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Titanic: i perchè di una tragedia.

Rodolfo

Super Moderatore
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

pmanlio ha detto:
capitanmonviso ha detto:
Va detta una cosa,sfortuna o no,il Titanic dimostra come l'uomo è impotente di fronte alla natura,e che la ricerca della grandezza non è nulla,in confronto alla natura. Il Titanic segna la fine di quella che era la Belle Epoque,l'epoca dei progressi ,delle invenzioni e dell'illusione di una vita migliore. Nonostante ciò,3 anni dopo il naufragio,è scoppiata la prima guerra mondiale,con il suo triste carico di vite. Io ritengo che siano due le cose che rappresentano il 20° secolo,ilTitanic (per il progresso) e il dipinto di Munch "L'urlo" che ritrae al meglio le due guerre mondiali.Ora il Titanic è nel fondo dell'Atlantico che sta morendo.

Concordo su tutta la linea!! Un Ingegnere sa che non esistono cose CONTRO natura, ma cose che ASSECONDANO la natura (altrimenti non esisterebbero) e che con essa coesistono, ben rispettose, perchè è lei che comanda!!

Io, Manlio, farei però dei distinguo. Dato per assodato che contro la natura noi siamo impotenti, troppe volte però incolpiamo la natura di cose che ricadono solo ed unicamente sulle nostre spalle. La tragedia del Titanic ne è un esempio; troppe disattenzioni, troppi avvisi ignorati, troppa disorganizzazione, troppa smania di far bella figura al primo viaggio, troppa confidenza con acque insidiose, in poche parole troppe colpe. Titanic 10 metri più a sud e non sarebbe successo nulla; e allora tutti a celebrare la grandezza dell'uomo, le sue conquiste. E la natura, che ruolo ha giocato in tutto questo? Che colpa ne ha nella sua impersonificazione dell'iceberg?
Costruiamo le case in riva ai torrenti; per vent'anni tutto bene, poi arriva la piena eccezionale che se le porta via. Colpa della natura?
In un telegiornale di una quindicina di giorni fa, in seguito ad una eruzione di un vulcano "spento" da secoli con tutti i danni in termini di vite umane e materiali, il commento è stato "La natura si ribella". Ma si ribella a cosa?
Sarebbe la stessa cosa se un giorno, mi auguro mai, si risvegliasse il Vesuvio: i disastri che causerebbe sarebbero colpa della natura, o nostra, che siamo andati ad edificare quasi sul bordo del cratere?
 
U

unochenavigaverament

Guest
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

pmanlio ha detto:
Unoche.. non ti invidio!!
In ogni caso ricordati che bisogna fare di tutto per non sbagliare, ma se non sbagliassimo mai non saremmo umani..

Quando hai la coscienza di mettere in gioco tutta la tua preparazione e professionalità nell'affrontare un problema (quale che sia), è giusto caricarsi della responsabilità di eventuali errori, ma non massacrarsi per questo..

la mia era piu' che altro una risposta giocosa....
Ma comunque capisco bene cosa vuol dire prendere decisioni in brevissimo tempo e soprattutto la parte piu' difficile e' metterle in atto e vedere la situazione evolvere...a me e' sempre andata bene, per fortuna, per piu' ampi margini..per un sacco di altre ragioni. Alla fine 500 o 5000 persone non cambiano nulla, tu sai che devi far passare in sicurezza quei 35 metri di ponte di comando e piu' qualche cosa dietro di te, e che devi essere più professionale possibile. Penso che se cominciassi a pensare a bambini, donne, uomini che ci sono a bordo mi passerebbe la voglia.
Sbagliare e' umano si sa, ma le conseguenze di ogni errore sono differenti.
 

pmanlio

Active member
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

Rodolfo, hai perfettamente ragione, le mie considerazioni erano incentrate su un altro punto: una parte della cultura vuole che l'uomo faccia cose 'contronatura' ed un'altra invece che l'uomo, con la sua tecnologia, sia 'superiore' alla natura o la asservisca..
In questo il Titanic fa storia, perchè passò per inaffondabile, con la famosa frase 'Neanche Dio lo potrebbe affondare', ed il suo affondamento fu visto da molti come la 'risposta' di qualcuno un pò superiore..

Da tecnico sentire parlare di 'contronatura', in qualsiasi campo, mi fa rabbrividire, come mi fa invece ridere il pensare a creazioni tali da 'asservire' la natura: si tratta di frasi prive di significato, e figlie di una ignoranza pazzesca.
Un'altra cosa che mi lascia quantomeno perplesso è la natura 'buona' o quella 'cattiva', la prima vista alla New Age, con il giardinetto Zen tutto bello pulitino (qusi disinfettato) ed accogliente, la seconda i terremoti, i vulcani ecc.

Mi piacerebbe proseguire in questo discorso, ma si andrebbe OT..

Salutoni
Manlio
 

mariaefiglio

Active member
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

a chi interessa in questo momento sulla LA7, la storia del TITANIC con tutto il suo contorno
 

mariaefiglio

Active member
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

alex8846 ha detto:
io la prima parte non lo vista tutta, solo la fine.. cosa hanno detto di nuovo sul titanic?

hanno fatto vedere e quindi parlato e spiegato il cantiere dove hanno costruito TITANIC e la gemella OLIMPIA, spero di ricordare bene, hanno parlato e spiegato la vita degli operai che hanno materialmente costriuto le navi, gli ebanisti, i decoratori,gli incisori, del fatto che tutta la città di Halifax, spero si scriva così, viveva grazie a questo enorme cantiere navale e alle navi, principalmente Titanic, che venivano costruite
durante la visita hanno fatto notare che ancora oggi si trovano componenti che sono stati usati per la fabbricazione tipo i bulloni che (non ricordo il termine tecnico) tenevano insieme i vari pannelli esterni della nave, poi hanno fatto vedere il palazzo del municipio che è stato fabbricato un decennio prima del transatlanticoe da dove a preso spunto l'eleganza e lo stile interno della nave e dove oggi sono adoperate e conservate tutte le parti della gemella del Titanic, dove hanno ricostruito il più fedelmente possibile tutti gli ambienti della nave e quindi un posto unico al mondo per vedere come era nella realtà l'interno del grande transatlantico
chiaramente hanno dato largo risalto ai perchè della tragedia riportando e sottolineando dove l'uomo ha sbagliato ed è stato complice, se non diretto responsabile, della natura in quel dramma
la cosa che più mi ha colpito è stata vedere scendere, dalla giornalista e dallo storico navale, la scala, che non è una copia ma un originale,essendo state costruite due cose di tutto ciò che era contenuto sul Titanic,proprio come se la stessero scendendo per entrare nel salone della nave
non so cosa sei riuscito vedere tu, ma spero di averti dato un'idea di quello che hanno fatto vedere, sottolineo che hanno dato molto all'aspetto umano dei lavoratori e realizzatori di quella meraviglia in ogni loro arte
e spero pure di non essere andata fuori tema, perchè sottolineo, che anche se abbiamo nominato una nave russa, si è fatto perchè la stessa era inserita in un programma che sottolineava le tragedie del mare che anche se per motivi diversi hanno avuto in entrambi i casi decessi per colpo dell'uomo
 

Rodolfo

Super Moderatore
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

Guarda che il Titanic fu costruito nei cantieri Harland and Wolff di Belfast, in Irlanda. Halifax, con il Titanic, c'entra nulla, se non per il fatto che fu il porto dove venne sbarcata parte dei sopravvissuti.
 

mariaefiglio

Active member
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

infatti ho scritto " se non sbaglio" perchè hanno parlato di tutte e due le città ma, nella mia ignoranza, quando ho dovuto riassumere un pò la puntata, incespicavo sulla località, per dirla tutta, fino a pochissimo tempo fa, non me ne poteva fregare di meno di navi, porti e cantieri
forse ho incominciato ad interessarmene anche grazie a te????????????
 

classezara

New member
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

Eppur bruciava... ebbene si! Entrambe le commissioni di inchiesta hanno appurato che il Titanic patì un incendio in uno dei suoi carbonili che divampò per parecchi giorni e che fu spento solo una volta lasciata Southampton. In quegli anni non era difficile che scoppiassero incendi nei carbonili delle navi in quanto, la polvere di carbone, è un elemento molto infiammabile.

Dai miei archivi in materia:

Il fuoco si sviluppò nel lato destro del carbonile 10, all'estremità della sesta sala caldaie, davanti alla paratia numero 5. É quantomeno curioso il fatto che non sia stato fatto nulla per estinguere l'incendio non soltanto a Belfast, ma anche durante l'intera settimana trascorsa a Southampton quando sarebbe stato ovvio, naturale e quanto meno prudente, spegnerlo mentre la nave era in porto. Ancor più sorprendente è il fatto che le fiamme siano sfuggite all'attenzione di Maurice Harvey Clarke, sovrintendente nautico del Ministero per il commercio e ispettore del porto di Southampton.
(...)
L'incendio venne poi estinto solo una volta in viaggio e più precisamente il sabato sera.
L'incendio che da dieci giorni ardeva nella sala caldaie fu finalmente spento dal primo fuochista Frederick Barrett grazie all'aiuto dei suoi colleghi (come testimoniato al 3° giorno dell'inchiesta britannica) e a un'altra decina di aiutanti appositamente assunti a Southhampton per questo scopo. Il primo ufficiale di macchina avvisò che Thomas Andrews (il progettista della nave imbarcato con il gruppo di garanzia) voleva ispezionare il danno urgentemente. Barrett disse che il fuoco aveva annerito la paratia stagna numero 5 e che comunque i getti d'acqua rimasero sempre in funzione. Il capo fuochista Charles hendrickson al contrario, testimoniò che la paratia era diventata incandescente, sembrava bruciacchiata e deformata, ma che il danno venne coperto.
"Ho semplicemente carteggiato la parte annerita e ho preso dell'olio nero e ve l'ho spalmato sopra perché avesse di nuovo l'aspetto di prima".
Il carpentiere navale Edward Wilding testimoniò al processo che l'incendio avrebbe potuto rendere più fragile l'acciaio della paratia e al 25° giorno di inchiesta, Clement Edwards, della dock, Wharf, Riverside ipotizzò che la paratia numero 5 avesse lasciato entrare l'acqua non perché danneggiata dall'impatto con l'iceberg, quanto perché indebolita dal fuoco.


Si possono trovare notizie su questo incendio su "Titanic" testi di don Lynch e introduzione di Ballard, su "I due Titanic" di Gardiner e Vander Vat senza contare documenti ufficiali come quelli delle due commissioni d'inchiesta.
L'incendio viene citato anche da Claudio Bossi tra i numeri del titanic
http://xoomer.alice.it/titanicdiclaudiobossi/page42.htm
così come ai seguenti link
http://www.rmstitanic.net/index.php4?page=faq
http://europeanhistory.about.com/b/2003/07/21/the-titanics-hidden-fire.htm
http://titanic-model.com/db/db-03/CoalBunkerFire.htm

Manca l'enfasi per il semplice fatto che si trattava di un incendio circoscritto al solo carbonile 10 e relativa paratia 5 e che non esiste prova che la paratia fosse stata realmente danneggiata dal fuoco.
La storia che il Titanic stesse correndo per riparare in un porto a causa di un incendio è comunque una fesseria nata probabilmente ingigantendo questo incidente, così come è una fesseria la diceria che affondò a causa di un'esplosione interna dovuta a questo incendio o che andò a scontrarsi contro l'iceberg nel tentativo di battere il record del Mauritania (molto semplicemente non ne aveva la possibilità).

Naturalmente questo non diminuisce le responsabilità di chi non è intervenuto prontamente per risolvere una situazione di potenziale pericolo.
 

pmanlio

Active member
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

classezara, che dire?
Io mai partirei con un incendio, e credo che, anche capendo che non si volesse ritardare la partenza del Titanic, la cosa sia strana..
In più, finchè è possibile, tra acqua e la semplice chiusura ermetica, un incendio lo spegni..
Per cui..
Bhò? Quello che scrivi tu:

Naturalmente questo non diminuisce le responsabilità di chi non è intervenuto prontamente per risolvere una situazione di potenziale pericolo.

E' sacrosanto, come lo è il fatto che la nave non voleva battere le Cunard, ma forse l'Olimpic si, per dimostrare che nonostante tutto era una nave veloce..

Salutoni!
Manlio
 

prof

Staff Member
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

Ho letto solo oggi tutta la serie di messaggi sul Titanic, interessantissima, complimenti a tutti i protagonisti del forum.
Da parte mia riferisco di una battuta fatta da un ufficiale in seconda su una delle maxi-navi di oggi: "Sono contrario a queste navi gigantesche, la folla così numerosa è impossibile da gestire. In caso di emergenza penso che ci sarebbero almeno 7-800 morti anche se tutte le procedure venissero rispettate. E forse la finirebbero di costruire navi da 14 ponti e si tornerebbe a dimensioni più normali...".
E' davvero lugubre, ma assicuro che l'ufficiale non era ubriaco!
Prof
 
U

unochenavigaverament

Guest
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

prof ha detto:
Ho letto solo oggi tutta la serie di messaggi sul Titanic, interessantissima, complimenti a tutti i protagonisti del forum.
Da parte mia riferisco di una battuta fatta da un ufficiale in seconda su una delle maxi-navi di oggi: "Sono contrario a queste navi gigantesche, la folla così numerosa è impossibile da gestire. In caso di emergenza penso che ci sarebbero almeno 7-800 morti anche se tutte le procedure venissero rispettate. E forse la finirebbero di costruire navi da 14 ponti e si tornerebbe a dimensioni più normali...".
E' davvero lugubre, ma assicuro che l'ufficiale non era ubriaco!
Prof
7-800...cavolo. Che sia difficle da gestire una situazione di emergenza su navi maxi, e' sicuro. Ma le variabili sono talmente tante in una emergenza che sbilanciarsi in un numero e' impossibile, cosi' alto poi direi che le cose che vanno male sono davvero tante.
 

aleshow

Member
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

mi sembra di poter dire che i pochi incidenti che ci sono stati di recente, se pure importanti, non si sono trasformati in tragedie. Mi riferisco all incendio su una nave della princess (mi sembra) e l'affondamento della nave in grecia.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

Beh, anche se distante dai mari europei, non dimentichiamo la "Princess of the stars", il traghetto rovesciatosi durante un tifone nelle acque filippine; circa 700/800 morti.
 

prof

Staff Member
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

Beh, tocco ferro...forse ora stiamo esagerando con le paure, soprattutto con le tante nuove navi che ci sono in giro, penso che la sicurezza sia ai massimi livelli possibili. Ufficiali cupi e pessimisti permettendo
prof
 

capitanmonviso

Active member
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

Oggi (o meglio la notte tra ieri e oggi) è il 98° anniversario dell'affondamento del Titanic
 

pmanlio

Active member
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

capitanmonviso ha detto:
Oggi (o meglio la notte tra ieri e oggi) è il 98° anniversario dell'affondamento del Titanic

L'ultimo intervento nel topic era del 2008, il tuo post mostra che il 'fascino' di questa nave è davvero immortale..
A volte accade: quei morti e quella nave, malgrado la disgrazia, sono ancora tra di noi, quando magari altri morti, ed altre navi bellissime, sono persi per sempre, fuori dalle menti e dai sacri testi..
E' strano a pensarci, ma è così: se quella notte il Titanic fosse stato più accorto oggi forse nessuno lo ricorderebbe più..

Saluti!
Manlio
 
T

tano

Guest
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

Grande Pmanlio, infatti chi si ricorda dell´OLympic e del Britannic, navi gemelle del famoso Titanic.
La prima ebbe una grande vita, anche se con qualche incidente come lo scontro con il faro di Nantucket, provocando qualche morte, la seconda invece esplose in aria per colpa di una mina.
Aproffito per ricordare Violeta C. Jessop, una mia connazionale nata a Buenos Aires nel 1888, assunta dalla White Star Line visse la tragedia del Titanic e anche quella del Britannic !!!! Salvandosi le due volte.

Un saluto.
 

pmanlio

Active member
Re: Titanic: i perchè di una tragedia.

tano ha detto:
Aproffito per ricordare Violeta C. Jessop, una mia connazionale nata a Buenos Aires nel 1888, assunta dalla White Star Line visse la tragedia del Titanic e anche quella del Britannic !!!! Salvandosi le due volte.

Un saluto.

Se è la stessa persona che ricordo io, oltre a non portare fortuna a bordo causò involontariamente la fine del Britannic..
La nave fu colpita da una mina e si inclinò, ma il fondale basso non era molto distante (il Britannic è affondato a trenta metri di profondità) ed il comandante pensava di portarla lì, tra l'altro vicino ad una spiaggia amica..
Ma dovette desistere perchè una scialuppa fu messa in mare senza che lui ne sapesse nulla: infatti gli ufficiali, sollecitati anche da una infermiera che aveva lavorato sul Titanic, pensarono bene di calarla e far salire dei passeggeri (infermera compresa)..
Muovere la nave voleva dire mettere a rischio l'incolumità della scialuppa, di conseguenza tutta l'operazione andò a finire male..

E' da notare che durante la seconda guerra mondiale Piero Calamai aveva salvato una nave in circostanze analoghe..

Tra le navi dimenticate citerei la splendida Leonardo Da Vinci:

Leonardo_da_Vinci(s).jpg


Che fu affondata con un incendio doloso e poi dimenticata, ma era un mito della marina Italiana e mondiale, più bella della stessa Doria..

Salutoni!
Manlio
 
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