Re: Sparito cuoco di bordo
io ho trovato questo in rete..
Caso Faliva a «I Fatti vostri». Le accuse della sorella
La drammatica vicenda di Angelo Faliva, il cuoco che lavorava nella prestigiosa nave da crociera Coral Princess, scomparso misteriosamente in mare, lasciando dietro di se tantissime domande senza risposta. Una storia che nei giorni scorsi è approdata anche in televisione: Chiara Faliva, la sorella, si è presentata alla popolare trasmissione «Fatti Vostri» di Giancarlo Magalli, raccontando la sua verità, con determinazione. La donna ha ribadito la tesi secondo la quale Angelo Faliva non si è sicuramente suicidato. Secondo la sorella, quella sera Angelo si sarebbe allontanato dal ristorante, sarebbe disceso con gli ascensori di servizio della nave senza poi più risalire. La donna sostiene, senza escludere del tutto altre ipotesi, che il corpo del fratello potrebbe essere stato incenerito, dopo l'assassinio, nel combustore di cui è dotata la Coral Princess. Chiara Faliva lamenta i ritardi con i quali si è segnalata la scomparsa di Angelo e l'indifferenza del capitano nei suoi confronti, nonché della compagnia americana che, dopo sei settimane, non ha ancora fornito agli inquirenti le registrazioni delle migliaia di telecamere di sorveglianza, circa seimila, distribuite in ogni angolo della nave.
La sorella del disperso si è persino lanciata nell'ipotesi che tutto questo tempo sia bastato per manipolare i nastri. La donna non ha risparmiato un'accusa diretta alla Fanesina, decisamente assente in tutto l'iter della vicenda. «Sono costretta io sola ad avvalermi della mia conoscenza di inglese e spagnolo e ad inviare mail alle autorità inquirenti. Messaggi che raramente ricevono risposta». La scomparsa di Angelo Faliva in questi giorni sta diventando argomento di discussione su tutte le reti televisive,proprio grazie a Chiara, che vuole a tutti costi che si vada in fondo alla vicenda, e che ha scritto a tutte le trasmissioni, compresa Gialli.it, chiedendo di conoscere tutta la verità sulla sparizione in navigazione del fratello, 31enne. La vicenda Faliva scompare nel nulla durante una navigazione, il 23 novembre scorso, anche se della sua assenza ci si accorge solo 12 ore dopo. E’ al suo quarto incarico come aiuto chef, dopo aver realizzato il suo più grande sogno: cucinare viaggiando. Ma quel viaggio non è come gli altri. Al secondo giorno di navigazione, di lui si perde ogni traccia. Ormai lo cercano tutti, ma senza risultati: l’equipaggio, l’Fbi, la Farnesina.
Secondo i familiari il ragazzo era sereno, tranquillo, nelle ultime telefonate fatte a casa. Alla sorella aveva raccontato di un litigio con un collega filippino, ma senza dare alcun rilievo particolare alla faccenda. Incidente, suicidio, omicidio. Tutto è ugualmente possibile perché, dal ponte alla stiva, non vi è alcuna traccia, per la quale favorire un’ipotesi piuttosto che un’altra. Eppure qualcosa di irregolare ci sarebbe. Qualcosa che la sorella di Angelo non manca di sottolineare ogni volta che viene invitata a parlare. Dalla nave è sparito un salvagente e dallo stesso salvagente mancherebbe il dispositivo di illuminazione. Ma cosa può voler dire questo? La chiave del mistero sembra essere un ascensore. Nel ristorante della nave Angelo parla con alcuni turisti seduti a un tavolo, poi si allontana in tutta fretta, raggiunge la cucina e imbocca un ascensore che può solo discendere e che può raggiungere persino la sentina, il fondo dello scafo dove si raccolgono le acque di scolo per scaricarle fuori bordo e dove altrettanto si smaltiscono i rifiuti, compresi quelli della cucina. Un luogo che Angelo conosce bene. A richiamare la vicenda è anche un sito specializzato, che dedica a questo caso una pagina intera.
Un'intervento firmato da un esperto mondiale in vicende di questo tipo, Mike Groves, che si pone molte domande: «queste navi modernissime da crociera sono dotate di sofisticatissimi sistemi di controllo» scrive l'esperto. «Come è stato mai possibile che nessuno abbia avvertito la sparizione di un uomo e che l’allarme sia stato dato con tanto ritardo? Sono stati effettuati tutti gli accertamenti con una revisione minuziosa, tale da non lasciare alcun dubbio, delle registrazioni di tutti gli apparecchi di bordo? Gli strumenti in quelle ore erano accuramente visionati? Come è possibile che a fronte della scomparsa di un uomo, ovvero in una questione di vita e di morte, la nave abbia tranquillamente proseguito nella sua crociera senza preoccuparsi minimamente di fare marcia indietro ed ispezionare per quanto possibile la zona dove poteva trovarsi Angelo Faliva? E’ stata data una risposta soddisfacente alla questione salvagente, privato dei sofisticati sistemi per l’individuazione di uomini in mare? E’ possibile che Alberto Faliva si sia gettato con il salvagente non individuabile in mare?».
Il sito richiama l'attenzione anche alla statistica: sono ben 125 i croceristi dei quali non si è più avuta alcuna notizia negli ultimi nove anni. Di questi, ben 23 passeggeri sono spariti nel 2009 con una evidente paurosa accelerazione (forse determinata anche da episodi di pirateria o di contrabbando). Anche nel sito si sostiene che Angelo Faliva difficilmente potrebbe essersi suicidato. Il sito sembra propendere per la tesi dell’omicidio.
Ehm... il sito.. saremmo noi???