DrPianale
Co-Fondatore
Ciao a tutti
L'argomento è di quelli molto delicati e forse alcune mie considerazioni non sono del tutto "politicamente corrette", ma è innegabile che rispetto a qualche anno fa ci sua un aumento degli incidenti nell'ambito crocieristico.
Al di là delle responsabilità oggettive è innegabile che una buona parte dei problemi che si susseguono abbiano una rigorosa base numerica e statistica.
Negli ultimi anni è cresciuto, e di molto, il numero della navi e dei passeggeri, in un mondo che sia dal punto di vista metereologico che dal punto di vista infrastrutturale è rimasto assolutamente identico.
Quindi, statisticamente, ci sarebbe da stupirsi se andasse tutto liscio, se gli incidenti capitassero che la frequenza minima come fino un decennio fa.
Quello che succede è, purtroppo "normale"...anzi, probabilmente è pure grazie ai miglioramenti tecnici se il bilancio delle perdite, sia navali che umane, è comunque ancora relativamente ridotto.
Però c'è un punto che a me lascia molto perplesso...ed è una cosa che mi gira nella testa da qualche giorno, da quando Rodolfo in una discussione relativa al maltempo ha detto:
"Fino a qualche anno fa nel Mediterraneo in inverno, da novembre a marzo, la navigazione si fermava".
Me lo ricordo anche io...nei cataloghi Costa degli anni '90 (ma credo di qualsiasi altra compagnia) nella stagione invernale boreale (e viceversa quella australe) era praticamente impossibile o comunque molto raro trovare navi e crociere oltre la fascia tropicale.
Navigare nel Mediterraneo o nel vicino Atlantico non aveva senso ne per le compagnie ne per i passeggeri.
Però sono passati gli anni... quasi tutte le compagnie sono cresciute, alcune del 100% e non è che si possono mandare TUTTE le navi ai caraibi.
Ovviamente qualcuna deve rimanere qui per ovvi problemi logistici, ne si può pensare di fermare i centri commerciali galleggianti che sono diventati le navi da crociere per un trimestre e, approfittando di una fase di un decennio relativamente caldo, sono iniziate le crociere turistiche in ambito mediterraneo 52 settimane all'anno.
Qualsiasi persona che abbia più di 30 anni sa che questo inverno che ci pare particolarmente duro e freddo, era l'assoluta normalità negli anni '70 e '80....la grossa anomalia è quello che è successo negli anni '90 e '00.
Quindi, a fronte di un inverno "normale" (finalmente, mi verrebbe da dire), sono mesi che qui sul forum il mediterraneo e aree limitrofe, è un bollettino di guerra.
Senza andare a scomodare i casi più funesti ed eclatanti di questi ultimi giorni... è un susseguirsi di scali mancati, scali forzati, danni, ritardi e malcontenti.
Io capisco che ormai le navi ci sono e alle compagnie conviene vendere a prezzi stracciati una settimana mediterranea piuttosto che fermare la giostra.
E capisco anche che per i clienti, alcune offerte (ho fatto un pò di conti) sono così allettanti che probabilmente costa di più rimanere a casa con la famiglia e andare al ristorante che farsi una settimana in crociera.
Però qui si sta scherzando con il fuoco, anzi con l'acqua...e anche se lo spettacolo deve continuare, la giostra non di deve fermare, andrebbe fatta una riflessione che se anche l'inverno prossimo dovesse essere come questo, avremmo gli STESSI problemi, moltiplicati per le navi in più che ci saranno.
Sempre pregando Dio o Poseidone che non succeda di peggio
P.S. Scusate lo sfogo, ma più leggo certe notizie e meno penso alla tragica fatalità e più sono convinto che ci sia una dolosa sottovalutazione dei rischi e una corsa al guadagno sulla pelle di chi viaggia
L'argomento è di quelli molto delicati e forse alcune mie considerazioni non sono del tutto "politicamente corrette", ma è innegabile che rispetto a qualche anno fa ci sua un aumento degli incidenti nell'ambito crocieristico.
Al di là delle responsabilità oggettive è innegabile che una buona parte dei problemi che si susseguono abbiano una rigorosa base numerica e statistica.
Negli ultimi anni è cresciuto, e di molto, il numero della navi e dei passeggeri, in un mondo che sia dal punto di vista metereologico che dal punto di vista infrastrutturale è rimasto assolutamente identico.
Quindi, statisticamente, ci sarebbe da stupirsi se andasse tutto liscio, se gli incidenti capitassero che la frequenza minima come fino un decennio fa.
Quello che succede è, purtroppo "normale"...anzi, probabilmente è pure grazie ai miglioramenti tecnici se il bilancio delle perdite, sia navali che umane, è comunque ancora relativamente ridotto.
Però c'è un punto che a me lascia molto perplesso...ed è una cosa che mi gira nella testa da qualche giorno, da quando Rodolfo in una discussione relativa al maltempo ha detto:
"Fino a qualche anno fa nel Mediterraneo in inverno, da novembre a marzo, la navigazione si fermava".
Me lo ricordo anche io...nei cataloghi Costa degli anni '90 (ma credo di qualsiasi altra compagnia) nella stagione invernale boreale (e viceversa quella australe) era praticamente impossibile o comunque molto raro trovare navi e crociere oltre la fascia tropicale.
Navigare nel Mediterraneo o nel vicino Atlantico non aveva senso ne per le compagnie ne per i passeggeri.
Però sono passati gli anni... quasi tutte le compagnie sono cresciute, alcune del 100% e non è che si possono mandare TUTTE le navi ai caraibi.
Ovviamente qualcuna deve rimanere qui per ovvi problemi logistici, ne si può pensare di fermare i centri commerciali galleggianti che sono diventati le navi da crociere per un trimestre e, approfittando di una fase di un decennio relativamente caldo, sono iniziate le crociere turistiche in ambito mediterraneo 52 settimane all'anno.
Qualsiasi persona che abbia più di 30 anni sa che questo inverno che ci pare particolarmente duro e freddo, era l'assoluta normalità negli anni '70 e '80....la grossa anomalia è quello che è successo negli anni '90 e '00.
Quindi, a fronte di un inverno "normale" (finalmente, mi verrebbe da dire), sono mesi che qui sul forum il mediterraneo e aree limitrofe, è un bollettino di guerra.
Senza andare a scomodare i casi più funesti ed eclatanti di questi ultimi giorni... è un susseguirsi di scali mancati, scali forzati, danni, ritardi e malcontenti.
Io capisco che ormai le navi ci sono e alle compagnie conviene vendere a prezzi stracciati una settimana mediterranea piuttosto che fermare la giostra.
E capisco anche che per i clienti, alcune offerte (ho fatto un pò di conti) sono così allettanti che probabilmente costa di più rimanere a casa con la famiglia e andare al ristorante che farsi una settimana in crociera.
Però qui si sta scherzando con il fuoco, anzi con l'acqua...e anche se lo spettacolo deve continuare, la giostra non di deve fermare, andrebbe fatta una riflessione che se anche l'inverno prossimo dovesse essere come questo, avremmo gli STESSI problemi, moltiplicati per le navi in più che ci saranno.
Sempre pregando Dio o Poseidone che non succeda di peggio
P.S. Scusate lo sfogo, ma più leggo certe notizie e meno penso alla tragica fatalità e più sono convinto che ci sia una dolosa sottovalutazione dei rischi e una corsa al guadagno sulla pelle di chi viaggia