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Una giornata diversa dalle altre: Crocieristi in treno.

Che eleganza le poltrone in velluto; perfino il "cordoncino" di rifinutura. Tutto molto bello; piacevoli ricordi. La leva del blocco, con la scritta "fermato" la ricordo bene; dalla parte opposta mi sembra fosse scritto "libero".
 
Se la memoria non mi inganna, prima del verde erano in velluto rosso.
Se amate le vetture vecchie, vi invito a fare un giro sulla linea dei tram 1 e 10 di Milano. Sono tutte in legno, molto belle e ben curate. Risalgono al 1927/1930. Neppure il crollo della rimessa in tempo di guerra é riuscito a distruggerle.
Hanno un piccolo difetto. Gli scalini sono altissimi, io son piccola , ma mi arrivano al ginocchio. Sono la disperazione di noi anziani per salire e scendere. E sferagliano con gran rumore. Peró son storiche...
 
Bellissimo .... trainati da una e626 e da una e428

...su corbellini, centoporte..... :D :D :D

...vedo anche il bagagliaio due assi serie DI 92000.....

....sono appassionato di treni.... :rolleyes:

la mia infanzia ... sempre con il treno.....

grazie per questo splendido reportage!
 
Se la memoria non mi inganna, prima del verde erano in velluto rosso.
Se amate le vetture vecchie, vi invito a fare un giro sulla linea dei tram 1 e 10 di Milano. Sono tutte in legno, molto belle e ben curate. Risalgono al 1927/1930. Neppure il crollo della rimessa in tempo di guerra é riuscito a distruggerle.
Hanno un piccolo difetto. Gli scalini sono altissimi, io son piccola , ma mi arrivano al ginocchio. Sono la disperazione di noi anziani per salire e scendere. E sferagliano con gran rumore. Peró son storiche...

In effetti i vecchi tram di Milano sono davvero belli, parte integrante del paesaggio cittadino. Quelli che ho visto e sui quali son voluto salire sono tenuti molto bene; credo siano molto amati dai Milanesi.
 
In effetti i vecchi tram di Milano sono davvero belli, parte integrante del paesaggio cittadino. Quelli che ho visto e sui quali son voluto salire sono tenuti molto bene; credo siano molto amati dai Milanesi.

Avrai preso il Tram Bleu di Barcellona che porta al Cibidabo, penso


Inviato da Old iPad carbonella munito
 
A saperlo.....! Mi sarei aggiunto ai nostri due passeggeri del treno storico...

Confermo tutti i ricordi e le note che avete scritto, e come appassionato di treni ho fatto un tuffo di nostalgia. Ritorno più tardi con calma a commentare queste belle foto.
 
A saperlo.....! Mi sarei aggiunto ai nostri due passeggeri del treno storico...

Ci credo!!

Ha un 'sapore' di altri tempi, non solo tecnologici: una concezione diversa di 'meccanica', 'forza', 'resistenza', 'progresso'..

Tante di quelle cose le ho viste, molte di più 'sfiorate', qualche panchina in legno l'ho fatta..

Veramente affascinante..

Un saluto e grazie di aver condiviso questa bellissima esperienza..

Manlio
 
Avrai preso il Tram Bleu di Barcellona che porta al Cibidabo, penso


Inviato da Old iPad carbonella munito

No. Ad esser sincero, in questo momento, mi dice nulla. Mi piace girare nella metro a Barcellona. Se però mi dici dovè, la prossima volta che sarò lì, cercherò di prenderlo.
 
No. Ad esser sincero, in questo momento, mi dice nulla. Mi piace girare nella metro a Barcellona. Se però mi dici dovè, la prossima volta che sarò lì, cercherò di prenderlo.


Ho sbagliato a scrivere
E' il Tram Blau storico che porta alla collina del Tibidabo (anche antichissimo e bellissimo parco giochi tipo il Pater di Vienna)


Inviato utilizzando Tapatalk
 
Si, il treno d'epoca su cui hanno viaggiato Fabio e Monica è davvero pieno di ricordi, di quando ero ragazzino...

I poggiatesta dei sedili di prima classe erano sempre bianchi di bucato, e cambiati spesso. Le reticelle portabagagli erano di corda molto resistente, con dei nodi particolari.
Io viaggiavo sempre in seconda classe, ma delle volte capitavano alcune carrozze di prima classe declassate in seconda, ed era un piacere prendere posto in quegli scompartimenti larghi, su quei sedili rivestiti in velluto, che però d'estate con il caldo dava un po' fastidio...!

Le carrozze cosiddette "centoporte", quelle con uno sportello ogni scompartimento, erano di una scomodità unica: trovandoti seduto al tuo sedile ovviamente in legno, dovevi permettere il transito davanti a te di altri viaggiatori che scendevano e salivano; gli scalini esterni erano relativamente comodi (...si fa per dire...) per la salita, ma per la discesa occorreva fare contorsioni con le gambe per non cadere...

Quelle carrozze sferragliavano, ma ti davano il senso del viaggio, dello spostamento, della velocità del treno che progrediva come il rumore prodotto dalla corsa sul binario...
Che dire poi dei finestrini, aperti e chiusi a volontà, che permettevano nelle stazioni i saluti e lo sbracciarsi al momento della partenza?

Che differenza, con i velocissimi, climatizzati, silenziosi ma asettici Frecciarossa di oggi!
 
Vi ricordate il fermo dei finestrini? uuna levetta di metallo posta al centro del vetro? e i lumi con le coppette di ceramica? Nella costruzione dei rotabili molto uso di legno e metallo.Dopo decine e decine di anni ancora si conservano benissimo.Chissa' se fra venti anni i frecciarossa e frecciaargento ,dove, almeno mi sembra,la plastca predomina saranno ancora integri?
Un plauso a Trenitalia che ha creato, dopo tanto abbandono, una divisione dedicata al restauro e conservazione dei rotabili storici coadiuvata da tantissimi appassionati volontari.
Su quella linea ferroviaria e in tante altre lungo la nostra penisola si viaggia in treno con un contatto col mare a mio parere superiore a quello che si ha in tante navi moderne.Un saluto storico...
 
E il posacenere di metallo che si capovolgeva per vuotarlo? Sullo sportellino c'era la sigla "F S" e quando avevo chiesto cosa significasse, un parente burlone mi aveva detto "Fiammiferi e Sigarette". E io ci avevo creduto.

Però avevo solo 25 anni. ;) ;)
 
Quelle carrozze sferragliavano, ma ti davano il senso del viaggio, dello spostamento, della velocità del treno che progrediva come il rumore prodotto dalla corsa sul binario...
Che dire poi dei finestrini, aperti e chiusi a volontà, che permettevano nelle stazioni i saluti e lo sbracciarsi al momento della partenza?

Che differenza, con i velocissimi, climatizzati, silenziosi ma asettici Frecciarossa di oggi!

Erano bellissimi, ma ogni viaggio era.. un viaggio!! :)

Ora con il frecciarossa e parenti è veramente una passeggiata..

Per la mia natura quel 'viaggiare' di allora era più in contatto con l'ambiente, trasmetteva sensazioni particolari, ma anche i moderni treni li trovo asettici, ma di un asettico strano, qualcosa si vive anche con loro..

Un plauso a Trenitalia che ha creato, dopo tanto abbandono, una divisione dedicata al restauro e conservazione dei rotabili storici coadiuvata da tantissimi appassionati volontari.

Vi sono tanti appassionati in Italia, che fanno cose bellissime, qualcuno lo conosco personalmente..

Su quella linea ferroviaria e in tante altre lungo la nostra penisola si viaggia in treno con un contatto col mare a mio parere superiore a quello che si ha in tante navi moderne.Un saluto storico...

Sono d'accordo.. ;)

Però avevo solo 25 anni. ;) ;)

Già avevano inventato i treni??? :o

:) :) :)

Un salutone!!
Manlio
 
Rodolfo sai non pensavo che tu avessi avuto anche 25 anni... Racconto un episodio che mi e' capitato su una carrozza a cuccette.Avevo circa 16 anni e viaggiavo da roma a palermo per raggiungere mio zio imbarcato sulla Anna C. e poi andare con lui fino a Genova.Figuratevi la mia gioia. Cuccetta da sei posti quattro occupati , due alti liberi.A napoli salgano due ragazzi.Uno per salire usa la scaletta,l'altro facendo leva sui due letti intermedi si da uno slancio da terra per saltare nella cuccetta superiore. Purtroppo da una craniata incredibile rompendo una delle due coppette di vetro del lume che era spento essendo accesa solo la lampadina azzurra della notte ( ricordate ?) Si procura una vasta ferita con abbondante perdita di sangue che sporca tutto.Deve scendere per andare in ospedale e il capo treno fa svuotare lo scompartimento inagibile.Essendo tutte le cuccette piene mi fa sistemare in uno scompartimento singolo del vagone letto.Sinceramente ero dispiaciuto per l'incidente occorso a quel ragazzo ma e' stata una esperienza unica.All'arrivo a palermo scendo e si avvicina un facchino con quei carrelli per le valigie forse scambiandomi per un facoltoso ragazzo.Non avevo che pochi spiccioli e chiaramente ho portato da solo la mia valigetta che conteneva soprattutto il vestito scuro camicia e cravatta che mio zio mi aveva raccomandato di portare per le cene....Poi incredibile entusiasmante mini crociera sulla Anna C
 
........

Già avevano inventato i treni??? :o

:) :) :)

Un salutone!!
Manlio

Non ancora; "eran dietro per farlo". ;) ;)

Rodolfo sai non pensavo che tu avessi avuto anche 25 anni... Racconto un episodio che mi e' capitato su una carrozza a cuccette.Avevo circa 16 anni e viaggiavo da roma a palermo per raggiungere mio zio imbarcato sulla Anna C. e poi andare con lui fino a Genova.Figuratevi la mia gioia. Cuccetta da sei posti quattro occupati , due alti liberi.A napoli salgano due ragazzi.Uno per salire usa la scaletta,l'altro facendo leva sui due letti intermedi si da uno slancio da terra per saltare nella cuccetta superiore. Purtroppo da una craniata incredibile rompendo una delle due coppette di vetro del lume che era spento essendo accesa solo la lampadina azzurra della notte ( ricordate ?) Si procura una vasta ferita con abbondante perdita di sangue che sporca tutto.Deve scendere per andare in ospedale e il capo treno fa svuotare lo scompartimento inagibile.Essendo tutte le cuccette piene mi fa sistemare in uno scompartimento singolo del vagone letto.Sinceramente ero dispiaciuto per l'incidente occorso a quel ragazzo ma e' stata una esperienza unica.All'arrivo a palermo scendo e si avvicina un facchino con quei carrelli per le valigie forse scambiandomi per un facoltoso ragazzo.Non avevo che pochi spiccioli e chiaramente ho portato da solo la mia valigetta che conteneva soprattutto il vestito scuro camicia e cravatta che mio zio mi aveva raccomandato di portare per le cene....Poi incredibile entusiasmante mini crociera sulla Anna C

Bei ricordi!!! ;) ;)
 
Sapete mi sono un po' emozionato anch' io. Ricordi degli anni della mia prima gioventu'.
Tanto di quel materiale rotabile e' arrivato anche da noi. Comprato? regalato come danni di guerra come qualcuno una volta mi aveva detto? Non saprei, fatto sta che carrozze di 1a e 2a miste, vagoni letto, e vagoni ristoranti viaggiavano dalle nostre parti fino alla fine degli anni ottanta e forse anche oltre. Sono stato io che non ho viaggiato piu' con il treno. Da bambino mi ricordo negli anni sessanta, primissimi settanta, viaggiare su questi vagoni con le loro targhette scritte tutte in una lingua straniera che nessuno aveva tradotto, forse era troppo oneroso,....in italiano... aperto,...chiuso, caldo, freddo....pero' la parola automatico dove compariva caspita se la capivo :D....poi quel maledetto... vietato sporgersi ......ma che voleva dire...:cool: Ovviamente l' italiano e' arrivato nella mia vita tantissimi anni dopo.
I fermi dei finestrini, il posacenere che si capovolgeva con la misteriosa scritta FS, tanto legno e velluto verde in prima classe, e sapete anche da noi si prendevano briga di tenere puliti i poggiatesta bianchi. Certi vagoni poi avevano quegli splendidi lampadari,...tutta classe, bellissimo, ma che ricordi, forse un ripianto per le cose belle di allora,...forse della nostra gioventu'.....

Un saluto.

P.S. Pero' dalle "centoporte'' mi sono salvato, non ho mai viaggiato perche' non sono arrivate da noi. Le ho viste piu' tardi ferme in qualche stazione in Italia ed ho sempre pensato a quanto potessero essere scomode...:(
 
Ultima modifica:
I poggiatesta dei sedili di prima classe erano sempre bianchi di bucato, e cambiati spesso. Le reticelle portabagagli erano di corda molto resistente, con dei nodi particolari.
Io viaggiavo sempre in seconda classe, ma delle volte capitavano alcune carrozze di prima classe declassate in seconda, ed era un piacere prendere posto in quegli scompartimenti larghi, su quei sedili rivestiti in velluto, che però d'estate con il caldo dava un po' fastidio...!

Le carrozze cosiddette "centoporte", quelle con uno sportello ogni scompartimento, erano di una scomodità unica: trovandoti seduto al tuo sedile ovviamente in legno, dovevi permettere il transito davanti a te di altri viaggiatori che scendevano e salivano; gli scalini esterni erano relativamente comodi (...si fa per dire...) per la salita, ma per la discesa occorreva fare contorsioni con le gambe per non cadere...

Quelle carrozze sferragliavano, ma ti davano il senso del viaggio, dello spostamento, della velocità del treno che progrediva come il rumore prodotto dalla corsa sul binario...
Che dire poi dei finestrini, aperti e chiusi a volontà, che permettevano nelle stazioni i saluti e lo sbracciarsi al momento della partenza?

Gabriele, mi "leggo" in modo totale nelle tue parole ;-)
 
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