Rodolfo
Super Moderatore
Bè, anche qui si parla di sospensione dell'opzione per la costruzione di Favolosa e Meraviglia. E un pensiero mi è passato per la mente; le due future costruzioni Costa - classe Concordia - sull'onda degli avvenimenti, correranno qualche rischio? Mate, tu che dici?
28 gennaio 2009
CANTIERISTICA STX FRANCE SENZA ORDINI GIOCA LA CARTA OFF-SHORE
Strategie anti crisi per la cantieristica francese. Stx France sta varando una serie di contromisure per combattere il rischio licenziamenti e ridurre il ricorso alla cassa integrazione. La prima mossa sarà - con ogni probabilità, secondo quanto riferiscono gli analisti - una diversificazione della produzione che porterà il cantiere navalmeccanico a occuparsi di off-shore. Questo per ovviare alla mancanza di navi da costruire, che potrebbe portare nel periodo di marzo e aprile a uno stop forzato per un totale di 100.000 ore. La notizia è arrivata venerdì scorso da canali sindacali all’interno dell’azienda. Attualmente, il gruppo è impegnato soprattutto nella costruzione delle navi da crociera: Msc è il primo cliente.
L’allarme occupazione è partito dopo l’annullamento di una commessa da parte del gruppo norvegese delle crociere Ncl (Norwegian Cruise Line): a questo si è aggiunta la preoccupazione per le due unità opzionate dalla ginevrina Msc Crociere e recentemente bloccate. Va da sé che la perdita in tempi brevi di tre grandi navi da costruire crea grossi problemi. «La situazione attuale è assai difficile per gli armatori» ha spiegato venerdì Éric Breux, direttore delle risorse umane di Stx.
Secondo i sindacati, ci sarebbero i modi e i tempi per evitare una cassa-integrazione parziale per circa 800 dipendenti, con effetti evidentemente disastrosi per lo stabilimento. La soluzione sarebbe appunto rafforzare produzioni diverse dal core-business dell’azienda, come l’off-shore.
È qualcosa di più di un semplice rumour, come confermato da Marc Ménager del sindacato Cfdt: «Certo, è una sfida, ma bisogna dire che c’è comunanza di intenti tra sindacati e la dirigenza coreana di Stx». I vecchi cantieri Chiantier de l’Atlantique hanno avuto una storia molto complicata negli ultimi anni dal punto di vista della proprietà: prima in mano ad Alstom, poi portati in Borsa, sono stati rilevati dal gruppo norvegese Aker e quindi, con un’operazione contestatissima e molto temuta sia dai lavoratori che dai governi europei, sono stati acquistati dai coreani di Stx. L’esecutivo francese gioca però ancora una parte importante avendo deciso, proprio per tutelare l’occupazione, di investire 110 milioni di euro per incrementare la sua partecipazione sino al 33,3%.
Il dirigente Stx Eric Breux è convinto della possibilità che il gruppo possa «costruire diversi tipi di piattaforme off-shore». Intanto i vertici dell’azienda stanno studiando un modo per tenere impegnati i dipendenti durante i prossimi mesi. «Esiste un diritto individuale alla formazione, stiamo cercando di impegnare azienda e dipendenti in quello che possiamo definire un periodo di studio, in cui poter far apprendere il più possibile ai lavoratori riguardo la costruzione di mezzi off-shore», ha detto Joel Cadoret, del sindacato Cgt. Proprio sulla formazione sta puntando il sindacato per evitare il periodo di cassa integrazione parziale. «È un modo per assicurarsi un avvenire», ha chiosato Cadoret.
(da Shippingonline)
28 gennaio 2009
CANTIERISTICA STX FRANCE SENZA ORDINI GIOCA LA CARTA OFF-SHORE
Strategie anti crisi per la cantieristica francese. Stx France sta varando una serie di contromisure per combattere il rischio licenziamenti e ridurre il ricorso alla cassa integrazione. La prima mossa sarà - con ogni probabilità, secondo quanto riferiscono gli analisti - una diversificazione della produzione che porterà il cantiere navalmeccanico a occuparsi di off-shore. Questo per ovviare alla mancanza di navi da costruire, che potrebbe portare nel periodo di marzo e aprile a uno stop forzato per un totale di 100.000 ore. La notizia è arrivata venerdì scorso da canali sindacali all’interno dell’azienda. Attualmente, il gruppo è impegnato soprattutto nella costruzione delle navi da crociera: Msc è il primo cliente.
L’allarme occupazione è partito dopo l’annullamento di una commessa da parte del gruppo norvegese delle crociere Ncl (Norwegian Cruise Line): a questo si è aggiunta la preoccupazione per le due unità opzionate dalla ginevrina Msc Crociere e recentemente bloccate. Va da sé che la perdita in tempi brevi di tre grandi navi da costruire crea grossi problemi. «La situazione attuale è assai difficile per gli armatori» ha spiegato venerdì Éric Breux, direttore delle risorse umane di Stx.
Secondo i sindacati, ci sarebbero i modi e i tempi per evitare una cassa-integrazione parziale per circa 800 dipendenti, con effetti evidentemente disastrosi per lo stabilimento. La soluzione sarebbe appunto rafforzare produzioni diverse dal core-business dell’azienda, come l’off-shore.
È qualcosa di più di un semplice rumour, come confermato da Marc Ménager del sindacato Cfdt: «Certo, è una sfida, ma bisogna dire che c’è comunanza di intenti tra sindacati e la dirigenza coreana di Stx». I vecchi cantieri Chiantier de l’Atlantique hanno avuto una storia molto complicata negli ultimi anni dal punto di vista della proprietà: prima in mano ad Alstom, poi portati in Borsa, sono stati rilevati dal gruppo norvegese Aker e quindi, con un’operazione contestatissima e molto temuta sia dai lavoratori che dai governi europei, sono stati acquistati dai coreani di Stx. L’esecutivo francese gioca però ancora una parte importante avendo deciso, proprio per tutelare l’occupazione, di investire 110 milioni di euro per incrementare la sua partecipazione sino al 33,3%.
Il dirigente Stx Eric Breux è convinto della possibilità che il gruppo possa «costruire diversi tipi di piattaforme off-shore». Intanto i vertici dell’azienda stanno studiando un modo per tenere impegnati i dipendenti durante i prossimi mesi. «Esiste un diritto individuale alla formazione, stiamo cercando di impegnare azienda e dipendenti in quello che possiamo definire un periodo di studio, in cui poter far apprendere il più possibile ai lavoratori riguardo la costruzione di mezzi off-shore», ha detto Joel Cadoret, del sindacato Cgt. Proprio sulla formazione sta puntando il sindacato per evitare il periodo di cassa integrazione parziale. «È un modo per assicurarsi un avvenire», ha chiosato Cadoret.
(da Shippingonline)