla bellezza del paesaggio e dal silenzio che ci circonda e appena mi guardo intorno capisco cosa sta provando.
Dando, però, un’occhiata alla lunghezza del giro che ci aspetta in città, decidiamo, a malincuore, di non percorrere il sentiero, ma di dirigerci in centro…la tempesta Hans ci toglierà poi la possibilità di visitare Maloy, ma ci regalerà la possibilità di tornare qui…