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I love Toscana, un viaggio tra Pievi Romaniche e borghi fortificati.

capricorno

Super Moderatore
Di fronte alla Cattedrale troviamo l’antico Battistero di San Giovanni in Corte, un elegante esempio di architettura gotica risalente, nella sua forma attuale, al XIV secolo. Il Battistero ha pianta ottagonale ed una caratteristica facciata in marmo bicromo che si rifà alla tradizione romanica pistoiese.

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Il Battistero ha subito numerosi restauri nel corso dei secoli ed entrando al suo interno si ha l’impressione di un ambiente solenne, ma anche spoglio. L’attenzione del visitatore viene inevitabilmente catturata dallo splendido fonte battesimale realizzata da Lanfranco di Como e posizionato al centro dell’ottagono.

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Il Battistero oggi non ha più funzione liturgica, ma ospita saltuariamente eventi culturali.

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L'immensa cupola interna in mattoni...


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Particolare del basamento del Fonte battesimale.



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Continua...
 

capricorno

Super Moderatore
Questo prezioso edificio gotico costruito alla metà del XIV secolo sui resti di una più antica chiesa.
Il nome deriva dall’antica chiesa di Santa Maria in Corte, di epoca longobarda, alla quale ha preso il posto. La sua ricostruzione nelle forme odierne a base ottagonale fu cominciata a partire dal 1301.

È considerato tra le massime espressioni del gotico pistoiese e toscano. L’esterno è interamente rivestito di marmo bianco e verde proveniente da Siena, Prato e Carrara. Raggiunge un’altezza di circa 40 metri.


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Quest' ultima immagine ritrae un porticato ombroso, porticato anch'esso antico....cosa sarà mai??




..... continua
 

capricorno

Super Moderatore
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Il Palazzo del Comune...detto anche Palazzo di Giano.


Ha sede nella stessa piazza che ospita i monumenti del potere religioso.

Antica sede del governo della città, il Palazzo di Giano mantiene questa funzione ancora oggi. Ospita il Museo Civico d'arte antica.
Il Palazzo del Comune, detto anche Palazzo di Giano o Palazzo degli Anziani, è dal XIII secolo uno dei simboli di Pistoia; nasce come sede del governo della città e mantiene, ancora oggi, questa funzione. L’inizio dei lavori viene fatto risalire al 1294, mentre l’aspetto attuale risale ai lavori compiuti alla metà del ‘300.
Al suo interno il Museo Civico d’arte antica, il principale museo cittadino, che sintetizza l’intera storia artistica di Pistoia dal XIII al XX secolo. Del percorso museale fa parte il Centro di Documentazione Giovanni Michelucci.
Purtroppo dato l'orario, in quanto aperto solo di mattina,non abbiamo potuto vedere l'interno del Museo Civico che a mio parere sarebbe stato molto interessante...ma è comunque possibile accedere dal portone principale nello splendido cortiletto dal sapore medievale...

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Nell’atrio si trova Miracolo, la scultura in bronzo di Marino Marini, donata alla città dal suo autore nel 1975. Ritrae un cavallo nell’atto di disarcionare il cavaliere dopo essersi imbizzarrito per un evento improvviso. Una tematica cui l’artista ha iniziato a lavorare fin dagli anni Trenta e che può essere vista come un vero e proprio simbolo, un linguaggio originalissimo che Marini adotta per esprimersi e per leggere la realtà.




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Continua...
 

capricorno

Super Moderatore
Lasciamo per il momento Piazza del Duomo e ci dirigiamo verso l’antico Ospedale del Ceppo, in piazza Giovanni XXIII, che potete raggiungere facilmente a piedi con una passeggiata di 10-15 minuti.Fondato nel XIII secolo, l’Ospedale del Ceppo ebbe tra l’altro un ruolo fondamentale nel 1349 quando la città fu colpita da un’epidemia di peste nera.

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Nei secoli sono stati fatti diversi interventi strutturali: nel 1500 fu costruito il caratteristico loggiato esterno e nel 1600 il complesso fu ulteriormente ampliato.Merita soffermarsi ad ammirare il loggiato, sulla cui facciata corre un prezioso fregio policromo in terracotta invetriata, opera dello scultore Santi Buglioni. Sotto il fregio, all’incrocio delle arcate, sono collocati dei tondi sempre in terracotta invetriata, realizzati da Giovanni della Robbia.

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L’Ospedale del Ceppo non è visitabile al suo interno, ma è possibile fare una visita guidata di parte dei suoi sotterranei grazie a “Pistoia Sotterranea”, la cui biglietteria si trova proprio all’interno dell’Ospedale.

Le visite partono circa ogni ora delle 1030 alle 18 e, su richiesta, vengono effettuate in diverse lingue ed hanno la durata di 1 ora.

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Vi aspettano 650 metri di sotterranei bonificati attraverso i quali la guida illustra ai visitatori secoli di storia di Pistoia e dell’Ospedale. Oltre ai sotterranei, vedrete la saletta anatomica dell’antica Scuola Medica del Ceppo, situata nel giardino dell’Ospedale, che è la più piccola sala anatomica del mondo e davvero pregevole.

Un’ultima curiosità a riguardo dell’Ospedale del Ceppo: è stato il principale ospedale di Pistoia (ovviamente in un edificio moderno) fino al Luglio 2013, adesso tutti i reparti sono stati trasferiti nel nuovo Ospedale di San Jacopo.

A questo punto del nostro itinerario probabilmente sarà arrivata l’ora giusta per fare uno spuntino o pranzare.

Il mio consiglio è di ritornare verso Piazza del Duomo e raggiungere Piazza della Sala, che si trova alle spalle del Battistero. “La Sala”, come la chiamano i pistoiesi, ospita il mercato cittadino ed una serie di botteghe storiche. Una piazza che ha conservato il suo aspetto medievale che vi consiglio di non perderne la possibilità di visitarla.

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capricorno

Super Moderatore
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....concludendo e riassumendo ciò che è questa meravigliosa città che sicuramente avremo modo di tornare per colmare ciò che non abbiamo potuto vedere oggi.

Città di origine romana, Pistoia ha conosciuto il suo periodo di massimo splendore tra il XII e il XIII sec. I tesori, racchiusi entro le mura ancora visibili, le valgono l’appellativo di città d’arte.

Piazza del Duomo riunisce gli edifici più importanti: la Cattedrale di San Zeno, il Battistero di San Giovanni, l’Antico Palazzo dei Vescovi, il Palazzo di Giano, sede del Comune, e il Palazzo del Podestà, antica e attuale sede del Tribunale.

Piazza della Sala, centro politico in epoca longobarda, con il Pozzo del Leoncino, è uno dei simboli della città. È oggi un luogo di ritrovo molto frequentato: qui si tiene il mercato ortofrutticolo e si trovano locali e botteghe storiche.

Le chiese di San Giovanni Fuorcivitas, Sant’Andrea, San Bartolomeo e San Pier Maggiore sono meravigliose espressioni dell’architettura romanica pistoiese.

La Pistoia rinascimentale è invece rappresentata dalla Basilica della Madonna dell’Umiltà, di cui spicca la cupola del Vasari, e dalla loggia dello Spedale del Ceppo, ornata dal fregio in ceramica policroma della scuola dei Della Robbia.

L’offerta museale rispecchia la ricchezza storica e culturale di Pistoia: dall’arte più antica con il Museo Civico di arte antica, il Museo dello Spedale del Ceppo, l’Antico Palazzo dei Vescovi, il Museo Rospigliosi e Museo Diocesano, all’arte moderna con il Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni, la Casa-studio Fernando Melani, il Museo Marino Marini, il Centro di Documentazione Giovanni Michelucci, i musei di Palazzo de’ Rossi e Palazzo Buontalenti, fino a realtà legate alla storia del territorio quale il Museo del Ricamo, la Fondazione Luigi Tronci e il percorso ipogeo Pistoia Sotterranea.

Fuori dalla cinta muraria, nei pressi della stazione ferroviaria si trova il Deposito Storico dei Rotabili, centro nazionale di riferimento per la riparazione e la tutela delle locomotive a vapore, e la Biblioteca San Giorgio, la più grande della Toscana.

Da non perdere la medicea Fortezza Santa Barbara, il parco storico della Villa Puccini di Scornio, la Casa-museo di Sigfrido Bartolini e la Fondazione Jorio Vivarelli. Poco fuori città il Giardino Zoologico di Pistoia.

Come vedete c'è parecchio in questa città e spero con questo poco di avervi incuriosito.


Il viaggio continua verso nuove mete...
 

capricorno

Super Moderatore
Dopo due giornate intense con visite storico e artistiche ci vuole un diversivo.
Siamo vicinissimi a Lucca, città che amo particolarmente e che non mi stanco mai di vedere. Mi piace tutto di Lucca, il verde intenso che la circonda, le belle passeggiate sui bastioni con lo sguardo fisso sulla città che si stringe stretta stretta tra le sue stradine, le persone, il cibo, l'affabilità del popolo lucchese.
Oggi è una giornata felicemente assolata, lasciati i nuvoloni che ci hanno seguiti nelle precedenti giornate, oggi ci rechiamo...complice il sole , nelle vicinanze di Lucca dove sorgono diverse ville nobiliari. Ne abbiamo puntate tre...pianificando le possibilità di visita...esagero sempre in questi casi, si aggiunge, si toglie... l'importante è non arrivare impreparati.


Ok...si comincia...qualche scatto per iniziare ad entrare nel vivo della visita.


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A presto...
 

capricorno

Super Moderatore
Villa Reale di Marlia



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A pochi chilometri da Lucca in un luogo di per sé paradisiaco sorge questa bellissima dimora.
Già nel suo avvicinamento veniamo proiettati in un mondo fatto di verde e pace assoluta. Una strada poco trafficata ci conduce a quello che doveva essere il viale di accesso, da un lato coronato da alberi , mentre dall' altro un muretto in pietra separa la strada dal torrente.

Lasciata l'auto in zona ombreggiata, facciamo quattro passi verso le due palazzine gemelle in una sorta di piccola piazza circolare che accoglie i visitatori.

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Facciamo i biglietti d'ingresso e si spalanca così il grande cancello che ci immette direttamente nel grande parco/ giardino.

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La visita al Parco ed alla Villa Reale consente di immergersi in un antichissimo passato che affonda le sue radici nell’epoca medioevale a cui risale l’inizio della costruzione del complesso: sia gli edifici con le loro decorazioni, sia il Parco con le sue diverse zone ed elementi ornamentali visibili oggi sono la risultante di una serie di trasformazioni avvenute nel corso dei secoli per volontà di personaggi illustri e dinastie reali.

Le sue origini....

Il primo nucleo della villa lucchese era formato da un fortilizio abitato dal Duca di Tuscia. Successivamente la proprietà passò a nobili famiglie di mercanti e banchieri lucchesi che trasformarono la fortezza in un palazzo signorile. Dopo il fallimento della famiglia Buonvisi, gran parte dei loro beni, tra cui la Villa di Marlia, furono messi in vendita.

La dimora storica venne allora acquistata nel 1651 da Olivieri e Lelio Orsetti che operarono modifiche alla Villa e diedero al Parco una nuova sistemazione di gusto barocco con la realizzazione di viali e giardini scenografici visibili ancora oggi, come il Teatro di Verzura ed il Giardino dei Limoni. A loro si deve anche la costruzione, nel corso del secolo XVIII, dell’elegante Palazzina dell’Orologio con la sua loggia colonnata.

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La visita della Villa, ci rendiamo subito conto sarà veramente impegnativa, quindi visto la giornata calda, decidiamo di avviarci subito verso le zone adiacenti al grande prato seguendo i vialetti che ci condurranno nelle varie zone. Vialetti tenuti molto bene con alte siepi che nascondono un po' alla vista...tipiche nelle ville settecentesche dove spesso sono anche presenti i labirinti.
Un primo vialetto ci conduce ad una cappella di famiglia....


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...dove riposano gli antichi proprietari.
Le opere al suo interno sono veramente pregevoli....
 

capricorno

Super Moderatore
Cappella di San Francesco Saverio, risalente al XVIII secolo, cappella sepolcro delle famiglie Borbone- Capua e Pecci-Blunt.

Nelle adiacenze si sviluppano alcuni edifici di servizio: le Limonaie...qui venivano in passato e anche ora, riparate le numerosissime piante in vaso di limoni e agrumi, per preservarli dal clima rigido invernale....


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Queste piante andranno ad abbellire il vicino Giardino dei Limoni.

Il Giardino dei Limoni, così come il Teatro d'Acqua e il Teatro di Verzura, è ciò che resta dell'assetto barocco dato al Parco di Villa Reale dai fratelli Orsetti nel Seicento. Questo splendido giardino, ritratto nel Novecento dal pittore americano John Singer Sargent nei suoi acquerelli, è distribuito su due livelli e ospita oltre 200 piante di agrumi in antichi vasi di terracotta che ogni inverno vengono ricoverate dal freddo nelle vicine limonaie.


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All' ingresso del giardino un emiciclo di mosaici rustici sormontato da busti romani e dallo stemma degli Orsetti, racchiude la fontana delle tre sirene. Da qui si può ammirare la parte inferiore composta da quattro aiuole di prato con al centro gli splendidi esemplari di magnolia grandiflora a forma di cono. La sezione superiore del giardino è dominata dall' antica peschiera e dai giganti di marmo raffiguranti i fiumi toscani : Arno e Serchio.
Alle loro spalle si erge l'esedra in tufo e pietra liscia con la nicchia che ospita il gruppo marmoreo di Leda e il cigno.


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capricorno

Super Moderatore
Ai lati di questo meraviglioso giardino si aprono scenografiche visioni verso altri giardini, i così chiamati ' giardini segreti' molto in voga nel settecento....

Angoli nascosti allietati dallo scoscio dell' acqua, elemento principe di questo luogo....


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capricorno

Super Moderatore
La palazzina dell' orologio....


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Un scenografico e suggestivo viale che deve essere un incanto in estate con le ortensie in pieno fiore collocate nei vasi a bordo viale, ci invita a percorrerlo per condurci alla Palazzina dell' orologio. La costruzione è sovrastata dal caratteristico orologio a sei ore, ospita oggi le collezioni della famiglia Pecci-Blunt.



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Entriamo...

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All' interno troverei i cimeli di Leone XIII, nato Gioacchino Pecci, papà della Chiesa cattolica dal 1878 al 1903.

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capricorno

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La Palazzina dell’Orologio venne costruita dalla famiglia Orsetti tra la fine del XVII e i primi anni del XVIII secolo, per ospitare le scuderie, le cucine e i servizi. Il nome deriva dalla posizione sopraelevata dell’orologio a sei ore, tipica di tante ville toscane del tempo.
Dal confronto con le planimetrie storiche sembra che durante il principato di Elisa Baciocchi, sotto la direzione dell’architetto Giuseppe Marchelli, il palazzo non sembra avere subito particolari modifiche.
Venne però aggiunta una nuova struttura ad abbracciare il preesistente edificio.

Il restauro della Palazzina dell’Orologio, commissionato da Henric e Marina Grönberg nel 2016, si estende in larghezza e presenta nella facciata principale un portico e una loggia colonnata sovrapposti. L’antica villa e la Palazzina sono così collegate anche da un percorso sotterraneo.

Al piano terra , nell' ala distaccata, è possibile ammirare un plastico in scala che mostra com' erano allestite le camere anticamente....molto suggestivo...


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capricorno

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Il periodo Napoleonico​

Nel 1806 Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone e principessa di Lucca, acquistò la proprietà. Il legame della Principessa con la Villa Reale di Marlia fu particolarmente appassionato, a lei infatti si devono i maggiori interventi che trasformarono la struttura del palazzo ed i giardini. Poco dopo l’acquisto incorporò al complesso la confinante Villa del Vescovo , il cui giardino includeva anche il Ninfeo cinquecentesco con la Grotta di Pan , riccamente decorata. Inoltre modernizzò le facciate dell’antico palazzo Orsetti secondo lo stile neoclassico, oltre a commissionare le decorazioni dei raffinati interni in stile impero,visibili oggi grazie agli imponenti restauri.


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Il modello che adottò è quello della Malmaison, residenza privata di Napoleone e Josephine vicino a Parigi, inoltre fece parzialmente ridisegnare il Parco secondo la moda del Giardino all' inglese: un caso raro in Italia, al punto che persino l’austriaco Principe di Metternich ne scrisse entusiasta, affermando di non aver mai visto nel Paese un simile parco all’inglese con tale varietà di piante. Il suo passaggio è testimonianza della vivacità della vita di corte, che fu rallegrata da grandi artisti come Niccolò Paganini. Inoltre bisogna ricordare che la Prima della Fedra di Racine avvenne proprio a Marlia, nel teatro di Verzura.

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L’intervento più significativo all' antica Villa fu la dilatazione prospettica dello spazio di fronte al palazzo, caratterizzata da un leggero pendio che esalta il movimento del paesaggio, così come suggerisce il gusto romantico. Il Parco di Villa Reale fu inoltre abbellito da nuove specie, come le celebri camelie che impreziosiscono due grandi viali, oltre a statue e vasi realizzati in pregiato marmo di Carrara .




La dinastia dei Borbone​

Dopo la caduta di Napoleone, Elisa dovette lasciare il suo regno nel 1814, il Principato di Lucca divenne Ducato e fu assegnato a Carlo Ludovico di Borbone. Villa Reale divenne allora la sede estiva della nuova corte, che si dilettò nell’organizzare splendide feste da ballo, ospitando spesso personaggi illustri, principi e sovrani.

Nella seconda metà dell’Ottocento iniziò un periodo di traversie e dolorosi passaggi di proprietà per la residenza, che nel Regno d'Italia appartenne a Vittorio Emanuele II, il quale decise di cederla a Penelope Carolina, vedova di Carlo di Borbone principe di Capua.

Quando Penelope Carolina morì nel 1882, il complesso di Marlia rimase ai due figli, Vittoria Augusta e Francesco Carlo, la cui malattia mentale gli portò l’appellativo di “Principe Matto”. Alla morte di Vittoria, il principe si riempì di debiti e fu affiancato da un tutore che si occupò della gestione dei beni; Villa Reale fu messa in vendita e molti beni mobili andarono all’asta, mentre tanti alberi secolari del Parco furono abbattuti per produrre legname.

Villa Reale dal Novecento a oggi​

Nel 1923 il Conte e la Contessa Pecci-Blunt acquistarono la Villa lucchese e l’anno successivo commissionarono a Jacques Greber, famoso architetto francese, il restauro del Parco e dei giardini, con l’intento di unire tradizione e innovazione . Vennero creati boschi, ruscelli, un lago ed elementi bucolici che andarono a completare e arricchire il quadro romantico dei giardini.

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Ultima modifica:

capricorno

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Entriamo in quella che è ancora una splendida dimora...


La Villa Reale



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Al piano terra l'ingresso, luogo di prima accoglienza, una sala dal soffitto a finti cassettoni conserva ancora oggi la sua antica funzione.... ingresso posto sul retro della villa, si accede attraverso un portico. Subito si intravvede la magnifica sala da pranzo...


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Splendido l'affaccio sul parco che degrada in lontananza verso il laghetto...

Al centro di quest' ampia sala finemente decorata, troneggia il grande tavolo che rievoca gli sfarzosi pranzi del passato.


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La sala da biliardo ricorda la grande passione di Elisa per questo gioco.

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Sempre a piano terra è ospitata la camera da letto di riservata al principe Felice Baciocchi. Camera dal gusto classico...notate la decorazione delle pareti, un' immenso drappeggio così reale che non sembra dipinto...

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capricorno

Super Moderatore
Eleganti i ritratti di famiglia , le preziose statue e gli affreschi che abbelliscono gli ambienti...


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Al primo piano , gli stucchi che abbelliscono l'atrio sono i più raffinati della villa. In risalto sulla parete il grande arazzo ispirato all' antica Roma.


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Il primo ambiente a cui si accede è la biblioteca...

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...deposito di cultura e sapere, questa accogliente Biblioteca custodisce una piccola raccolta di libri provenienti dalla grande collezione di Villa Reale.

Salone, impreziosito dalla presenza di numerose opere d'arte, fra le quali spicca la " danza delle ore". Il salone offre una privilegiata prospettiva sul parco...

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Continua....
 

capricorno

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E si prosegue nell' infilata di stanze...

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La camera da letto della Principessa Elisa. È qui che dormiva e passava parte delle sue giornate. Un ambiente luminoso, di particolare interesse il letto di manifattura imperiale e i pregiati papierpeint panoramici alle pareti.

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La sua sala da bagno, che colpisce per l'insolita raffinatezza dei suoi arredi in marmo bianco di Carrara.

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Continua....
 
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