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Stop navi crociera città europee?

Rodolfo

Super Moderatore
Secondo questo articolo di "Qui Finanza" alcune città europee starebbero facendo da apripista per limitare/ cessare l'attività delle navi da crociera nel nome del cosiddetto "overtourism" che causerebbe danni ambientali, sociali ed economici.
Per alcune località sappiamo di provvedimenti già adottati per gestire, limitando, il flusso delle navi.
Nel complesso comunque mi sembra che l'articolo contenga alcune inesattezze ed altre volutamente "esagerate".

 

Nancy71

Well-known member
Si ho letto anch'io dicono che la presenza dei crocieristi porta troppi svantaggi e pochi guadagni per le città di scalo perché non spenderebbero poi così tanto a terra, a differenza del turismo tradizionale, ma sarà davvero così. Forse il problema non sono le crociere in sé, ma come si sono trasformate con l'avvento delle meganavi di ultima generazione, che hanno trasformato le crociere in vacanze di massa , dove l'elemento nave prevale sul viaggio stesso. Allora è chiaro che migliaia di persone che ti invadono per qualche ora, magari per una semplice passeggiata sulla Rambla portandosi indietro una calamita e poco più, magari comportano più problemi che guadagni. Il problema potrebbe essere risolto se le compagnie sposassero l'idea di un turismo sostenibile anche per le città, magari con soste più lunghe che consentano ai crocieristi di vivere la città fermandosi nei locali, soprattutto di sera, o facendo acquisti con più calma e oltre il souvenir cinese. Ma è chiaro che questo concetto di vacanza non va molto d'accordo con la formula mass market.
 

Rodolfo

Super Moderatore
A volte i calcoli di quanto un crocierista lascia allo scalo sono molto più sostanziosi di quanto non indicato nell'articolo, suddivisi poi tra "Toccata" e "Homeport"; non si tratta dell'acquisto della semplice calamita come può essere vero in certi casi, ma dell'intero movimento che si sviluppa nella città che ospita la nave, a cominciare da tutte le attività portuali e al personale che ci lavora, alle decine e decine di autobus che si utilizzano nelle escursioni, alle visite a pagamento, a consumazioni nei locali; è tutto un complesso di attività che porta introiti all'economia cittadina.
Proprio qualche settimana fa ero sulla Rambla e se pur la confusione fosse notevole, la gente, fossero crocieristi o meno, acquistava nei vari chioschi, mercati e centri commerciali dove si faceva la fila con i numeri per pagare gli acquisti. Parlare di soli 23 euro mi sembra alquanto dubbio e riduttivo; dipende sempre su che base vengono fatti i calcoli e come se ne vogliono "vendere" i risultati.
 

Nancy71

Well-known member
Sicuramente la realtà può essere facilmente manipolata in modo da fare sembrare fondate le proprie tesi a scapito delle altre.
 

capricorno

Super Moderatore
A volte i calcoli di quanto un crocierista lascia allo scalo sono molto più sostanziosi di quanto non indicato nell'articolo, suddivisi poi tra "Toccata" e "Homeport"; non si tratta dell'acquisto della semplice calamita come può essere vero in certi casi, ma dell'intero movimento che si sviluppa nella città che ospita la nave, a cominciare da tutte le attività portuali e al personale che ci lavora, alle decine e decine di autobus che si utilizzano nelle escursioni, alle visite a pagamento, a consumazioni nei locali; è tutto un complesso di attività che porta introiti all'economia cittadina.
Proprio qualche settimana fa ero sulla Rambla e se pur la confusione fosse notevole, la gente, fossero crocieristi o meno, acquistava nei vari chioschi, mercati e centri commerciali dove si faceva la fila con i numeri per pagare gli acquisti. Parlare di soli 23 euro mi sembra alquanto dubbio e riduttivo; dipende sempre su che base vengono fatti i calcoli e come se ne vogliono "vendere" i risultati.
Soprattutto " vendere " i risultati.
Sempre più spesso tutti i mali di una città o qualsiasi scalo venga trattato, sono sempre legati alle navi da crociera! Chissà mai il perché!

Impossibile quantificare ad ogni persona che scala quanto spende, mentre è sicuramente quantificabile gli incassi delle mobilitazioni generali, come quanto da te scritto....tutto il resto è aria fritta che va ad alimentare i vari movimenti che dicono no su tutto.
 

Sandro 09

Well-known member
Noi come città siamo nuovi nel panorama delle crociere e stiamo parlando di numeri ridicoli ma da quando arrivano le navi mi pare la Viking fa homeport un mio conoscente con un piccolo B&B stiamo parlando di 6 stanze beh quando arriva e quando parte e prenotato da turisti d'oltreoceano mai avuti in città o che arrivano il giorno prima e addirittura li prenotano un paio di notti dopo la crociera.
 

Nancy71

Well-known member
Io come campana posso dire che l'arrivo delle navi nei nostri porti è visto come una grande opportunità dalle città perché i turisti tengono aperti i monumenti comprando i biglietti, e poi pizzeria bar pasticcerie negozi di ogni genere, che aprono apposta per loro. E poi le tante guide con autista che si stanno organizzando per fornire ai crocieristi tour di vario tipo. Insomma forse noi siamo ancora abbastanza "poveri "da apprezzare e desiderare l'economia delle navi da crociera.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Poi ci sono, nell'articolo, aspetti che non son veri come nel caso di Venezia: "Oltre a inquinare le acque, le grandi imbarcazioni sono causa di erosione della laguna."
Inquinare le acque??? Se mi spiegano come. Erosione? Credo che il responsabile di questo fenomeno sia soprattutto il traffico locale, visto che si verifica in altre zone della laguna che le navi non le hanno mai viste.
Inquinamento dell'aria? L'aeroporto Marco prevede per l'imminente futuro un atterraggio ogni minuto. Sic!!!!!
 

Blueyes

Well-known member
23 euro??? Manco se fosse una crociera Burundi-Tanzania su di un tronco alla deriva sul fiume Ruvubu!
Appena si scende i 23 neuri vanno solo di transfer/taxi/pipì in un bar, calamita da frigo.

Dati palesememte falsati... come possono scrivere seriamente che "La permanenza delle grandi navi nei porti varia dalle 4 alle 8 ore"?
Forse mettono in conto anche i vaporetti, e poi se vogliamo dirla tutta almeno il turista da crociera è riconosciuto da autorità portuali e relativamente rintracciabile al posto di chi arriva in bus, treno, ecc che nemmeno sai chi sia, dove vada e cosa faccia.

Probabilmente, come succede troppo spesso, ci sono giornalisti che danno sfogo alla voce dalla parte sbagliata e, di una notizia che va esaminata, ne fanno una interpretazione tutta da ridere per alimentare i soliti facinorisi che ne sanno ancora meno (si alimentano da sè!!!)

Come diceva piu su Sandro, qua da noi si è visto un'incremento nelle attività anche molto collaterali (il mercato in piazza per esempio; sembra che i "Vikinghi" ne vadano pazzi!), è da stupidi analizzare i dati con una piasrtra di piombo davanti agli occhi.
 

tiziano

Well-known member
Mah i giornalisti scrivono per riempire le pagine ma scrivono anche tante sciocchezze. Un esempio semplice a Katakolon (Grecia) un paese che "vive" per i passeggeri delle navi da crociera. Ci sono più negozi che abitazioni.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Da un recente articolo che ho letto, non ricordo dove, le navi da crociera oltre un certo tonnellaggio sono 499: praticamente nulla rispetto al numero mondiale delle navi, e delle molte carrette che lo compongono.
 

massimilianob

Well-known member
si sono nulla, ma sono un bersaglio facile come dicevo poc'anzi. e come potrebbe essere diversamente in un momento storico dove l'apparenza è tutto e la sostanza è zero ?
i comitati " NO TUTTO" si nutrono di questo, trovano legittimazione in queste donchisciottesche quanto patetiche battaglie.
 
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