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Un pensiero inevitabile

Rodolfo

Super Moderatore
In questo momento stiamo transitando in prossimità di un luogo che ha risvegliato in me una tragedia per la nostra nazione e per tanti di coloro che ci hanno preceduti.

Capo Matapan una pagina oscura della nostra storia dove persero la vita tanti uomini/"ragazzi".

L'assurdità della guerra. Un paesaggio di pace, di tranquillità, di serenità, trasformato in un enorme sepolcro, per nulla, per la stupidità dell'uomo. Magari in questo momento ci siamo "scivolati" sopra.
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....sono sincero ho guardato su internet per avere informazioni riguardo la tragedia, non ne avevo mai sentito parlare, si ricorda anche sui libri di storia ciò che "fa comodo". Onore ai caduti.👃👃👃
 
Avevamo una flotta eccezionale, la scarsa lungimiranza di alcuni ha portato alla morte di tante persone e alla distruzione.
Un capitolo veramente triste, dimostrazione di una mentalità retrograda.
Avremmo potuto avere il radar dal 1936, Marconi ci lavorava già dal 34 e lo studiava dal 22.
Ma nelle guerre, di qualsiasi epoca, capitoli belli non esistono e non esisteranno mai.
 
Quando per la prima volta feci scalo a Cefalonia, non potei fare a meno di ricordare la vicenda dei nostri soldati che dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 non vollero arrendersi all'esercito tedesco, prima alleato e poi nemico, e persero la vita su quell'isola greca. Ricordo che all'uscita dal porto di Argostoli, su Costa Classica, dopo una bella giornata di mare, mi emozionai e con un gesto di saluto volli a modo mio, semplicemente, rendere omaggio a quegli uomini/ragazzi.

La guerra, sempre un orrore.
 
Un estratto, dal libro che ho pubblicato dei diari di mio padre. Purtroppo quel diario di guerra che cita fa parte di quelli che purtroppo sono andati persi.

"E annotavo… annotavo con rincrescimento su quel diario più perdite che vittorie. Sui vari fronti la situazione peggiorava ogni giorno. In Russia, le nostre truppe dell’A.R.M.I.R. circondate nella grande sacca, stavano vivendo ore di tregenda. Il gelo di gennaio e febbraio si era alleato al nemico ad infierire sui nostri soldati. In Cirenaica e Tripolitania le truppe italo-tedesche dovettero arrendersi alle preponderanti forze nemiche. La nostra marina venne a trovarsi in una grave situazione di inferiorità poiché con l’entrata in funzione dei RADAR sulle navi nemiche, gli anglo americani ebbero il grande vantaggio su di noi di poterci colpire da lontano senza esser visti anche con la nebbia o nell’oscurità della notte. La battaglia navale di Capo MATAPAN segnò per la marina italiana l’ora della definitiva sconfitta. Nelle profonde tenebre di una notte illune, gli inglesi avvistarono cogli occhi elettromagnetici dei loro radar la nostra flotta a più di 30 km di distanza ed in breve la nostra grossa squadra navale venne più che decimata."
 
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