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Explora I _ Giro di boa ... _ dal 7 al 26 Settembre 2023

azoto63

Well-known member
La sera cena al Med Yacht Club, sempre elegante e raffinato

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e tre portate

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Grilled octopus _
San Marzano tomato sauce, Taggiasca olives, French beans

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Aubergine involtini _
Grilled aubergine, roasted veal stuffing, pistachio mortadella, smoked mozzarella, rustic tomato sauce

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Risotto ai porcini _
Arborio rice, roasted porcini mushrooms, burrata espuma
 

azoto63

Well-known member
Explora I daily del 21 settembre _ Sydney (Canada)
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La giornata di oggi sarà molto impegnativa con un'escursione da 7,00 ore 'Incontro di culture sulle coste di Capo Bretone'
In realtà sono due escursioni diverse nella stessa giornata: la mattina dedicata alla comunità dei nativi americani 'Mi'kmaq' ed il pomeriggio nello storico villaggio di 'Capo Bretone'.

L'arrivo a Sydney promette bene ...

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azoto63

Well-known member
Dopo circa un'ora e mezza di viaggio fra boschi di acero arriviamo alla riserva tra le sponde dell'incantevole lago Bras d'Or.

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la guida locale inizia a spiegarci come vivevano ...

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le capanne ...

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le pelli di volpe ...

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i feticci rituali ...

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le casette per gli uccellini ...

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i simboli di pace e serenità

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azoto63

Well-known member
... ma chi sta arrivando?

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è lui! il più acerrimo nemico di Tex Willer ... Mefisto !!! :ROFLMAO:

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l'ho sempre trovato negli albi a fumetti, ma mai avrei pensato di incontrarlo in carne ed ossa!

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una foto è d'obbligo ... in fondo poi non è così cattivo ... :ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:

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azoto63

Well-known member
ci spostiamo nella zona dove si prepara da mangiare, farina di granoturco cotta su legna alla brace ...

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il luogo è anche riserva naturale per le Aquile Testabianca ...

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dopo aver assaggiato il 'pane', ci spiegano la tecnica per fare i segnali di fumo accompagnati da canti ritmati su tamburi di pelle ...

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azoto63

Well-known member
ed ora i canti ...

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intanto il braciere si consuma lentamente ...

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atto finale ... lo sciamano che predice il futuro !!!
è la donna più anziana del villaggio che con sei bottoni in osso dipinti lanciati in una ciotola di legno legge il destino che verrà ...

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qualcuno la registra col cellulare ...

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è ora di pranzo ... ed un meraviglioso pasto ci attende :ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO: ...

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la prima parte della giornata è trascorsa, due ultimi scatti prima di partire per Capo Bretone ...

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azoto63

Well-known member
DIARIO DI VIAGGIO :

Mentre fuori dalla nave tutto procede piuttosto bene, dentro di essa, durante i giorni di navigazione, io, ho i "miei momenti".
C'è il momento di nostalgia o "nostalgia time", quando vago per i saloni pensando ai miei gatti, srotolando nella mente tutto il mio vissuto con loro, ricordando i momenti più belli trascorsi insieme, le loro fusa, le mie urla di rimprovero quando fanno danni, le loro corse sui pavimenti appena lavati, i loro nomi urlati ad alta voce a cercare di imporre una minima disciplina nonostante chiunque mi conosce sa, perfettamente bene, che mi hanno in pugno.


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C'è il momento di depressione o "depression time" quando ricevo puntualmente le loro foto inviatemi su WhatsApp da Yuly che li accudisce amorevolmente ogni volta che partiamo e che li ritraggono mentre divorano dalla ciotola le centinaia di scatolette che io, prima di partire, gli compero facendo arricchire i vari supermercati per animali i cui commessi mi accolgono con i cuoricini al posto degli occhi.
Ma, malgrado quelli dei miei gatti non si vedano perché rivolti verso la ciotola del cibo che si stanno gustando, io lo so, che loro hanno uno sguardo triste quando non sono a casa, anche se Sandro smentisce questa mia teoria spudoratamente.
Poi c'è il momento di pazzia, o follia, o "madness time".
Questo mi prende verso il sesto giorno di crociera, quando, dopo la doccia, prendo allegramente dall' armadio della cabina, un paio di pantaloni da indossare a cena e improvvisamente mi accorgo che non salgono più su di metà coscia!
Per una frazione di secondo mi rifiuto di crederci. Subito dopo, mentre cerco di mantenere un certo controllo e la mia dignità, mi guardo allo specchio mentre strattono violentemente i pantaloni verso l'alto.
Ed essi oppongono resistenza.
Strattono ancora, che cavolo! sono appena passati sei giorni! Non è possibile che io sia già così ingrassata! No, non può essere vero!
Ma essi, strafottenti, ingaggiano una battaglia contro di me destinata a sfociare in una mia sicura sconfitta e anche in un mio grido disperato verso Sandro che, ignaro e pacifico, si sta godendo seduto sul letto appoggiato al cuscino, un documentario in lingua cinese, o peruviana, o aramaica che riesce in qualche modo misterioso a comprendere, che fa più o meno così: "Sandrooooo! Cacchio non mi entrano! I pantaloni dico! Non mi entrano! E siamo solo al sesto giorno! Io lo sapevo! È tutta colpa tua! Che mi trascini in queste maratone culinarie! Che io non ci voglio nemmeno venire! Maledizione! È tutta colpa tua!"
Di solito segue il pianto.
Ciò che mi conforta e mi fa capire che mi ha ascoltata e ha compreso tutto, è la sua risposta serena, che fa più o meno così:
"Non preoccuparti, sei solo gonfia, stasera ti mangi un bel gelato e vedrai che ti senti meglio!"
Spesso irrompo in camera da letto come una furia e quando si accorge del colore paonazzo del mio viso si alza, va davanti allo specchio, tira fuori la pancia e dice "Vedi...anch'io! Certo mi sento pentito di aver mangiato tanto! Però mi è già passato il pentimento. È stato un attimo!
Più che abbastanza! Finito di pentirmi!
Oh...fammi guardare il menü!..."
In quei momenti, ne sono certa, potrei ucciderlo!

Una delle esperienze più suggestive della nostra vita, è stata la traversata su lancia per arrivare a Nuuk, in Groenlandia.
Guardare fuori dal piccolo finestrino e quasi quasi toccare il mare mentre la neve scende copiosa, sembra surreale.
Osservare i tergicristalli che faticano a spazzarla via, fa sorridere e tornare bambini.
Approdare fino al piccolo molo di legno innevato e camminare piano per non scivolare sul manto candido, mentre i fiocchi ti entrano pungenti negli occhi e il freddo ti ghiaccia il viso, è una esperienza unica!
Il veliero che si intravede appena sullo sfondo di questo paesaggio da favola, diviene subito una suggestiva fotografia in bianco e nero, nella macchina fotografica ma anche nelle nostre menti e nei nostri cuori.

Il giro del Lago Tasersuak, un paio di giorni dopo, si rivela ben presto una scelta sbagliata.
Il lago si estende su una superficie paludosa e molto ampia.
Il percorso intorno al lago, da percorrere tutto, prende circa otto ore di cammino, esso è completamente paludoso, pieno di insidiose rocce acuminate sotto l'erba, in alcuni tratti molto alta.
Il sentiero, praticamente invisibile, è largo quanto un paio di scarpe accostate in alcuni punti ma, per la maggior parte, se si vuole procedere, è necessario mettere un piede avanti all' altro.
Ruscelli di varie ampiezze interrompono il sentiero svariate volte, costringendo a fare lunghi passi o salti o a camminare sopra sassi coperti d'acqua per non sprofondare fino alle caviglie dentro l'acqua ghiacciata o la melma.
Più volte rischiamo di inciampare o di perdere l'equilibrio.
Questa circostanza ci impedisce di poter guardare il lago visto che, bisogna prestare assoluta attenzione al percorso per non cadere.
Dopo circa quattro ore non ne possiamo più.
Siamo stanchi e nervosi.
Cerco di raccogliere tutte le forze per raggiungere la guida locale che senza aspettare nessuno marcia come un vichingo alla conquista di una nuova terra.
Pare cammini dieci centimetri sopra il suolo per la sua sicurezza e determinazione.
È un giovane ragazzo del luogo.
Ha la pelle chiara, le guance rosse, i capelli biondi lunghi fino alle spalle, fisico atletico, giacca piuttosto leggera. Respira bene, al contrario di noi che abbiamo un affanno da centenari e siamo sudati fino alle mutande!
Gli chiedo delucidazioni sul nostro futuro prossimo, in caso dovessimo sopravvivere.
Con un magnifico bianco sorriso mi dice che "il bello deve ancora venire!".
Lo guardo come avessi visto un alieno.
Deve aver intuito perché mi chiede..."do you have problems?"
Mentre prendo fiato per poter rispondere "oh si! Ho molti problemi!", mi dice allegramente che ci sono ancora quattro ore di cammino e che da lì a poco ci saranno salite da scalare con le mani per quanto ripide, e discese da scendere col sedere, e ancora ruscelli da attraversare e..." , lo fermo prima che possa finire, gli dico "io e mio marito torniamo indietro!".
Si assicura che siamo sicuri.
Sicurissimi! Rispondo io.
Ci giriamo, ripercorriamo al contrario quel percorso per altre quattro ore.
Ma siamo io e lui.
Persi lungo le rive di un lago in Groenlandia.
Essendo soli possiamo camminare con calma, sederci su qualche roccia asciutta e ammirare il lago che prima, nemmeno avevamo notato.
Parlare di essere lì, da soli, in un paesaggio lontano da tutto è un' esperienza bellissima.
È una cosa che, anni fa, non avremmo nemmeno osato immaginare!
Sappiamo di poter ritrovare la strada per tornare in nave, anche se, da lì non si vedono case, persone, orizzonti.
Sembra che al mondo ci siamo solo noi.
In Groenlandia!
Abbiamo sufficiente esperienza per sapercela cavare. E dove non arriva uno, arriva l'altra.
E così è.
Dopo circa cinque ore di cammino rientriamo in nave, ovviamente stanchi e affamati.
Gli altri, con la guida, arriveranno molte ore dopo, stremati.
Qualcuno ha rinunciato a cenare ed è andato direttamente a dormire.
La gente che il giorno dopo cammina un po' storta è quella che ha partecipato all' escursione del lago. :ROFLMAO:
Per fortuna noi abbiamo rinunciato a metà.
E per questo riusciamo a goderci la serata senza mai pentirci della nostra decisione.

Dell' aurora boreale ne abbiamo sempre sentito parlare.
Vista nei documentari, o sui libri, abbiamo sempre desiderato ardentemente di riuscire a vederla di persona almeno una volta nella vita, anche quando siamo stati a Rovaniemi in Lapponia poco più di un anno fa, ma le condizioni meteo (nuvole e neve), non ci hanno concesso di poterlo fare.
Ecco perché, quando abbiamo programmato questo viaggio e questo itinerario, abbiamo sperato che questa fosse la volta buona.
Le condizioni sono ottimali.
Siamo molto a Nord, in mezzo al mare degli iceberg, il cielo è sereno tanto da vedere il Carro e tutte le stelle intorno.
Ho imparato a ridimensionare le mie aspettative, faccio fatica a gestire le delusioni, in generale, soffro troppo.
Per questo, per proteggere me stessa, ho dovuto sforzarmi di non averne o di averne meno.
Questo non significa essere pessimista, anzi!
Per me significa, in certe situazioni, accogliere ciò che mi arriva, che già è tanto, ed essere grata per quello.
Se poi arriva di più faccio i salti mortali all' indietro per la gioia!
Accogliere ciò che viene non significa "accontentarsi", ma vuol dire saper riconoscere la ricchezza di ciò che arriva anche se questo è un po' meno di ciò che si è sperato, e riconoscerne il valore grande perché nulla, nemmeno "il meno" è mai scontato.
Invece le aspettative di Sandro sono più grandi di un universo intero!
Attende ciò che si aspetta con la freschezza di un adolescente al primo amore.
E poi si incazza regolarmente quando le sue aspettative vengono deluse!
Siamo una sorta di Yin e Yang e d'altronde per poter stare insieme da una vita, abbiamo dovuto cercare sempre un equilibrio.
Credo che ci siamo riusciti.

Non ci penso nemmeno ad uscire dal salone da ballo dove sto sorseggiando una deliziosa grappa di Pinot aromatizzata e profumata mentre ascolto i cantanti cantare, per andare a vedere se c'è l'aurora boreale anche se Sandro è un'ora che insiste.
Non mi sono organizzata, non ho portato il giaccone imbottito, siamo da poco usciti da uno dei ristoranti e non vedo l'ora di potermi rilassare sprofondata in una delle tante poltrone ciccione del locale.
Fino a quando una coppia di donne vestite pesante ci passano davanti rapidissime e con un ghigno di soddisfazione sul viso si fiondano fuori, sul ponte piscina della nave.
Appoggio il bicchiere sul piccolo tavolino di marmo e le seguo di corsa. Forse ci siamo!
Guardo nella direzione in cui guardano loro.
Il cielo è nero, le stelle si vedono perfettamente bene.
Per puro istinto scatto una foto, poi la guardo.
Nello schermo vedo un Miracolo!
Un'onda verde smeraldo perfetta che sembra sorridermi è impressa nel piccolo monitor del mio cellulare.
Non ricordo di essere sul ponte di una nave, nel bel mezzo del mare tra la Groenlandia e il Canada, di avere un freddo cane perché sono veramente poco coperta, di avere un marito dentro che si starà chiedendo che fine abbia fatto, visto che da quel momento in poi, perdo il senso del tempo e dello spazio e scatto foto come se avessi la sensazione che se mi fermo, il sogno svanisce.
Rientro dopo un bel po', con un sorriso stampato in volto che non lascia dubbi sui minuti precedenti.
Sei ghiacciata, dice Sandro sorridendo prendendomi le mani.
Non lo sento nemmeno, tanta è la fretta di fargli vedere le fotografie.
Torniamo fuori insieme, siamo estasiati.
Sotto le stelle, e l'aurora boreale!
Ci guardiamo sorridere. E poi ridere.
Mentre tremiamo dal freddo...mentre non ci facciamo caso.
È incredibile quanto la vita sia miracolosa!
Quanto tolga... quanto dia.
Dovremmo apprezzare, notare, respirare l'aria buona quando tira.
Farne scorta per quando i tempi bui, la rendono pesante e irrespirabile.
Ed essere grati... sempre.
 

azoto63

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Con la traversata del mare di Labrador, tra la Groenlandia e il Canada, mi rendo conto che il nostro viaggio sta per giungere al termine.
I giorni sono volati, per l'intensità di questa esperienza, per la densità del tempo.
Nessun minuto è andato sprecato, abbiamo vissuto intensamente ogni attimo cercando di prenderci tutto, consapevoli che certe cose, quando accadono, sono la ricchezza vera di questa vita.
Da un lato sembra ieri di esser partiti.
Dall' altro, se penso che abbiamo attraversato buona parte del nord di questo pianeta, mi sembra di aver lasciato casa mille notti fa.
Il mare, che ci ha accolti e ci ha condotti verso rotte suggestive, ha fatto da sfondo meraviglioso a questa parentesi di vita che non potremo mai dimenticare.

Uno dei miei posti preferiti al mondo è il Canada.
Ricco di vegetazione e corsi d'acqua, è il mio posto dell' anima.
Mi capita, quando a casa mi sento agitata, di chiudere gli occhi, respirare profondamente e immaginarmi qui, in mezzo a queste foreste, seduta accanto ad un ruscello.
In quei momenti riesco ad ascoltare il suono dell' acqua che scorre e il canto della natura tutt'intorno. Riesco persino a sentirne il profumo di questi luoghi incontaminati, estesi all' infinito e calmi, a cui noi, che abitiamo in una caotica città, siamo poco abituati.
Sono paesaggi stupefacenti, in cui la vista si perde tra gli alberi e ne assorbe i colori che variano in base alla stagione.
Il foliage dell' autunno è una di quelle esperienze che ti porti nel cuore e negli occhi per sempre, come un'opera d'arte naturale di fronte a cui ci si deve per forza inchinare.
Sono consapevole che alcuni luoghi in particolare, nel mondo, sono per davvero il mio personale patrimonio culturale a cui attingo nella memoria quando sono un po' giù, che hanno il potere enorme di accogliermi energeticamente pur essendo seduta sul divano di casa mia e di farmi stare bene.

Trascorriamo la prima parte della giornata a Sidney, in visita alla comunità di nativi indiani M.'Kmag dove possiamo immedesimarci nelle loro usanze attraverso i loro racconti di caccia, in cui ci vengono mostrate le armi rudimentali artigianali che si usavano in passato, nell' impastare il pane, così come lo fanno loro, nell' infilzarlo su lunghi bastoni di legno per cuocerlo sul fuoco e poi assaggiarlo. È un po' sciapo ma buono.
Più tardi, una "farmacista" indiana ci spiega la potenzialità delle erbe curative, mostrandocele dentro a piccoli vasetti di vetro trasparente.
Veniamo coinvolti in una danza indiana, tutti insieme in cerchio, dopo averci fatto annusare il fumo prodotto da un' erba eccitante.
Mi diverto un mondo!
Ci offrono un pranzo all'aperto a base di fagioli rossi, carne, una porzione di pane speziato dolciastro che assaggio con curiosità, insieme ad un pezzo di torta molto particolare ma piacevole, tutto fatto da loro per noi, con un ingrediente magico, il sorriso.
 

azoto63

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Explora I 21 settembre pomeriggio _ Sydney (Canada)

Nel pomeriggio visitiamo un villaggio gaelico a Capo Bretone.
I costumi dell' epoca, i racconti casa per casa, tutte arredate con originali arredi, i negozi, gli animali che pascolano, il panorama, la circostanza, ci fanno fare un salto temporale all'indietro, facendoci vivere per qualche ora in un altro mondo, in un altro tempo.
Il paesaggio è straordinario!
Dalla collina è possibile vedere il mare come fosse infinito. Il cielo è perfetto, anche se il freddo punge e il vento, proprio prima di andarcene, porta una leggera pioggia ghiacciata che ci ricorda quanto ancora siamo al nord.


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azoto63

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Ed anche l'interno ha il suo fascino.

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Un pazzo cerca di suonare ... meglio di no ...

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Tutt'attorno i raggi di sole giocano con le nuvole, regalandoci scorci unici.

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azoto63

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Ed ancora ...

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... o no! ... un altro piano ...

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Esiste anche il supermercato delle sorelle Mac Leod ... sembra di essere in un film!

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L'antenato del Postal Market ...

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azoto63

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Ed ecco anche la scuola.

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Con la sua maestra.

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'Emh ... Explora I, se ci venite a prendere ... abbiamo perso la cognizione spazio-tempo'

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azoto63

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Fortunatamente ci salviamo, e la sera cena super meritata al Med Yacht Club: si inizia con Moet & Chandon - Ice Impérial

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e due superlative portate

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Osso buco Milanese _
Braised veal shank, Lombardia Collina d'Oro saffron risotto

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Amarone beef fillet _
Grilled beef filet, gorgonzola, spinach, summer corn polenta, Amarone wine reduction
 

azoto63

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Un giorno di navigazione ci attende prima di arrivare a Saint John, Bay of Fundy (Canada)

Explora I daily del 22 settembre _ cruise

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azoto63

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Explora I daily del 23 settembre _ Saint John, Bay of Fundy (Canada)

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Anche oggi la giornata di oggi sarà impegnativa con un'escursione da circa 8,00 ore 'Alla scoperta delle maree rocciose di Hopewell'

Il sole sorge lento e ci preannuncia un'altra meravigliosa giornata.

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azoto63

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Alle Hopewell Rocks è possibile vivere un' esperienza pazzesca!
Quando la marea si ritira, ogni sei ore e tredici minuti, è possibile camminare sul fondo dell' Oceano ad una profondità di vari metri, percorrendo un tratto molto suggestivo tra i fondali e le pareti delle rocce emerse.
Tornando alla riflessione di qualche giorno fa, comprendo quanto siamo infinitamente piccoli e insignificanti di fronte alla grandezza e alla potenzialità del Creato.


Dopo oltre due ore di bus con panorami unici arriviamo alla nostra meta.

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Il percorso che faremo prevede una discesa su scala metallica di 101 gradini, che viene chiusa con l'alta marea.
Libera passeggiata di quasi un'ora e risalita dolce nel parcheggio auto.

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Iniziamo la discesa alle 11,40 ... il picco minimo di oggi è previsto per le 13,03

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Dire stupendo, è dire poco ...

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